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La luce del Natale

Post n°6 pubblicato il 24 Dicembre 2014 da ciaobettina0
 
Tag: pittura

Ho dei bellissimi ricordi delle vacanze di Natale a Roma. Quando ero una ragazzina un appuntamento che non si poteva perdere era quello con le scintillanti bancarelle di Piazza Navona il giorno dell'epifania, con le befanine e i babbi natali appesi ed una grande quantità di statuine del presepe in esposizione. Poi si andava a messa nella Chiesa di S.Ignazio, e io rimanevo incantata a guardare due cose: il soffitto affrescato, che pareva smaterializzarsi per aprirsi sul Paradiso, e il Presepe: nel silenzio si sentiva il gorgoglio dell'acqua della cascata, e sul cielo si alternavano "magicamente" il giorno e la notte; la versione notturna del presepe aveva il cielo puntinato di stelle così luminose che mi sembravano vere. E poi c'era la luce, una luce calda che illuminava il volto dei personaggi.

Sono molti i pittori che nel passato hanno rappresentato la Natività di Gesù. Oggi nell'immaginario collettivo l'ambientazione del presepe è sempre notturna, e le tenebre sono rischiarate da bagliori luminosi: quello delle molte finestrelle, che suggeriscono un clima intimo e famigliare all'interno di case e botteghe; quello delle stelle, ma soprattutto quello della cometa e di Gesù. E' una luce simbolica, quella della fede che permette al buio di dileguarsi, ma anche quella intima di un'umile dimora abitata da affetti profondi. E' questo il senso del Natale, e i quadri che rappresentano il presepe cercando di esprimere questo senso di dolcezza, di famigliarità e di fede sono quelli che meglio lo rappresentano.

Non è facile realizzare un notturno in pittura, e in Italia la rappresentazione di notturni davvero suggestivi è arrivata un po' in ritardo, perchè i veri maestri dei giochi di luce e della resa di trasparenze e riflessi erano i pittori fiamminghi. Ha provato a rappresentare la luce fioca delle prime luci dell'alba anche Piero della Francesca, a metà del Quattrocento, con il Sogno di Costantino; ma l'attenzione dei pittori rinascimentali fiorentini era più incentrata sulla rappresentazione proporzionata e sulla resa quasi statuaria delle figure, piuttosto che sul realismo della luce.

L'immagine qui sopra, invece, pur essendo stata dipinta alla fine del Quattrocento, ha una luce calda e vera, anche se le proporzioni dei personaggi appaiono poco realistiche; viene attribuita al pittore fiammingo Geergten Tot Sint Jans.
Il corpo del bambino sembra risplendere di luce propria, e il riverbero illumina il viso di mMaria, degli altri personaggi e in misura minore i musi del bue e dell'asinello, che sembrano appena rischiarati da una luce arancio come quella proveniente dal fuoco di un camino. In fondo alla scena, nel buio, l'angelo che dà il lieto annuncio ai pastori emana una luce accecante, tanto da costringere questi a ripararsi gli occhi con una mano.

Più tardi questa splendida luce che squarcia le tenebre è ripresa dal Correggio nell'Adorazione dei Pastori detta anche "La Notte", realizzata intorno al 1530. Qui però la scena appare meno pacata, si notano un movimento e una teatralità che anticipano quasi il Barocco, e la composizione, tipicamente manierista,  è impostata su linee diagonali.

Alla fine del Cinquecento anche Tintoretto si cimenta nel tema dell'Adorazione dei pastori, ma l'ambientazione è molto diversa dalle precedenti: la scena si svolge infatti in un fienile a due piani, e la Sacra Famiglia si trova piuttosto in alto rispetto a chi osserva il quadro, tanto che le figure sono viste di scorcio e non frontalmente. I protagonisti non sono collocati al centro della scena, ed il pittore si sofferma anche a definire i particolari di quegli elementi che paiono non avere una stretta attinenza al soggetto, come gli animali o la cesta con le uova. La struttura in legno suggerisce la profondità con un sapiente uso della prospettiva, e i bagliori luminosi, che si fanno in alcuni punti allungati e quasi "filamentosi", non sembrano provenire dal bambino come nelle precedenti composizioni. 

Siamo ancora alla fine del Cinquecento, ed ecco un altro dipinto che mi piace molto: la Natività di Federico Barocci. Qui assistiamo alla scena dall'interno anzichèdall'esterno della capanna, Maria ha l'aria di una ragazzina estasiata dinnanzi al suo piccolo e Giuseppe "fa gli onori di casa" con i pastori che stupiti fanno capolino dalla porta in fondo. I colori dell'abito di Maria, che pare di raso cangiante, sono insoliti; l'ambientazione è realisticamente modesta, sopra il bambino penzolano alcuni steli di paglia; Gesù non è un neonato, è un paffuto bimbo biondo che osserva sua madre e che non emana luce, ma il suo volto viene comunque rischiarato da una luce intensa, come quello di Maria.

Con Caravaggio, agli inizi del Seicento, la Natività è un evento più "terreno" e meno gioioso; anche in questo caso l'ambientazione è umile, ma rispetto al quadro del Barocci anche i personaggi indossano vesti umili e le loro pose non sono composte come in precedenza. La luce è quella tipica di Caravaggio, non suggerisce dolcezza e calore, è fredda e drammatica.

Ma ecco di nuovo, a metà Seicento, un pittore fiammingo soprannominato in Italia Gherardo delle Notti, che nell'Adorazione dei Pastori torna ad una rappresentazione della Sacra Famiglia serena e composta, dove Gesù bambino emana una luce che, riflessa dal lenzuolo bianco che lo avvolge, rischiara i volti sorridenti di chi lo osserva.


Sempre a metà Seicento, ecco Georges De La Tour, un pittore francese che torna alla composizione basata su linee verticali e orizzontali, e sulla rappresentazione di personaggi che suggeriscono compostezza e monumentalità, nonostante la loro umiltà: i costumi che indossano rivelano infatti la loro appartenenza al popolo. Qui mi affascina la luce delle candele resa in modo magistrale, e mi commuove l'immagine del bimbo, che qui è proprio un neonato vero, con i suoi occhietti serrati e la testolina pelata che riflette la luce della candela: un esserino indifeso che suscita tenerezza: Gesù che si fa piccolo e bisognoso d'ogni cura.

le immagini di questo post sono tratte dal web

 
 
 
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