Il mattino ha "loro" in bocca/2
7 e 40, accendo la tv: un canale televisivo qualunque, anche lì stanno facendo colazione.
Casa ordinatissima ed assolata, tutto clamorosamente in ordine, mamma che alle 7 di mattina ha già avuto il tempo di riprendersi da notti di sesso estremo con un coniuge giustamente sorridente, di pulire tutta la casa, di lavare ai fiori di lavanda , di stirare in modo impeccabile tovaglie e tovaglioli di sangallo, di preparare ricche e gustose colazioni con ogni bendiddio si possa immaginare.
Marito già incravattato, inamidato, impeccabile nella sua mise da “imprenditore di se stesso” che non fa una piega neppure se il portatore insano facesse catch nel fango dopo aver spostato un pianoforte durante una rissa in un quartiere malfamato.
Bambini (anzi, bambine, chè le femmine fanno “soft & sweet”) che sembrano provenire direttamente da un accoppiamento tra esponenti della Hitlerjugend più radicale e gli angeli della tradizione pittorica medioevale.
Spengo la tv e mi guardo in giro: la mia sposa è già al lavoro da un paio d’ore, gli zombies si litigano il telecomando perché a quell’ora si scontrano le esigenze di chi vorrebbe un tg flash con quelle di chi vuole l’oroscopo con quelle di chi giudica impedibili le ennesime repliche del solito cartone.
Comincia il tavolo delle trattative sulla colazione: accompagnata rigorosamente da tovaglioli di carta che forse faremo in tempo a buttare (forse), è la mattina che, cedendo a mesi di pressanti richieste, vengo nominato preparatore unico di fette biscottate e marmellata.
E scopro che:
- le fette biscottate che ho comperato sono rotonde: a loro piacciono quelle quadrate. Avessi comperato quelle quadrate, ovviamente avrebbero preferito quelle rotonde, come scopriro’ al pacco successivo.
- Il dramma della marmellata: dato un numero x di fette ed un numero y di gusti di marmellata, ovviamente il calcolo delle probabilità si rivolta contro il mero preparatore delle fette stesse, che non è riuscito ad azzeccare neppure una delle combinazioni possibili, nel senso che entrambi si contendono l’unica fetta al gusto di fragola (prescelta solo per finire il vasetto), tralasciando ovviamente tutte le altre combinazioni possibili. Tutte rigorosamente costituite da un numero pari di fette.
- Corollario: alla spesa successiva sarà mia cura precipua comperare la confettura di fragole, salvo poi scoprire che nel frattempo è passata di moda perché hanno scoperto che non hanno vissuto altro che per divorare quella di amarene, casualmente l’unica gradita alla loro mamma (che così la mattina successiva si troverà senza. Dopo le sue motivate proteste, per ripicca nessuno toccherà più quel vasetto, che resterà in frigo ad imperitura memoria, finchè muffa non lo conquisti).
- Il dramma del bere: dopo aver chiesto ripetutamente chi volesse del caffè, più o meno con latte, forte di una risposta negativa, ho la mia tazza fumante pronta: peccato che il suo aroma risvegli nei miei zombiettini la sottile arte del pentimento, costringendomi ad implorare santa fiamma nel far salire rapidamente la successiva caffettiera già pronta. Ovviamente il gorgoglio del caffè appena salito coinciderà col loro “scappiamo è già tardi, pazienza per il caffè, un’altra volta”.
- A differenza che nel mondo dorato della tv, mi accorgo con raccapriccio che l’unica goccia di caffè esterna a caffettiera e tazze nel raggio di alcuni metri non ha trovato altro posto su cui posarsi ed immortalarsi che la mia camicia: ovviamente non sulla manica che potrei arrotolare o sui lembi che potrei infilare nei jeans. No, troppo semplice: ovviamente, le preferenze vanno indiscutibilmente al lato destro, all’altezza del petto. Patetici tentativi di smacchiarla non faranno altro che allargarla, ovviamente.
Mangia sano?
Mangio fiele, altrochè.
Inviato da: camillasar
il 27/04/2011 alle 13:23
Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 09:26
Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 08:40
Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 07:37
Inviato da: lottersh
il 25/03/2009 alle 06:59