Creato da russocaio il 19/03/2007
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Eni: Congo maxi-giacimento

Post n°243 pubblicato il 23 Maggio 2008 da russocaio
 
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IlSole24Ore 19-05-08: Dopo l'accordo in Venezuela (bacino dell'Orinoco) Eni ha firmato un accordo con il Governo della Repubblica del Congo per lo sfruttamento di oli non convenzionali in sabbie bituminose a Tchikatanga e Tchikatanga-Makola, due aree da complessivi 1790 chilometri quadrati. I primi rilievi su una porzione di 100 kmq hanno portato a stimare riserve di 0,5-2,5 miliardi di barili (7miliardi le riserve attuali del gruppo). La produzione prevista a regime, dal 2014, sarà di 40 mila barili al giorno, l'investimento ammonta a un miliardo. I costi di estrazione di questi giacimenti sono molto alti, dunque diventano convenienti soltanto in un contesto di prezzi molto alti, a partire da 80-90 dollari al barile. Intanto sul giacimento di Kashagan proseguono normalmente i colloqui con il Governo kazako per la finalizzazione dell'accordo firmato nel gennaio scorso. Lo ha dichiarato l'amministratore delegato del gruppo: Con l'aumento del prezzo del petrolio, ha detto Paolo Scaroni, i tentativi di rinegoziazione sono all'ordine del giorno. Ma i lavori non si sono mai interrotti e mi auguro di chiudere l'accordo a breve. Tornando al Congo, Eni ha comunicato di avere inaugurato un nuovo modello di cooperazione. "Il modello Eni integra al business tradizionale dell'esplorazione e produzione di idrocarburi attività di sostenibilità nel territorio e importanti iniziative nel settore degli oli non convenzionali e delle energie rinnovabili". Eni nel quadriennio 2008-2011 investirà 3 miliardi di dollari nel Paese africano per una produzione equity pari a 150 milioni di barili di olio equivalente. "Negli ultimi tre anni la società ha trasformato la propria attività in Congo valorizzando il proprio business tradizionale, grazie alla stretta collaborazione con le autorità congolesi che ha permesso la realizzazione degli accordi annunciati oggi". Il protocollo d'intesa sul progetto Food Plus Biodiesel definisce un quadro di collaborazione per l'utilizzazione degli oli vegetali, provenienti da coltivazioni di palme su circa 70 mila ettari oggi non coltivati nella regione Niari, nel Nord-ovest del paese, dai quali si attendono 340 mila ton/anno di olio grezzo sufficiente per coprire il fabbisogno alimentare interno e produrre 250.000 ton/anno di biodiesel. Il progetto prevede l'impiego di circa 10 mila persone e la costituzione di un Consorzio che collaborerà con i migliori organismi internazionali per l'ottimizzazione della produzione agricola e lo sviluppo delle comunità locali, operando secondo principi di tutela dell'ambiente e della biodiversità. La produzione di olio vegetale grezzo non utilizzata per il consumo alimentare, potrà essere destinata alla produzione di Biodiesel attraverso la tecnologia proprietaria Eni Ultra-Bio-Diesel. Dopo una prima fase pilota sarà valutata la fattibilità di una bio-raffineria in Congo. L'accordo prevede la realizzazione di una nuova centrale elettrica da 450 Megawatt nei pressi del terminale petrolifero di Djeno, che entro il 2009 contribuirà attraverso la produzione di energia elettrica dal gas a coprire oltre l'80% del fabbisogno del Paese. La Centrale, di proprietà di una nuova società che sarà partecipata al 20% da Eni Congo e all'80% dalla Repubblica del Congo, verrà alimentata dal gas associato del campo di M'Boundi e, successivamente, dalle scoperte offshore del Permesso Marine XII. Il piano industriale si accompagna ad importanti iniziative di solidarietà sociale di miglioramento dell'assistenza sanitaria all'infanzia nelle zone rurali del Congo, promossi e realizzati da Eni Foundation, a seguito dell'accordo firmato nel 2007 con il ministero congolese della Sanità, degli Affari Sociali e della Famiglia e con l'Ong locale Fondation Congo Assistance. L'investimento atteso per completare l'intero programma è di circa 8,5 milioni di euro. Si prevede la realizzazione di programmi di vaccinazione volti a ridurre l'incidenza delle principali patologie infantili, coinvolgendo oltre 200 mila bambini, pari a circa il 30% della popolazione infantile del Paese. L'iniziativa si propone, inoltre, di potenziare la capacità di intervento delle strutture sanitarie di base anche in zone periferiche del Paese, di sensibilizzare la popolazione in tema di prevenzione e di migliorare il livello di preparazione del personale sanitario locale. Il progetto riguarda i distretti rurali remoti delle regioni di Niari, Cuvette e Kouilou, dove è prevista la completa ristrutturazione e l'equipaggiamento di 30 Centri Sanitari Periferici funzionali all'iniziativa e l'impiego di unità mobili dedicate, che nella regione della Cuvette saranno anche fluviali, per il trasporto dei team sanitari.

 
 
 
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