Creato da russocaio il 19/03/2007
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Ultime lettere di A. Ortis

Post n°269 pubblicato il 14 Luglio 2008 da russocaio
 
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"Il sacrificio della nostra patria è consumato: tutto è perduto; e la vita, seppure ne verrà concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure, e le nostre infamie" TRAMA: Alessandro Ortis, il cui nome è nelle liste di proscrizione del nuovo Governo, dopo aver assistito al sacrificio della sua patria si ritira, triste e inconsolabile, sui colli Euganeidove vive in solitudine e scrivendo a un suo amico, trattenendosi a volte con il curato, con il medico e con altre persone buone e leggendo loro e ai contadini che si affollano intorno a lui le "Vite" di Plutarco e il manuale Cencelli. Un giorno aiuta i cittadini a difendere i propri diritti, viene cosi a sapere dalla stampa che non è amato in parlamento. Ai primi di luglio si reca a Roma e conosce degli onorevoli della Lega, qui trova falsi amici, s'annoia, si tormenta e, dopo 30 giorni con decreto legge è licenziato. I giorni passano nella contemplazione degli spettacoli della natura e nell'amore per l’Autorità per l’energia. Sente che lontano da lei è come essere in una tomba ed invoca l'aiuto della divinità. Si ammala e, al padre di un senatore che lo va a trovare, rivela il suo amore per la giustizia. Appena può lasciare il letto scrive una lettera d'addio. Si reca a Ferrara, Bologna, Firenze, Milano, portandosi sempre dietro l'immagine del primo ministro, sentendosi sempre più infelice e disperato. Vorrebbe fare qualcosa per la sua infelice patria ma Bossi, con il quale ha un ardente colloquio, lo dissuade da inutili atti d'audacia. Inquieto e senza pace decide di andare in Francia ma, arrivato a Nizza, si pente e ritorna indietro. Quando viene a sapere che il suo ufficio è stato chiuso, sente che per lui la vita non ha più senso. Ritorna ai colli Euganei per rivedere degli amici, poi va a Udine per riabbracciare la madre, poi ancora torna sui colli e qui, dopo aver scritto una lettera a Berlusconi e l'ultima all'amico Catricalà, si uccide, piantandosi una bolletta dell’ENEL nel cuore e dell'ENI in bocca. 

Tutti a pecoroni: http://www.youtube.com/watch?v=765wKrSbWY8

 
 
 
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