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Enel: chiede dati catastali

Post n°342 pubblicato il 04 Dicembre 2008 da russocaio
 

Messaggero Veneto 01-10-08 pagina 04 UDINE: Dati catastali all'Enel, multato chi sbaglia.

Stanno arrivando in questi giorni anche nelle case dei friulani le lettere dell’Enel con la richiesta di compilazione di un modulo relativo alla comunicazione dei dati catastali identificativi dell’immobile nella quale è attivata la fornitura di energia elettrica dell’Enel. Si tratta di un modulo analogo a quello che qualche anno fa è stato inviato a tutti gli utenti anche dalla società Amga e Cafc. Per reperire i propri dati catastali, se non conservati magari dopo l’analoga operazione dell’Amga e del Cafc, è necessario rivolgersi agli Uffici del catasto di Udine (Agenzia del territorio di via Gorghi 18). Una volta debitamente compilato (come è previsto dalla legge Finanziaria dello Stato del 2005 in materia di accertamenti catastali) il modulo deve essere poi inviato a: Enel Energia Spa, Casella postale 8080, 85100 Potenza. Chi avesse dei dubbi può anche chiamare il numero verde dell’Enel: 800.900.800. Le indicazioni danno 30 giorni di tempo agli utenti per restituire i moduli compilati, ricordando che sono previste anche sanzioni amministrative per chi non compila il modulo o per chi lo compila in modo errato, con multe tra i 100 e 2.000 euro. E proprio l’ipotesi di queste sanzioni ha fatto insorgere l’associazione dei consumatori Aec-Eurosportello. Visto che l’Enel sicuramente ha già i dati catastali dei suoi clienti, precisa una nota dell’associazione, ci chiediamo perchè agli utenti non sono stati inviati dei moduli già compilati con i dati in possesso dell’azienda. In questo modo i cittadini avrebbero dovuto solo correggere gli eventuali errori, senza costringere anche molti anziani a lunghe code negli uffici del Catasto.

Messaggero Veneto 09-10-08 UDINE: La richiesta dei dati catastali.

Rispondo alla confusa replica sui dati catastali da parte dell’Enel, che si dice "costretta" a quest’adempimento dalla legge. Ora, però, la stessa legge citata dall’ente parrebbe invece dire tutto il contrario: la richiesta dei dati catastali è un abuso e le persone potrebbero tranquillamente cestinare il modulo. La legge (citata da Enel) è la numero 311 del 31-12-2004 che parla dell’obbligo (con decorrenza 1º aprile 2005) di fornire "i dati identificativi catastali all’atto della sottoscrizione dei relativi contratti", ma specifica anche che "per i contratti in essere le medesime informazioni sono acquisite dai predetti soggetti solo in occasione del rinnovo ovvero della modificazione del contratto stesso". Come affermare che, se nulla cambia, il modulo non va riconsegnato. Ma c’è di più per chiarire la questione. Oltretutto la circolare del 19-10-2005 dell’Agenzia delle Entrate, spiega le "novità" sull’obbligo posto a carico dei soggetti che erogano servizi d’elettricità, acqua e gas di comunicare all’Agenzia delle entrate i dati catastali. Si parla di contatto a tempo indeterminato e la legge dice. "In relazione alle utenze attivate sulla base di contratti stipulati a tempo indeterminato, l’obbligo di comunicazione dei dati catastali sarà assolto in occasione delle modifiche contrattuali, in modo che la banca dati dell’Agenzia delle entrate possa essere adeguatamente e progressivamente aggiornata nel tempo. Precisa, infine, che qualora non mutino le condizioni contrattuali di fornitura del servizio non è necessario che le aziende erogatrici richiedano i dati all’utente a ogni scadenza contrattuale. Insomma, salvo che l’utente non modifichi il contratto, per esempio passando da 3 a 6 kilowatt, non ha alcun obbligo di trasmettere i propri dati catastali. Eventualmente il problema potrebbe essere (forse) solo dei clienti passati ad EnelEnergia, ovvero un nuovo fornitore, chi è rimasto con EnelDistribuzione non dovrebbe ricevere alcuna richiesta. Caio Russo

Messaggero Veneto 12-10-08 UDINE: Ancora sulla richiesta dei dati catastali

Nella lettera a firma di Caio Russo, pubblicata sul vostro quotidiano con il titolo "La richiesta dei dati catastali", vengono posti alcuni interrogativi a cui riteniamo doveroso rispondere, in particolare laddove il signor Russo sostiene che Enel non avrebbe avuto alcun titolo a inoltrare tale richiesta ai propri clienti. L’obbligo, per i fornitori di energia elettrica, gas e acqua, di richiedere ai propri clienti – e, successivamente, di comunicare all’Anagrafe tributaria – i dati identificativi catastali degli immobili presso cui è attivata l’utenza deriva direttamente dalla legge nº 311 del 30.12.2004, cosiddetta "Legge finanziaria per l’anno 2005". Con riferimento a questa legge l’Agenzia delle entrate ha espressamente chiarito che costituisce vero e proprio "rinnovo contrattuale" anche il mero "rinnovo tacito" del contratto stipulato a tempo determinato. Se si considera che, per molti contratti, la disciplina del rapporto di fornitura di energia elettrica da parte di Enel prevedeva una durata annuale del contratto con rinnovo tacito alla scadenza, ciò giustifica ampiamente la numerosità dei clienti attualmente interessati dall’operazione di raccolta dei dati catastali. Un’ulteriore conferma di quanto precede può ricavarsi dalle motivazioni contenute nel provvedimento con cui il direttore dell’Agenzia delle entrate ha ritenuto di differire al mese di aprile 2009 il termine ultimo entro il quale le imprese obbligate sono tenute a trasmettere all’Anagrafe tributaria i dati catastali raccolti, e ciò proprio in considerazione delle "... difficoltà delle imprese che erogano servizi elettrici, idrici e del gas, nel reperire i dati catastali soprattutto in caso di rinnovo tacito...". Non è superfluo sottolineare che le operazioni di raccolta e di invio dei dati catastali all’Anagrafe tributaria sono attuate da Enel (come pure dagli altri operatori del settore) in ottemperanza a specifici obblighi di legge, senza rivestire, per le società interessate, alcuna utilità dal punto di vista aziendale: in particolare, per Enel, le operazioni connesse con la stampa, l’invio, la ricezione e l’elaborazione dei circa 18 milioni di modelli inviati ai propri clienti per le forniture di energia elettrica e gas, oltre ad aver comportato un notevole sforzo di carattere organizzativo, determineranno un costo complessivo stimato nell’ordine di alcuni milioni di euro. Per quanto riguarda la minaccia di sanzioni amministrative, le istruzioni che accompagnano il modello – per evitare che il cliente sia portato a sottovalutare l’adempimento – si limitano unicamente a ricordare quanto disposto dal Dpr nº 605 del 1973 (modificato dal Dl nº 203 del 30.9.2005), e cioè che l’omessa comunicazione dei dati catastali o la loro comunicazione in modo incompleto o inesatto da parte del cliente potrà essere (eventualmente) sanzionata dall’Agenzia delle entrate. Nessuna sanzione è prevista o minacciata da Enel per la mancata restituzione del modello entro 30 giorni dalla sua ricezione: come si desume agevolmente dalle istruzioni che accompagnano il modello, l’indicazione di un termine ha il solo fine di consentire a Enel di "acquisire tempestivamente i dati indicati" e risponde, quindi, a esigenze eminentemente gestionali. Si è ritenuto, infatti, di consigliare al cliente – senza imporre alcun obbligo a suo carico – di procedere alla riconsegna del modello in un tempo ritenuto congruo, per evitare che ritardi di varia natura (postali, nell’elaborazione dei dati raccolti eccetera) possano eventualmente determinare il mancato inserimento delle informazioni inviate all’interno del file da trasmettere, entro il mese di aprile, all’Anagrafe tributaria. È superfluo osservare che, ovviamente, modelli pervenuti oltre i termini consigliati saranno regolarmente elaborati e trasmessi da Enel all’amministrazione finanziaria. Ci scusiamo per la lunghezza di questa precisazione, ma speriamo di aver così chiarito tutti i termini della questione. Enel - Relazioni esterne territoriali

 

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