Creato da russocaio il 19/03/2007
Informazioni Raccolte Liberamente dalla rete su come salvare i nostri risparmi. Questa non è una TESTATA! Per favore: Non mi denunciate. Denunciate chi ha scritto l'articolo! L'informazione è tutto........
 

 

Dividendi Eni ed Enel

Post n°283 pubblicato il 29 Luglio 2008 da russocaio
 
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IlTempo 29-07-08: Eni ed Enel regine dei dividendi, Benetton i più tassati nel 2007 e un orizzonte a tinte opache per i principali gruppi bancari italiani. È questa la fotografia scattata dal centro studi di Mediobanca nel tradizionale annuario "R&S", che passa in rassegna i 50 maggiori gruppi quotati in Borsa a Milano, rappresentativi del 90% delle società presenti sul listino In base ai dati del 2007, R&S, evidenzia comunque una crescita dei profitti del comparto industriale dell'8,8%, grazie soprattutto alla spinta proveniente dal settore privato (+18,6%), mentre il settore pubblico ha evidenziato un miglioramento del 2,9%. È il tandem Eni-Enel ad aver pagato i dividendi più importanti tra il 2003 e il 2007, complessivamente hanno distribuito all'azionista pubblico cedole per oltre 12,2 miliardi di euro, a fronte di un incasso-dividendi percepito dallo Stato di 14,6 miliardi. Tirando le somme il totale dei dividendi pagati complessivamente dalle 39 società in esame ammonta a 70,87 miliardi, di cui 14,63 miliardi sono andati nelle tasche dello Stato, 7 miliardi ai soci di controllo privati e i restanti 49,2 miliardi al mercato. Sono le società della famiglia Benetton quelle più tassate d'Italia nel 2007, in una classifica di 41 aziende (39 capogruppo, più Atlantia e Fiat). Atlantia ha destinato al fisco più di 820 milioni a fronte di un risultato lordo di 1,2 miliardi con un'aliquota ("tax rate") del 67,7%. Al secondo posto ancora i Benetton con la finanziaria Ragione (aliquota al 64,1%, 720 milioni). Eni (5a) è invece il colosso che versa più soldi in termini assoluti nelle casse dello Stato con un tax rate al 46%, ovvero 9,21 miliardi di euro. Alitalia è in fondo all'elenco, terz'ultima con 27,7 milioni versati al fisco. I cinque principali istituti di credito "retail", ovvero Intesa SanPaolo, UniCredit, Mps, Ubi Banca e Banco Popolare, potrebbero chiudere l'esercizio 2008 con un risultato netto dimezzato (-49,3%).

Aziende "PRIVATE?" che pagano "profumati" dividendi allo Stato, possono essere monitorate, richiamate e/o multate dallo Stato? Ovviamente NO...... e io pago!

 

 
 
 

Privacy solo per i delinquenti

Post n°282 pubblicato il 29 Luglio 2008 da russocaio
 
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IlGazzettino 27-07-08: È recapitata in questi giorni una lettera informativa dell’Eni, Divisione Gas & Power, che in applicazione a quanto disposto dall'Autorità per L'Energia Elettrica e il Gas con la delibera ARG/com 15/08, dal 1° ottobre 2008, l'Autorità stessa in collaborazione con l'Autorità Garante per la Privacy, ha stabilito che alcuni dati personali dei clienti domestici di energia elettrica e gas possano essere comunicati, da parte delle società distributrici, ai venditori che operano sul mercato libero che ne facciano esplicita richiesta. Questi dati possono essere utilizzati per formulare al Cliente, in formato cartaceo, proposte commerciali sulla fornitura di energia elettrica e/o gas; non è consentito usarli per contatti telefonici o telematici, né per promozioni legate ad altri scopi o per comunicazioni a terzi. I dati che le società distributrici comunicheranno, su richiesta di venditori, sono i seguenti: cognome e nome del cliente; indirizzo civico del punto di fornitura; per la fornitura di energia elettrica, tipo di misuratore installato (monofase o trifase) e conformità o meno del misuratore medesimo ai requisiti previsti dagli articoli 4 e 6 della deliberazione n. 292/06; potenza impegnata espressa in kW; consumo totale annuo espresso in kWh e indicazione del periodo cui tale consumo si riferisce; per la fornitura di gas naturale, codice identificativo dell'impianto di regolazione e misura (codice REMI) di cui al capitolo 10 del Codice di rete Snam Rete Gas; fattore di correzione di cui al paragrafo 9.2.1 del Codice di rete distribuzione gas (o indicazione della presenza del convertitore dei volumi); calibro del misuratore; consumo totale annuo espresso in metri cubi di gas naturale riportati in condizioni standard e indicazione del periodo cui tale consumo si riferisce. Sarebbe come se una Banca a sua richiesta pretendesse di avere da parte degli altri istituti il nominativo dei suoi clienti ed i movimenti che annualmente sono registrati sui loro conti bancari. Al peggio non c’è fine; e questo perché la "Privacy" non serve a tutelare il cittadino comune bensì i delinquenti che hanno appunto bisogno non si sappia in giro chi sono. Qualsiasi soggetto che su un mercato può farsi conoscere con il mezzo pubblicitari ed al "cliente" il diritto di scegliere. La "Politica" che fa? Si nasconde dietro il dito del vorrei ma non posso? A questo punto ho dei dubbi sull’integrità morale loro e del personale dei vari partiti che governano questo sistema ormai di democrazia degenerata in oclocrazia.

Renzo Riva Nuovo PSI Friùli Venezia Giulia

Inserisco sempre volentieri le note dell'amico Renzo.

 
 
 

L'onorevole non fa economia.

Post n°281 pubblicato il 28 Luglio 2008 da russocaio
 
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IlTempo 25-07-08: Gli ex deputati potranno continuare a viaggiare gratis. Non saranno pubblicati su internet i rendiconti che i parlamentari dovranno presentare per i rimborsi elettorixeletto (sì, c'è anche quella e sono quasi 4200 euro per ognuno dei 630 deputati). In compenso avranno uffici più puliti e andranno di più in giro, in particolare quelli della commissione esteri che avevano protestato per il taglio alle spese di missione. La cura Tremonti, insomma, si ferma sull'uscio di Montecitorio. Ieri infatti la Camera ha votato il proprio bilancio interno e ha accettato o respinto gli ordini del giorno, che sono in pratica delle modifiche richieste dai parlamentari e votate dall'Aula. Tutti no ha incassato la serie di ordini del giorno avanzati dai radicali che andavano proprio nella riduzione delle spese. Non si tratta di no secchi perché in realtà sono stati accettati dal relatore, Antonio Mazzocchi (Pdl), sotto forma di raccomandazione. Che è un modo gentile per non bocciare formalmente la richiesta. Negli anni scorsi le raccomandazioni sono solitamente rimaste lettera morta. Che cosa chiedevano i radicali? Chiedevano di abolire i privilegi per gli ex parlamentari che hanno diritto "in misura illimitata gli spostamenti ferroviari sul territorio nazionale fino alla categoria intecity; i trasferimenti aerei nei limiti di un plafond variabile in base alla durata del mandato esercitato, se hanno esercitato un mandato per almeno una legislatura completa; i pedaggi autostradali in misura illimitata con la sola opzione alternativa fra telepass o tessera via card; i trasporti navali". Oppure chiedevano che di quei quattromila euro si procedesse "sulla obligatorietà di documentare tali spese" e di renderle pubbliche "sul sito internet della Camera". O chiedevano che i rimborsi per le spese telefoniche potessero avvenire "a fronte di fatture relative a un massimo di due utenze fisse e due utenze mobili purché intestate al deputato stesso". In compenso è stato accolto invece un odg presentato da Roberto Antonione (e firmato anche dal capogruppo leghista Cota e dal democratico Vernetti) con il quale si chiedeva di garantire "alla commissione Esteri per il corrente anno un'adeguata dotazione finanziaria per lo svolgimento delle missioni", in pratica i "viaggi di lavoro". Volevano che fosse riportato allo livello dell'anno scorso, ma almeno questo è stato cassato. E via libera è stato dato anche a una richiesta che arrivata dal Pd Roberto Giachetti, che ricordava come già nei due anni precedenti era stato fatto, la necessità di "mantenere un costante monitoraggio ai fini di un'attenta verifica degli standard qualitativi dei servizi offerti dalla società Milano 90 srl", da cui la Camera ha fittato svariati palazzi nella zona di piazza San Silvestro. E quindi si chiede all'ufficio di presidenza di continuare a verificare i servizi di "manutenzione, pulizia, distribuzione, posta e vigilanza presso Palazzo Marini". Ritirato, invece, un altro ordine del giorno che mirava a contenere i costi del Palazzo, con il pagamento dell'utilizzo degli spazi per convegni e manifestazioni organizzati dai deputati. I parlamentari di Montecitorio, infatti, possono usufruire gratuitamente dei locali della Camera, aumentati di numero negli ultimi anni, per i propri incontri pubblici. E potranno farlo anche per i prossimi 12 mesi, a differenza del Senato che richiede un contributo al deputato o al Gruppo.                   Fabrizio dell'Orefice e Fabio Perugia

Il NO è venuto da tutti i gruppi parlamentari senza distinzione. Tremonti taglia come gli fà comodo, Brunetta vuole restare l'unico fannullone in giro, Di Pietro manifesta solo per delle cazzate, Veltroni visto il caldo resta all'ombra e i leghisti non vogliono essere schiavi di Roma... ma solo stipendiati!

 
 
 

Strigliata di Mister Prezzi a Trenitalia

Post n°280 pubblicato il 25 Luglio 2008 da russocaio
 
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Adnkronos 23-07-08: La strigliata di Mister Prezzi a trenitalia è "una vittoria" per il Movimento dei Consumatori. che in una nota ricorda la convocazione da parte del Garante del Ministero dei Trasporti, di Trenitalia e delle Associazioni dei Consumatori per discutere dell'esposto presentato dal Movimento Consumatori sugli aumenti ripetuti delle tariffe del trasporto ferroviario registrate in Italia a partire dal 2007. "Oltre ad evidenziarne la crescita superiore alle media Ue, scrive il Movimento, il Garante per la sorveglianza dei Prezzi, Antonio Lirosi, ha affermato che eventuali nuovi aumenti aggraverebbero la più generale dinamica inflazionistica e ha invitato Trenitalia a desistere dal nuovo annunciato ritocco dei prezzi e, fin da queste settimane estive, a favorire gli utenti con tariffe promozionali e sconti in misura più intensiva ed efficace". Per noi, rimarca, si tratta di una prima autorevole conferma che gli aumenti applicati dall'azienda ferroviaria, che agisce tuttora in regime di monopolio, risultano essere del tutto inopportuni a fronte di una situazione economica del Paese particolarmente tragica e che le nuove tariffe sono del tutto eccessive e dannose per l'economia italiana". Dall'incontro è emerso, sottolinea infine il Movimento consumatori, che "la tariffa base apparentemente modesta è di fatto fruibile solo su ormai rarissime tipologie di treni, mentre nel resto d'Europa il sistema di promozioni commerciali è molto significativo e la qualità dei servizi offerti e' superiore". Inoltre il Movimento ritiene "contrari alla normativa vigente gli aumenti finora applicati da Trenitalia e annuncia l'avvio di un'azione legale volta ad accertarne l'illegittimità".

 
 
 

Milano: manichino messo a morte

Post n°279 pubblicato il 23 Luglio 2008 da russocaio
 
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ANSA 23-07-08: Basta un euro, al luna park dell'Idroscalo di Milano, per simulare un'esecuzione capitale con un manichino su una sedia elettrica. L'attrazione e' arrivata da pochi giorni nel parco dei divertimenti e sta riscuotendo un grande successo di pubblico. Il manichino, realizzato in lattice, è fissato a una sedia: inizia prima a muoversi in maniera convulsa, poi a friggere e infine ad avvolgersi nel fumo, simulando con grande realismo l'esecuzione di una condanna a morte per elettrificazione. Video: http://magazine.libero.it/videotormento/crazy/ne8432.phtml

Come è possibile che la prefettura di Milano autorizzi un "gioco" del genere? Come si fà a divertirsi in questo modo? Il manichino....... sarà meridionale?

New: Il "divertente" gioco è stato sequestrato e il giostraio denunciato!

 
 
 

L'inno: Fratelli d'Italia

Post n°278 pubblicato il 22 Luglio 2008 da russocaio
 
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Dobbiamo alla città di Genova Il Canto degli Italiani, meglio conosciuto come Inno di Mameli. Scritto nel 1847 dall'allora ventenne studente e patriota Goffredo Mameli, musicato poco dopo a Torino da un altro genovese, Michele Novaro, il Canto degli Italiani nacque in quel clima di fervore patriottico che già preludeva alla guerra contro l'Austria. L'immediatezza dei versi e l'impeto della melodia ne fecero il più amato canto dell'unificazione, non solo durante la stagione risorgimentale, ma anche nei decenni successivi. Non a caso Giuseppe Verdi, nel suo Inno delle Nazioni del 1862, affidò proprio al Canto degli Italiani - e non alla Marcia Reale - il compito di simboleggiare la nostra Patria, ponendolo accanto a God Save the Queen e alla Marsigliese. Il 12 ottobre 1946 l'Inno di Mameli divennne l'inno nazionale della Repubblica Italiana. http://video.giovani.it/inno-mameli-nostri-geni-eroi-fratelli-italia.html

Brigata Catanzaro 1915-1918: "Piccoli, bruni, curvi sotto il peso del grave fardello, scesero alle stazioni delle retrovie e si incamminarono verso le colline Carsiche gli umili fantaccini della remota Calabria, la forte terra dalle montagne boscose e dai clivi fioriti dove pascolano a mille i placidi armenti.  Chiamati lontano dalla Patria in armi, questi poveri figli di una regione abbandonata lasciarono le loro casette sperdute tra i monti, abbandonarono i campicelli e le famiglie quasi prive di risorse e vennero su nelle ricche contrade che il nemico mirava dall'alto, bramoso di conquista e di strage. Percorsero tutta la penisola verdeggiante e sostarono nelle trincee scavate nella roccia e bagnate di sangue. Fieri e indomiti, cresciuti nella religione del dovere e del lavoro, i Calabresi non conobbero la viltà, non coltivarono nell’animo gagliardo il germe della fiacchezza: alla Patria in pericolo consacrarono tutta l’energia dei loro rudi cuori, tutto il vigore delle floride vite. Apparivano selvaggi, ed erano pieni d’affetti nobilissimi; sembravano diffidenti, ed aprivano tutto il loro animo a chi sapeva guadagnarsi il loro amore; all’ingenuità ed al candore quasi puerili univano il coraggio e la risolutezza dei forti. Un piccolo servigio, una cortesia usata loro, ve li rendeva fedeli fino ad affrontare per voi con indifferenza il pericolo. I compagni d’arme delle regioni del Nord, dividendo un vecchio pregiudizio, per il quale i fratelli dell’Italia inferiore erano considerati alquanto retrogradi e selvaggi, guardarono da principio con una certa noncuranza sdegnosa quei soldatini dalla parlata tanto diversa e così schivi di convenzioni; "terra mata" e "terra da pipe" erano gli appellativi che talvolta scherzosamente venivano indirizzati ai modesti gregari nati e cresciuti nelle terre del meridione. Però, quando la fama incominciò a diffondersi e a divulgare il loro valore e la loro audacia; quando si videro quei forti campioni muovere decisamente e costantemente all’assalto sanguinoso di posizioni inespugnabili; quando infine seppe l’ecatombe offerta dal popolo dell’Italia negletta, allora in tutto il Paese nostro si levò una voce concorde di ammirazione e di plauso e si benedirono quelle coorti di giovani dalla salda fede e dal fervido entusiasmo".

Bossi è stato condannato per il reato di vilipendio alla bandiera italiana per averla in più occasioni, il 26 luglio e il 14 settembre 1997, pubblicamente offesa usando, nella prima occasione la frase "Quando vedo il tricolore mi incazzo. Il tricolore lo uso per pulirmi il culo", nel secondo caso, rivolto ad una signora che esponeva il tricolore, "Il tricolore lo metta al cesso, signora", nonché di aver chiosato "Ho ordinato un camion di carta igienica tricolore personalmente, visto che è un magistrato che dice che non posso avere la carta igienica tricolore". Per la prima affermazione, Bossi è stato condannato il 23 maggio 2001 ad un anno e quattro mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena; il 15 giugno 2007 la Prima sezione penale della Cassazione, respingendo il ricorso presentato dalla difesa, lo ha condannato in via definitiva. Per il secondo evento si è ricorso alla Camera, nel gennaio 2002, che non ha concesso l'autorizzazione a procedere nei confronti di Bossi (allora ministro delle Riforme) per l'accusa di vilipendio alla bandiera, ma la Consulta ha annullato la delibera di insindacabilità parlamentare, nella sentenza 249 del 28 giugno 2006. All'inizio del 2006 la pena prevista per il reato di opinione è stata modificata, dall'originaria detentiva (che prevedeva fino a tre anni di reclusione), ad una pecuniaria (multa fino al massimo di 5000 euro). Bossi ha chiesto poi che anche la multa gli venisse tolta, in quanto europarlamentare, ma la Cassazione ha rigettato il ricorso confermando la condanna a pagare 3 mila euro di multa. Manuela Marrone in Bossi siciliana emigrata a Varese, 53 anni, maestra elementare sarà la seconda compagna di vita di Umberto. Senza di lei, forse, il talento creativo e disorganico di Bossi non avrebbe mai trovato un ancoraggio certo. La nostra relazione era già cominciata e venni a sapere che era sposato e, soprattutto, che aveva un bambino piccolo. Lì per lì, ammetto, ero tentata di mollare tutto". Ma fu l’esatto contrario: Manuela diventerà la seconda moglie di Bossi, gli darà tre figli (Renzo, Roberto Libertà e Sirio Eridano) e sarà una delle colonne della Lega. 

Se Bossi a scuola non ha studiato la colpa è forse di qualche insegnante meridionale? Quando nell'inno di Mameli si parla di "schiava di Roma" il riferimento và alla "dea Vittoria" come augurio di una sicura riuscita della guerra di indipendenza, non al popolo italiano "SCHIAVO" come pensa il "filosofo" Umberto Bossi. Se poi questo personaggio, non sopporta più i suoi parenti siciliani (compresi i tre figli), non può certo prendersela con tutto il mondo che vive oltre il PO. Tantomeno poi se non gli piace come insegna la moglie, che mandi via solo lei. In Italia esiste il divorzio, non serve certo fare la secessione! Bisogna che la Lega chiarisca una cosa. "TERRONI" e "MERIDIONALI"  non sono la stessa cosa  che si informino.

 
 
 

Bossi: faremo le riforme

Post n°277 pubblicato il 21 Luglio 2008 da russocaio
 
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Reuters 20-07-08: Il leader della Lega e ministro delle Riforme Umberto Bossi ha detto oggi di essere pronto a dialogare con l'opposizione e ad accettare proposte anche sul federalismo. Bossi, parlando oggi a Padova al congresso della Liga Veneta-Lega Nord, ripreso dalle telecamere, ha detto che dal suo partito non ci sono chiusure verso il Pd e il suo segretario Walter Veltroni sul tema della riforme. Ieri, Bossi ha detto che resterà al fianco del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sui tempi della riforma della giustizia, che il premier vuole realizzare nei prossimi mesi. "Io non scarico i miei alleati. La riforma della giustizia è cosa che vuole Berlusconi e se la vuole lui va bene anche a me", ha detto ieri a Venezia, aggiungendo che occorrerebbe far eleggere i magistrati dal popolo. Alla manifestazione di oggi, Bossi non ha mancato di sollevare polemiche, facendo un gestaccio sul passaggio dell'inno nazionale su cui si dice "schiava di Roma". "L'Italia schiava di Roma...toh dico io", ha detto Bossi, alzando il dito medio, secondo quanto riferito dai media. Il leader del Carroccio si è poi espresso sulla riforma della scuola, auspicando per gli istituti padani solo professori del nord.

http://www.la7.it/news/dettaglio_video.asp?id_video=15093&cat=politica

 
 
 

Antitrust: stop fatture H3G

Post n°276 pubblicato il 21 Luglio 2008 da russocaio
 
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Adnkronos 19-07-08: L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione del 3 luglio 2008, ha disposto che H3G sospenda la riscossione coattiva dei crediti relativi al traffico internet contestato dagli utenti. La decisione è stata assunta nell'ambito dell'istruttoria avviata per verificare se l'operatore telefonico abbia messo in atto pratiche commerciali scorrette relativamente ai piani tariffari per la navigazione. Lo rende noto un comunicato dell'Antitrust. Secondo numerose denunce, infatti, gli utenti che avevano sottoscritto il piano tariffario "Tre Dati Abbonamento con l''ADSM Modem USB", hanno ricevuto conti salatissimi, fino a quasi diecimila euro, senza che questi costi così ingenti fossero preventivabili in base alle condizioni d'offerta. In particolare l'Autorità dovrà ora verificare se H3G: abbia informato adeguatamente il consumatore che, superata la soglia di 5 GB/mese, la tariffa a consumo comporta una spesa estremamente elevata, che aumenta ulteriormente quando la connessione avviene attraverso il roaming GPRS; abbia garantito la possibilità al consumatore di monitorare il superamento di quella soglia; abbia consentito di conteggiare e verificare il traffico dati extrasoglia. Secondo le prime informazioni acquisite il software offerto ai consumatori non garantisce che i bytes visualizzati durante la navigazione su Internet corrispondano ai bytes riportati ai fini della fatturazione; e abbia informato adeguatamente il consumatore sulle zone non coperte dalla rete di H3G. Per effetto del provvedimento dell'Autorità H3G, si legge nella nota, deve sospendere, in via cautelativa, ogni attività diretta al recupero coattivo presso gli utenti delle somme relative al traffico dati effettuato oltre la soglia di 5 GB/mese e delle somme relative a traffico dati effettuato in roaming GPRS. La sospensione riguarda i consumi fatturati nel periodo 21 settembre 2007-31 maggio 2008 (per i mesi successivi l'azienda ha adottato correttivi che dovrebbero evitare il ripetersi del fenomeno), purché contestati dagli utenti attraverso reclami presentati alla stessa azienda o a pubbliche autorità. Con lo stop ad H3g arrivano a sette le misure cautelari adottate dall'Autorità, in base alle nuove competenze in materia di pratiche commerciali scorrette, nel settore delle telecomunicazioni. L'Antitrust è già intervenuta per bloccare la riscossione dei crediti per telefonate satellitari e a numerazioni a valore aggiunto addebitate inconsapevolmente agli utenti e su quegli sms che rinviavano alle costose numerazioni 899, e ai servizi di abbonamento a contenuti (suonerie, loghi ed altro) per cellulari. Provvedimenti d'urgenza sono stati fino a oggi adottati anche per bloccare i finti telequiz strutturati per invogliare i telespettatori a contattare numerazioni a valore aggiunto a costi salatissimi simulando concorsi a premi basati sulla risposta a facilissime domane e su false telefonate in diretta.Il settore delle telecomunicazioni, d'altra parte, rappresenta una quota molto rilevante, circa il 50%, delle segnalazioni in materia di pratiche commerciali scorrette. L'Autorità ha inoltre, ha avviato quattro distinti procedimenti nei confronti di Bnl, Intesa San Paolo, Mps e Unicredit Banca di Roma, per verificare le modalità di applicazione della commissione di massimo scoperto nei confronti della clientela. I procedimenti, si legge, sono finalizzati ad accertare se ''i consumatori siano stati informati, in maniera chiara ed esaustiva, sulle modalità di calcolo e sulla natura della commissione di massimo scoperto''. Le istruttorie sono state avviate in base alle competenze sulle pratiche commerciali scorrette, affidate all'Antitrust dal Codice del Consumo.

 
 
 

Scorte pane e pasta massimo 7 mesi

Post n°275 pubblicato il 18 Luglio 2008 da russocaio
 
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ANSA 18-07-08: L'Italia puo' contare al massimo su 7 mesi di scorte di pane e pasta ottenuti dal raccolto nazionale (grano tenero 3,5 mln e duro 4,5 mln t). Lo dice uno studio della Coldiretti da cui in particolare si evidenzia come, nonostante l'aumento consistente della produzione nazionale di grano, la disponibilita' limitata di scorte prefiguri un quadro preoccupante con la chiusura delle frontiere e le limitazioni delle export da parte di molti Paesi produttori di fronte all'emergenza cibo mondiale. Per questo, viste le prospettive, secondo il presidente della Coldiretti, Sergio Marini e' necessario 'investire sull'agricoltura e aumentare ulteriormente la produzione nazionale e comunitaria, ma anche garantirsi riserve strategiche di prodotti alimentari di base per stabilizzare il mercato interno e assicurare approvvigionamenti al giusto prezzo per imprese e consumatori'. L'andamento dei mercati mondiali e', dunque, destinato ad avere effetti anche sul piatto principale della dieta mediterranea. Gli italiani, con una media di 27 kg all'anno a testa, sono infatti di gran lunga i maggiori consumatori di pasta a livello mondiale. Ma a cambiare le abitudini a tavola intervengono anche i record inanellati dalla benzina, in un Paese in cui l'86% delle merci viaggia su strada. Secondo lo studio Coldiretti il caro carburanti sta spingendo, sempre piu', verso il consumo di prodotti locali e di stagione acquistati, oggi, con regolarita' da due italiani su tre.

 
 
 

Statali, visita fiscale 1° di malattia

Post n°274 pubblicato il 18 Luglio 2008 da russocaio
 
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Adnkronos 17-07-08: Le amministrazioni dovranno inoltrare obbligatoriamente la richiesta di visita fiscale anche nel caso di assenza per un solo giorno. Lo prevede la circolare firmata dal ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta insieme ad un regime orario più ampio per la reperibilità al fine di agevolare i controlli. Il testo indirizzato a tutte le pubbliche amministrazioni al fine di fornire indicazioni circa l'applicazione della nuova disciplina in materia di assenze dei pubblici dipendenti contenuta nell'art. 71 del decreto legge n. 112 del 2008. La circolare, che è stata inviata alla Corte dei Conti per la registrazione, si legge in una nota, chiarisce il nuovo regime delle assenze per malattia introdotto dal provvedimento, sia dal punto di vista della retribuzione spettante in caso di assenza sia per le modalità di certificazione. La decurtazione della retribuzione si applica ad ogni evento di malattia, a prescindere dalla durata, e riguarda i primi dieci giorni di assenza. Più precisamente, in caso di assenza per malattia, per i primi dieci giorni di assenza, è corrisposto al dipendente il solo trattamento economico fondamentale (stipendio) con esclusione di ogni altra indennità o emolumento. In pratica, precisa il ministero della Funzione Pubblica la decurtazione della retribuzione per i primi dieci giorni di assenza riguarderà solo il trattamento accessorio, che varia a seconda dei contratti collettivi di comparto e che può essere mediamente quantificata in un 25-30% della retribuzione complessiva. Per quanto concerne le modalità di certificazione della malattia, si specifica che il terzo evento di malattia nell'anno solare e le assenze superiori a dieci giorni debbono essere giustificati con la presentazione all'amministrazione di un certificato medico rilasciato dalle strutture sanitarie pubbliche o dai medici convenzionati, in quanto parte del Sistema sanitario nazionale. Non solo. I dipendenti della pubblica amministrazione che saranno beccati a svolgere un secondo lavoro in nero potranno essere licenziati. A margine di un incontro con i dirigenti dei ministeri, Brunetta spiega che sono in via di definizione una serie di programmi di collaborazione con la Guardia di Finanza e la Corte dei Conti che dovranno fornire utili strumenti. Il ministro aggiunge quindi che la funzione della Gdf, in particolare, sarà quella di stanare chi svolge un secondo lavoro non in regola: Punteremo sull'evasione fiscale operata dai pubblici dipendenti. Se svolgono un secondo lavoro in nero evadono fiscalmente e quindi saranno soggetti alle conseguenze.

Guarda il video: http://www.youtube.com/watch?v=bKwvUBYdjXE

Una boiata pazzesca con spreco di energie e denaro pubblico. Vi spiego perchè! Dipendente che alle 8.00 del mattino avvisa che stà male. L'ufficio avvisa la ASL, reperisce il medico e lo invia al domicilio, ipotizzando che sia l'unico caso da controllare, arriverà sul posto verso le 11.00 probabilmente insieme al medico di famiglia, che a sua volta deve visitare il paziente. A questo punto il medico della ASL cosa dovrebbe fare? Se arriva per secondo prende atto della diagnosi del collega e se ne va. Se invece arriva per primo dovrebbe a sua volta visitare il malato? A quel punto l'altro medico a cosa serve?

 
 
 

ENERGIA: COMMISSIONE INDAGINE SU CENTRALE

Post n°273 pubblicato il 17 Luglio 2008 da russocaio
 
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Adnkronos 16-07-08: Bruxelles. La Commissione europea ha avviato un'indagine formale sugli aiuti di Stato concessi al progetto integrato di centrale elettrica a carbone del Sulcis, in Sardegna, chiedendo la sospensione del progetto. Lo rende noto un comunicato diffuso a Bruxelles. L'Italia intende sovvenzionare il funzionamento di una centrale elettrica, ancora da costruire, acquistando parte dell'elettricita' prodotta a prezzi superiori a quelli di mercato. La centrale dovrebbe vendere la restante energia elettrica alle imprese locali ad alto impiego di energia a prezzi inferiori a quelli di mercato.

Mò so cazzi tuoi: http://www.youtube.com/watch?v=Zjh42nsncFs&feature=related

 
 
 

RAI: PROBLEMA EVASIONE CANONE

Post n°272 pubblicato il 17 Luglio 2008 da russocaio
 
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Adnkronos 16-07-08: "Il problema del finanziamento della Rai è influenzato dall'evasione del canone. O si recupera o la Rai diventerà una televisione sempre più commerciale. Una soluzione potrebbe essere quella di una bolletta elettrica abbinata all'uso della televisione (idea già proposta è respinta alla fine del 2006). Questa la ricetta del consigliere della Rai Angelo Maria Petroni, su una possibile soluzione al problema dell'evasione del canone Rai.

Biografia dall’Unità - Angelo Maria Petroni: Nato a Montefalco (Perugia) nel 1956, Angelo Maria Petroni è responsabile del dipartimento delle politiche istituzionali europee di Forza Italia e di fatto rappresenta l'emissario di Berlusconi nel Cda Rai, tant'è che la sua candidatura è stata sponsorizzata dal presidente del Senato Pera. Ma Petroni è anche un convinto paladino del federalismo leghista e per questo la sua nomina sulla poltrona di viale Mazzini è risultata molto gradita anche alla Lega di Bossi. Nel 2001 è stato nominato direttore della Scuola superiore della pubblica amministrazione presso la presidenza del Consiglio dei ministri e successivamente riconfermato nel dicembre 2002 consigliere di "Cinecittà Holding". Inoltre è membro del Consiglio di amministrazione della compagnia San Paolo e dell'Istituto Treccani. Dopo aver collaborato col berlusconiano "Il Giornale", adesso scrive per l'organo della Confindustria "Il sole 24 ore" e il "Wall street journal" ed è anche collaboratore del quotidiano romano "Il Tempo". Tra le sue pubblicazioni principali "Il federalismo possibile.

 
 
 

Immunità parlamentare

Post n°271 pubblicato il 17 Luglio 2008 da russocaio
 
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Da Wikipedia: L'immunità penale per i parlamentari è stabilita dall'art. 68, comma 2 Cost. che recita: "senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza". È quindi consentito: sottoporre ad indagini i parlamentari senza richiedere l'autorizzazione della Camera di appartenenza; arrestare il parlamentare in presenza di una sentenza irrevocabile di condanna; trarre in arresto il parlamentare nel caso in cui sia colto nell'atto di commettere un reato per cui è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza. Mentre non è consentito all'autorità giudiziaria, senza la preventiva autorizzazione della Camera: sottoporre a perquisizione personale o domiciliare il parlamentare; arrestare o privare della libertà personale il membro del Parlamento ad eccezione di una sentenza irrevocabile o della flagranza; procedere ad intercettazioni delle conversazioni o comunicazioni e a sequestro della corrispondenza. Altra prerogativa dei parlamentari è l'insindacabilità. Il parlamentare non può essere chiamato a rispondere per le opinioni espresse e i voti dati nell'esercizio delle funzioni (c.d. insindacabilità, art. 68, primo comma, Cost. come modificato dalla Legge cost. 29 ottobre 1993n.3, che ha anche abolito l'autorizzazione a procedere). In altre parole egli non ha nessuna responsabilità penale, civile, amministrativa o patrimoniale per tali attività. E rispetto ai suoi elettori, è anche esente da "vincolo di mandato". Secondo la legge n. 140 del 2003 la Camera di appartenza del parlamentare può essere chiamata a pronunciarsi sul fatto che un determinato comportamento rientri o meno nell'ambito di applicazione della insindacabilità. Ove il giudice competente dissenta egli può sollevare conflitto di attribuzione dinanzi alla Corte costituzionale. Il parlamentare gode inoltre di ulteriori prerogative. (c.d. inviolabilità, art. 68, secondo e terzo comma Cost.). L'immunità è concessa al parlamentare in virtù della sua carica pubblica. Qualora egli decada dalla carica, mentre rimane ferma l'insindacabilità relativa al periodo in cui era nell'esercizio delle funzioni (quindi, in sostanza, per le opinioni e per i voti che ha espresso nella sua qualità di parlamentare), cessa la cosiddetta inviolabilità ed il soggetto può tornare a subire i provvedimenti in precedenza soggetti ad autorizzazione.

Popolo sei nà monnezza: http://www.youtube.com/watch?v=gK3c4tNv3lk&feature=related

 

 
 
 

Olimpiadi: l'elenco dei divieti

Post n°270 pubblicato il 16 Luglio 2008 da russocaio
 
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di LUCA APREA

LaRepubblica 14-07-08: Avete intenzione di andare a Pechino a vedere i giochi? Bene, se non volete trovarvi in spiacevoli situazioni prendete appunti e fate molta attenzione a cosa portate e, soprattutto, ai vostri comportamenti. Il comitato organizzatore dei giochi (Bocog) ha infatti stilato l'elenco degli oggetti vietati ai tifosi. La lista, consultabile sul sito ufficiale dei Giochi, si chiama "Buoni costumi per Giochi di successo", è molto lunga e farà discutere. Chi vorrà assistere alle gare non potrà portare con sè strumenti musicali, trombette e fischietti. Al bando anche gli striscioni. Ammessi i cartelli a patto che non superino i due metri per uno. Perfino uno striscione con scritto 'Forza Cina' non potrà essere esposto. Vita dura anche per le bandiere. Potranno entrare negli impianti solo quelle dei Paesi iscritti al comitato Olimpico e Paraolimpico. Che tradotto vuol dire: vietato sventolare i vessilli di Tibet e Taiwan. I tifosi dovranno fare attenzione non solo al loro zainetto (che non deve essere troppo ingombrante altrimenti verrà sequestrato) ma anche al loro comportamento. Non saranno tollerati infatti insulti nei confronti degli arbitri e degli atleti, dimostrazioni e sit-in di vario tipo. Al bando anche scommettere, ubriacarsi, denudarsi (vita dura per gli streaker) e svolgere "qualsiasi attività che ostacoli i Giochi o sia considerata illegale dalla legge cinese". Se i turisti stranieri che arriveranno a Pechino dovranno rispettare le abitudini locali anche i tifosi cinesi dovranno fare molta attenzione. Le autorità di Pechino non vogliono fare brutta figura e hanno dichiarato guerra ai vizi dei propri cittadini. Uno di questi consiste nell'abitudine dei cinesi nello sputare per terra. Per tutta la durata dei giochi tale comportamento non sarà ammesso e chi proprio non riuscirà a farne meno rischia di beccarsi una bella multa. Ma non finisce qui. Le autorità cinesi proibiranno anche "qualunque tipo di manifestazione o propaganda politica, religiosa o razziale in tutte le aree Olimpiche, stadi o spazi sportivi". E guai a parlare di diritti umani. Il manuale del buon tifoso lo proibisce espressamente: "Sono vietati gli slogan a favore dei diritti umani, della tutela ambientale o che servano per raccogliere fondi". Tempi duri anche per gli amanti degli animali. Solo i cani guida potranno entrare negli stadi. Niente sconti anche per i cineamatori. Qualsiasi videocamera è vietata e solo le persone autorizzate potranno effettuare riprese. Se qualcuno ha pensato di ingannare il tempo fra una gara e l'altra ascoltando un pò di musica forse è meglio che ci ripensi. Non è consentito l'ingresso a walkie talkie e radio. Qualche concessione per i fotografi che potranno immortalare le gesta degli atleti a patto che non usino il flash. Se poi qualcuno pensa di fare il furbo e infrangere il codice regolamentare imposto dal comitato organizzatore sappia che le autorità sono pronte ad intraprendere sanzioni legali contro i trasgressori. Il Bocog nella sua severità ricorda anche alcuni divieti per noi abbastanza ovvi. Niente armi, nè pistole nè coltelli. No anche a sostanze, infiammabili, chimiche e radioattive. Si rischiano sino a cinque anni di carcere (quello vero non come in Italia). Inoltre sarà vietato mangiare i cani nei ristoranti del villaggio olimpico (e i gatti?). Ma non tutto è proibito.

I cinesi fanno sapere che un oggetto bandito dagli stadi di Atene 2004 a Pechino sarà consentito: l'ombrello. A patto che "non ostacoli la vista di chi siede nelle file retrostanti". Huang Keying, vicedirettore del servizio spettatori, ha spiegato che l'elenco è stato creato "per creare un ambiente accogliente per gli atleti provenienti da tutte le nazioni. Per esempio, i manifesti con scritto "Forza Cina" - ha detto - non sarebbero gentili nei confronti degli atleti delle altre nazioni". A controllare il rispetto delle regole saranno soprattutto i volontari.

Sarebbe bello durante i giochi, vendere a Pechino materiale taroccato "Made in Napoli" cosi giusto per vendetta! Inquietante il divieto ai manifesti "Forza Cina" hanno forse paura di Berlusconi? Vuoi vedere che è vietato agli stranieri anche vincere delle gare?

 
 
 

Ultime lettere di A. Ortis

Post n°269 pubblicato il 14 Luglio 2008 da russocaio
 
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"Il sacrificio della nostra patria è consumato: tutto è perduto; e la vita, seppure ne verrà concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure, e le nostre infamie" TRAMA: Alessandro Ortis, il cui nome è nelle liste di proscrizione del nuovo Governo, dopo aver assistito al sacrificio della sua patria si ritira, triste e inconsolabile, sui colli Euganeidove vive in solitudine e scrivendo a un suo amico, trattenendosi a volte con il curato, con il medico e con altre persone buone e leggendo loro e ai contadini che si affollano intorno a lui le "Vite" di Plutarco e il manuale Cencelli. Un giorno aiuta i cittadini a difendere i propri diritti, viene cosi a sapere dalla stampa che non è amato in parlamento. Ai primi di luglio si reca a Roma e conosce degli onorevoli della Lega, qui trova falsi amici, s'annoia, si tormenta e, dopo 30 giorni con decreto legge è licenziato. I giorni passano nella contemplazione degli spettacoli della natura e nell'amore per l’Autorità per l’energia. Sente che lontano da lei è come essere in una tomba ed invoca l'aiuto della divinità. Si ammala e, al padre di un senatore che lo va a trovare, rivela il suo amore per la giustizia. Appena può lasciare il letto scrive una lettera d'addio. Si reca a Ferrara, Bologna, Firenze, Milano, portandosi sempre dietro l'immagine del primo ministro, sentendosi sempre più infelice e disperato. Vorrebbe fare qualcosa per la sua infelice patria ma Bossi, con il quale ha un ardente colloquio, lo dissuade da inutili atti d'audacia. Inquieto e senza pace decide di andare in Francia ma, arrivato a Nizza, si pente e ritorna indietro. Quando viene a sapere che il suo ufficio è stato chiuso, sente che per lui la vita non ha più senso. Ritorna ai colli Euganei per rivedere degli amici, poi va a Udine per riabbracciare la madre, poi ancora torna sui colli e qui, dopo aver scritto una lettera a Berlusconi e l'ultima all'amico Catricalà, si uccide, piantandosi una bolletta dell’ENEL nel cuore e dell'ENI in bocca. 

Tutti a pecoroni: http://www.youtube.com/watch?v=765wKrSbWY8

 
 
 

Gas: sanzioni per scorrette misurazioni

Post n°268 pubblicato il 11 Luglio 2008 da russocaio
 
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Milano, 26-06-08: L’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha inflitto sanzioni per un totale di 264.937,04 Euro a nove società di vendita e di distribuzione, per scorretta misurazione del gas consumato dai piccoli consumatori. L’Autorità ha anche avviato 14 istruttorie nei confronti di altrettante società di distribuzione per la non corretta misurazione del gas ai clienti di maggiori dimensioni. Inoltre, una sanzione di 1,5 milioni è stata inflitta ad Aem Gas Spa, per ritardi nel pronto intervento gas. Le relative delibere (10-06-08, VIS n. 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53, 54, 55, 56, 57, 58, 59).

Errate contabilizzazioni di bollette gas: Le sanzioni per l’errata contabilizzazione delle bollette del gas sono l’esito delle prime 13 istruttorie concluse dall’Autorità nell’ambito delle indagini su 43 operatori (di cui 7 imprese di distribuzione e 36 imprese di vendita di gas), avviate con la delibera n. 300/07 per verificare il corretto utilizzo del coefficiente ‘M’ (*). In particolare, per nove delle 13 società per cui il procedimento si è già chiuso (Eni, Enel Energia, Metanfriuli, Metanalpi Val Chisone, Metanalpi Sestriere, ET Servizi Tecnologici, ET Servizi Commerciali, Agrigas, Eta3) è stata accertata l’applicazione di un coefficiente "M" con valori superiori a quelli fissati, a danno dei clienti finali che hanno pagato importi maggiori di quelli dovuti. Le altre 4 società (Asec, Gas Natural, Powergas, Energeia) hanno invece dimostrato la propria estraneità ai fatti contestati. L’avvio delle istruttorie ha comunque indotto alcune società coinvolte ad attivarsi, nel corso del procedimento, per rimuovere completamente le cause e le conseguenze della violazione commessa. Tali società infatti hanno dimostrato di aver nel frattempo provveduto ad applicare i valori corretti, nonché a restituire ai clienti finali le somme indebitamente pagate, giustificando così l’applicazione, nella maggior parte dei casi, della sanzione minima prevista dalla legge n. 481/95 (25.822,84 euro); inoltre, così facendo, è venuta meno l’esigenza di adottare i provvedimenti prescrittivi. Alle due società che invece hanno omesso di fornire la prova dell’avvenuta restituzione (ET Servizi Tecnologici, ET Servizi Commerciali), l’Autorità ha intimato di procedere ai conguagli. Gli altri procedimenti avviati con la delibera n. 300/07 sono ad uno stadio avanzato di istruttoria.

L’Autorità per l’energia elettrica ed il gas ha anche avviato 14 istruttorie formali, (gli atti di avvio sono in corso di notifica da parte del Nucleo speciale tutela dei mercati della Guardia di Finanza), nei confronti di altrettante imprese locali di distribuzione del gas, che potrebbero concludersi con sanzioni e/o con l’ordine di cessazione della condotta lesiva dei diritti degli utenti. L’intervento è motivato dalla non corretta applicazione del coefficiente K (*), che serve per determinare l’energia effettivamente consumata ed effettuare una corretta fatturazione ai clienti di maggiori dimensioni (ad esempio, industrie, grandi utenze artigianali o condomini). Dagli elementi in possesso dell’Autorità non risulta che le società interessate abbiano già rimediato all’errore, né che abbiano provveduto ai conguagli in favore dei clienti finali, ove necessari. Perciò, alle società di distribuzione è stato intimato di applicare il coefficiente K, nei valori stabiliti dall’Autorità, già a partire dalla prossima fatturazione. Entrambe le azioni sopra menzionate, fanno parte di un più ampio quadro di iniziative assunte dall’Autorità in seguito all’istruttoria conoscitiva su tutto il territorio nazionale per la corretta applicazione dei due coefficienti di misura "M" e "K" (avviata con delibera n. 124/07). I risultati di questa istruttoria, conclusa nel settembre 2007 (delibera n. 227/07), sono stati già acquisiti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano nell’ambito di una propria indagine. Sanzione di 1,5 milioni ad Aem Gas per ritardi nel pronto intervento. L'Autorità per l’energia elettrica e il gas ha anche imposto una sanzione di 1.493.000 euro ad AEM Distribuzione Gas e Calore S.p.A per aver violato, nel 2006, l’obbligo di servizio per le imprese di distribuzione del gas di intervenire sul luogo della richiesta entro 60 minuti, per almeno il 90% delle chiamate di pronto intervento. La condotta illecita è legata allo scoppio in Via Lomellina a Milano che, nel settembre del 2006, causò il crollo di uno stabile e la perdita di quattro vite umane. A seguito dell’incidente AEM Gas registrò infatti un incremento di richieste di pronto intervento cui non diede efficace risposta. La delibera (VIS 46/08) è disponibile sul sito www.autorita.energia.it. La condotta della società è stata ritenuta grave in quanto idonea a mettere a rischio la sicurezza del servizio di distribuzione e l’incolumità delle persone e delle cose. Nello stabilire l’entità della sanzione è stato però riconosciuto che AEM Gas si è adoperata affinché tutte le richieste di intervento fossero evase, seppure con ritardo, adottando alcune misure per fronteggiare la situazione di emergenza.

Analisi aumenti Elettricità e Gas dal 1° Luglio 2008: http://www.autorita.energia.it/com_stampa/08/080627_cs.pdf

 
 
 

Di Pietro resta solo!

Post n°267 pubblicato il 10 Luglio 2008 da russocaio
 
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All'indomani della manifestazione di piazza Navona ancora non si sono spenti gli echi delle ingiurie e le volgarità, a Montecitorio la consegna tra le file del Pd è di prendere le distanze dall'ex pm.

IlTempo 10-07-08: Così il vicepresidente dei deputati del Pd Marina Sereni non ci pensa due volte a puntare il dito contro Di Pietro che ha fatto una manifestazione "più contro il Pd e il presidente Napolitano che contro Berlusconi". La bocciatura definitiva arriva nel pomerigio dallo stesso Veltroni: "La manifestazione è stata il più bel regalo che Berlusconi si potesse aspettare.Una sinistra riformista non va in una piazza nella quale si ascoltano follie come gli attacchi al Quirinale, gli attacchi al Papa... Spesso portati da persone che dovrebbero mostrare il proprio curriculum di impegno civile prima di dare lezioni". E aggiunge: "Sembrava che la sceneggiatura l'avesse scritta Berlusconi". Poi lancia l'ultimatum a Di Pietro: "Decida se stare con noi, in un'area riformista e prenda l'impegno conseguente o se stare con Grillo e Travaglio". Poi, sull'accordo con l'Idv, dice: "In quel momento fu giusto. Abbiamo aiutato il Parlamento a non essere frammentato". Ma al di là delle dichiarazioni è stata la linea assunta dal Pd durante la votazione del lodo Alfano nelle commissioni della Camera, a parlare chiaro. Il Partito democratico ha sì votato contro il blocca-processi ma non ha usato lo strumento dell'ostruzionismo per rallentare i lavori. Tant'è che il capogruppo del Pdl in commissione Giustizia, Enrico Costa, ha riconosciuto che "da parte dell'opposizione il clima è stato di grande concretezza e confronto". Non solo. Sono stati presentati dall'opposizione 280 emendamenti ma secondo gli esperti del regolamento della Camera, solo 22 del Pd dovrebbero essere soggetti a votazione. Insomma non ci sarà ostruzionismo nemmeno in Aula. Nella discussione di oggi in Aula che dovrebbe concludersi con il voto in serata, il Pd ha iscritto a parlare una trentina di deputati e tutti cominceranno leggendo uno stesso breve testo in cui viene ribadito che l'unica cosa che interessa alla maggioranza è garantire l'impunità al presidente del Consiglio. Malesseri sono emersi anche nell'Udc con 15 deputati che erano per l'astensione e 14 per il no. Tuttavia, tutti hanno accettato poi il principio della disciplina di gruppo. Quindi oggi l'Udc si asterrà. Casini spiega: Il ddl Alfano è solo un rattoppo, tuttavia il danno è ridotto perchè così almeno i processi non vengono bloccati.

La Democrazia: http://www.youtube.com/watch?v=KpHSyTtc_ss

Casualmente ero nei pressi di Piazza Navona (sono dovuto fuggire con i bambini) ho solo visto quattro gatti (3/4 mila) che urlavano come ossessi che non li trovi neanche ai rave party. A che scopo offendere due vecchietti di 80 anni che fanno il loro lavoro? Berlusconi può governare altri 50 anni in questo clima.

 
 
 

ROBIN TAX: VIGILANZA SUL TRASFERIMENTO DEI PREZZI

Post n°266 pubblicato il 10 Luglio 2008 da russocaio
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ASCA 10-07-08: Senza adeguata vigilanza, le imprese non avrebbero difficoltà a trasferire sui prezzi l'effetto ''Robin tax''. Lo afferma il presidente dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, Alessandro Ortis, ricordando che l'Authority ha già assunto un primo provvedimento per evitare tali operazioni con la richiesta alla Guardia di finanza di collaborare nell'attività di vigilanza. ''Non vi è dubbio che, afferma Ortis, in assenza di una forte ed immediata iniziativa le imprese non avrebbero alcuna difficoltà a trasferire interamente sui prezzi tale maggiorazione di imposta. Ciò è particolarmente vero nei settori del gas e dei prodotti petroliferi, i cui mercati appaiono più che imperfetti dal punto di vista del livello competitivo''

Le "opposte" dichiarazioni degli ex compagni di merende Enel & Eni

CONTI, DONAZIONE? PAGHIAMO TASSE E SIAMO PIU' COLPITI DI ALTRI Roma, 10 lug - L'Enel farà una donazione al fondo sociale per aiutare le fasce deboli colpite dal caro petrolio? ''Siamo dei bravi cittadini, paghiamo le tasse fino in fondo e siamo colpiti più degli altri''. Cosi ha risposto l'amministratore delegato dell'Enel, Fulvio Conti, interpellato a margine della relazione dell'Authority per l'Energia.

SCARONI, DONAZIONE A CARICO DEGLI AZIONISTI NON DEI CONSUMATORI Roma, 10 lug - La ''Robin tax'' non sarà scaricata sui consumatori, ma andrà a carico degli azionisti. Lo ha assicurato l'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni, a margine della relazione annuale del presidente dell'Authority energia, Alessandro Ortis, che oggi ha parlato di un rischio di traslazione della tassa a carico dei consumatori. Scaroni, confermando che l'impatto della ''Robit tax'' sui conti dell'Eni sarà inferiore ai 500 milioni, ha specificato che ''questa cifra andrà a carico degli azionisti e non certo dei consumatori. Non abbiamo nessuna intenzione di ricaricare questo aggravio'' Nei giorni scorsi l'Eni ha annunciato una donazione di 200 milioni di euro al fondo.

Entrambe sono aziende pubbliche. Sia Conti che Scaroni incassano milioni di euro a nostre spese. Conti lascia intendere di essere sull'orlo del baratro mentre Scaroni non batte ciglio e si adegua. Cosa ci sarà sotto a questo diverso approccio verso la Robin Tax?

 

 
 
 

Conti e Gnudi investono su sè stessi

Post n°265 pubblicato il 10 Luglio 2008 da russocaio
 
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ENEL: CONTI COMPRA 16.000 AZIONI
ANSA 24-06-08: L'amministratore delegato e direttore generale di Enel, Fulvio Conti, ha acquistato oggi sul mercato 16.000 azioni della società per un
controvalore complessivo di di 100.320 euro. Lo si apprende da una nota inviata da Enel a Borsa Italiana e Consob in base alla norme che regolano la comunicazione in materia di internal dealing.
ENEL: CONTI, STOCK OPTION DEMONIZZATE
ANSA 24-06-08: Le stock option sono state "un pò demonizzate ma in realtà quelle dell'Enel sono a pagamento e noi forse abbiamo mancato nella
comunicazione". Lo ha affermato l'ad dell'Enel, Fulvio Conti, in un'intervista a Radio anch'io, commentando così le decisioni del governo su questo fronte. Le stock option, ha spiegato Conti, "fanno parte integrante dello stipendio variabile. Se uno porta risultati e fa aumentare il valore le stock option sono un modo per contribuire".
ENEL: CONTI, ROBIN TAX ASSIMILABILE
ANSA 24-06-08: "L'impatto sarà facilmente assimilabile". Lo ha detto, a margine della relazione annuale dell'Antitrust, l'amministratore delegato di Enel,
commentando l'impatto sui conti del Gruppo della Robin tax annunciata dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. In merito alla reale portata della tassa sui conti del Gruppo, Conti si è limitato a rispondere ai giornalisti: "Aspettate la semestrale e avrete i conti".
ENEL: CONTI, VERSO RIALZI BOLLETTE
ANSA 24-06-08: Se sale il petrolio sale anche il gas e purtroppo salgono anche le bollette. Cosi l'ad di Enel Conti, che prevede un aumento delle
tariffe. Noi dipendiamo fortemente dal costo delle materie prime, che continuano a salire, spiega Conti, che ribadisce comunque che le tariffe di luce e gas salgono molto meno di quello che dovrebbero. Il Ref (Ricerche e Consulenze per l'economia e la finanza) prevede un maxi-rincaro per le bollette elettriche: dal 1 luglio potrebbero aumentare fino all'8%
ENEL: GNUDI ACQUISTA 100.000 AZIONI
ANSA 24-06-08: Il presidente di Enel, Piero Gnudi, ha acquistato ieri 100.000 azioni Enel per un controvalore di 621.200 euro (6,21 euro per azione). E'
quanto emerge dalle comunicazioni di internal dealing di Borsa Italiana. Nei giorni scorsi, l'amministratore delegato, Fulvio Conti, ha acquistato 16.000 azioni della società per un controvalore complessivo di 100.320 euro.

 
 
 

Dipendente pubblico e doppio lavoro.

Post n°264 pubblicato il 12 Giugno 2008 da russocaio
 
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AffariItaliani 12-06-08: Brutte notizie per i fannulloni: i dipendenti pubblici che timbrano il cartellino e poi escono per lavorare altrove, oppure che si fingono malati, rischiano una condanna per tentata truffa e una pena fino a tre anni di reclusione. E' quanto si evince da una sentenza con cui la Cassazione ha confermato la condanna inflitta ad un uomo, impiegato del Comune di Acerra, dalla Corte d'appello di Napoli. L'imputato, secondo quanto emerso nelle indagini, aveva indotto in errore l'ente locale presso cui prestava servizio "mediante artifici e raggiri", ossia facendo apparire la sua presenza in ufficio in determinati giorni, oppure presentando certificati per malattia, mentre in realtà svolgeva un secondo lavoro in un bar, dove svolgeva mansioni sia al banco che alla cassa. La Suprema Corte (quinta sezione penale, sentenza n.23623) ha rigettato il ricorso dell'imputato contro la condanna inflittagli rilevando che "nel provvedimento impugnato vi è richiamo a plurimi dati, rappresentanti da deposizioni e servizi di appostamento", alla luce dei quali emergeva la situazione di doppio lavoro. E proprio alla luce di questo, ecco la prova "dell'ingiusto profitto" ai danni del Comune, messo a punto dall'uomo per avere "un'indebita retribuzione di giornate lavorative". L'entità della pena ora sarà rideterminata dalla Corte d'Appello perchè è venuta meno la condanna per l'alterazione del badge di servizio.

Vita da Statale: http://www.youtube.com/watch?v=3RfGljpdygk

Sulla sentenza nulla da eccepire, mi chiedo. Come è possibile che un dipendente possa agire in questo modo? Il sindaco e l'assessore cosa facevano? Il diretto superiore di questo tizio perchè non controllava? Acerra non è una metropoli (45.000 ab.) era facile vedere in giro questo signore, ma nessuno parlava! La verità è che se uno può comportarsi in questo modo, è perchè altri lo permettono. Inutile poi dargli la croce, evidentemente funziona cosi. Casualmente in questa città si trova "Il Museo di Pulcinella"

 
 
 

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