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Post n°75 pubblicato il 30 Gennaio 2008 da AMARC0RD
♀ ♂ Queste parole le ho scritte a me, per te, questa mattina non mi volevo alzare, sentivo ♪ nell'aria ♪ una certa malinconia. ♂ ♀ |
Post n°74 pubblicato il 11 Dicembre 2007 da AMARC0RD
♀ ♂ Non è possibile traslare il senso senza immolare sull'are del verbo il sentire. Come dire la ♪ magia ♪ del sentire come? ♂ ♀ |
Post n°73 pubblicato il 19 Novembre 2007 da AMARC0RD
♀ ♂ Era nera, nera solitudine delle isole, e lì, donna d'amore, mi accolsero le tue braccia. Era sete e fame, e tu fosti frutta, era dolore e rovina, e tu fosti miracolo. Era l'allegra ora dell'assalto e del bacio, l'ora dello stupore che ardeva come un faro. Ah donna, non so come hai potuto contenermi nella terra della tua anima. Il ♪ desiderio ♪ di te fu il più terribile e breve, il più sconvolto ed ebbro, il più teso e avido. Cimitero di baci, c'è ancora fuoco nelle tue tombe, ancora ardono i grappoli beccati dai passeri. Abbandonato come i moli nell'alba, solo l'ombra tremula si contorce nelle mie mani. È l'ora di partire, la dura e fredda ora che la notte lega a se. ♂ ♀ |
Post n°72 pubblicato il 22 Ottobre 2007 da AMARC0RD
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Post n°71 pubblicato il 01 Ottobre 2007 da AMARC0RD
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Post n°70 pubblicato il 10 Settembre 2007 da AMARC0RD
♂ ♀ Prima di spiegarti alcune cose amore mio, voglio sappi che in ♪ amore ♪ come in guerra, non ci sono nè vincitori né vinti. ♀ ♂ |
Post n°69 pubblicato il 03 Luglio 2007 da AMARC0RD
♀ ♂ Questa notte amor mio non voglio parlare di profezia, non sono adatto a quelle cose, te l'ho già detto. Non insistere a leggermi la mano come una gitana, non desidero sapere dove comincia e finisce la mia vita, se il nostro amore durerà per sempre o svanirà in un sogno, forse lo sa solo Dio e Dio con me parla poco e niente ♪ Vieni ♪ stanotte sei più bella che mai prevedo che la profezia compirà la medesima magia che sentiamo compiersi in noi. Questa notte, lo sai, sarai ancor più mia ed io sarò tanto tuo, perché così ha deciso il destino e la pelle delle nostre vite. ♂ ♀ |
Post n°68 pubblicato il 10 Giugno 2007 da AMARC0RD
♂ ♀ Disseterò il mio Sahara scaturiranno acque di dolore dalle nostre palpebre Il vascello del desiderio veleggerà tra echi di singulti cavalcherà monsoni di lacrime ♪ ubriaco di te ♪ mi rifugierò nei tuoi cristalli di sale ♀ ♂ Le tue ♪ lacrime ♪ son gemme d'un prezioso diadema stelle lucenti che illuminano l'oscurità Non hai tu colpa se nelle tue mani il mio amor tocca ♪ l'inferno ♪ del cielo stellato ♀ ♂ |
Post n°67 pubblicato il 07 Maggio 2007 da AMARC0RD
♂ ♀ Non dico queste cose ne per Te ne per me, ma per gli amori che finiscono così. Potesse l'amore aver un finale diverso da, Te che baci un altro, ed ♪ io che m'intingo ♪ di questi segni. ♂ ♀ |
Post n°66 pubblicato il 11 Aprile 2007 da AMARC0RD
♂ ♀ Un pensatore nordico, notoriamente popolo misticamente infelice, si chiedeve se: La disperazione è un pregio o un difetto? La disperazione mistica al pari di quella amorosa, è generata da una scelta che esclude tutte le altre, mancando l'oggetto della scelta, ci si dispera, di qui l'esuberante disperazione dei mistici, umanamente impossibilitati dalla loro scelta a raggiungere l'oggetto desiderato. Capita che la sublime estasi della ♪ disperazione ♪ si presenti maestosa nel bivio della vita, e venga scelta come via da percorrere, via che spalanca le porte della mistificazione fino a sostituire la realtà, così; non solo si è umanamente impossibilitati a raggiungere la divinità, autoindotti a mistificare anche il reale, non si è più in grado di giungere all'umano mistificatamente divinizzato. ♂ ♀ |
Post n°65 pubblicato il 19 Marzo 2007 da AMARC0RD
♂ ♀ Non bisognerebbe mai ottundere con un labirinto di fitte articolazioni dialettico deduttive, pensieri che scorrono nell'alveo dall'anima. Pensieri che non ritenendoli intelletto, ci flagellano, rendendoci infermi, non di un infermità che si ha, ma che: si è! Pensieri che sfiorano delicatamente la vita, come la mano del cieco, mano che dischiude la forma primigenia del senso, intimamente in sè, senso che; prima che un enunciato, è un attitudine, un agire. Quando i pensieri son prigionieri, son albe che annunciano giorni senza sole, messaggeri di notti senza fondo, aurore di giorni mai nati, raggi di luce intrappolati nella fronte corrugata. Affiora il vincolo del quotidiano e si possiede solamente il rischio, il rischio di ri-conoscersi, e non si teme più nulla, e ciò che si desidera torna implacabile nella sua purezza, che non ci appartiene, che le apparteniamo, che ♪ non si può ♪ smettere d'amare. E' sconvolgente, scendere da una carezza. |
Post n°64 pubblicato il 20 Febbraio 2007 da AMARC0RD
♪ Lettera non datata ♪ Amico, so che esisti, ma ignoro il tuo nome, ti chiamo amico, per parlare da uomo a uomo, che è l'unico modo per parlare della donna. Quella donna è tua, però è anche mia, se è più mia che tua, lo sa solo lei e Dio. Io che imparai a star solo e desiderarla tanto, mentre lei sul tuo cuscino, sogna me, tu che non lo sai, non la svegliare. |
Post n°63 pubblicato il 12 Dicembre 2006 da AMARC0RD
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Post n°62 pubblicato il 17 Novembre 2006 da AMARC0RD
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Post n°61 pubblicato il 31 Ottobre 2006 da AMARC0RD
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Post n°60 pubblicato il 15 Ottobre 2006 da AMARC0RD
♂ ♀ ♪ Accettami così ♪ Precisa sul lavoro, anche un pò stronza con i sottoposti, dolce, passionale, invadente, coccolosa, premurosa come una chioccia, rompicoglioni, bimba, dura, severa, testarda, curiosa, affamata della conoscenza, attenta, disponibile, VIVA ♂ ♀ |
Post n°59 pubblicato il 04 Ottobre 2006 da AMARC0RD
♂ ♀ L'isola che non c'è d'un Poeta Vagabondo ♪ Miraggio ♪ Lascio' il suo paese all'eta' di ventanni con in tasca due soldi e niente più promise a se stesso di non ritornare dove nessuno voleva sognare un giorno in casa di un grande poeta trovai dei ragazzi che parlavan di pace di colpo capi' che era quella la meta l'avevo raggiunta per esser felice ritornai cosi' a fare il vagabondo girando paesi e citta' volevo portare l'amore nel mondo Io, un giorno crescerò e nel cielo della vita volerò ma, un bimbo che ne sa sempre azzurra non può essere l'età Poi una notte di settembre mi svegliai il vento dei Gonzaga sulla pelle sul mio corpo il chiarore delle stelle Si la strada è ancora là senza una valigia io e te siamo partiti un giovedi nei nostri occhi c'era un SI pioggia di farfalle intorno a noi mi davi la tua gioventu' nessuno mi ha fermato piu' vagabondo che son io vagabondo che non sono altro Poi una notte di settembre ho visto te miraggio bianco intorno a me avevo capito cosa conta di piu' davanti alla sua porta c'era lei che l'aspettava Si la strada è ancora là vagabondo che son io vagabondo che non sono altro ♂ ♀ |
Post n°58 pubblicato il 24 Settembre 2006 da AMARC0RD
♪ Magia ♪ Magia è rendere palpabile quel sottile velo che separa il sogno dalla realtà intinger dolcemente le dita nel sogno carezzare la soffice impalpabilità berne i colori con gli sguardi ♂ ♀ |
Post n°57 pubblicato il 05 Settembre 2006 da AMARC0RD
♂ ♀ La mia pausa-sequestro volge al termine, momentaneamente "dissequestrato" fo uno ♪ sberleffo ♪ al verbo tecnologico, scritto o detto, che ha la prerogativa di privare l'essere delle sensazioni originarie date dalla presenza dicente, questa verbosità fa rimbombare il verbo come bronzo percosso nel vuoto dell'assenza, ove la musicalità si popola di norme accuminate percorse da fantasmi di credenze. Quel verbo scritto cui Socrate udiva avvicinarsi lo sferragliar di catene, l'ultimo grande dispensatore di sofia annusava l'odore acre del cappio filo-sofia, quell'innocuo "filo" aggiunto alla sofia da Platone, s'è rivelato una pesante catena, ove ogni anello è stato chiuso con gesto violento, tranciando l'orizzonte della significazione ci ha privato delle parole per dirci, quel "filo" sopprimendo ogni ambivalenza simbolica ha vincolando il significante ed il significato al reciproco controllo, lasciando ai confini del sè un'immensa quantità di pensieri impensati, da pensare, incatenati alla tirannide della "verità" uguale per tutti assaporariamo l'impossibilità del cambiamento, annichilendo quel perpetuo divenire che è peculiare nell'umanita, tutto ciò che non possiamo cambiare, lo chiamiamo normalità, menzogneri di noi stessi, scegliamo l'impotenza, questuanti ci prostiamo all'olimpo normante, imploriamo norme nuove, moderne, ben sapendo che la norma NON è interpretabile, è una uguale per tutti. La ricerca dell'interpretabilità nel verbo scritto, è mantenere la crisi aperta, impedire che la parola risolva, far si che la parola dissolva la risposta nell'interpretabilità, sul registro della metafora, della poesia come della prosa o nell'aforisma, vertigine dello sberleffo in cui implode il senso abituale del mondo, quel percorso incerto, rischioso, dischiuso al tutto, lo si dovrebbe affrontare con uno sberleffo metaforico, la metafora come indica l'etimologia "meta-phorein", significa porta fuori, fuori dal modo consolidato e stratificato delle abitudini, è il fuori che dispiega nel sè gli scenari dell'interpretazione, è li fuori che le cose parlano in modo in-audito alla fusione dell'abisso con la vertigine dell'essere Addestrati al significato monco, conosciamo solamente piccoli desideri, s'è persa la radice etimologica, il senso aperto di desiderio recitava: "de-sidere", quello sguardo lungo, aperto all'abisso come alle sidere, quello sguardo che giungendo all'incanto del significato aperto sperimenta in sè la vertigine della dissoluzione dell'io, infrangendo la sua egoità spezza uno ad uno gli anelli dei nessi logici e dilata i confini dell'essere, questo è il gioco che la pigrizia fa temere, l'assenza di certezze e di credenze per giunger tra le sidere, dimora del desiderio aperto, infinito, ove la violenza delle passioni dispiega tutta la sua potenza oltrepassando l'immaginario ancor troppo prudente, smarrirsi nell'opacità delle carni per rinascere nella trasparenza dei gesti, dove da esperire non vi sono più oscillazioni tra l'inflessibile norma e la fuga indotta, ma più "semplicemente" l'abisso che ci abita,luogo ove la parola odora di gesti e gli sguardi assaporano l'incessante atto di fecondazione pulsante che preme dai confini dell'essere In qual profondo baratro mi calo per giunger a ciò che vorrrebbe dirmi quell'apertura offerta con uno sberleffo cristallino, quell'invito gioioso alla reciproca scoperta, mplacabile divora il mio baratro, sugellati in gole profonde respiriamo inebriati, asincroni respiri di gesti che odorano mormorii di sidere. ♂ ♀ |
Post n°56 pubblicato il 08 Agosto 2006 da AMARC0RD
♂ ♀ Dialogo surreale con "l'organo" La varra a cui tendevi la pragoletta mana è quase na semmana ca nun s'arrizza cchiù Pure si piscia è mùceta: si 'a vide fa paura sta povera creatura nun se rripiglia cchiù! Stanotte cu' nu sguardo sparuto e stralunato m'ha fatto na guardata, comme pe' ddì: chisà chisà pecché te sfurrie e vaj' f acenno 'o pazzo: ch'è, me vulive cazzo fin'all'aternità? Primma sapive dicere: té té che dio 'e cetrulo. Embé, mo' te faj' 'nculo: j' m'aggi'a 'rrepusà. ♪ Ridenno & Pazzianne ♪ ♂ ♀ |
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