Anche i cavalli parlano.
Chi come me ha la fortuna di viverci da sempre lo
sa già: infatti uno dei miei lavori come etologa con
i cavalli consiste non tanto nell'addestrare e domare i cavalli,
ma nell'insegnare alle persone come avvicinarsi a loro
e interagire imparando il loro linguaggio ( per questo mi dicono
che addestro le persone e non gli animali). Adesso c'è anche
una conferma che viene dall'alto mondo scientifico svizzero,
dall'Istituto Federale di Tecnologia Svizzero (ETH),
ovviamente per merito di una donna, la dottoressa Elodie Briefeder.
I ricercatori hanno confermato che, come la voce degli umani
esprime emozioni e sentimenti diversi, anche la voce, il nitrito,
dei cavalli esprime emozioni diverse come gioia o dispiacere.
Ogni nitrito è infatti composto da due frequenze fondamentali
indipendenti: una indica se l'emozione è positiva o negativa,
l'altra ne rivela l'intensità. Queste frequenza, rare nei mammiferi, deriverebbero da un modello di vibrazione asincrono delle
corde vocali.
Più il cavallo è emozionato più nitrisce.
Quando il nistrito è più breve e con toni più bassi vuol dire che
il cavallo sta vivendo un'emozione positiva; quando è più lungo
e dal tono più acuto l'esperienza è negativa. Tutto questo
va visto, ovviamente nell'insieme, osservando l'espressione
e la mimica facciale del cavallo, la sua postura, la temperatura
corporea e la respirazione.
Come dico sempre l'osservazione e l'ascolto sono essenziali
per poter capire gli animali, tutti, e anche le persone.
Personalmente posso aggiungere anche i vocalizzi di richiamo,
di richiesta, di stimolo per noi umani a fare coccole, di paura, di
corteggiamento, accompagnati agli sbuffi, anche quelli con diverse
tonalità.
Oltre alla personalità ed alla voce diversa per ogni cavallo.
Ad esempio una delle mie cavalle è molto nevrile e focosa:
tiene sempre la coda e le orecchie alzate e nitrisce molto spesso.
E' un chiaccherona! Ha una voce molto profonda e musicale, come
una campana di bronzo. Ho notato che usa sempre lo stesso
vocalizzo quando mi vede o mi chiama e quindi quella sequenza
di suoni è il nome che lei mi ha dato.Che è diverso quando chiama
sua sorella, mio marito o il resto del branco umano e peloso,
oppure quando vuole qualcosa.
L'altra mia cavalla, la sorellastra appunto, è invece molto più
tranquilla ma molto più testarda. Nitrisce molto meno, ma la
sua voce è più acuta nonostante la sua mole sia gigantesca!
Anche lei mi ha dato un nome, un po' più breve dell'altro,
con uno sbuffo finale.
Così io so sempre se stanno chiamando me o qualcun altro della
famiglia/branco, se si chiamano tra di loro, se è ora del
mangime e del fieno, se sono stanche di pascolare e vogliono
rientrare in stalla, quando vogliono giocare o se vogliono le carote
o le mele: per queste hanno due suoni diversi e addirittura
indicano con lo sguardo di quale hanno voglia ( si, sono molto
viziate come tutto il resto della ciurma!).
Gli animali ci parlano: sta a noi imparare a capirli!
Quello che insisto sempre a dire è che dobbiamo essere noi a
imparare il loro linguaggio. Loro hanno fatto fin troppo e da
troppi non sono ancora stati capiti.
A molti fa comodo crederli inferiori e trattarli come cose.
Questione di ignoranza e mancanza totale di sensibilità, ascolto
ed emaptia.
E' ora che si superi lo stupido concetto di specie: non esistono
le specie!
Siamo tutti animali, tutti con gli stessi diritti
Anche se continuo a pensare che gli altri animali siano mooolto
meglio dell'animale umano.......
Inviato da: xy21zjw69k
il 02/09/2015 alle 15:41
Inviato da: sols.kjaer
il 29/06/2015 alle 14:48
Inviato da: camnisi1943
il 24/06/2015 alle 06:35
Inviato da: xy21zjw69k
il 21/06/2015 alle 14:51
Inviato da: camnisi1943_c
il 10/06/2015 alle 00:22