CARMEN AULETTA

Post N° 110

Mi è capitato di leggere questo pezzo, non so chi l'abbia scritto,

ma ho voluto postarlo perhè esprime chiaramente quello che

penso riguardo alla festa della donna.

Critica alla festa della donna

     La donna per secoli ha vissuto in una situazione di subalternità: questo ha fatto esplodere nel suo animo una volontà di emancipazione e di uguaglianza con l'uomo. Tutte le dichiarazioni dei diritti dell'uomo proclamano questa parità. Ma nella realtà, è davvero così? Purtroppo no. Non è sufficiente la volontà di emancipazione: bisogna cambiare le premesse della società in cui si vive. Già nel medioevo la donna era totalmente succube prima del padre poi del marito.

     Con l'era dell'industrializzazione si ha l'ingresso della donna nel mondo del lavoro. Ciò è stato l'inizio della sua emancipazione. Ma, nonostante il "progresso" della civiltà in tutti i campi, la donna è ancora troppo spesso utilizzata come oggetto. Sono tantissimi i paesi in cui ancora la donna non è neppure considerata un essere con dignità: si tratta di vere e proprie tragedie della società attuale. Questo deve far riflettere: l'8 marzo non deve trasformarsi in una banale festa dove la donna cerca di imitare l'uomo. In questo giorno, si vedono solo "donne" che proclamano loro femminilità, alla ricerca spasmodica di un locale in cui possono poggiare le loro grinfie su un corpo maschile che si spoglia. Non hanno neppure la più pallida idea di ciò che rappresenta questa festa. La parità dell'uomo con la donna, non deve significare che la donna e l'uomo devono uniformarsi. Ciò è semplicemente pazzesco!!!

     La donna deve essere sé stessa. L'emancipazione deve significare che la donna deve avere le stesse opportunità dell'uomo, ma rispettando la sua natura e la sua personalità. Francamente la donna-uomo non mi piace molto. E credo che della mia opinione siano già in tanti.