Monna Lisa

Empatie

Fin da ragazzina ho sempre avuto a che fare con animali di varia natura: avevo i nonni che stavano in campagna e avevano un'azienda agricola e quindi per me vedere e rapportarmi con mucche, vitellini, galline, oche e conigli era nella norma. Con cani e gatti poi....... mi piacevano i gatti, da morire, potevo passare un intero pomeriggio con un gatto acciambellato sulle gambe che faceva le fusa mentre lo accarezzavo fino allo sfinimento (suo).

Poi papi ha preso una cagnolina (avevo più o meno tredici/quattordici anni) e per me e mia sorella era diventata una gara a chi la accudiva quando papi la portava a casa (perchè lui se la teneva sempre con sè, la portava in giro sul suo camion al lavoro). Poi la cagnolina ha fatto i cuccioli ed è stata una tragedia che noi non li volevamo dare via, ma effettivamente erano tanti, una decina, era impossibile poterli tenere.

Poi, finita la scuola superiore, mentre frequentavo l'università, mi sono messa a lavorare nella sua azienda, e lui nel magazzino all'aperto teneva le galline, le oche, le caprette, gatti, e poi è arrivato lui, uno splendido esemplare di pastore scozzese e lì mi si è aperto un mondo: era un cane eccezionale, bastava lo sguardo e capiva al volo che cosa gli avresti voluto dire, obbediente, silenzioso e bravissimo con tutti gli animali che popolavano il magazzino, del resto fare il pastore era il suo mestiere, gli ho voluto un bene dell'anima e credo che anche lui mi volesse bene come se fossi stata io la sua umana di riferimento, ma...... non era il mio: era di un dipendente che avendo cambiato casa e non potendo portarlo nella casa nuova l'aveva messo, come si dice ora, in stallo da noi, e quando, parecchi anni dopo ha cambiato casa di nuovo e ha potuto portarselo via non ci ha pensato un secondo.

C'erano le gattine, una in particolare che mi si era attaccata in modo tale che quando è arrivato il momento di partorire mi è venuta a chiamare perchè stessi con lei...... poi è arrivato, anzi me l'hanno abbandonato davanti al cancello del magazzino un cucciolotto tutto nero, che mi si era attaccato in modo tale che quando andavo via con l'auto per andare in centro e la lasciavo in parcheggio di fronte alla fermata dell'autobus lui arrivava, la individuava e non si è mai sbagliato una volta e ci si accucciava sotto in attesa che io tornassi.

Poi c'è stato Cagnetto che è cresciuto insieme a mio figlio, che vedeva come un fratello, e infatti a lui non dava retta, ma si metteva in mezzo e mi ringhiava se mi azzardavo ad alzare la voce con lui. Empatico e coccolone, mi capiva al volo, sapeva quando ero arrabbiata con lui per qualche marachella e si metteva da solo in castigo finchè non lo andavo a chiamare. E' stato il mio consolatore nei lunghi anni della malattia di mammà, quando tornavo a casa la domenica sera sfinita e depressa dopo aver passato la giornata con lei vedendo il suo lento declino con l'avanzare della malattia.

Poi anche lui se ne è andato e mi ha lasciato un vuoto nel cuore che dovevo colmare: tutta una vita passata insieme a qualche "bestiolina" non ti consentono di restare a lungo senza, l'amore per gli animali da assuefazione, ma è un'assuefazione benefica che fa bene al cuore.

E così, io che avevo sempre avuto animali con un'empatia incredibile, ho voluto averne uno che avesse  questa caratteristica altrettanto se non di più, però lo volevo bianco, amichevole, perchè da noi c'è un gran via vai di gente e non posso avere un cane aggressivo e......... samoiedo!

E' arrivata, dopo svariate ricerche Niky (Nikyta della steppa blu) alta genealogia, bellissima, candida come la neve, bisbetica e indomabile, ribelle e dominante, ogni giorno con lei è una battaglia, ogni giorno deve capire se davero davero ho la capacità di essere un leader e se sono degna di essere considerata come sua pari.

Siamo perfino andate a scuola per vedere se trovavo la chiave per trovare insieme a lei quell'empatia che ho sempre avuto con tutti gli animali.......... niente da fare, si ribellava perfino all'educatrice!!!!!!!!!

Per lei era tutto dovuto: le coccole quando voleva lei, giocare quando voleva lei, abbaiare fino allo sfinimento dei timpani miei e di tutto il vicinato. Quando arrivavo dopo essere mancata per qualche ora, se mi andava bene mi sventagliava piano la coda (che scodinzolare festosa era troppa fatica), altrimenti mi si avventava contro sgridandomi petulante........ è stato un anno pesantuccio con lei...... poi....

..... poi mammà una notte se ne è andata, ha deciso che non ne voleva più sapere, ci ha salutati e ha smesso di respirare; ero, sono ancora, devastata dal dolore.... e Niky è cambiata, ora è lei che mi fa le coccole, che mi asciuga le lacrime, mi accoglie festosa quando arrivo..... l'ho portata a casa di papi la settimana scorsa e si è fiondata subito in camera da letto per il consueto saluto a mammà, ha appoggiato le zampe sul letto e l'ha tutto annusato, ha fatto il giro della casa e poi è venuta in cucina con il fumetto sulla testa che diceva chiaramente "dov'è????"

Martedì diamo andati a prendere l'urna con le ceneri che papi ha voluto portasi a casa e io e mia sorella ce la siamo portata a turno come in una staffetta d'amore, l'urna è pesante, abbastanza grande e quindi per portarla ce la siamo dovuta appoggiare davanti...... quando sono stata a casa e Niky mi è venuta incontro, mi è saltata addosso per farmi le feste e ha annusato con determinazione e con aria interrogativa il cappotto nel tunto preciso in cui tenevo appoggiata l'urna con le ceneri di mammà.

Ecco, forse, forse c'è voluta la morte di mammà per riuscire a capirci finalmente.