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Messaggi di Luglio 2019

 

Esce il dvd sulla genesi di 'Sacco e Vanzetti'

Post n°15228 pubblicato il 12 Luglio 2019 da Ladridicinema
 

Arriva in dvd grazie a Istituto Luce Cinecittà La morte legale, il documentario diretto a quattro mani da Silvia Giulietti e Giotto Barbieri sulla genesi del film Sacco e Vanzetti di Giuliano Montaldo. Nato in occasione del restauro del film di Montaldo, La morte legale è un omaggio al cineasta e al grande lavoro dietro alla pellicola del 1971 di cui offre l’inedito sguardo sul dietro le quinte della realizzazione. 

È proprio grazie all’uscita di Sacco e Vanzetti che si costituisce un comitato di riabilitazione e nel 1977 Michael Dukakis, governatore del Massachusetts, proclama la riabilitazione dei due italiani mandati ingiustamente a morte mediante sedia elettrica nel 1927, dichiarando al mondo intero la loro totale innocenza rispetto all’accusa di omicidio. Nel racconto per ricordi di Montaldo si rivelano i retroscena di un film diventato fondamentale per la storia del cinema italiano e internazionale. Di grande interesse anche le altre testimonianze: da quella del maestro Ennio Morricone che firmò la colonna sonora, a quella della protagonista femminile Rosanna Fratello, premiata all'epoca con il Nastro d'argento, che ricorda il bel rapporto di amicizia con il regista e con gli altri interpreti proseguito anche dopo la fine delle riprese, fino ad arrivare alla testimonianza di Vera Pescarolo Montaldo, collaboratrice e moglie di Montaldo, di Luigi Botta, studioso del caso, e del critico e regista Mario Sesti.

Prodotto da iFrameLa morte legale fa largo uso di importanti materiali storici: dai filmati dell’Istituto Luce alle scena del film Sacco e Vanzettiprovenienti dell’Archivio Storico Enrico Appetito, senza dimenticare i disegni dell'illustratore e fumettista Remo Fuiano. Collaborazioni prestigiose che hanno permesso alla pellicola di avvalersi nella versione home video di extra particolari quali il libretto dvd in versione fumetto, pensato per spiegare ai ragazzi la vicenda di Sacco e Vanzetti in modo attualissimo; la puntata del Cinegiornale degli anni 70 che racconta delle riprese del film di Montaldo; un breve reportage sull’azione di propaganda anti pena di morte portata avanti negli anni da Amnesty International; le riprese integrali dei funerali di Sacco e Vanzetti, e l’intervista a Tiziana Appetito, proprietaria e curatrice dell’omonimo archivio fotografico.

 
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Alice nella città si fa classic con Amelio e Tornatore

Post n°15227 pubblicato il 12 Luglio 2019 da Ladridicinema
 

“Ricominciamo dai grandi maestri, da chi ha raccontato la complessità della crescita, del diventare adulto. Perciò alla prossima edizione di Alice nella città, dal 17 al 27 ottobre a Roma, il nostro giovane pubblico potrà vedere alcuni importanti restauri: Alice si fa classic”. Gianluca Giannelli, che con Fabia Bettini condivide la direzione artistica, nel dare alcune anticipazioni si riferisce in particolare a due titoli della sezione Quei Ragazzi, dedicata ai grandi classici contemporanei. Verrà presentato, in collaborazione con le Teche Rai, il restauro dell’esordio alla regia di Gianni AmelioLa fine del gioco (1970) , un mediometraggio nato per i Programmi Sperimentali della Rai-Tv. Il film, attento al mondo minorile, sarà anche l’occasione per ricordare Ugo Gregoretti, da poco scomparso, che ne La fine del gioco interpreta un giornalista televisivo che conduce un’inchiesta sulle condizioni dei giovani ospiti di una casa di correzione.

Sarà poi la volta  di Nuovo Cinema Paradiso (1988) con Giuseppe Tornatore che ripercorrerà con il pubblico i passaggi in sala, il successo nei festival e infine l’Oscar, mentre il critico Mario Sesti leggerà una compilation di recensioni. Altro film restaurato proposto ai i giovani spettatori sarà Rosetta (1999) presentato dagli autori, i fratelli Dardenne che inoltre accompagneranno fuori concorso Le jeune Ahmed, ultimo loro lavoro Premio alla Miglior Regia a Cannes e distribuito da Bim.

Ad aprire il Panorama Internazionale sarà Light of My Life del Premio Oscar Casey Affleck. Il film racconta la storia di un padre e della sua unica figlia, di undici anni. Si nascondono tra boschi e case disabitate, dopo che un virus ha sterminato buona parte della popolazione femminile. Casey Affleck terrà una masterclass sul mestiere dell’attore, rivolta alle scuole di cinema, che ripercorrerà la sua carriera artistica fino ad arrivare alla sua performance in Manchester by the Sea che gli è valsa innumerevoli riconoscimenti tra cui nel 2017 il Premio Oscar e il Golden Globe come miglior attore protagonista.

Protagoniste di Alice nella città come sempre le famiglie con una selezione di titoli rivolta ai più piccoli tra cui Ailo - Un’avventura tra i ghiaccidi Guillaume Maidatchevsky distribuito da Adler. Il film narra l'incredibile viaggio di un piccolo cucciolo di renna tra le meraviglie glaciali della Lapponia.

Il primo titolo del Panorama Italia è Bellissime, ocumentario di Elisa Amoruso con al centro la storia di Cristina, Giovanna, Francesca, Valentina: una famiglia, quattro donne unite dalla stessa passione, la bellezza. Una riflessione aperta sul culto dell’apparire, su cosa voglia dire essere bambine, adolescenti e madri, in un continuo gioco di rimandi tra passato e presente.

In programma l’omaggio a Franca Valeri in collaborazione con il David di Donatello: “Le donne del cinema raccontano Franca”. La presidente Piera Detassis e le attrici Paola Minaccioni ed Anna Foglietta  sceglieranno i film che comporranno l’omaggio, tra cui Piccola postae Il segno di Venere. A dare voce a Franca saranno le donne del cinema italiano e gli amici  più cari che introdurranno i titoli in rassegna e racconteranno la ”loro“ Franca, dalla “Signorina Snob” alla “Sora Cecioni”. A corredare l’omaggio anche i brani tratti dall’album di Frankie hi-nrg“Ero un autarchico” che sarà al festival per raccontare la collaborazione con  Franca Valeri all ‘album nel 2003.

Già annunciato infine il primo titolo del concorso, La famosa invasione degli orsi in Sicilia, il film di animazione diretto da Lorenzo Mattotti che sarà anche protagonista di un incontro con il pubblico a cavallo tra cinema e letteratura. Resta confermata la struttura di Alice nella città: Concorso, Fuori concorso, Eventi Speciali, Masterclass Panorama Internazionale e Panorama Italia. Non ci saranno collaborazioni con la Festa di Roma, tranne per due proiezioni estive .

Infine il Concorso dedicato ai cortometraggi (sono ancora aperte le iscrizioni online sulla piattaforma) proporrà, insieme a Première Film, le opere più interessanti del panorama internazionale.

 
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Spider-Man: Far From Home

Post n°15226 pubblicato il 11 Luglio 2019 da Ladridicinema
 

Spider-Man: Far From Home
Regista: Jon Watts
Genere: AvventuraAzioneFantasy
Anno: 2019
Paese: USA
Durata: 135 min
Spider-Man: Far From Home è un film di genere avventura, azione, fantasy del 2019, diretto da Jon Watts, con Tom Holland e Jake Gyllenhaal. Uscita al cinema il 10 luglio 2019. Durata 135 minuti. Distribuito da Sony Pictures Italia/Warner Bros. Pictures Italia.
Data di uscita:10 luglio 2019
Genere:Avventura, Azione, Fantasy
Anno:2019
Regia:Jon Watts
Paese:USA
Durata:135 min
Distribuzione:Sony Pictures Italia/Warner Bros. Pictures Italia
Sceneggiatura:Chris McKennaErik Sommers
Fotografia:Matthew J. Lloyd
Produzione:Sony Pictures Releasing, Columbia Pictures Corporation, Marvel Studios
TRAMA SPIDER-MAN: FAR FROM HOME:

 

In Spider-Man: Far From Home, il film diretto da Jon Watts. Tom Holland torna nei panni di Peter Parker/Spider-Man, il nostro 'amichevole Supereroe di quartiere', il quale, dopo gli eventi di Avengers: Endgame, deve rafforzarsi per affrontare nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima.
Il film espande l'universo cinematografico di Spider-Man, portando Peter Parker fuori dal suo ambiente familiare e dalla sua casa nel Queens, a New York, e catapultandolo attraverso l'Europa, da Londra a Berlino e Venezia, in occasione di quella che dovrebbe essere una vacanza scolastica, con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto del gruppo, ma che diventerà la sua più grande sfida nonché la più epica avventura di sempre.
Ma Spider-Man non può essere un normale adolescente: ha delle responsabilità verso il mondo, specialmente adesso, e così, i propositi di Peter di non indossare i panni del supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli attacchi di creature elementali, ognuna delle quali rappresenta uno dei quattro elementi, Terra, Aria, Acqua e Fuoco, che stanno creando scompiglio in tutto il continente.
Oltre al protagonista Tom Holland, che torna ad interpretare Peter Parker/Spider-Man, e Jake Gyllenhaal, al suo esordio in un cinecomic nel ruolo di Mysterio, nel cast del film troviamo anche Samuel L. JacksonZendayaCobie Smulders, Jon Favreau, JB Smoove, Jacob Batalon, Martin Starr e Marisa Tomei.

 

PANORAMICA SU SPIDER-MAN: FAR FROM HOME:

 

Spider-Man: Far from Home è il ventitreesimo film del Marvel Cinematic Universe, e quello che conclude ufficialmente la cosiddetta Fase Tre dell'MCU, quella iniziata nel 2016 con Captain America: Civil War.
Cronologicamente, il film si svolge poco tempo dopo il termine degli eventi raccontati in Avengers: Endgame, e quindi dopo la morte di Tony Stark, mentore di Peter Parker, che qui si trova a Parigi in gita con la scuola e viene reclutato da Nick Fury per combattere, con Mysterio, contro gli Elementali.
Secondo il regista Jon Watts, confermato dietro la macchina da presa come il protagonista Tom Holland davanti, se nel precedente Spider-Man: Homecoming si raccontava di un Peter Parker che anelava all'età adulta e all'assunzione di responsabilità, qui si parla invece del rimpianto di una innocenza e di una giovinezza che stanno andando perdute.
Pur portando ancora il marchio della Sony/Columbia, i film di Spider-Man interpretati da Holland (il precedente Homecoming e questo Far From Home, oltre a un probabilissimo sequel che dovrebbe essere ambientato durante l'ultimo anno di liceo di Peter Parker) sono gli unici a far parte integrante dell'MCU. La Sony aveva provato in passato ad accedervi con The Amazing Spider-Man e The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro, i poco fortunati film di Marc Webb interpretati da Andrew Garfield e Emma Stone che avevano tentato un riavvio della serie dell'Arrampicamuri in grande stile dopo i film di Sam Raimi con Tobey Maguire, e che hanno invece dovuto lasciare il passo a questi nuovi titoli realizzati in collaborazione con Marvel Studios.
Nel film, oltre a Holland e al regista Watts, tornano Jon Favreau in quelli di Happy Morgan, Zendaya in quelli di MJ, e Marisa Tomei interprete di una giovane e sensuale zia May. Sempre nel cast, confermati anche Tony Revolori, Angourie Rice e Hemky Madera, così come Michael Gioacchino per quanto riguarda invece la colonna sonora.
New Entry nel mondo di Spider-Man e del Marvel Cinematic Universe tutto è invece Jake Gyllenhaal, che qui interpreta Misteryo, e che era andato vicino a diventare Peter Parker quando, ai tempi della riprese dello Spider-Man 2 di Raimi, Tobey Maguire era stato vittima di un incidente girando Seabiscuit che ne avevano messo in forse la possibilità di riprendere il ruolo.

 

FRASI CELEBRI:

 

Dal Trailer Italiano del Film:

Peter Parker / Spider-Man (Tom Holland): Dovunque mi giro, vedo la sua faccia! Mi manca moltissimo!
Happy Hogan (Jon Favreau): Sì, anche a me! Tony non avrebbe fatto quello che ha fatto, senza la certezza che tu avresti continuato dopo la sua morte!

Poliziotto (Tuwaine Barrett): Quindi tu sarai il prossimo Iron Man?!
Peter Parker / Spider-Man: Non ho tempo, sono troppo occupato a fare il vostro lavoro!
Poliziotto: Cosa?!
Peter Parker / Spider-Man: Scherzavo, scherzavo! Siete fantastici, continuate così, perché io vado in vacanza!
Nick Fury (Samuel L. Jackson): C'è un lavoro da fare e tu verrai con noi!
Peter Parker / Spider-Man: Deve esserci qualcun altro da chiamare, per esempio Thor?!
Nick Fury: Fuori portata!
Peter Parker / Spider-Man: Captain Marvel?!
Maria Hill (Cobie Smulders): Indisponibile!
Peter Parker / Spider-Man: Io sono solo un amichevole Spider-Man di quartiere!
Nick Fury: Ma per favore! Sei stato nello spazio!

Peter Parker / Spider-Man: Al mondo occorre un altro Iron Man!

 
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Gli ultimi zar, la nuova serie di Netflix che racconta la fine dei Romanov da it.rbth.com

Post n°15225 pubblicato il 11 Luglio 2019 da Ladridicinema
 

08 LUG 2019

 

Adrian J. McDowall/Netflix, 2019; Getty Images
In onda da inizio luglio, il nuovo docu-drama ripercorre la storia della casa reale che ha governato la Russia per trecento anni. Abbiamo messo a confronto gli attori con i personaggi reali per capire quanto si assomigliano
Zar Nikolaj II - Robert Jack

Nicola II, l’ultimo zar della dinastia Romanov, interpretato dall’attore Robert Jack, è rappresentato nella serie tv come un uomo di buona volontà ma troppo insicuro e poco carismatico per guidare il paese. 

A proposito, lo sapete che il tatuaggio sul braccio che si intravede in una delle scene del primo episodio non è affatto casuale? Così come vi avevamo raccontato in questa intervista immaginaria fatta allo zar, basata su parole sue, tratte dai suoi diari, da note e lettere, Nicola II aveva davvero un tatuaggio! Scoprite l’origine di quel suo curioso tattoo nel nostro pezzo.  

Zarina Aleksandra - Susanna Herbert 

Moglie e madre amorevole, è raffigurata nella serie tv come una donna nervosa, che lotta fino alla fine per proteggere i propri figli, esattamente come nella realtà.

Grigorij Rasputin - Ben Cartwright 

Rasputin, una delle figure più misteriose e controverse della storia russa, è interpretato da Ben Cartwhright. L’impressione che ne deriva è che il personaggio sia ritratto in una forma forse un po’ troppo brutale; tuttavia l’attore sembra capace di incarnare molto bene il profondo carisma di Rasputin. 

Dopo aver vagato per monasteri e conventi in giro per la Russia, Rasputin si guadagnò la reputazione di uomo saggio, guaritore e profeta. Lo zar e la sua famiglia iniziarono a fidarsi di lui in modo incondizionato. Scoprite la sua storia cliccando qui.  

Il principe Aleksej - Oskar Mowdy

È la figura forse più innocente e compassionevole fra i Romanov (sia nella serie tv, sia nella realtà). Affetto da una malattia incurabile, è interpretato da Oskar Mowdy e appare solo in due episodi. 

Pierre Gilliard - Oliver Dimsdale 

Monsieur Gilliard, docente svizzero dei bambini Romanov, sopravvissuto alla rivoluzione e interpretato dall’attore Oliver Dimsdale, è la voce narrante della serie tv.

Nella rappresentazione cinematografica, Gilliard appare come un uomo profondamente terrorizzato da ciò che ha visto... il che, probabilmente, sarà anche vero. 

Granduca Sergej Aleksandrovich - Gavin Mitchell 

La serie tv mostra Sergej Romanov come un brutale autocrate, capace di avere un forte impatto sul giovane Nikolaj e sul suo carattere. È interpretato dall’attore Gavin Mitchell.

Pyotr Stolypin - Brian McCardie 

Considerato un riformatore coerente, nonché il più straordinario fra i ministri dello zar, Stolypin è interpretato da Brian McCardie. Nella realtà però era calvo e appariva molto più rude che nella serie. 

Yakov Yurovsky - Duncan Pow  

Duncan Pow interpreta Yurovsky, un bolscevico convinto, destinato ad avere un ruolo nefasto nel destino dei Romanov. Non esistono molte foto di quest'uomo, quindi è difficile dire se la rappresentazione cinematografica sia fedele alla realtà, eppure l’attore regala una performance convincente, mostrando un uomo severo, freddo e pronto a compiere il proprio dovere a ogni costo.

 
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Peaky Blinders 5: rivelata la data della Premiere inglese da gogomagazine.it

Post n°15224 pubblicato il 11 Luglio 2019 da Ladridicinema
 

L’attesa verso questa quinta stagione di Peaky Blinders è moltissima, e mentre vengono

pubblicate in rete dichiarazioni, curiosità e video a solleticare la fame dei fan di tutto il mondo, nuovi dettagli disegnano alcune certezze verso cui restiamo parzialmente esclusi…

 Peaky Blinders

Finalmente dopo parecchi mesi ecco che spunta all’orizzonte la data della premiere di Peaky Blinders 5. Il tutto verrà mostrato in un salone del municipio di Birmingham il 18 luglio, in seguito coloro che avranno accesso alla proiezione potranno porgere alcune domande al cast.

In base a quanto riportato da Esquire sembrerebbe che anche i più affezionati alla serie avranno la possibilità di assistere ad una premiere dell’episodio la notte stessaOvviamente fra i requisiti minimi bisogna avere un indirizzo postale a Birmingham, dato che la BBC sta eseguendo un ballottaggio dei biglietti disponibili per quella data.

In relazione a tutto questo ha parlato il creatore della serie Steven Knight, di recente, con quest’ultima:

“Birmingham è l’epicentro dello spettacolo e significa molto per me tornare qui anno dopo anno e iniziare la serie con il botto”.

“Quest’anno siamo al Town Hall, che è un luogo fantastico, con il numero di fan più grande che sia e mai stato in grado di vedere il programma prima, non vedo l’ora di vedere le reazioni di tutti in quella notte”.

Peaky Blinders ha messo in scena le vicissitudini che hanno visto l’omonima banda conquistare, a poco a poco, il potere. La loro storia, la loro strada si apre dai bassi fondi di Birmingham fino a raggiungere gli interni lussuosi che soltanto gli affari più pericolosi possono dare. Ovviamente questa serie parla anche di molto altro, racconta e approfondisce le dinamiche dei suoi protagonisti sempre sospesi su un filo sottile a metterne in dubbio l’umanità, generando un curioso contrasto tra un certo tipo di fragilità e una mostruosità senza eguali.

Vi ricordiamo che potete trovare Peaky Blinders, per intero, nel catalogo Netflix.

Fonte: Esquire.

 
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Film nelle sale da domani

 

I film occidentali sulla Russia e l’Urss? Una macchina di fake news da it.rbth.com

Post n°15222 pubblicato il 09 Luglio 2019 da Ladridicinema
 

 

George Mendeluk/Roadside Attractions, 2017; Daniel Espinosa/Worldview Entertainment, 2015; Edward Zwick/Bedford Falls Productions, 2008
L’opera di demonizzazione attuata da Hollywood e da altre industrie cinematografiche è continua e spesso imbarazzante. Abbiamo guardato diverse pellicole e dato i voti da 1 (abbastanza fedele alla realtà) a 5 (bufala assoluta)

Guardando molti film di Hollywood o occidentali che affrontano la realtà russa (o sovietica), i russi sperimentano spesso dei veri momenti da mani nei capelli; di incredulità prossima alla disperazione. Le assurdità fino al nonsense e le bugie che vedono scorrere sullo schermo vanno davvero al di là dell’immaginabile.

Per descrivere questo insieme di invenzioni pazzesche, stereotipi bugiardi, rappresentazioni distorte, balle assurde c’è in russo un’espressione figurata: “kljukva”.

Merita un approfondimento. Il significato letterale della parola “kljukva” è “ossicocco” (o “mortella di palude”); una bacca dall’aspetto simile a un mirtillo rosso. Fin dalla fine dell’Ottocento è però attestata l’espressione idiomatica “razvèsistaja kljukva”; “ossicocco frondoso”, “ossicocco dalle ampie fronde”, usata per deridere il modo inaccurato con cui gli stranieri descrivevano (e descrivono) vari aspetti della realtà russa. La panzana è solenne perché l’ossicocco è una piantina che si alza da terra per due o tre centimetri, e quindi non può certo avere “lunghi rami” ed essere “frondoso”. Questo ironico ossimoro si è poi semplificato nel tempo, e ora basta dire anche solo “kljukva”, per esprimere con chiarezza il concetto che uno straniero l’ha sparata grossa sulla Russia. 

Abbiamo dunque valutato una serie di film occidentali, secondo la scala dell’“ossicocco”: una “kljukva” significa che hanno ancora qualche attinenza con la realtà, cinque “kljukva” che sono delle complete bufale; pellicole zeppe solo di fandonie.

“Child 44 - Il bambino n. 44” (2014)

L’ambientazione è l’Unione Sovietica degli anni Cinquanta. L’agente della polizia segreta Lev Demidov sta cercando un maniaco che ha già ucciso oltre 40 bambini (la storia prende in parte ispirazione dagli omicidi di Andrej Chikatilo, attivo però trent’anni dopo). Sorprendentemente, i suoi capi vogliono mettere a tacere i crimini, e l’indagine sta diventando pericolosa per lo stesso Lev.

L’unica cosa positiva di Child 44 (regia di Daniel Espinosa; produzione: Stati Uniti d’America, Regno Unito, Romania, Repubblica Ceca) è il cast d’eccellenza, in cui figurano Tom Hardy, Gary Oldman e Noomi Rapace, con gli attori che, nella versione originale, cercano in modo divertente di parlare inglese con accento russo. Per quanto riguarda tutto il resto, il film è piuttosto imbarazzante.

Il picco delle purghe staliniane, la cosiddetta “Ezhovshchina” (dal nome dello spietato capo dell’Nkvd, Nikolaj Ezhov) che l’Unione Sovietica visse nel 1937-1938, nel film viene spostato di peso negli anni Cinquanta, in un periodo invece relativamente tranquillo, e amplificato fino a proporzioni assurde. All’epoca di Stalin l’Urss non era certo un posto ideale, ma gli autori di “Child 44 - Il bambino n. 44” lo trasformano in un inferno in terra di cui fa le spese circa la metà della popolazione!

Ogni persona sovietica, secondo il film, è una vittima del sanguinario Mgb (che nel 1953 si sarebbe poi trasformato in Kgb). Nell’universo del film, metà della popolazione è composta da agenti di polizia e da loro informatori, mentre l’altra metà sono “nemici del popolo” destinati a fare una brutta fine.

I contadini innocenti vengono giustiziati nei cortili delle case (come monito per gli altri), i professori vengono picchiati nei corridoi dell’università senza alcuna punizione per i colpevoli, e persino gli stessi poliziotti si sparano a vicenda senza temere di essere sottoposti alla corte marziale.

La ciliegina sulla torta è la ragione assurda per cui l’apparato di sicurezza sovietico vuole mettere a tacere tutte le uccisioni. “Non ci sono omicidi nel paradiso socialista”, affermano gli ufficiali.

Child 44 è degno di tutti gli ossicocchi, in quanto totale mistificazione, che demonizza l’Unione Sovietica al massimo livello: sì, 5 “kljukva”.

 

“Defiance - I giorni del coraggio” (2008)

Basato su eventi veri, il film racconta la storia dei fratelli ebrei Bielski, che durante la Shoah sono costretti a nascondersi nelle foreste della Bielorussia sovietica occupata dai nazisti. Lì organizzano una potente unità partigiana, che non solo uccide i tedeschi, ma cerca anche di salvare quanti più ebrei possibile.

“Defiance - I giorni del coraggio”, diretto da Edward Zwick, è probabilmente il film di Hollywood più plausibile sulla storia sovietica mai uscito. Descrive accuratamente i dettagli della vita contadina in Bielorussia, così come armi e uniformi. Vediamo rappresentazioni molto realistiche di soldati tedeschi, partigiani e persino di collaborazionisti bielorussi.

Il momento più notevole è quanto il film ritrae l’unità partigiana sovietica che è in contatto con i combattenti del gruppo Bielski. I sovietici non sono demoni mangiatori di bambini, come di solito vengono mostrati nei film occidentali. Sono veri patrioti che combattono ferocemente il nemico. La sera bevono, ma non si trasformano in un’orda frenetica e rimangono abbastanza sobri da respingere ogni possibile attacco. Alcuni di loro sono antisemiti, ma questo non contraddice la verità storica.

Quando il comandante dell’unità Viktor Panchenko si ritira e lascia i combattenti di Bielski senza supporto, non lo fa perché è un malvagio assoluto o un antisemita, ma a causa di necessità tattiche. Si rammarica di dover prendere questa decisione, ma semplicemente non può agire in altro modo.

“Defiance - I giorni del coraggio” ottiene una sola “kljukva”, essendo uno dei migliori esempi di come la storia sovietica dovrebbe essere mostrata al cinema.

“Il nemico alle porte” (2001)

Questo famoso film (diretto da Jean-Jacques Annaud; Paesi di produzione: Usa, Regno Unito, Germania, Irlanda, Francia) è il principale responsabile di vari falsi miti sull’Armata Rossa durante la Seconda guerra mondiale. “Il nemico alle porte” segue la vita del famoso cecchino Vasilij Zaitsev durante la Battaglia di Stalingrado.

Tuttavia, è difficile dire che questo film sia “basato su eventi veri”. Pieno di assurdità e bugie, mostra l’esercito sovietico come un branco di bestiame, con commissari politici demoniaci.

I soldati sovietici corrono verso le mitragliatrici tedesche letteralmente a mani nude, con un fucile ogni tre persone. Dietro di loro, i commilitoni delle truppe “anti-ritirata” li colpiscono alle spalle.

Se la realtà fosse tale, i sovietici non avrebbero mai vinto la Seconda guerra mondiale. In realtà, l’industria sovietica funzionò in modo così efficace che le truppe furono inondate di armi. Le truppe “anti-ritirata”, a loro volta, operavano principalmente nelle retrovie, catturando sabotatori e disertori, e non sparavano certo nella schiena a chi attaccava al fronte. Se necessario, combattevano poi il nemico come truppe regolari.

E, naturalmente, un film del genere non poteva fare a meno di scene di soldati sovietici ubriachi che danzano attorno a un falò. “Il nemico alle porte” si merita cinque “kljukva”.

 

“Raccolto amaro” (2017)

Il film canadese “Raccolto amaro” (regia di George Mendeluk) rappresenta l’Ucraina sovietica degli anni Trenta. Secondo il film, Stalin avrebbe pilotato una carestia forzata per distruggere il popolo ucraino; la grande carestia nota agli storici come “Holodomor”. Gli ucraini affrontano la minaccia mortale dalle truppe sovietiche in arrivo, che requisiscono tutte le scorte di cibo e giustiziano coloro che si oppongono.

Ad oggi, il tema dell’Holodomor rimane molto dibattuto e doloroso. L’Ucraina, sostenuta dall’Occidente, vede la grande carestia del 1932-1933 come un genocidio del popolo ucraino da parte della leadership sovietica. I fatti storici, tuttavia, dicono che la carestia colpì non solo l’Ucraina, ma anche gran parte della Russia sovietica. Causata dalla politica agricola inetta dei comunisti, la carestia non era diretta “etnicamente” contro gli ucraini.

Nei primissimi fotogrammi del film, vediamo un forte contrasto: ucraini felici e radiosi da una parte e bolscevichi russi oscuri e feroci dall’altra. Questa giustapposizione di buoni e cattivi dura fino ai titoli di coda.

“Raccolto amaro” ritrae il popolo ucraino come l’antitesi dell’orda sovietica, dimenticando che gli ucraini erano la seconda più grande e importante nazione dell’Urss, una componente inseparabile della società sovietica.

Se la realtà fosse come raffigurata nel film, milioni di ucraini non si sarebbero mai ribellati contro i nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Il film ottiene quattro “kljukva”.

***
“Morto Stalin, se ne fa un altro” (2017)

Questa commedia britannica del regista scozzese Armando Iannucci ha provocato un enorme scandalo in Russia. Di conseguenza, il film, che racconta la lotta politica in Urss per la successione a Stalin, è stato definito “una derisione offensiva del passato sovietico” e vietato nei cinema russi

È persino difficile giudicare se “Morto Stalin, se ne fa un altro” sia una panzana completa. Il fatto è che il film è, prima di tutto, un’enorme farsa. Le figure storiche qui hanno poco in comune con i personaggi reali e sono mostrate in modo estremamente satirico e grottesco, con tanto di Steve Buscemi a interpretare Nikita Khrushchev.

Quindi diamo al film una valutazione media, di tre “kljukva”.

“K-19” (2002)

Basato su una storia vera, “K-19” racconta l’eroismo di un gruppo di marinai sovietici che nel 1961 impedì una catastrofe nucleare su un sottomarino a propulsione nucleare, sacrificando la vita o la propria salute.

Durante la pre-produzione del film, gli autori avevano avuto lunghe consultazioni con i marinai del sottomarino K-19 sopravvissuti. Quando i marinai videro la prima sceneggiatura, rimasero però scioccati: l’equipaggio dei sottomarini sovietici era mostrato come un gruppo di barbari ubriachi che metteva le mani su uno strumento simile a un sottomarino nucleare senza la minima idea di come usarlo.

“Gli ufficiali picchiavano i loro subordinati e rubavano le arance. Uno di loro si sedeva sul reattore nucleare bevendo vodka. Tutti i marinai dicevano completamente parolacce”, così il tecnico elettricista Boris Kuzmin ha ricordato la sceneggiatura originale. 

Indignati, i marinai scrissero una lettera collettiva alla regista (Kathryn Bigelow) e agli attori, che fu presa in considerazione. Oltre il 90% della sceneggiatura venne riscritta.

Sebbene restino alcuni momenti ingenui e assurdi, la versione finale di “K-19” è un film totalmente diverso, generalmente approvato dai veterani del sottomarino sovietico.

Harrison Ford ha centrato il ruolo del capitano sovietico al 100%. Ha davvero scioccato i marinai, ricordando loro il vero comandante. “Guardandolo, ho persino dovuto prendere le medicine per il cuore”, ha detto l’ufficiale Jurij Mukhin. 

Uno dei migliori tentativi occidentali di rappresentare la storia sovietica (grazie all’intervento di pesante riscrittura imposto dai marinai) questa coproduzione Regno Unito, Usa, Germania si ferma a 2 “kljukva”.

 

“Chernobyl” (2019)

Questa miniserie televisiva britannico-americana, creata e scritta da Craig Mazin e diretta da Johan Renck, ripercorre la cronologia del più famoso disastro nucleare della storia.

“Chernobyl” è un dramma forte, concentrato sulla tragedia della gente comune, che all’inizio non si rende nemmeno conto dell’incubo con cui ha a che fare.

L’adeguata rappresentazione di luoghi, edifici, mezzi di trasporto e persino dei più piccoli dettagli, come le uniformi dei pompieri sovietici e i fazzoletti rossi dei Pionieri, rendono la serie un successo. In Italia, andrà in onda dal 10 giugno 2019 su Sky Atlantic. Diamo a “Chernobyl” solo una “kljukva” perché è una serie davvero ben fatta.

 
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Oliver Stone a Taormina per presentare Revealing Ukraine in prima visione mondiale da sputnik

Post n°15221 pubblicato il 09 Luglio 2019 da Ladridicinema
 

15:52 05.07.2019(aggiornato 15:59 05.07.2019)
Clara Statello

Presentato "Reaveling Ukraine", il documentario che tratta dell'ingerenza dell'amministrazione Obama e del magnate George Soros sulla crisi Ucraina, utilizzata dagli Usa per far pressione sulla Russia e su come questo potrebbe portare a una escalation di guerra.

Proiettato al Taormina Film Fest, in anteprima mondiale, Reaveling Ukraine, il documentario di Igor Lopatonok, prodotto da Oliver Stone, che tratta dell'ingerenza dell'amministrazione Obama e del magnate George Soros sulla crisi Ucraina, utilizzata dagli Usa per far pressione sulla Russia e su come questo potrebbe portare a una escalation di guerra. Alla prima erano presenti in aula sia il regista che Oliver Stone.

E' la seconda volta che Lopatonok presenta un documentario sull'Ucraina al festival di Taormina. Già nel 2016 era stato proiettato Ukraine on Fire. Lopatonok, nel suo breve incontro con la stampa, avvenuto a fine proiezione, ha dichiarato che nella sua opera cerca di raccontare al mondo cosa sta succedendo in Ucraina. Il suo lavoro di indagine, quindi,  non si conclude con questo documentario, ma già sta effettuando le riprese della prossima opera. 

Oliver Stone alla prima di Revealing Ukraine
© SPUTNIK . CLARA STATELLO
Oliver Stone alla prima di "Revealing Ukraine"

Sembra simbolico che l`anteprima sia stata proiettata a Taormina proprio il giorno della visita del presidente russo Vladimir Putin a Roma, dove ha parlanto con il suo omologo italiano e i vertici di stato su importanti agende internazionali e il partenariato prioritario di Italia e Russia

Durante l'incontro con la stampa Sputnik Italia ha rivolto una breve intervista a Igor Lopatonok.

- Nel documentario si è parlato di George Soros che destabilizza stati, provocando guerre civili, mentre in Europa finanzia società filantrope e in difesa dei diritti civili. Qual è il suo obiettivo?

- George Soros vuole cambiare il mondo. Lui crede di cambiare il mondo in meglio.E usa tutto ogni mezzo a sua disposizione. Ha enormi fondi che investe nei "regime change", perché crede di sapere chi deve governare meglio delle persone che eleggono i propri governanti.

Io sono contro George Soros, perché non è stato eletto da nessuno. Nessuno in Ucraina ha eletto George Soros, nessuno negli Stati Uniti ha eletto George Soros. Lui prende le decisioni e usa i suoi seguaci e milioni di dollari, centinaia di milioni di dollari, per buttare giù governi e far nascere nuovi regimi in tutto il mondo.

Ciò non è filantropico. Questo è male.

- Tra poco scadrà il trattato INF, contro l'utilizzo di armi a media gittata. Cosa succerà? Ci sarà una nuova guerra fredda, una corsa al riarmo, una escalation bellica?

- Una nuova guerra fredda è già in corso. Noi viviamo nell'era della guerra fredda 2.0. Fortunatamente i leader delle superpotenze sono responsabili. Io credo nel senso di responsabilità dei nostri leader. Nonostante il clamore mediatico e le fake news usati contro di loro, si tratta di persone responsabili.

 
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Sputnik non viene ammessa alla conferenza sulla libertà dei media a Londra da sputnik

Post n°15220 pubblicato il 09 Luglio 2019 da Ladridicinema
 

Journalists in the media center

17:51 06.07.2019(aggiornato 18:00 06.07.2019)

Gli organizzatori della Global Conference on Press Freedom (Conferenza globale per la libertà dei media), che si terrà a Londra il 10 e 11 luglio, hanno rifiutato di accreditare l'agenzia Sputnik senza spiegarne il motivo.

"Grazie per il vostro interesse alla copertura mediatica della Global Conference on Press Freedom. Putroppo la vostra richiesta di accredito non può essere soddisfatta a causa per il seguente motivo: raccomandazione di Jenny", recita la lettera di risposta della direzione organizzativa.

Alla domanda su cosa significa “raccomandazione di Jenny”, gli organizzatori hanno risposto di aver inoltrato la richiesta a chi di competenza e che seguirà una risposta. Il corrispondente Sputnik ha anche contattato telefonicamente gli organizzatori per avere chiarimenti, senza tuttavia riceverne. È stata inoltre inviata una richiesta formale sulla motivazione del rigetto della richiesta di accredito, ma non è ancora giunta una risposta.

In precedenza, Margarita Simonyan, redattrice capo di Sputnik e Rossiya Segodnya ha fatto sapere che neppure la sua testata è stata accreditata alla conferenza londinese. Stavolta la giustificazione è che non ci sono più posti disponibili.

L'ambasciata russa a Londra ha dichiarato che considera tale decisione una discriminazione da parte del ministero degli Esteri britannico.

 
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Toy Story 4 fa sua la domenica, Annabelle 3 è il miglior film del weekend

Post n°15219 pubblicato il 08 Luglio 2019 da Ladridicinema
 

Incassi in netta crescita rispetto all'anno scorso: questo weekend fa segnare un ottimo +77% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre il miglioramento su base annua è quasi del 6%. Le cose dovrebbero migliorare ancora con l'arrivo in sala di Spider-Man: Far from home, ultima grande release di questa stagione, in arrivo dopodomani. Il weekend lo vince Annabelle 3, nonostante il colpo di reni di Toy Story 4 (guarda la video recensione) che ottiene la vittoria parziale nella giornata di domenica. L'horror incassa 1 milione e spicci, mentre il film Pixar si ferma a 922mila euro. Annabelle 3 arriva a 1,4 milioni complessivi, Toy Story 4 a 3,6 (dato oggettivamente deludente, visto il peso del franchise). Sul podio del weekend sale Avengers: Endgame (guarda la video recensione), che passa i 30 milioni di euro, grazie ai 297mila euro del fine settimane, un dato clamoroso. Il film però resta ancora dietro a Bohemian Rhapsody (guarda la video recensione) quanto a presenza complessive (deve recuperare 66mila biglietti, oramai impossibile), anche se va ricordato che il biopic potè sfruttare i CinemaDays.Sostanzialmente irrilevanti gli altri incassi: Restiamo amici chiude con 177mila euro, Pets 2 - Vita da animali (guarda la video recensione) arriva a 3,2 milioni, Nureyev (guarda la video recensione) a 488mila, Aladdin (guarda la video recensione) non è ancora riuscito a passare i 15 milioni (per soli 11mila euro), Arrivederci professore (guarda la video recensione) è a 1,2 milioni, mentre Escape Plan 3 apre con 98mila euro. ? Spider-Man: Far from Homenegli USA incassa 185 milioni di dollari e fa segnare il miglior dato di sempre per un film con un day one al martedì. Il weekend vero e proprio si chiude con 93,6 milioni di dollari, molto al di sopra delle attese: gli americani (e il mondo intero, come vedremo a breve) hanno ancora voglia di eroi Marvel. 

Gran partenza per Midsommar, che fa segnare la migliore apertura per un film indie del 2019 con 6,5 milioni di dollari, dato che però non gli permette di entrare nella top five. Ottimi dati arrivano per Toy Story 4, che chiude con 34,3 milioni e 306 milioni complessivi, Yesterday (guarda la video recensione), che sale addirittura sul podio con 10,7 milioni, e un totale di 36,8 (è costato solo 26 milioni e diventerà la commedia dell'estate), Annabelle 3, che incassa altri 9,7 milioni e supera i 50 milioni e Aladdin che chiude il weekend con 7,6 milioni e 320 milioni complessivi. Insomma, il weekend del Giorno dell'Indipendenza è stato un trionfo. 

Avengers: Endgame è rimasto in top ten con 3,1 milioni e un totale di 847 milioni: il film ha superato anche Il ritorno dello Jedi e chiude così la sua corsa americana al 16esimo posto della classifica all time. Avatar resta 15esimo con 876 milioni, oramai irraggiungibile (ma chi lo sa, magari Endgame potrebbe essere rimandato in sala anche nei prossimi anni). La prossima settimana sarà "defatigante", con due uscite di medio impatto, Crawl e Stuber, in attesa degli ultimi due megabotti dell'Estate Americana: Il Re Leone e Once Upon a... Time in Hollywood (guarda la video recensione). 

A livello mondiale Spider-Man: Far From Home fa il suo fragoroso ingresso nella top ten assoluta del 2019 con la bellezza di 580 milioni di dollari e punta dritto al secondo posto assoluto dietro Endgame. Gran passi avanti anche per Aladdin, che arriva a 921 milioni e potrebbe superare il miliardo grazie al continuo boom giapponese e per Toy Story 4 che tocca quota 649 milioni di dollari e dovrebbe chiudere con circa 800 milioni (200 in meno del terzo). 

 
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Nastri d'argento 2019, sbanca 'Il Traditore' di Bellocchio

Post n°15218 pubblicato il 04 Luglio 2019 da Ladridicinema
 

Sette nastri al film su Tommaso Buscetta. Favino miglior attore protagonista

HP

Alla 73/ma edizione dei Nastri d’argento 2019 sbanca Il traditore. Stravince infatti il film di Marco Bellocchio con sette riconoscimenti: miglior film, regia, sceneggiatura, montaggio, colonna sonora, attore protagonista (Pierfrancesco Favino) e ‘non protagonisti’ Luigi Lo Cascio e Fabrizio Ferracane.
Tra gli attori il voto dei giornalisti ha premiato poi Anna Foglietta (attrice protagonista per Un giorno all’improvviso), Marina Confalone (‘non protagonistà per Il vizio della speranza) e Paola Cortellesi (migliore attrice di commedia per Ma cosa ci dice il cervello).
Ancora, a Stefano Fresi (C’è tempo, L’uomo che comprò la luna, Ma cosa ci dice il cervello) doppio premio con il Nastro per il miglior attore di commedia e il ‘Nino Manfredi che sarà consegnato stasera dalla moglie di Nino, Erminia e dalla nipote Sarah Masten. E sempre per quanto riguarda la commedia, come già anticipato ieri, film vincitore è risultato Bangla del giovanissimo esordiente Phaim Bhuyian.
Sul palcoscenico del Teatro Antico torna poi - dopo il premio di un anno fa, per la migliore canzone - Serena Rossi, Nastro speciale per Io sono Mia.
E la canzone è protagonista con il Nastro andato ad Enzo Avitabile (Il vizio della speranza) e con quello speciale ottenuto dalla voce di Noemi (Domani è un altro giorno).
Tra le curiosità di questa edizione: il riconoscimento al miglior ‘cameo’ dell’anno assegnato ad Adriano Panatta nella parte di se stesso ne La profezia dell’armadillo; il Premio Speciale per Dafne di Federico Bondi, prodotto da Vivo Film con Rai Cinema e la collaborazione di Istituto Luce Cinecittà e, infine, omaggio dei Nastri ai primi trent’anni di Fandango.
A Stefano Sollima, poi va il Premio Hamilton Behind the camera- Nastri d’Argento per il debutto internazionale con Soldado.
Tra i premi già assegnati ricordiamo: i ‘Biraghi’ per gli esordienti: Chiara Martegiani (Ride), Pietro Castellitto (La Profezia dell’Armadillo) e Giampiero de Concilio (Un Giorno all’Improvviso) e Benedetta Porcaroli lo riceve per Tutte le mie notti.
Per il talento giovane, alla quarta edizione il ‘Premio Graziella Bonacchi’ è andato alla giovane protagonista di Ricordi? Linda Caridi; Premio Nastri SIAE per la giovane sceneggiatura a Giulia Steigerwalt (Croce e delizia, Il Campione) e ancora il Nuovo Imaie-Nastri d’Argento per il doppiaggio ad Angelo Maggi (John C. Reilly) e Simone Mori (Steve Coogan) nel film Stanlio e Ollio di John S. Baird (Lucky Red).
I Nastri d’argento verranno consegnati stasera al Teatro Antico di Taormina, in una serata prodotta dal Sngci che andrà in onda in differita, su Rai1 in seconda serata lunedì 8 Luglio.
La serata sarà condotta da Anna Ferzetti con la regia di Marco Brigliadori e replicata poi nel mondo da Rai Italia.

 
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Film nelle sale da oggi

 

X-Men - Dark Phoenix

Post n°15216 pubblicato il 04 Luglio 2019 da Ladridicinema
 

Siamo nel 1992, gli X-Men grazie alle scelte del professor X di usare i suoi studenti per aiutare gli umani riescono a vivere tranquilli, ben consci che basterebbe un incidente per ritornare alla caccia alle streghe contro i mutanti. Lo stesso Magneto è in un'isola datagli dal governo con i suoi seguagi in tranquillità. Il tutto cambia in una missione di salvataggio di un equipaggio intrappolato in una navicella nell'orbita terrestre. La squadra composta da Ciclope, Jean Grey, Nightcrawler, Storm e Quicksilver accetta di rischiare la vita nonostante Mystica avverta del pericolo e la stessa sembra sempre più sofferente per le scelte di Xavier. Jean nel tentativo di tenere unita la nave che sta andando in pezzi e permettere di salvare anche il comandante rimane indietro e finisce investita da un'energia aliena. Miracolosamente la assorbe e sopravvive, ma scoprirà di aver fatto proprio un potere spaventoso. Inizia la trasformazione nella fenice, l'essere più potente di tutta la galassia.

Questo film sarà l'ultimo della vecchia gestione, da adesso in poi ogni film del franchising X-men sarà legato totalmente alla Disney. Nessuno può credere che le pecche del film siano state fatte apposta dalla fox, ma è chiaro che se già con Apocalypse si era toccato il fondo, con la sensazione che non ci fosse molto altro da dire; quindi si è esagerato.

Il personaggio della fenice nera è sviluppato in maniera non adeguata e così tutta la mitologia costruita dai fumetti sulla forza della stessa è ridotta a una fumosa energia aliena in cerca di un ospite. La potenza distruttrice della fenice si sperava venisse raccontata in un capitolo degno del nome.

A livello narrativo molti sono molti i particolari che sembrano rimandare al terzo capitolo della saga originale (X-men conflitto finale), e di conseguenza sembra ereditare anche il livello abbastanza basso del film. Quello che non sorprende più ormai è la mancanza di coerenza narrativa nei vari episodi.

Il film contiene un buco nella trama tale da inficiare tutto il terzo atto di X-men apocalypse. In questo infatti di fronte alla minaccia di Apocalisse, Xavier incoraggia Jean a liberare i propri poteri psichici per sconfiggere il villain. L'energia si manifesta intorno a Jean come effetto della Fenice (come si può leggere in qualsiasi recensione del fumetto ultimate-X-Men e del precedente capitolo: X-Men - Apocalisse si ispira alla rilettura moderna di Robert Kirkman della Saga della Fenice in Ultimate X-Men. In questo arco narrativo Jean comincia a sperimentare terrificanti visioni del mondo in fiamme e i suoi poteri si espandono in maniera incredibile. Gli altri X-Men scoprono la verità quando vengono avvicinati da un culto religioso che rivela loro il ruolo di Jean come custode dell'antico Forza cosmica della Fenice. La struttura genetica mutata alla nascita di Jean Grey ha favorito la connessione con la Forza della Fenice, rendendo i suoi poteri potenzialmente illimitati. L'arco narrativo termina con Jean unita alla Fenice nello scontro con Apocalisse).

In questo ultimo capitolo tutto viene ignorato e Jean Grey, 9 anni dopo non ha ancora sviluppato quei poteri che sono favoriti da altro, da un incidente.

Venendo a Sophie Turner poco da dire. Buca lo schermo, catturando lo spettatore in tutta la storia. Interpreta in maniera intensa e drammatica il ruolo di Jean Grey che sprofonda nel senso di colpa per la malvagità che emana portandola a diventare il pericolo numero uno per tutti. Una Jean che ha a poco a che vedere con il personaggio dei fumetti però...

Ancora più riuscito il personaggio interpretato da Jessica Chastain splendida nel ruolo della gelida e terribile villain Lilandra, che vuole per se i poteri della fenice.

Le musiche di Hanz Zimmer riescono ad avere un certo impatto sulle scene drammatiche e aiutano nella riuscita di queste. Scene con atmosfere angoscianti e poco violente che difficilmente verranno capite.

Come dicevo all'inizio è la fine della gestione Fox con questo quarto capitolo della seconda trilogia, voluto fortemente da Simon Kinberg. L'acquisizione della 20th Century Fox da parte della Disney aprirà finalmente il mondo degli X-Men al Marvel Cinematic Universe, cioè agli Avengers e sappiamo cosa significherà...

Voto finale: 2+/5

Regista: Simon Kinberg
Anno: 2019
Paese: USA
Durata: 120 min
X-Men: Dark Phoenix è un film di genere azione, avventura, fantascienza del 2019, diretto da Simon Kinberg, con Jennifer Lawrence e Sophie Turner. Uscita al cinema il 06 giugno 2019. Durata 120 minuti. Distribuito da 20th Century Fox.
Data di uscita:06 giugno 2019
Genere:Azione, Avventura, Fantascienza
Anno:2019
Paese:USA
Durata:120 min
Formato:2D e 3D
Distribuzione:20th Century Fox
Sceneggiatura:Simon Kinberg
Fotografia:Mauro Fiore
Montaggio:Lee Smith
Musiche:Hans Zimmer
Produzione:20th Century Fox Film Corporation, Bad Hat Harry Productions, Donners' 
TRAMA X-MEN: DARK PHOENIX:

In X-Men: Dark Phoenix, la telepate Jean Grey sviluppa incredibili poteri psichici che corrompono la sua mente, trasformandola nella terribile Fenice Nera.
Gli allenamenti tra le pareti della Scuola per Giovani Dotati di Charles Xavier (James McAvoy), sotto la supervisione del brillante professor Bestia (Nicholas Hoult), hanno dato i loro frutti: i giovani mutanti che hanno combattuto e sconfitto Apocalisse non sono più l’indisciplinata classe di un tempo, ma un collaudato team di supereroi conosciuti come X-Men. Il dottor Xavier li incoraggia a usare i poteri per compiere gesta eroiche e sensazionali, ma nemmeno il telepate più potente del mondo può capire ciò che passa nella testa di un adolescente. Così, quando durante una missione nello spazio, un inspiegabile incidente rafforza i poteri di Jean Grey (Sophie Turner), l'avventato preside deve affrontare con saggezza le disastrose conseguenze dell'accaduto. La dolce Jean perde gradualmente il controllo di se stessa, compie gesti impulsivi e irrazionali che mettono in pericolo l’incolumità dei suoi compagni e dell'intera umanità. Nel frattempo un alieno mutaforma (Jessica Chastain), intenzionato a sfruttare la situazione a suo vantaggio, cerca di irretire la spaurita mutante e convincerla ad assumere l’identità di Fenice.
Gli X-men alle prime armi, Ciclope (Tye Sheridan), Tempesta (Alexandra Shipp), Nightcrawler (Kodi Smit-McPhee) e Quicksilver (Evan Peters) uniscono le forze con l’indomita Mystica (Jennifer Lawrence) e l’imprevedibile Magneto, ora a capo di un gruppo di mutanti dell’isola di Ganosha, per salvare la vita della loro amica.

PANORAMICA SU X-MEN: DARK PHOENIX:

 

X-Men: Dark Phoenix si ispira direttamente alla linea narrativa del Marvel Comic Universe nota come "The Dark Phoenix Saga" che ruota intorno al personaggio di Jean Grey e alla Fenice. Phoenix, ossia la Fenice, è apparsa nei fumetti per la prima volta nel 1976 ed è un'entità cosmica esistente da sempre nell'universo che sceglie di volta in volta una specie vivente da possedere. Sempre negli albi, Jean Grey è il primo personaggio a "ospitare" la Fenice, cosa che ne aumenta enormemente le capacità di telepatia e telecinesi in concomitanza però con la perdita di coscienza.

Nel finale di X-Men 2 del 2003, gli autori lasciano presumere che il sacrificio di Jean Grey (interpretata da Famke Janssen) e i poteri usati per salvare i suoi compagni siano dovuti alla Fenice. In X-Men - Conflitto finale del 2006 gli elementi della storia che richiamano la Dark Phoenix Saga sono maggiori, proprio per la doppia personalità che Jean Grey mostra nel film con il tentativo del Professor Xavier di reprimerla. Nel più recente X-Men: Apocalisse del 2016, ambientato negli anni 80, Jean Grey (interpretata da Sophie Turner) è incoraggiata da Xavier a usare tutto il suo potenziale per sconfiggere il nemico. Quando lo fa, intorno a lei si crea un'aura di fuoco che richiama la forma di della Fenice.

La storia di X-Men: Dark Phoenix si ambienta una decina di anni dopo gli eventi di X-Men: Apocalisse, negli anni 90, e finalmente si focalizza sull'alter ego di Jean Grey. Simon Kinberg che esordisce alla regia con questo film, è da sempre co-produttore dei film sugli X-Men e co-sceneggiatore di alcuni episodi. L'idea della Fenice era stata presa in considerazione per X-Men 2 ma, in un momento in cui i supereroi al cinema non erano così di moda, si è pensato che fosse troppo presto per far prendere alla storia una deriva "cosmica". I tempi ora sono maturi anche grazie ai supereroi dei film Disney/Marvel che hanno creato una solidissima schiera di fan, senza contare che ormai anche gli X-Men e Deadpool da Fox/Marvel sono diventati di proprietà Disney. Dopo questo film potrebbe dunque esserci un reboot della saga.

 

FRASI CELEBRI:

 

Dal Trailer Italiano del Film:

Professor Xavier (James McAvoy): Signore e signori della NASA, sono Charles Xavier, soccorsi in arrivo!

Quicksilver (Evan Peters): Facciamo missioni spaziali ora?! Figo!

Mystica (Jennifer Lawrence): Prendiamo gli astronauti e li riportiamo a casa, forza!
Bestia (Nicholas Hoult): Segnale termico in rapido aumento!
Mystica: Andiamo via di qui!
Ciclope (Tye Sheridan): Dov'è Jean? Dov'è lei? Jean!

Ciclope: Sai come ti chiamano i ragazzi?! Fenice!

Jean Grey (Sophie Turner): Qualcosa sta cambiando in me! Quando perdo il controllo capitano cose brutte, ma è una bella sensazione!

Lilandra (Jessica Chastain): Quel potere ha distrutti tutto ciò con cui esso è venuto in contatto...prima di te. Gli X-Men hanno paura di te e chi ha paura vuole distruggere!

Professor Xavier: Lei ci ucciderà tutti!

Bestia: Non è più Jean!

Jean Grey Vuoi minacciarmi?
Magneto (Michael Fassbender): Esatto!
Jean Grey: Sarebbe una pessima idea!

 
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X-Men - Dark Phoenix

Post n°15215 pubblicato il 04 Luglio 2019 da Ladridicinema
 

Siamo nel 1992, gli X-Men grazie alle scelte del professor X di usare i suoi studenti per aiutare gli umani riescono a vivere tranquilli, ben consci che basterebbe un incidente per ritornare alla caccia alle streghe contro i mutanti. Lo stesso Magneto è in un'isola datagli dal governo con i suoi seguagi in tranquillità. Il tutto cambia in una missione di salvataggio di un equipaggio intrappolato in una navicella nell'orbita terrestre. La squadra composta da Ciclope, Jean Grey, Nightcrawler, Storm e Quicksilver accetta di rischiare la vita nonostante Mystica avverta del pericolo e la stessa sembra sempre più sofferente per le scelte di Xavier. Jean nel tentativo di tenere unita la nave che sta andando in pezzi e permettere di salvare anche il comandante rimane indietro e finisce investita da un'energia aliena. Miracolosamente la assorbe e sopravvive, ma scoprirà di aver fatto proprio un potere spaventoso. Inizia la trasformazione nella fenice, l'essere più potente di tutta la galassia.

Questo film sarà l'ultimo della vecchia gestione, da adesso in poi ogni film del franchising X-men sarà legato totalmente alla Disney. Nessuno può credere che le pecche del film siano state fatte apposta dalla fox, ma è chiaro che se già con Apocalypse si era toccato il fondo, con la sensazione che non ci fosse molto altro da dire; quindi si è esagerato.

Il personaggio della fenice nera è sviluppato in maniera non adeguata e così tutta la mitologia costruita dai fumetti sulla forza della stessa è ridotta a una fumosa energia aliena in cerca di un ospite. La potenza distruttrice della fenice si sperava venisse raccontata in un capitolo degno del nome.

A livello narrativo molti sono molti i particolari che sembrano rimandare al terzo capitolo della saga originale (X-men conflitto finale), e di conseguenza sembra ereditare anche il livello abbastanza basso del film. Quello che non sorprende più ormai è la mancanza di coerenza narrativa nei vari episodi.

Il film contiene un buco nella trama tale da inficiare tutto il terzo atto di X-men apocalypse. In questo infatti di fronte alla minaccia di Apocalisse, Xavier incoraggia Jean a liberare i propri poteri psichici per sconfiggere il villain. L'energia si manifesta intorno a Jean come effetto della Fenice (come si può leggere in qualsiasi recensione del fumetto ultimate-X-Men e del precedente capitolo: X-Men - Apocalisse si ispira alla rilettura moderna di Robert Kirkman della Saga della Fenice in Ultimate X-Men. In questo arco narrativo Jean comincia a sperimentare terrificanti visioni del mondo in fiamme e i suoi poteri si espandono in maniera incredibile. Gli altri X-Men scoprono la verità quando vengono avvicinati da un culto religioso che rivela loro il ruolo di Jean come custode dell'antico Forza cosmica della Fenice. La struttura genetica mutata alla nascita di Jean Grey ha favorito la connessione con la Forza della Fenice, rendendo i suoi poteri potenzialmente illimitati. L'arco narrativo termina con Jean unita alla Fenice nello scontro con Apocalisse).

In questo ultimo capitolo tutto viene ignorato e Jean Grey, 9 anni dopo non ha ancora sviluppato quei poteri che sono favoriti da altro, da un incidente.

Venendo a Sophie Turner poco da dire. Buca lo schermo, catturando lo spettatore in tutta la storia. Interpreta in maniera intensa e drammatica il ruolo di Jean Grey che sprofonda nel senso di colpa per la malvagità che emana portandola a diventare il pericolo numero uno per tutti. Una Jean che ha a poco a che vedere con il personaggio dei fumetti però...

Ancora più riuscito il personaggio interpretato da Jessica Chastain splendida nel ruolo della gelida e terribile villain Lilandra, che vuole per se i poteri della fenice.

Le musiche di Hanz Zimmer riescono ad avere un certo impatto sulle scene drammatiche e aiutano nella riuscita di queste. Scene con atmosfere angoscianti e poco violente che difficilmente verranno capite.

Come dicevo all'inizio è la fine della gestione Fox con questo quarto capitolo della seconda trilogia, voluto fortemente da Simon Kinberg. L'acquisizione della 20th Century Fox da parte della Disney aprirà finalmente il mondo degli X-Men al Marvel Cinematic Universe, cioè agli Avengers e sappiamo cosa significherà...

Voto finale: 2+/5

Regista: Simon Kinberg
Anno: 2019
Paese: USA
Durata: 120 min
X-Men: Dark Phoenix è un film di genere azione, avventura, fantascienza del 2019, diretto da Simon Kinberg, con Jennifer Lawrence e Sophie Turner. Uscita al cinema il 06 giugno 2019. Durata 120 minuti. Distribuito da 20th Century Fox.
Data di uscita:06 giugno 2019
Genere:Azione, Avventura, Fantascienza
Anno:2019
Paese:USA
Durata:120 min
Formato:2D e 3D
Distribuzione:20th Century Fox
Sceneggiatura:Simon Kinberg
Fotografia:Mauro Fiore
Montaggio:Lee Smith
Musiche:Hans Zimmer
Produzione:20th Century Fox Film Corporation, Bad Hat Harry Productions, Donners' 
TRAMA X-MEN: DARK PHOENIX:

In X-Men: Dark Phoenix, la telepate Jean Grey sviluppa incredibili poteri psichici che corrompono la sua mente, trasformandola nella terribile Fenice Nera.
Gli allenamenti tra le pareti della Scuola per Giovani Dotati di Charles Xavier (James McAvoy), sotto la supervisione del brillante professor Bestia (Nicholas Hoult), hanno dato i loro frutti: i giovani mutanti che hanno combattuto e sconfitto Apocalisse non sono più l’indisciplinata classe di un tempo, ma un collaudato team di supereroi conosciuti come X-Men. Il dottor Xavier li incoraggia a usare i poteri per compiere gesta eroiche e sensazionali, ma nemmeno il telepate più potente del mondo può capire ciò che passa nella testa di un adolescente. Così, quando durante una missione nello spazio, un inspiegabile incidente rafforza i poteri di Jean Grey (Sophie Turner), l'avventato preside deve affrontare con saggezza le disastrose conseguenze dell'accaduto. La dolce Jean perde gradualmente il controllo di se stessa, compie gesti impulsivi e irrazionali che mettono in pericolo l’incolumità dei suoi compagni e dell'intera umanità. Nel frattempo un alieno mutaforma (Jessica Chastain), intenzionato a sfruttare la situazione a suo vantaggio, cerca di irretire la spaurita mutante e convincerla ad assumere l’identità di Fenice.
Gli X-men alle prime armi, Ciclope (Tye Sheridan), Tempesta (Alexandra Shipp), Nightcrawler (Kodi Smit-McPhee) e Quicksilver (Evan Peters) uniscono le forze con l’indomita Mystica (Jennifer Lawrence) e l’imprevedibile Magneto, ora a capo di un gruppo di mutanti dell’isola di Ganosha, per salvare la vita della loro amica.

PANORAMICA SU X-MEN: DARK PHOENIX:

 

X-Men: Dark Phoenix si ispira direttamente alla linea narrativa del Marvel Comic Universe nota come "The Dark Phoenix Saga" che ruota intorno al personaggio di Jean Grey e alla Fenice. Phoenix, ossia la Fenice, è apparsa nei fumetti per la prima volta nel 1976 ed è un'entità cosmica esistente da sempre nell'universo che sceglie di volta in volta una specie vivente da possedere. Sempre negli albi, Jean Grey è il primo personaggio a "ospitare" la Fenice, cosa che ne aumenta enormemente le capacità di telepatia e telecinesi in concomitanza però con la perdita di coscienza.

Nel finale di X-Men 2 del 2003, gli autori lasciano presumere che il sacrificio di Jean Grey (interpretata da Famke Janssen) e i poteri usati per salvare i suoi compagni siano dovuti alla Fenice. In X-Men - Conflitto finale del 2006 gli elementi della storia che richiamano la Dark Phoenix Saga sono maggiori, proprio per la doppia personalità che Jean Grey mostra nel film con il tentativo del Professor Xavier di reprimerla. Nel più recente X-Men: Apocalisse del 2016, ambientato negli anni 80, Jean Grey (interpretata da Sophie Turner) è incoraggiata da Xavier a usare tutto il suo potenziale per sconfiggere il nemico. Quando lo fa, intorno a lei si crea un'aura di fuoco che richiama la forma di della Fenice.

La storia di X-Men: Dark Phoenix si ambienta una decina di anni dopo gli eventi di X-Men: Apocalisse, negli anni 90, e finalmente si focalizza sull'alter ego di Jean Grey. Simon Kinberg che esordisce alla regia con questo film, è da sempre co-produttore dei film sugli X-Men e co-sceneggiatore di alcuni episodi. L'idea della Fenice era stata presa in considerazione per X-Men 2 ma, in un momento in cui i supereroi al cinema non erano così di moda, si è pensato che fosse troppo presto per far prendere alla storia una deriva "cosmica". I tempi ora sono maturi anche grazie ai supereroi dei film Disney/Marvel che hanno creato una solidissima schiera di fan, senza contare che ormai anche gli X-Men e Deadpool da Fox/Marvel sono diventati di proprietà Disney. Dopo questo film potrebbe dunque esserci un reboot della saga.

 

FRASI CELEBRI:

 

Dal Trailer Italiano del Film:

Professor Xavier (James McAvoy): Signore e signori della NASA, sono Charles Xavier, soccorsi in arrivo!

Quicksilver (Evan Peters): Facciamo missioni spaziali ora?! Figo!

Mystica (Jennifer Lawrence): Prendiamo gli astronauti e li riportiamo a casa, forza!
Bestia (Nicholas Hoult): Segnale termico in rapido aumento!
Mystica: Andiamo via di qui!
Ciclope (Tye Sheridan): Dov'è Jean? Dov'è lei? Jean!

Ciclope: Sai come ti chiamano i ragazzi?! Fenice!

Jean Grey (Sophie Turner): Qualcosa sta cambiando in me! Quando perdo il controllo capitano cose brutte, ma è una bella sensazione!

Lilandra (Jessica Chastain): Quel potere ha distrutti tutto ciò con cui esso è venuto in contatto...prima di te. Gli X-Men hanno paura di te e chi ha paura vuole distruggere!

Professor Xavier: Lei ci ucciderà tutti!

Bestia: Non è più Jean!

Jean Grey Vuoi minacciarmi?
Magneto (Michael Fassbender): Esatto!
Jean Grey: Sarebbe una pessima idea!

 
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2 milioni per Toy Story 4. Perso il confronto con il capitolo precedente

Post n°15214 pubblicato il 02 Luglio 2019 da Ladridicinema
 

Il weekend si chiude con un +67% rispetto allo stesso fine settimana dell'anno scorso ed un dato annuo dal 1° gennaio che vede un +5% rispetto al 2018. Dati positivi, quindi, ma è chiaro che i 2 milioni di euro che ha incassato Toy Story 4 (guarda la video recensione) fino a oggi (1,5 nel weekend) non possono certo dirsi soddisfacenti, visto che il predecessore aveva ottenuto più del doppio nello stesso tempo. Vedremo quanto e come procederà il film, che a questo punto può puntare al massimo a 5 milioni di euro, poco più di un terzo degli incassi di Toy Story 3, che chiuse con oltre 13 milioni. È vero che a parte Spider-Man: Far from Home il film non avrà concorrenza fino a Ferragosto, ma onestamente ci si aspettavano numeri ben diversi. Incassi bassi anche per gli altri film: ad Arrivederci Professore (guarda la video recensione) bastano 263mila euro (e 975mila complessivi) per ottenere il secondo posto, mentre Nureyev (guarda la video recensione) è terzo con 235mila. Tutti gli altri film chiudono con incassi poco interessanti: da segnalare Aladdin (guarda la video recensione), che arriva ad un totale di 14,8 milioni di euro con 2,3 milioni di spettatori e che dovrebbe superare i 15 milioni entro la fine del mese di luglio. Questa settimana arrivano in sala Annabelle 3Due AmiciEscape Plan 3 e Ti presento PatrickSpider-Man: Far from home incassa in soli 3 mercati (Cina, Giappone, Kong Kong) oltre 110 milioni di dollari e si prepara in settimana a conquistare il mondo con un'uscita day-and-date in quasi tutti gli altri mercati principali (escluso il nostro, che però dovrà attendere poco per vederlo). 

Negli USA la spunta Toy Story (guarda la video recensione), che incassa altri 58 milioni di dollari e arriva a 236 milioni in appena 10 giorni. I 300 milioni saranno raggiunti entro la fine di questa settimana, mentre entro la fine di luglio il film dovrebbe aver passato almeno i 400. Ottimi dati per le due new entry: Annabelle 3 aggiunge 20 milioni al suo incasso complessivo, che ora è di 31 milioni, mentre parte benissimo Yesterday, che apre con 17 milioni e la seconda miglior media per sala della top ten. 

Sempre pazzesca la performance di Aladdin, che incassa 305 milioni ed entra nella top 300 all time americana. Avengers: Endgame (guarda la video recensione) torna in classifica con un gran incasso di 5,5 milioni, che porta il suo totale americano a 841 milioni, ancora lontano da Avatar ma vicinissimo a Il Ritorno dello Jedi, che dovrebbe essere superato in settimana. Gran balzo anche per Dumbo (guarda la video recensione), che sale di 10 posizioni con la miglior media per sala della top 20. Questa settimana arrivano Spider-Man: Far from Home e l'horror/thriller Midsommar

A livello mondiale Aladdin si avvicina ai 900 milioni (874 milioni) grazie agli incassi coreani e giapponesi, gran balzo in avanti per Toy Story 4, che arriva a sfiorare il mezzo miliardo e va ad occupare la sesta posizione assoluta annuale. John Wick 3 - Parabellum (guarda la video recensione) passa i 300 milioni, Dark Phoenix (guarda la video recensione) è a 245, Pets 2 - Vita da Animali (guarda la video recensione) a 223, Men in Black International a 219. Annabelle 3 apre con ben 76 milioni globali. Avengers: Endgame tocca quota 2,761 miliardi di dollari, a soli 22 milioni da Avatar (senza inflazione). Sorpasso a questo punto praticamente certo entro la fine di luglio. 

 
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X-Men - Dark Phoenix

Post n°15213 pubblicato il 01 Luglio 2019 da Ladridicinema
 

Siamo nel 1992, gli X-Men grazie alle scelte del professor X di usare i suoi studenti per aiutare gli umani riescono a vivere tranquilli, ben consci che basterebbe un incidente per ritornare alla caccia alle streghe contro i mutanti. Lo stesso Magneto è in un'isola datagli dal governo con i suoi seguagi in tranquillità. Il tutto cambia in una missione di salvataggio di un equipaggio intrappolato in una navicella nell'orbita terrestre. La squadra composta da Ciclope, Jean Grey, Nightcrawler, Storm e Quicksilver accetta di rischiare la vita nonostante Mystica avverta del pericolo e la stessa sembra sempre più sofferente per le scelte di Xavier. Jean nel tentativo di tenere unita la nave che sta andando in pezzi e permettere di salvare anche il comandante rimane indietro e finisce investita da un'energia aliena. Miracolosamente la assorbe e sopravvive, ma scoprirà di aver fatto proprio un potere spaventoso. Inizia la trasformazione nella fenice, l'essere più potente di tutta la galassia.

Questo film sarà l'ultimo della vecchia gestione, da adesso in poi ogni film del franchising X-men sarà legato totalmente alla Disney. Nessuno può credere che le pecche del film siano state fatte apposta dalla fox, ma è chiaro che se già con Apocalypse si era toccato il fondo, con la sensazione che non ci fosse molto altro da dire; quindi si è esagerato.

Il personaggio della fenice nera è sviluppato in maniera non adeguata e così tutta la mitologia costruita dai fumetti sulla forza della stessa è ridotta a una fumosa energia aliena in cerca di un ospite. La potenza distruttrice della fenice si sperava venisse raccontata in un capitolo degno del nome.

A livello narrativo molti sono molti i particolari che sembrano rimandare al terzo capitolo della saga originale (X-men conflitto finale), e di conseguenza sembra ereditare anche il livello abbastanza basso del film. Quello che non sorprende più ormai è la mancanza di coerenza narrativa nei vari episodi. 

Il film contiene un buco nella trama tale da inficiare tutto il terzo atto di X-men apocalypse. In questo infatti di fronte alla minaccia di Apocalisse, Xavier incoraggia Jean a liberare i propri poteri psichici per sconfiggere il villain. L'energia si manifesta intorno a Jean come effetto della Fenice (come si può leggere in qualsiasi recesione del fumetto ultimate-X-Men:X-Men - Apocalisse si ispira alla rilettura moderna di Robert Kirkman della Saga della Fenice in Ultimate X-Men. In questo arco narrativo Jean comincia a sperimentare terrificanti visioni del mondo in fiamme e i suoi poteri si espandono in maniera incredibile. Gli altri X-Men scoprono la verità quando vengono avvicinati da un culto religioso che rivela loro il ruolo di Jean come custode dell'antico Forza cosmica della Fenice. La struttura genetica mutata alla nascita di Jean Grey ha favorito la connessione con la Forza della Fenice, rendendo i suoi poteri potenzialmente illimitati. L'arco narrativo termina con Jean unita alla Fenice nello scontro con Apocalisse).

In questo ultimo capitolo tutto viene ignorato e Jean Grey, 9 anni dopo non ha ancora sviluppato quei poteri che sono favoriti da altro, da un incidente.

Venendo a Sophie Turner poco da dire. Buca lo schermo, catturando lo spettatore in tutta la storia. Interpreta il tuolo in maniera intensa e drammatico il ruolo di Jean Grey che sprofonda nel senso di colpa per la malvagità che emana portandola a diventare il pericolo numero uno per tutti. Una Jean che ha a poco a che vedere con il personaggio dei fumetti però...

Ancora più riuscito il personaggio interpetrato da Jessica Chastain splendida nel ruolo della gelida e terribile villain Lilandra, che vuole per se i poteri della fenice.

Le musiche di Hanz Zimmer riescono ad avere un certo impatto sulle scene drammatiche e aiutano nella riuscita di queste. Scene con atmosfere angoscianti e poco violente che difficilmente verranno capite.

Come dicevo all'inizio è la fine della gestione Fox con questo quarto capitolo della seconda trilogia, voluto fortemente da Simon Kinberg. L'acquisizione della 20th Century Fox da parte della Disney aprirà finalmente il mondo degli X-Men al Marvel Cinematic Universe, cioè agli Avengers e sappiamo cosa significherà... 

 
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