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« Un po' di ferieQuasi un mese »

Abruzzo - Marche - Molise

Post n°215 pubblicato il 05 Giugno 2009 da DiarioDiViaggio0
 

Questa settimana sono in giro per il centro est Italia, sto assistendo alle ultime battute di una campagna elettorale sempre peggiore... e pensare che avevo pensato che l'ultima avesse toccato il fondo ma no... al peggio non c'è mai fine quando hai toccato il fondo c'è sempre quello che è in grado di darti una pala per scavare ancora un po'. Si lo so sembra impossibile eppure è vero.

L'immagine che mi rimarrà di questa campagna non sarà Noemi, non sarà Casini che dice ne a destra ne a sinistra, non sarà Pannella con la stella gialla (stavolta Marco hai esagerato), e non sarà neanche il niente che c'è nel mio partito, quel partito che sembra faccia apposta a perdere consensi a perdere voti a perdere soprattutto ideologie, no non sarà tutto questo ma sarà la foto di un dipinto di un NATIVO AMERICANO con sotto scritto prima ha accettato gli immigranti adesso è chiuso in ghetti. Grazie BOSSI solo tu potevi riuscire a lasciarmi con questa tristezza.

In questi due giorni ho toccato il terremoto con la mia mano, ma non la parte folcoristica (lasciatemi passare un brutta parola lo so ma mi spiegherò più avanti) quella con le case mezze demolite i pompieri con gli elmetti in testa e le tendopoli, quella insomma che fanno vedere per TV, no sono in mezzo agli sfollati del terremoto, è due notti che dormo e mangio vicino a loro e vicino a chi ha deciso di rinunciare a parte dei suoi guadagni per ... perchè il cuore gli diceva che è la cosa giusta da fare ... sensazioni strane, oggi ho anche assistito ad una piccola lite ... strano il tutto veramente strano il tutto ... ma tutto è partito dal niente ed èf inito in niente, ma ormai queste persone hanno perso il loro spazio vitale e cercano di riappropriarsene anche con piccole liti.

Va beh settimana corta per me questa e poi la settimana prossima un po' di giusto stare in ufficio ... spero ... vi voglio bene e se non vi scrivo scrivetemi voi.

P.S. Sapete che diventa sempre più difficile dividere la stanza con il mio collega, sembra una stronzata ma invece è una cosa seria.

 
 
 
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Tanti passano di qua magari per la prima volta e non possono leggere tutti sti post, allora io ho pensato, ma se a loro piace il mio blog come posso aiutarli, e soprattutto fra un anno come posso aiutare me a rileggerlo, bisognerebbe mettere delle orecchie a questo diario per i passi piu' importanti.

Ed eccole le orecchiette.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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DA RADIOFRECCIA - 1998 LIGABUE

Credo nelle rovesciate di Bonimba, e nei riff di Keith Richards. Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa, che vuole l'affitto ogni primo del mese. Credo che ognuno di noi si meriterebbe di avere una madre e un padre che siano decenti con lui almeno finché non si sta in piedi. Credo che un'Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa. Credo che non sia tutto qui, però prima di credere in qualcos'altro bisogna fare i conti con quello che c'è qua, e allora mi sa che crederò prima o poi in qualche dio. Credo che se mai avrò una famiglia sarà dura tirare avanti con trecento mila al mese, però credo anche che se non leccherò culi come fa il mio caporeparto difficilmente cambieranno le cose. Credo che c'ho un buco grosso dentro, ma anche che, il rock n' roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stronzate con gli amici ogni tanto questo buco me lo riempiono. Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e credo che da te non ci scappi neanche se sei Eddie Merckx. Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri.
 
 
 
 
 

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