FenomenidiEmersione

Non so se esista un cammino interiore, non so se ci si possa davvero riconoscere per ciò che si è. A dire il vero ho pure dubbi sul fatto che si possa essere qualcosa, e non solo una contingenza dettata dalle contingenze. Il mio scetticismo a proposito della natura umana quasi supera la mia certezza dell’inesistenza divina. Penso comunque che l’infliggere punizioni non sia una scelta, ma un mero modo di essere: un non potere essere altrimenti. Ciò non giustifica, certo. Non rimane che il subbuglio interiore – percorso o meno – in cerca di respiro. Poche cose ritengo utili nella vita: respirare ne fa parte. Te lo meriti.

Per me la colpa è quella molla che fa svegliare nel cuore della notte con un pensiero fisso. Immobile e che non lascia via d'uscita. L'auto-assoluzione inteso come lo descrivi tu non so se funzioni. Soprattutto se si tratta di dettami altrui. Vorrebbe dire credere in espiazioni create ad arte da altri. In ogni caso sto lavorando per tenermi soltanto i miei sensi di colpa. Certo è comodo infliggere punizioni e poi assolvere. Penso invece che il cammino interiore sia riconoscersi per "ciò che si è" ed accettarsi, magari confrontandosi :)))

Non inquini: arricchisci. La cultura della colpa (doppiamente millenaria) è a mio avviso eticamente inferiore solo a quella dell'auto-assoluzione. lo sconcio totale non è l'essere ciò che si è, ma il doversene giustificare in una serie di rituali d'espiazione assurdi ed altrui e riconoscersene infine incolpevoli in base a dettami esteriori. Ma credimi, non sono sempre così pesante :)) Sono felice quando passi di qua!

Non conoscevo Veronica Franco e mi sono informata su wikipedia. Pensavo che le femministe del secolo scorso avrebbero avuto molto da imparare dalla vita e dal pensiero del suo personaggio.

Ho inquinato la poesia con il mio commento. ci hanno insegnato a sentirci in colpa per qualsiasi nostra azione! Infami che non provano vergogna e scaricano colpe inesistenti su chi colpe non ha. Non esiste la colpa.
ps. Sto leggendo il tuo Cioran :)))

Sarà un viaggio molto bello, costellato di emozioni contrastanti, ma precise come un epitaffio. Lascerai zavorre inutili, occludenti. Non promettere di leggere, non tengo a queste cose. Non è vero che si supera di tutto, ma io credo(un poco sento) che il tuo viaggio sarà chiudere una porta, aprirne un'altra. Tutti tornano a Galati. Tu per ultima e per prima.

Forse. Ho acquistato il biglietto e noleggiato un'auto. Ma ci sono viaggi che sono più difficili di altri da fare.
Ricambio l'abbraccio :)

ps. Non commento le poesie, che mi piacciono molto, per non banalizzarle con altre parole. Ma tu continua a scriverne. Prometto di leggerle sempre con piacere :)))

Tra poco (assopiti i dolori, io spero per te) ritorni a Galati. Nel frattempo ti abbraccio.

E' una cosa complessa la socializzazione! Io alterno tra l'essere politicamente corretta e sociale all'essere orso e asociale. In questo sono istintiva :) Nessun problema :)))

...è questa la Galati vicino a cui sono nata io:
http://it.wikipedia.org/wiki/Galati_Marina
una terra meravigliosa, ma alla quale mi legano rapporti comununque dolorosi. Ci tornerò i primi giorni di dicembre con un'amica dopo alcuni anni di assenza.

Certo che non disdegno i commenti, solo che tra il desiderio di riceverli ed il riceverli veramente c’è un abisso: e in questo abisso la mia incapacità di condurre relazioni sociali troneggia. Metà della mia esistenza è impiegata in giustificazioni e scuse per questa mia inettitudine alla socializzazione. Perché allora tenere un blog pubblico? Esclusi narcisismo e scrittura terapeutica, devo dire che non lo so. E’un atto incosciente, e forse è meglio sia così. Sei nata in una terra meravigliosa, ma non c’è bisogno che te lo dica io :))

certo tu scrivi racconti lunghissimi e bisogna metterci la volontà di lettura. Confesso di esser passata la sera precedente a quella in cui ho commentato ma non ero in grado di leggere i due post e mi sono fermata alla prima parola, a "Maša" e alla constatazione della lunghezza :) e ho deciso di tornare con la volontà di legger tutto.
tu tieni i commenti aperti, quindi non disdegni che ti si commenti e, ad esser sincera, se tieni un blog pubblico penso sia perché non ti dispiace che si legga quel che tu scrivi. Mi sbaglio?
:)))

ps. Sono nata davvero a un chilometro da Galati, ma è una frazione di un migliaio di anime e si tratta senza ombra di dubbio di un'altra Galati!!