Creato da eric.trigance il 02/05/2008

L'urlo della civetta

Osservare, descrivere il mondo di oggi...

 

 

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Non riesco a togliermela dalla testa !

Post n°2622 pubblicato il 04 Novembre 2016 da eric.trigance
 
Tag: Musica

Cosa hanno in comune Bad Romance di Lady Gaga, ''Can't Get Out Of My Head'' di Kylie Minogue e ''Bohemian Rhapsody'' dei Queen? Sono tutte hit musicali di grandissimo successo, naturalmente. Ma c'è dell'altro: si tratta di brani che, una volta ascoltati, si insinuano melliflui nella mente e diventano una vera e propria ossessione di cui è difficile, se non impossibile, liberarsi alla leggera. Motivi che, volenti o nolenti, continuano a lungo a risuonare nel cervello. Un fenomeno su cui la scienza sta cercando da tempo di far luce: oggi un nuovo studio su larga scala, pubblicato sulle pagine della rivista Psychology of Aesthetics, Creativity and the Arts, a firma di un'équipe di scienziati della Durham University, coordinata da Kelly Jakubowski, ha appena individuato i tratti distintivi che rendono una canzone particolarmente "ossessionante". Secondo i ricercatori, tali brani sarebbero accomunati da un ritmo particolarmente veloce e una melodia di base abbastanza generica e facile da ricordare, contenente però intervalli o ripetizioni in qualche modo diverse rispetto alla maggioranza delle altre canzoni pop.

Naturalmente, l'ingrediente zero che rende una canzone particolarmente invadente è la sua popolarità, ovvero quante volte viene passata in radio o per quanto tempo resta nelle hit parade. Gli scienziati, però, sono andati oltre, cercando di capire se ci fossero altre caratteristiche "intrinseche" che rendessero un brano più orecchiabile di un altro: "Le nostre scoperte", commenta in proposito Jakubowsky, "mostrano che è possibile prevedere quali saranno le canzoni che rimangono più facilmente nella testa degli ascoltatori indipendentemente dal loro successo commerciale, basandosi soltanto sul contenuto melodico delle canzoni stesse. Il lavoro potrà aiutare i cantautori o i compositori di jingle pubblicitari a scrivere pezzi che tutti ricorderanno per i mesi o i giorni successivi".

Per scoprire tali caratteristiche, gli scienziati hanno sottoposto un questionario a 3.000 persone, chiedendo loro quali fossero le canzoni che ricordavano meglio o cantavano più spesso (limitandosi ai generi più popolari: pop, rock, rap e rhythm & blues), confrontando le risposte con i brani più popolari nelle classifiche del Regno Unito e soprattutto con le canzoni che, per diverse ragioni, non erano mai diventate tormentoni.

Le tracce selezionate dai volontari sono state poi analizzate dai ricercatori, che ne hanno isolato le varie sezioni melodiche per estrarne i tratti peculiari: è emerso, per l'appunto, che le canzoni che più facilmente "entrano nella testa" sono quelle con un ritmo veloce e con un'alternanza di pause e ripetizioni che si discostano dalla "media". ''Moves Like Jagger'' dei Maroon 5, per esempio, oppure la parte strumentale di My Sharona dei Knack, o ancora i famosissimi riff di ''Satisfaction'' dei Rolling Stones o ''Smoke On The Water'' dei Deep Purple.

Gli scienziati sono andati anche oltre, fornendo un vademecum per liberarsi dell'ossessione: il primo suggerimento, abbastanza controintuitivo, è quello di ascoltare la canzone che ci perseguita, il che potrebbe aiutarci a uscire dal loop. Oppure, all'inverso, cercare di distrarsi compiendo altre attività o ascoltando altre canzoni. Quella che sembra funzionare meglio è ''God Save The Queen''. Provare, o meglio, ascoltare per credere.

 
 
 
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