Creato da fenormone0 il 14/03/2013

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Post n°176 pubblicato il 20 Ottobre 2015 da fenormone0

No, non c'erano tanti modi di guadagnarsi la libertà! Di recente aveva riflettuto, senza avere l'ingenuità di stupirsene, sullo stato di una civiltà la quale tiene lo spirito in tal conto che chi di esso si nutre, essendone ormai sazio, si risolve pian piano a mangiare a prezzi ridotti. E allora? Non aveva certo voglia di vendere automobili, valori o discorsi, come quei suoi compagni i cui capelli impomatati esprimevano distinzione; né di costruire ponti, come quegli altri i cui capelli mal tagliati esprimevano scienza. Perché lavoravano, costoro? Per crescere nell'altrui considerazione. Lui la odiava, quella considerazione a cui ambivano. La sottomissione all'ordine dell'uomo senza figli e senza dio è la più profonda delle sottomissioni alla morte; dunque, cercare le proprie armi dove non le cercano gli altri: ciò che deve anzitutto esigere da se stesso colui che sa di essere isolato, è il coraggio. Che cosa può farsene del cadavere delle idee che dominano la condotta degli uomini allorché credono la loro esistenza utile a un qualche fine salvifico, o delle parole di quelli che vogliono sottomettere la loro vita a un modello - questi altri cadaveri? Negare alla vita qualsiasi finalità era divenuta una premessa dell'azione. Che altri confondessero pure con l'abbandono al caso questa tormentosa premeditazione dell'ignoto. Strappare le proprie immagini al mondo stagnante che le possiede... «Quel che essi chiamano l'avventura» pensava «non è una fuga, è una caccia: l'ordine del mondo non si distrugge a beneficio del caso, ma della volontà di approfittarne». [...] Essere ucciso, scomparire, poco gli importava: non teneva a se stesso, e avrebbe trovato così la sua lotta, se non la sua vittoria. Ma accettare così da vivo la vanità dell'esistenza, come un cancro, vivere con quel tepore di morte nella mano... (Da dove saliva, se non da essa, quell'esigenza di cose eterne, così fortemente impregnata del suo odore di carne?). Che cos'era quel bisogno di ignoto, quella distruzione provvisoria dei rapporti fra prigioniero e padrone - che chi non la conosce chiama avventura - se non la sua difesa contro di essa? Difesa di cieco, che voleva conquistarla per farne una posta del gioco... Possedere più che se stesso, sfuggire alla vita fatta di polvere degli uomini che vedeva ogni giorno... (André Malraux) 







































Partire dal nulla è la vera sfida,
per giungere da qualche parte.





















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Commenti al Post:
several1
several1 il 20/10/15 alle 12:34 via WEB
prendere in mano la propria polvere lasciando vincere gli altri: che bisogno c'è di vivere le avventure che non sono le nostre?
 
 
fenormone0
fenormone0 il 20/10/15 alle 18:30 via WEB
Mi sembra che si leghi al mito di Sisifo di cui scriveva Camus. Un certo Titanismo dell'Uomo....
 
moon_I
moon_I il 20/10/15 alle 13:02 via WEB
...giungere altrove...che non sia un luogo comune...
 
 
fenormone0
fenormone0 il 20/10/15 alle 18:31 via WEB
Noi costruiamo i nostri ponti....
 
le.cygne_noir
le.cygne_noir il 21/10/15 alle 13:18 via WEB
Più che una "sfida", a me pare sia un obbligo: devi raggiungere obbligatoriamente degli obiettivi. "Devi partire e giungere da qualche parte! Avanti marsch!!" :-///
 
le.cygne_noir
le.cygne_noir il 21/10/15 alle 13:51 via WEB
E questa cit. è di Baricco (lo so, magari tu non hai mai letto Baricco, io sì...e questa mi è proprio piaciuta. "Sarebbe tutto più semplice se non ti avessero inculcato questa storia del finire da qualche parte, se solo ti avessero insegnato, piuttosto, a essere felice rimanendo immobile. Tutte quelle storie sulla tua strada. Trovare la tua strada. Andare per la tua strada. Magari invece siamo fatti per vivere in una piazza, o in un giardino pubblico, fermi lì, a far passare la vita, magari siamo un crocicchio, il mondo ha bisogno che stiamo fermi, sarebbe un disastro se solo ce ne andassimo, a un certo punto, per la nostra strada, quale strada? Sono gli altri le strade, io sono una piazza, non porto in nessun posto, io sono un posto"
 
 
fenormone0
fenormone0 il 22/10/15 alle 18:30 via WEB
Ma anche le piazze sono fatte per essere INCROCIATE. Non da Te, magari, ma da un tuo simile. Anche essere al centro dei crocicchi significa essere protagonisti di un mutamento
 
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