Creato da fenormone0 il 14/03/2013

Il Fornaio

Guadagnarsi la Pagnotta

 

Messaggi di Luglio 2013

Essere o non Esserci?

Post n°39 pubblicato il 29 Luglio 2013 da fenormone0

Suppongo che il corpo non sia altro che una statua o macchina di terra che Dio forma espressamente per renderla il più possibile simile a noi: per modo che non solo dia ad essa all'esterno il colore e la figura di tutte le nostre membra, ma vi metta anche all'interno tutti i pezzi che si richiedono per fare sì che cammini, mangi, respiri e imiti infine tutte quelle nostre funzioni che si può immaginare procedano dalla materia e non dipendano che dalla disposizione degli organi.  (René Descartes)







































Organi interni.
Siamo questi
Ma v'è una luce
che ci illumina?



















 

 
 
 

Il dispositivo del Passato

Post n°38 pubblicato il 23 Luglio 2013 da fenormone0

Osserva il gregge che pascola davanti a te: non sa che cosa sia ieri, che cosa sia oggi: salta intorno, mangia, digerisce, salta di nuovo. È così dal mattino alla sera e giorno dopo giorno, legato brevemente con il suo piacere ed il suo dispiacere, attaccato cioè al piolo dell'attimo e perciò né triste né annoiato… L'uomo chiese una volta all'animale: "Perché mi guardi soltanto senza parlarmi della felicità?" L'animale voleva rispondere e dice: "Ciò avviene perché dimentico subito quello che volevo dire" – ma dimenticò subito anche questa risposta e tacque: così l'uomo se ne meravigliò. Ma egli si meravigliò anche di se stesso, di non poter imparare a dimenticare e di essere sempre accanto al passato: per quanto lontano egli vada e per quanto velocemente, la catena lo accompagna. È un prodigio: l'attimo, in un lampo è presente, in un lampo è passato, prima un niente, dopo un niente, ma tuttavia torna come fantasma e turba la pace di un istante successivo. Continuamente si stacca un foglio dal rotolo del tempo, cade, vola via – e improvvisamente rivola indietro, in grembo all'uomo. Allora l'uomo dice "Mi ricordo". (Friedrich Nietzsche)






































Preda dell'ansia un istante
mi sembra crescere dal minuto
non è così


















 
 
 

Durrell sulle donne egiziane. è superato?

Post n°37 pubblicato il 19 Luglio 2013 da fenormone0

Per essere felici bisognerebbe essere come le musulmane, le egiziane-assorbenti, cedevoli, rilassate, obese; amanti delle apparenze; le loro pelli di cera diventano giallo cedro e verde melone sotto il riverbero delle luci a nafta. Corpi sodi come legno di bosso. Mammelle dure come mele verdi-un gelo da rettile nella carne con le avanguardie ossute delle mani e dei piedi. I loro sentimenti sono sepolti nel preconscio. In amore non concedono nulla, non avendo un Io da poter dare, ma vi si avvolgono addosso in un riflesso spasmodico-un parossismo di desiderio inespresso che sta al polo opposto della tenerezza, del piacere. Sono state rinchiuse per secoli col bestiame, nascoste, circoncise. Allevate a a marmellate e grassi nell'oscurità, sono diventate botte di piacere rotolanti su gambe bianche come la carta e lunghe vene azzurre. (Lawrence Durrell-Justine)











































collina desolata
carne, vibrazione
il desiderio è
un granello di sabbia


















 
 
 

wir umgehen die Hindernisse jedoch oder klettern über sie hinweg

Post n°36 pubblicato il 15 Luglio 2013 da fenormone0

Mamma!» bisbigliò. «Mamma!»
Era lei il solo essere che potesse sostenerlo. Ed essa se n'era andata, svanendo nel tutto. Avrebbe voluto sentirsi toccare da lei, camminarle ancora a fianco.
Ma no, non doveva arrendersi. Si rivoltò deciso incamminandosi verso la fosforescenza d'oro della città. Teneva i pugni stretti, le labbra serrate. Non avrebbe preso la via delle tenebre, per seguirla. In fretta camminava verso il debole, confuso mormorio della città illuminata.
(D. H. Lawrence)







































Sparire e ricomporre:
paura e rassegnazione,
fragile come un ragno
rapido come un volo di
anatre


















 
 
 

vor allem durch Denker

Post n°35 pubblicato il 11 Luglio 2013 da fenormone0

Il circolo non deve essere degradato a circolo vitiosus e neppure ritenuto un inconveniente ineliminabile. In esso si nasconde una possibilità positiva del conoscere più originario, possibilità che è afferrata in modo genuino solo se l'interpretazione ha compreso che il suo compito primo, durevole e ultimo, è quello di non lasciarsi mai imporre pre-disponibilità, pre-veggenza e pre-cognizione dal caso o dalle opinioni comuni, ma di farle emergere dalle cose stesse, garantendosi così la scientificità del proprio tema. (Martin Heidegger)







































Come una volta
sul greto del torrente:
non credo nella Natura
nè all'Istante


















 
 
 

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