Creato da fenormone0 il 14/03/2013

Il Fornaio

Guadagnarsi la Pagnotta

 

Messaggi di Agosto 2014

Rare Tracks

Post n°95 pubblicato il 29 Agosto 2014 da fenormone0

È la vita a costituire l'unica realtà e il vero mistero. La vita è molto di più che semplice materia chimica, che nelle sue fluttuazioni assume quelle forme elevate che ci sono note. La vita persiste, passando come un filo di fuoco attraverso tutte le forme prese dalla materia. Lo so. Io sono la vita. Sono passato per diecimila generazioni, ho vissuto per milioni di anni, ho posseduto numerosi corpi. Io, che ho posseduto tali corpi, esisto ancora, sono la vita, sono la favilla mai spenta che tuttora divampa, colmando di meraviglia la faccia del tempo, sempre padrone della mia volontà, sempre sfogando le mie passioni su quei rozzi grumi di materia che chiamiamo corpi e che io ho fuggevolmente abitato. (Jack London)


























































Non sono un tronco e non sono,
comunque totalmente, anima.
Cosa sono, dunque?






































 
 
 

Stregoni

Post n°94 pubblicato il 25 Agosto 2014 da fenormone0

Non c'è ipocrisia più diffusa di quella del sano nei confronti del malato. I sani, in fondo, non vogliono avere più niente a che fare con i malati e non sono affatto contenti che i malati, sto parlando dei veri malati, e cioè dei malati gravi, esigano tutt'a un tratto di ritornare in buona salute, o almeno di normalizzarsi o almeno di migliorare le loro condizioni di salute. Il sano, se è una persona sincera, ammetterà che non vuole avere più niente a che fare con il malato, non vuole che nessuno gli rammenti la malattia e, attraverso la malattia, logicamente e forzatamente la morte. (Thomas Bernhard)


































































Nella camera non c'era uno specchio e,
in virtù di vecchi difetti,
la cosa mi pesava immensamente.







































 
 
 

Stazio

Post n°93 pubblicato il 19 Agosto 2014 da fenormone0

Gli abitanti di Seldwyla hanno dimostrato che col cambiare dei tempi e degli avvenimenti un'intera città di iniqui e di sconsiderati può venire a trovarsi in ristrettezze; i tre pettinai invece dimostrano che tre giusti non possono vivere a lungo sotto il medesimo tetto, senza finire col prendersi per i capelli.
Qui si tratta naturalmente della celeste giustizia, oppure di quella naturale giustizia della coscienza umana; si tratta invece di quella tal giustizia anemica, che dal Pater Noster ha depennato l'invocazione:
E rimetti a noi i nostri debiti come noi pure li rimettiamo ai nostri debitori! – Una giustizia che non fa debiti, ma nemmeno ne sopporta; che non reca dispiaceri a nessuno, ma che nemmeno fa dei piaceri, che intende a buon conto lavorare e guadagnare bene, ma non intende metter fuori un soldo, che nella fedeltà al lavoro trova un'utilità, ma nessuna gioia.
Giusti di tal fatta non fracassano nessun lampione, ma nemmeno ne accendono di sorta. Né barlume di luce si sprigiona mai dalla loro persona: si danno da fare variamente qua e là, e per essi un affare vale l'altro, purché nessun pericolo vi sia connesso. Di preferenza si stabiliscono proprio là dove ci sono molte persone ingiuste, almeno nel senso che essi danno all'ingiustizia, poiché se restassero da soli, ben presto tali giusti finirebbero col corrodersi vicendevolmente, come macine da mulino tra le quali non c'è chicco di grano da macinare. Quando accade loro un infortunio, essi se ne sono talmente meravigliati, è come se fossero infilzati su uno spiedo, dal momento che non hanno recato dispiacere a nessuno, visto e considerato che sono abituati a considerare il mondo come un ben custodito stabilimento poliziesco nel quale nessuno deve temere multe o contravvenzioni per il semplice fatto che ognuno scopa dinanzi alla propria porta, altrettanto diligentemente assicura i vasi dei fiori sul davanzale della finestra affinché non cadano in testa ai passanti, e innaffiandoli non lascia cader acqua nella strada.
(Gottfried Keller)






























































Era autunno, forse inverno,
non lo ricordo più.








































 
 
 

Foundations

Post n°92 pubblicato il 04 Agosto 2014 da fenormone0

Una mattina, un giovane che sembrava quasi un ragazzo entrò in una libreria e chiese di essere presentato al padrone. Fecero come desiderava. Il libraio, un vecchio dall'aspetto venerando, fissò severamente il giovane un po' intimidito, in piedi davanti a lui, e lo invitò a parlare. "Voglio fare il libraio," disse il giovane principiante "ne ho un grande desiderio e non so cosa potrebbe trattenermi dal mettere in atto il mio proposito." (Robert Walser)








































Non morirò proprio perché
sono stanco di vivere.







































 
 
 

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