Messaggi di Ottobre 2014
Post n°107 pubblicato il 27 Ottobre 2014 da fenormone0
Essa scattò in piedi per lo stupore. Egli alzò le spalle. Non aveva modo di farle capire il disgusto che provava per quel genere di cose, e il disprezzo in cui teneva i fortuiti amori dei suoi compagni di Edimburgo. Trovava una mistica gioia nella sua castità. L'amore era sacro, per lui. L'atto sessuale lo riempiva d'orrore. Solo la necessità della procreazione e il sacramento del matrimonio lo giustificavano ai suoi occhi. (William Somerset Maugham) Era un sentimentale. E mentre si sfiorava il corpo, piangeva. |
Post n°106 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da fenormone0
Ora mietevano, e la lunga fila dei lavoratori si stendeva lontano, nera per il giallo delle messi. Il gran sole d'estate era montato da cinque ore sull'orizzonte e la campagna lombarda si spiegava folta di biade, sotto un cielo infiammato; e quel mare biondo, che sembrava riflettere la irradiazione di un fuoco, onduleggiava al minimo soffio dell'aria. Del resto spighe e spighe, senza che si discernesse un albero, una casa, l'infinito delle spighe. Spesso nella caldura si risvegliavano gli aromati dei vegetali essiccati ed un odore di fecondità fumava, esalando dalla terra. (Gian Pietro Lucini) Di giorno dormiva su un letto di pannocchie, la Notte cantava sommesso. |
Post n°105 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da fenormone0
Perché tu sei slavo, figliolo della nuova razza. Sei venuto nelle terre che nessuno poteva abitare, e le hai coltivate. Hai tolto di mano la rete al pescatore veneziano, e ti sei fatto marinaio, tu figliolo della terra. Tu sei costante e parco. Sei forte e paziente. Per lunghi anni ti sputarono in viso la tua schiavitù; ma anche la tua ora è venuta. È tempo che tu sia padrone. (Scipio Slataper) Evans sentiva i rumori del suo corpo che cresceva, come fosse un donna in stato interessante. |
Post n°104 pubblicato il 13 Ottobre 2014 da fenormone0
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Post n°103 pubblicato il 08 Ottobre 2014 da fenormone0
Io piango per le api. Le api vengono sterminate dagli eserciti in guerra. In Volinia non ci sono più api. Noi abbiamo profanato bellissimi alveari, li abbiamo avvelenati con lo zolfo e distrutti con la polvere. Gli stracci fumanti hanno ammorbato le sacre repubbliche delle api. Morendo, le api volavano lente, e ronzavano che si sentivano appena. In mancanza di pane di siamo procurati il miele usando le sciabole. In Volinia non ci sono più api. (Isaak Babel') Ho indossato una maglietta gialla oggi. Per attirare le api che stanno morendo. Le api amano il giallo e voglio darle un po' di conforto prima dell'Inverno. Amo le api e amo il miele. |
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