Il Fornaio

La strada sbagliata è quella giusta

La verità è scostante, l'errore attraente, perché la verità ci fa sembrare limitati, e l'errore onnipotenti. Inoltre la verità è scostante perché è frammentaria, incomprensibile, mentre l'errore è coerente e conseguente. 

(J.W.V.Goethe citato in Lev Tolstoj)






























Quando mi sbagliavo
stavo così bene...

Nuts

Destino terribile quello di un uomo comune, normale, la cui vita si risolve in un lessico di parole e di azioni comprensibili: le azioni lo trascinano come una navicella equipaggiata di gesti e di parole; se urta però conto lo scoglio subacqueo delle incongruenze, la navicella si sfascia: annega il navigatore...Alla minima scossa inconsueta gli uomini comuni perdono la ragione; no, i pazzi non corrono tanti pericoli: i loro cervelli sono più raffinati. Per un cervello semplice invece è impenetrabile ciò che penetrano i cervelli degli altri: non gli resta che sfasciarsi; e si sfascia. (Andrej Belyj - Pietroburgo)

C'è gente in bilico.

Divampare all'improvviso

È la vita a costituire l'unica realtà e il vero mistero. La vita è molto di più che semplice materia chimica, che nelle sue fluttuazioni assume quelle forme elevate che ci sono note. La vita persiste, passando come un filo di fuoco attraverso tutte le forme prese dalla materia. Lo so. Io sono la vita. Sono passato per diecimila generazioni, ho vissuto per milioni di anni, ho posseduto numerosi corpi. Io, che ho posseduto tali corpi, esisto ancora, sono la vita, sono la favilla mai spenta che tuttora divampa, colmando di meraviglia la faccia del tempo, sempre padrone della mia volontà, sempre sfogando le mie passioni su quei rozzi grumi di materia che chiamiamo corpi e che io ho fuggevolmente abitato. (Jack London - Il vagabondo delle stelle)
































Se solo potessimo porci nella corrente...

amore per quel fulmine a ciel sereno

"Sapeva che le cose che più desideriamo tenere nel nostro cuore  spesso ci vengono sottratte, mentre quelle di cui faremmo a meno sembrano spesso, proprio in virtù della nostra indifferenza, mostrare una inattesa capacità di durare nel tempo. Sapeva quanto è fragile il ricordo delle persone amate. Certo, noi chiudiamo gli occhi e parliamo con loro. Certo, noi aneliamo a risentire le loro voci anche una volta sola, ma queste voci e questi ricordi si affievoliscono sempre più, finché ciò che un tempo era carne e sangue non è più che eco e ombra. E alla fine, forse, nemmeno questo. Sapeva che i nemici, al contrario, restano sempre con noi. Più grande è il nostro odio, più persistente è il loro ricordo, tanto che un nemico davvero terribile diviene immortale. Tanto che l'uomo che ti ha inflitto una grande offesa o ingiustizia diventa ospite nella tua casa per sempre. Forse, solo il perdono potrebbe cacciarlo." (Cormac McCarthy - Città della pianura)

Niente più spazio nel cuore

«Ricorda come Gesù fu condotto del deserto e vi rimase quaranta giorni digiunando? Poi, quando fu affamato, il demonio gli si avvicinò e gli disse: "Se sei figlio di Dio, ordina che questi sassi siano trasformati in pani". Ma Gesù resisté alla tentazione. Il demonio allora lo collocò su una guglia del tempio: "Se sei figlio di Dio, buttati giù". Gli angeli infatti vegliavano su di lui e l'avrebbero sorretto. Ma Gesù seguitò a resistere. Il demonio lo condusse su un'alta montagna, gli mostrò tutti i regni del mondo e gli disse che glieli avrebbe dati se si fosse prosternato ai suoi piedi per adorarlo. Ma Gesù disse: "Va' via di qui, Satana". Così finisce la storia secondo il semplice e buon Matteo. Ma c'è un seguito. Il diavolo, che era molto astuto, tornò da Gesù e gli disse: "Se accetterai la vergogna e il disonore, le frustate, una corona di spine e la morte sulla croce salverai la razza umana, giacché l'amore più grande che un uomo possa provare è quello che gli fa sacrificare la vita per i suoi amici". Gesù cadde. E il diavolo rise fino a farsi scoppiare i fianchi: prevedeva il male che gli uomini avrebbero commesso in nome del loro Redentore.»
Isabel mi guardava indignata.
«Dove mai l'ha scovata questa storia?»
«In nessun posto. L'ho inventata lí per lí.»
«È un'idiozia, una bestemmia.»
«Volevo solo farle capire che il sacrificio di sé è una passione così prepotente da fare impallidire, al confronto, perfino la fame e la lussuria. Avvolge e conduce alla distruzione le sue vittime nella più alta affermazione della loro personalità. L'oggetto non conta: può essere degno o indegno. Nessun vino è tanto inebriante, nessun amore così rovente, nessun vizio così attraente. Mentre si sacrifica, un uomo è per un momento più grande di Dio, giacché, infinito e onnipotente com'è, come può Dio sacrificarsi? Nel migliore dei casi può solo sacrificare l'unico suo figlio.» (William Somerset Maugham)