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IL PARTITO DI ANTONIO DI PIETRO PIENO ZEPPO DI CONDANNATI ED INQUISITI

Post n°411 pubblicato il 26 Marzo 2010 da FEDERALISTACONVINTO
 

 

IDV acronimo di Italia dei valori ma quali sono i valori di questo partito?A dire del suo lider carismatico "o Tonino nazionale" loro sono quelli puliti, quelli che sono fuori da ogni tipo di crimine e invece scopri che fra le loro file molti hanno a che fare con la corruzione, associazione mafiosa, il riciclaggio di denaro sporco,  truffa aggravata, appropriazione indebita, brogli elettorali e illeciti nell'utilizzo di fondi, firme false, voto di scambio, concussione, appartenenza alla P2, eccetera eccetera eccetera, "a Tonino" proprio Di Pietro oltre ad essersi avvalso dell'immunità parlamentare quando l'accusato era lui, vien da dire che c'azzecca Italia dei valori più che un partito di persone pulite sembra un grande comitato d'affari protetto forse da qualche amicizia o riconoscenza di certa magistratura.

Tutto questo raccontato in questi articoli raccolti per chi ha voglia di leggere e di informarsi.

 

Roma, 27 FEB (Velino) - "Non sono pochi i seguaci di Antonio Di Pietro su cui pendono inchieste, richieste di condanne, sentenze avverse e tante, troppe, ombre". Lo scrive IL GIORNALE. "Lo stesso 'Tonino nazionale' e' indagato dalla Procura di Roma - con la tesoriera del partito, l'onorevole Silvana Mura - per truffa aggravata, appropriazione indebita e falso in un procedimento che cerca di fare luce sulla gestione delle risorse finanziare dell'Italia dei Valori.
L'ex Pm e' 'sotto processo' anche all'ordine degli avvocati di Bergamo perche' quando lascio' la magistratura per fare il legale, prima difese il suo miglior amico accusato della morte della moglie a Montenero di Bisaccia, eppoi si costitui' parte civile nello stesso procedimento. Tradendo due volte: l'amico e il cliente. Brogli elettorali. Tra gli uomini piu' vicini a Di Pietro nei guai c'e' Paride Martella, esponente dell'Idv e consulente personale al ministero: arrestato nell'inchiesta sulla societa' 'Acqualatina' che gestisce il servizio idrico nella provincia pontina. Al secondo nome si arriva tramite un vecchio compagno di strada dell'ex Pm, fuoriuscito polemicamente, Elio Veltri. A Radio Radicale Veltri ha raccontato un episodio definito 'sconcertante': 'Quando Di Pietro venne ad Amantea fece uno o due comizi con il sindaco che allora era inquisito per concussione e che, mi pare, fu pure arrestato. E ora che e' consigliere regionale e' indagato per associazione mafiosa'.
Il sindaco e' Franco La Rupa. Va detto che non e' mai finito dentro, ma nel 2005 e' stato indagato dalla Procura di Paola per presunti brogli elettorali e illeciti nell'utilizzo di fondi della legge 488, mentre l'estate scorsa lo ritroviamo coinvolto nell'operazione 'Omnia', indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Il Pm s'e' battuto per l'arresto, il gip si e' opposto. Tre mesi fa hanno nuovamente contestato l'associazione mafiosa a La Rupa nell'inchiesta 'Nepetia' per collusioni con la 'ndrangheta perche' ai tempi in cui da sindaco di Amantea saliva sul palco con Di Pietro, La Rupa avrebbe favorito la cosca Gentile. In Liguria due consiglieri su tre hanno avuto problemi giudiziari e quando s'e' trattato di svolgere il congresso provinciale, le fazioni in lotta se le sono date di santa ragione. Gustavo Garifo, capogruppo provinciale dell'Idv di Genova, lo hanno ammanettato a ottobre per aver lucrato sugli incassi delle multe. Andrea Proto, consigliere comunale, reo confesso, ha incassato una condanna a un anno e nove mesi per aver raccolto la firma di un morto.
Quanto a Giuliana Carlino, consigliere comunale Idv, - prosegue IL GIORNALE - indagata per averne falsificato migliaia di firme, Di Pietro si e' scagliato contro l'ipocrisia della legge e nonostante fosse 'iscritta' l'ha candidata alle comunali. Dopo il voto venne prosciolta.
Corruzione aggravata. Per corruzione aggravata e' entrato in carcere il segretario Idv di Santa Maria Capua Vetere, Gaetano Vatiero, che secondo i magistrati favoriva alcune Spa in cambio di quote societarie. E che dire di Mario Buscaino, gia' sindaco di Trapani, nel luglio del 1998 accusato di concorso in associazione mafiosa per voto di scambio. Il filone e' quello dello smaltimento dei rifiuti che secondo gli inquirenti era totalmente controllato dai boss Virga e Santapaola. Tre anni dopo becco' 10 mesi di reclusione per infrazioni di carattere amministrativo sul funzionamento di due discariche. Sette anni dopo, fuori dall'Idv, Buscaino corse con la Margherita ma inciampo' in un'altra storia di mafia a appalti. Percentuali sulle paghe. Cosi' Fabio Giambrone, coordinatore siciliano del partito dell'Idv, pretese il ritiro della candidatura dell'ex collega di partito: ma di fronte alla conferma della fiducia a Buscaino da parte dell'Ulivo, l'Idv non protesto' piu' di tanto. Tra i dipietristi c'e' anche chi e' accusato di aver preteso dai propri collaboratori una percentuale delle loro retribuzioni.
È il caso di Maurizio Feraudo, consigliere regionale calabrese, indagato per concussione (per anni avrebbe preteso la corresponsione di un tot sullo stipendio da un suo autista) e truffa, causa domande di rimborso su missioni mai compiute. Feraudo e' stato contestato perche', come componente della commissione regionale antimafia, ha espresso solidarieta' a Pietro Giamborino, inquisito nell'operazione antimafia 'Rima'. A Foggia, invece, l'ex assessore ai Lavori pubblici e coordinatore provinciale del partito, Orazio Schiavone, e' stato condannato a un mese e dieci giorni per esercizio abusivo della professione. Un altro ex assessore dell'Idv, questa volta a Pescara, e rimasto coinvolto nell'inchiesta 'Green Connection' sulla gestione del verde pubblico: e' Rudy D'Amico, accusato di associazione a delinquere, abuso d'ufficio, tentata turbativa d'asta e tentata corruzione. E ancora. Vincenzo Iannuzzi, ex sindaco di Lungro (Cosenza), condannato nel 1992 per 'falsita' ideologica commessa da pubblico ufficiale' e riabilitato dal tribunale di sorveglianza di Catanzaro qualche anno dopo: Di Pietro l'ha premiato candidandolo al Senato.
Mafia e 'ndrangheta. Stando ai boatos, - scrive ancora il quotidiano diretto da Mario Giordano - prossimo transfuga dall'Udeur all'Idv e' Ennio Giuseppe Morrone, che sul sito dell'Italia dei Valori veniva trattato cosi': 'Dal 3-9-03 e' indagato dalla Dda di Catanzaro nell'inchiesta sulla penetrazione della 'ndrangheta nei lavori della Salerno-Reggio Calabria (...)'. Tra i candidati a palazzo Madama, Di Pietro ha puntato su Giuseppe Soriero a cui il foglio calabrese 'Il Dibattito' ha dedicato spazio per l'imbarazzata testimonianza al processo di Palmi sulle infiltrazioni mafiose al porto di Gioia Tauro. L'importante esponente Idv si sarebbe rifiutato di fare il nome del mafioso suggeritogli da un imprenditore per evitare ritorsioni. Double face sulla P2. L'avvocato europarlamentare Udeur, dato in transito per l'Idv, Armando Veneto, ha smentito seccamente il passaggio in curiosa coincidenza con le reminiscenze dell'ex coordinatore Idv di Catanzaro, Franco Romano, che a Radio Radicale ha ricordato la sua orazione funebre alle esequie del boss Piromalli, orazione ripresa da Marco Pannella per attaccare Di Pietro. E se l'Idv, ufficialmente afferma di 'ripudiare la P2 e similari associazioni che tendono a sostituire il potere legale con un potere senza consenso democratico', proprio nell'Idv si materializza un ex piduista. È Pino Aleffi, tessera 762 della loggia di Licio Gelli, candidato in Sardegna. C'e' poi Giuseppe Astore, deputato e coordinatore regionale in Molise, coinvolto nel 1989 nell'inchiesta sull'Erim (Ente risorse idriche molisane) poi uscito dal processo. Come Lady Mastella. Per l'ex tesoriere dell'Udeur passato con l'Idv, Tancredi Cimmino, nel 1998 fu chiesto prima il suo arresto e poi il rinvio a giudizio per associazione camorristica, falso e peculato per appoggi elettorali del boss Carmine Alfieri.
L'arresto fu negato, poi prosciolto. Aldo Michele Radice, portavoce Idv in Basilicata, consigliere del ministro Di Pietro, e' invece alla sbarra dal 2006. Il Pm ha chiesto 9 mesi per una storia simile a quella di lady Mastella: la raccomandazione di un manager sanitario. Poco prima della presentazione delle liste 2006, Di Pietro fu costretto a rinunciare alla candidatura di Alberto Soldini, contestato presidente della Sambenedettese calcio: gli ultra' gli tirarono addosso pietre e sputi. La black list continua con Sergio Scicchitano, avvocato personale dell'ex Pm, e dal 20 luglio 2006 membro del Cda dell'Anas con Di Pietro ministro delle Infrastrutture. Candidato nel 2001 al Senato e capolista, nel 2005, alle regionali del Lazio, Scicchitano e' il liquidatore giudiziale della Federconsorzi, il cui crac coinvolse 15mila risparmiatori. Sul sito di Tonino i fan accusano Scicchitano di non aver eseguito, in almeno due casi, sentenze passate in giudicato che risarcivano in parte i piccoli risparmiatori. A dirla tutta, nel 2002, Scicchitano viene anche nominato dal comune di Roma delegato per la tutela dei consumatori. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, non la prende bene: 'La nomina di Scicchitano e' illegale, rappresenta il pagamento di un debito politico da parte di Veltroni all'Idv per il suo appoggio politico'. Voto di scambio, per dirla coi Pm di Napoli".  

FONTE:www.moderatamente.com

 

Di Pietro candida piduisti e poi si scaglia contro la P2

Da TgEU: 
"E cosa pensasse di Paride Martella, ex presidente della Provincia di Latina arrestato nell'ambito dell'Inchiesta su appalti truccati della Acqua latina: un giro da 15 milioni di euro, anch'esso esponente di Italia dei Valori ed indagato per concussione e associazione mafiosa. Franco La Rupa, nel 2005 è stato indagato dalla Procura di Paola per presunti brogli elettorali e illeciti nell´utilizzo di fondi della legge 488, mentre l´estate scorsa lo ritroviamo coinvolto nell´operazione «Omnia»,indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Il Pm s´è battuto per l´arresto, il gip si è opposto. La Rupa viene nuovamente in seguito nominato nell´inchiesta «Nepetia» per collusioni con la ´ndrangheta perché avrebbe favorito la cosca Gentile.
In Liguria due consiglieri su tre hanno avuto problemi giudiziari e quando s´è trattato di svolgere il congresso provinciale, le fazioni in lotta se le sono date di santa ragione.Gustavo Garifo, capogruppo provinciale dell'IDV di Genova, lo hanno ammanettato a ottobre per aver lucrato sugli incassi delle multe. Andrea Proto, consigliere comunale, reo confesso, ha incassato una condanna a un anno e nove mesi per aver raccolto la firma di un morto. Quanto a Giuliana Carlino, consigliere comunale Idv, indagata per averne falsificato migliaia di firme, Di Pietro si è scagliato contro l´ipocrisia della legge e nonostante fosse «iscritta» l´ha candidata alle comunali.
Per corruzione aggravata è entrato in carcere il segretario Idv di Santa Maria Capua Vetere, Gaetano Vatiero, che secondo i magistrati favoriva alcune Spa in cambio di quote societarie. E che dire di Mario Buscaino, già  sindaco di Trapani, nel luglio del 1998 accusato di concorso in associazione mafiosa per voto di scambio. Il filone è quello dello smaltimento dei rifiuti che secondo gli inquirenti era totalmente controllato dai boss Virga e Santapaola. Tre anni dopo beccò 10 mesi di reclusione per infrazioni di carattere amministrativo sul funzionamento di due discariche. Sette anni dopo, fuori dall´Idv, Buscaino corse con la Margherita ma inciampò in un´altra storia di mafia a appalti.
Così Fabio Giambrone, coordinatore siciliano del partito dell´Idv, pretese il ritiro della candidatura dell´ex collega di partito: ma di fronte alla conferma della fiducia a Buscaino da parte dell´Ulivo, l´Idv non protestò più di tanto. Tra i dipietristi c´è anche chi è accusato di aver preteso dai propri collaboratori una percentuale delle loro retribuzioni.
è il caso di Maurizio Feraudo, consigliere regionale calabrese,indagato per concussione (per anni avrebbe preteso la corresponsione di un tot sullo stipendio da un suo autista) e truffa, causa domande di rimborso su missioni mai compiute. Feraudo è stato contestato perché, come componente della commissione regionale antimafia, ha espresso solidarietà  a Pietro Giamborino, inquisito nell´operazione antimafia «Rima». A Foggia, invece, l'ex assessore ai Lavori pubblici e coordinatore provinciale del partito,Orazio Schiavone, è stato condannato a un mese e dieci giorni per esercizio abusivo della professione.
Un altro ex assessore dell´Idv, questa volta a Pescara, e rimasto coinvolto nell´inchiesta «Green Connection» sulla gestione del verde pubblico: è Rudy D'Amico, accusato di associazione a delinquere, abuso d'ufficio, tentata turbativa d´asta e tentata corruzione. E ancora. Vincenzo Iannuzzi, ex sindaco di Lungro (Cosenza), condannato nel 1992 per «falsità  ideologica commessa da pubblico ufficiale» e riabilitato dal tribunale di sorveglianza di Catanzaro qualche anno dopo: Di Pietro l´ha premiato candidandolo al Senato.
Giuseppe Soriero a cui il foglio calabrese «Il Dibattito» ha dedicato spazio per l´imbarazzata testimonianza al processo di Palmi sulle infiltrazioni mafiose al porto di Gioia Tauro. L´importante esponente Idv si sarebbe rifiutato di fare il nome del mafioso suggeritogli da un imprenditore per evitare ritorsioni.
E se l´Idv, ufficialmente afferma di «ripudiare la P2 e similari associazioni che tendono a sostituire il potere legale con un potere senza consenso democratico», proprio nell´Idv si materializza un ex piduista. è Pino Aleffi, tessera 762 della loggia di Licio Gelli, candidato in Sardegna. C´è poi Giuseppe Astore, deputato e coordinatore regionale in Molise, coinvolto nel 1989 nell´inchiesta sull´Erim (Ente risorse idriche molisane) poi uscito dal processo.
Per l´ex tesoriere dell´Udeur passato con l´Idv, Tancredi Cimmino, nel 1998 fu chiesto prima il suo arresto e poi il rinvio a giudizio per associazione camorristica, falso e peculato per appoggi elettorali del boss Carmine Alfieri. L´arresto fu negato, poi prosciolto. Aldo Michele Radice, portavoce Idv in Basilicata,consigliere del ministro Di Pietro, è invece alla sbarra dal 2006. Il Pm ha chiesto 9 mesi per una storia simile a quella di lady Mastella: la raccomandazione di un manager sanitario.
Poco prima della presentazione delle liste 2006, Di Pietro fu costretto a rinunciare alla candidatura di Alberto Soldini, contestato presidente della Sambenedettese calcio: gli ultrà  gli tirarono addosso pietre e sputi. La black list continua con Sergio Scicchitano, avvocato personale dell´ex Pm, e dal 20 luglio 2006 membro del Cda dell´Anas con Di Pietro ministro delle Infrastrutture. Candidato nel 2001 al Senato e capolista, nel 2005, alle regionali del Lazio, Scicchitano è il liquidatore giudiziale della Federconsorzi, il cui crac coinvolse 15mila risparmiatori.
Sul sito di Tonino i fan accusano Scicchitano di non aver eseguito, in almeno due casi, sentenze passate in giudicato che risarcivano in parte i piccoli risparmiatori. A dirla tutta, nel 2002, Scicchitano viene anche nominato dal comune di Roma delegato per la tutela dei consumatori. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, non la prende bene: «La nomina di Scicchitano è illegale, rappresenta il pagamento di un debito politico da parte di Veltroni all´Idv per il suo appoggio politico». Voto di scambio, per dirla coi Pm di Napoli.° 
Anche lo stesso Di Pietro è indagato dalla Procura di Roma - con la tesoriera del partito, l´onorevole Silvana Mura - per truffa aggravata, appropriazione indebita e falso in un procedimento che cerca di fare luce sulla gestione delle risorse finanziare dell´Italia dei Valori. L´ex Pm è «sotto processo» anche all´ordine degli avvocati di Bergamo perché quando lasciò la magistratura per fare il legale, prima difese il suo miglior amico accusato della morte della moglie a Montenero di Bisaccia, eppoi si costituì parte civile nello stesso procedimento. Tradendo due volte: l´amico e il cliente".
Da leggere, Di Pietro moralista: Idv zeppo di inquisiti. Di Pietro ha candidato un indagato per Mafia. Gli inquisiti dell'Italia dei Valori.

FONTE:www.camelotdestraideale.it

 
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stradioto
stradioto il 15/05/10 alle 19:42 via WEB
evviva la novità .....quando arrivano a roma son tutti uguali......
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
trapanese il 17/06/10 alle 18:37 via WEB
Tutto falso quello scritto su buscaino...mai stato condannato e mai indagato per voto di scambio politico-mafioso e soprattuto NON HA MAI FATTO PARTE DELL'IDV....documentatevi prima di scrivere menzogne potreste pagarla cara con una bella denuncia per diffamazione...
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
piero il 12/07/10 alle 21:50 via WEB
Quante falsità ormai provate da tempo. Di Pietro ha preso una valanga di rimborsi da "il Giornale" condannato per le stesse diffamazioni. Fareste meglio invece a chiedere conto ai vs. dirigenti della Lega come possono appoggiare la legge sulle intercettazioni, la legge bavaglio ma soprattutto la legge in favore dei mafiosi e dei massoni piduisti. Oltre che la legge, e lo dicono Polizia e Carabinieri, che impedirà indagini su terrorismo, spaccio di droga, tratta di esseri umani (quindi immigrati clandestini a go go), mafia, reati comuni, persino stupri e pedofilia, difesa con un apposito emendamento nei "casi di lieve entità" (sic!!!) Ma quale sicurezza tanto propagandata nelle campagne elettorali? E' rimasta solo IDV a difendere la sicurezza e a prevenire lo strapotere mafioso.
(Rispondi)
 
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