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Sesso: M Età: 47 Prov: VR |
VENETO:
PARTE1:
I VENETI ANTICHI
PARTE2:
DA L'IMPERO ROMANO
AL MEDIEVO
PARTE3:
LA REPUBBLICA DI
VENEZIA
PARTE4:
La distruzione dello Stato
Veneto da parte di Napoleone
PARTE5:
I MOTI DEL 1848 E LA
SECONDA REPUBBLICA
DI VENEZIA
PARTE6:
La grande emigrazione
PARTE7:
LA TRUFFA DEL 1866
L'ANNESSIONE DEL
VENETO A L'ITALIA
PARTE8:
LA PRIMA GUERRA
MONDIALE IN VENETO
PARTE9:
La seconda guerra mondiale
PARTE10:
La ripresa e l'industrializzazione
nel dopoguerra,la ricostruzione
del Veneto
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FEDERALISTACONVINTO
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STORIA DEL POPOLO VENETO (PARTE9)
La seconda guerra mondiale
Dopo le assurde e fallimentari imprese coloniali fasciste, la folle invasione della Russia dove, come 140 anni prima Napoleone, migliaia di alpini Veneti vennero mandati al macello, traditi dalla loro finta patria italiana.
L’8 settembre è ricordato come il giorno della vergogna italiana: re, gerarchi e generali fuggirono vigliaccamente da Roma lasciando centinaia di migliaia di soldati italiani sparsi par il mediterraneo senza ordini in balia dei nazisti tedeschi infuriati per il tradimento che li fucilarono subito o li deportarono in Germania.
I nostri libri di storia omettono di ricordare l’infame trattato di Osimo, nel dopoguerra, col quale gli alleati consegnarono alla Jugoslavia comunista di Tito l’Istria e Dalmazia (terre venete) e che causò, complice l’omertà, dello stato italiano, l’olocausto di 250.000 Veneti (non italiani, come vorrebbe la retorica italiana!), che vivevano lì da secoli.
Più di 20.000 civili veneti (ma anche molti italiani arrivati con il fascismo e distintisi per l’opera di colonizzazione italiana forzata) vennero trucidati e “Infoibati” dai comunisti Titini con la scusa di essere fascisti, in realtà per “pulizia etnica”. Venivano portati, a decine alla volta, sul bordo di una foiba (voragini naturali del Carso) legati l’uno all’altro con del filo di ferro. Sparavano un colpo in testa al primo che, come zavorra, trascinava giù gli altri. Poi, per finire il lavoro e zittire i lamenti dei sopravvissuti, buttavano giù qualche bomba a mano. Un genocidio dimenticato!!!!
Gli altri 250.000 scapparono terrorizzati lasciando là tutto, e si dispersero per il mondo in attesa di un improbabile rientro nelle proprie case o di un improbabile risarcimento, dimenticati dallo stato italiano.
Tutto ciò è la tragica conseguenza dell’odio scatenato dal nazionalismo italiano fascista e imposto con la violenza agli slavi istriani.
Infine, grazie alle assurde leggi italiane e ai sindacati complici, viene pagata tuttora la pensione a molti di quegli slavi assassini!
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