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Nickname: FEDERALISTACONVINTO
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Sesso: M Età: 47 Prov: VR |
VENETO:
PARTE1:
I VENETI ANTICHI
PARTE2:
DA L'IMPERO ROMANO
AL MEDIEVO
PARTE3:
LA REPUBBLICA DI
VENEZIA
PARTE4:
La distruzione dello Stato
Veneto da parte di Napoleone
PARTE5:
I MOTI DEL 1848 E LA
SECONDA REPUBBLICA
DI VENEZIA
PARTE6:
La grande emigrazione
PARTE7:
LA TRUFFA DEL 1866
L'ANNESSIONE DEL
VENETO A L'ITALIA
PARTE8:
LA PRIMA GUERRA
MONDIALE IN VENETO
PARTE9:
La seconda guerra mondiale
PARTE10:
La ripresa e l'industrializzazione
nel dopoguerra,la ricostruzione
del Veneto
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FEDERALISTACONVINTO
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La cultura deve tornare ad essere il motore dei grandi cambiamenti politici. È su queste fondamenta che vogliamo costruire il laboratorio federalista del Veneto. Dobbiamo ripercorrere esperienze come quelle della Catalogna, in cui la capacità di coniugare tradizione e innovazione ha prodotto uno tra i più fertili fenomeni culturali e politici che l'Europa abbia generato nel XX secolo. Penso al modernismo che si incarna in opere come il Palau della musica di Barcellona, nato dalla volontà di un popolo di dare un tempio alla propria identità culturale. I fondatori del Palau erano un gruppo di persone che coltivavano il sogno di rompere gli argini del conformismo culturale, che voleva ghettizzare la loro identità locale. Noi nutriamo la stessa volontà di universalizzare questa profonda esigenza identitaria, seguendo il principio indicato da Thomas Mann secondo cui il 'tipico è anche mitico.
Credo che in Veneto ci sia l'humus per realizzare un sogno simile a quello catalano. Sto pensando, ad esempio, ai più recenti dati Istat che danno la nostra regione subito dopo la Lombardia per produzione e fruizione culturale. È finito il tempo in cui la cultura era pensata come appannaggio delle élite. Esistono sparsi sul nostro territorio luoghi che è arrivato il momento di valorizzare e mettere in rete.
In questi anni si è sviluppato in Veneto un movimento trasversale giovane, capace di sperimentare linguaggi, che, perfino per modalità di commercializzazione del bene culturale, ha del sorprendente. Esistono case editrici indipendenti che riescono ad illuminare il locale, contribuendo allo stesso tempo a comprendere il mondo globale e che sono esempi di imprenditoria ben riuscita. Abbiamo teatri di tradizione con un pubblico fedele e consolidato. A questo patrimonio vanno aggiunti i luoghi di produzione a livello int! ernazion ale come l'Arena di Verona e la Fenice. E ancora, tutte le esperienze culturali che hanno come fulcro la nostra lingua madre, il veneto, ordito indispensabile di qualsiasi racconto che voglia narrare il nostro futuro a partire dalla nostra tradizione millenaria.
Vogliamo ribaltare la vecchia dialettica che vede dei centri che illuminano oscure periferie. Oggi molti luoghi di produzione culturale in Veneto sono eccentrici rispetto alla topologia tradizionale. Questo fenomeno è l'espressione di un processo di democratizzazione della cultura di cui il Veneto è certamente un precursore. Persino il mondo universitario si confronta con realtà che producono cultura pur non appartenendo al mainstream accademico. C'è infatti una comunità scientifica, artistica e letteraria che è allargata e pervasiva a livello territoriale. Ecco perché dobbiamo costruire reti di musei, di biblioteche, di archivi. Molto è stato fatto, ma moltissimo resta ancora da fare in questa direzione. Abbiamo bisogno di reti di istituzioni culturali, di centri di ricerca, di università, di teatri, per mettere in circolo le idee. Compito della Regione è costruire una rete delle reti per garantire rapporti interdisciplinari e interistituzionali. La grande sfida è passare da una visione della cultura come momento formativo o come momento ricreativo a una visione di essa come impegno collettivo capace di muovere l'intera società. Anche l'economia, la creazione di un nuovo gusto e di una nuova domanda possono trovare un motore straordinario nella macchina dell'offerta culturale del Veneto.
www.lucazaia.it
www.lucazaiapresidente.it
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