Creato da FEDERALISTACONVINTO il 11/05/2006
VENETO . FEDERALISMO . STORIA DEL POPOLO VENETO. VENETO LIBERO. VENETO STATO AUTONOMO. ANTI COMUNISTA. ANTI FASCISTA . CULTURA VENETA.

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vincenzo.sofo
vincenzo.sofo il 22/01/10 alle 12:33 via WEB
il patrimonio culturale dell'italia è costitutito per la gran parte dalle tradizioni locali, di cui i dialetti sono espressione fondamentale. Nell'era della globalizzazione e della standardizzazione delle culture, bisogna assolutamente preservare ogni forma di manifestazione dell'identità delle "piccole patrie" che abbiamo nel nostro Paese. giovane padano milanese
 

 
deltascorpii
deltascorpii il 27/11/09 alle 23:38 via WEB
E sarebbe ora! Basta con questi parassiti(mi scuseranno i meridionali capaci ma anche loro sanno e vedono cosa accade nella scuola e nel pubblico impiego in generale) che non sanno lavorare ma si lamentano, stanno a casa, chiedono trasferimenti e poi magari insegnano anche!!-- Sono dell'idea che non importa il luogo di nascita, ma importa la testa. I principi che si hanno, il modo di vedere le cose e di comportarsi. Perchè ci sono meridionali (non dico padani volutamente) capaci che non possono lavorare perchè scavalcati da destra sinistra sopra e sotto da compaesani amici degli amici... con punteggio superiore perchè han pagato il diploma .. o perchè i professori sono di manica più larga ed occhio più cieco? Non sarebbe meglio la meritocrazia? Sai insegnare e ti impegni nel lavoro? OK! ti assunmo e ti pago bene! sei del nord? sei del sud? e chi se ne frega! L'importante sono le tue capacità. Non è forse meglio?
 

 
vargen
vargen il 11/11/09 alle 17:57 via WEB
Con tutto il rispetto per la storia e tutta la stima per una parte della lega debbo dire che se andassimo indietro nella storia troppe cose si dovrebbero rifare! Fermo restando che si parla di storia recente e perdippiù dell' Italia e non del medioevo, credo che comunque, ora, sarebbe il momento di unire a livello più ampio piuttosto che dividere... Credo inoltre che anche storicamente Veneto e Repubblica Veneta non siano esattamente la stessa cosa, allora che fare? creare una scissione ulteriore? e le zone che sono ora veneto e prima non lo erano? e accettare il distacco dell' Alto Adige dall' Italia e "donarlo" all' Austria? ( a parte i desideri di secessione ora sopiti... erano austriaci e lo sono tuttora... e anche in Veneto, nel Cadore di Austriaci ce ne sono...) Ma lasciamo perdere che se andassimo carta e matita succederebbe un gran caos... La potenza economica degli stati uniti, che hanno contribuito alla crisi economica attuale, c'è grazie ad una unione di intenti dove ci sono governatori con lo stesso compito dei nostri presidenti di regione e poco più... ci sono leggi locali ma i bilanci, quelli "veri" sono statali, e tutto il resto uguale.. Se invece ci dessimo da fare per creare una vera e grande europa? Ma il pericolo anche li è alle porte... che se si unificassero molte cose c' è da guadagnare, ma c'è anche una grande truffa dietro a cui fare attenzione ( trattato di Lisbona... un bel po ambigua...) Creare della Padania dunque una nuova confederazione elvetica? ma loro si reggono bene sopratutto perchè tuttora un paradiso fiscale, non reale come le Cayman, ma... Ma avranno vita breve... ed il movimento di denaro, che è quello che porta ricchezza si potrebbe fermare e allora? La produttività del nord è interessante ed utile, ma quanto è esportato all' estero e quanto utilizzato in Italia? Le domande sono tante e d i problemi di più. Le economie non si inventano... O meglio, ad "inventarle " si rischia di fare la fine che sta facendo quella italiana... Ciao Gio
 

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
massimo de rigo il 22/10/09 alle 21:55 via WEB
http://www.pressdisplay.com/pressdisplay/it/viewer.aspx SE BARBAROSSA DIVENTA L’ULTIMO AVVERSARIO DELLA CGIL La Cgil, fin dai tempi di Sergio Cofferati, e poi con Guglielmo Epifani, aveva fatto bene a denunciare la scomparsa del tema del lavoro dal nostro cinema. Forse è anche per questo che poi sono stati prodotti film, da «Mobbing» di Francesca Comencini a «Tutta la vita davanti» di Paolo Virzì, che hanno avuto un buon seguito, per non parlare del successo riscosso in tv dalla fiction su Giuseppe Di Vittorio. La stessa Cgil che si è battuta per questi risultati avrebbe invece fatto meglio a pensarci due volte prima di dare il suo sostegno a una manifestazione dove le ragioni politiche rischiano di far ombra ai problemi dei lavoratori del cinema, che pure ci sono. È successo che l’altro ieri, davanti alla sala Adriano di Roma, dove è in programmazione il film «Barbarossa», un presidio di manifestanti all’ingresso ha protestato contro questa pellicola notoriamente voluta dalla Lega Nord. L’iniziativa è stata organizzata dall’Agi, l'associazione attori generici dello spettacolo, e appoggiata dallo Slc-Cgil che vi ha partecipato con aderenti, bandiere e slogan. Agi e Cgil sostengono che in un momento di grave crisi del cinema italiano, non si dovrebbe agevolare con contributi pubblici (30 milioni dicono loro, 1,6 milioni il regista Renzo Martinelli) un film come questo, girato interamente in Romania, che quindi «porta il lavoro fuori». Ma nella manifestazione si sono ascoltati anche altri argomenti che invece prendono di mira l’oggetto stesso del film e il segretario del Carroccio, Umberto Bossi, che simbolicamente vi compare. È evidente che se si protesta per la delocalizzazione delle produzioni solo quando ci sono film che non piacciono, la protesta diventa meno credibile (detto per inciso anche «Baarìa» di Giuseppe Tornatore, girato in Tunisia, ha ricevuto 4 milioni dalla Regione Siciliaana). E non ci si può lamentare se poi la Lega, ma non solo, domanda: dove era la Cgil quando centinaia di milioni di euro di contributi pubblici sono andati negli ultimi anni a film che per la maggior parte non sono neppure arrivati in sala (ben 49 su 59 finanziati nel 2008)? La crisi del cinema viene da lontano, non è arrivata al galoppo col Barbarossa.
 

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Massimo Catasso il 22/10/09 alle 12:43 via WEB
L'autore della poesia e` mio nonno Steno che fu` un veneziano doc ed un eterno innamorato della sua Venezia. Comunque non so` quanto avrebbe gradito essere rappresentato nel sito dove c'e` un signore con il fazzoletto verde al taschino. Mi pare cosi burocratico dimostrare il proprio certificato di nascita in quella maniera. L'Italia dovrebbe essere un paese unito anziche disgiunto dalle leghe, o da qualcuno che invece di unire allontana e divide. Massimo Catasso
 

 
Bonanza4
Bonanza4 il 22/10/09 alle 08:01 via WEB
Salve,L' associazione generici italiani dello spettacolo, vuole portare a conoscenza di tutti gli italiani, il film " Barbarossa " il kolossal firmato dal regista e produttore Renzo Martinelli, girato in Romania con attori extracomunitari. Prodotto dalla RAI con il denaro dei contribuenti italiani, per lavorazioni che si svolgono all'estero, creando occupazione per i lavoratori stranieri, ma anche disoccupazione per i lavoratori italiani, e senza un ritorno di entrate tributarie e contributive in italia,a danno quindi del lavoratore e del cittadino. N.B. il film non è satto girato all'estero per un fatto " ARTISTICO ".
 

 
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massimo de rigo il 20/10/09 alle 15:30 via WEB
Immaginazione su basi storiche veritiere. Sono certo che se invece di essere l'ottimo Martinelli, regista controcorrente di pregevoli film (Vajont in particolare) si fosse trattato dell'autore di una biografia su Saladino, ebbene non ci sarebbero stati dubbi. Intendo dire che a scatola chiusa (vedi il mediocre 'Le Crociate' dove si sono inventati un assedio di Jerusalem mai accaduto e il capo saraceno tutto cuore) le stellette miracolosamente sarebbero salite... Sull'assedio di Jerusalem, le fonti ci dicono che durò complessivamente 12 giorni, dal 20 settembre al 2 ottobre 1187, ma non fu un vero assedio, bensì una serie di scaramucce culminate con la resa del comandante Baliano e del Patriarca, a condizione che tutti gli abitanti fossero risparmiati. Niente a che vedere con l'apocalisse descritta dal film 'Le Crociate' . Invece l'assedio di Milano è verosimilmente quello descritto dal film 'Barbarossa'. Si apprende dalle pergamene della canonica di Sant'Ambrogio che la lotta infuriò, con alterne fortune, su tutta la pianura lombarda, che fu devastata (rogiti a prezzi stracciati per il perdurare della guerra). Nella primavera del 1161, ricevuti rinforzi da Germania e Ungheria, Federico poté porre l'assedio alla città. Gli assediati resistettero con ostinazione per circa un anno: il 10 marzo 1162 Milano fu costretta alla resa e subito dopo iniziò la sua distruzione ed i milanesi furono dispersi in quattro diverse località. Quindi, sicuramente spazi all'immaginazione, ma su basi storiche veritiere.
 

 
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Giocoforza73 il 06/10/09 alle 17:33 via WEB
Caro Tosi, Caro Zaia, Zanzotto, come Rigoni Stern, Comisso, Meneghello e Corona rappresentano bene l' anima dei veneti e per questo sono sempre stati esclusi dai salotti buoni, dai premi, dalle recensioni positive della letteratura cosiddetta italiana, che invece legittima solo il Sud. Purtroppo non vi riesce di farli propri quando è questo l' unico punto che manca alla Lega in Veneto per diventare il partito di tutti: eppure loro ci rappresentano e sono in grado di dare voce al nostro sentimento di radicamento al territorio, al pari dei nostri imprenditori. Non continuiamo a farci giudicare tavernicoli, capaci solo di chiuderci nelle taverne a mangiare soppressa e bere vin bon: fate proprie quelle voci, sono l' anima laddove la Lega è il corpo. Non può esserci uno senza l' altra e viceversa. Capitelo e non cadete nei trabocchetti della sinistra che cerca di farli diventare delle icone di un partito democratico o sinistra veneta che in realtà non esiste o è solo una esigua rappresentazione della categoria dei dipendenti statali che esercitano nella nostra Regione. Vi prego capitelo. Giocoforza73
 

 
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massimo il 18/05/09 alle 17:45 via WEB
caro nonno, evviva la semplicita` e la magia dei vecchi racconti!
 

 
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renato il 10/03/09 alle 00:46 via WEB
SPERO CHE RIMANGA IL PIU' POSSIBILE A VERONA ,POI LO VEDO AL POSTO DI GALAN,VAI FLAVIO SEI IL MIGLIORE
 
 
 

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