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ISIDE

Post n°83 pubblicato il 22 Aprile 2013 da SellySelvaggia

iside 1

L'archetipo
Iside appartiene alla categoria delle grandi Dee Madri,
in quanto Dea di fertilità che insegnò alle donne d'Egitto 
l'agricoltura.Tuttavia le sue imprese e i suoi attributi fanno
di Lei l'archetipo per eccellenza dell'anima compagna. 
La sua devozione ad Osiride fu tale che Lei potè salvarlo 
dalla morte per ben due volte, ricomponendone i pezzi
e restituendogli la vita.Iside rappresenta la ricerca suprema
dell'anima gemella, l'uso consapevole del potere femminile
dell'amore e del misticismo. 

Il mito
Iside, è la grande Dea della maternità e della fertilità nella
mitologia egizia. Forte dei suoi molteplici talenti e della sua
magnificenza, Iside è altresì rivelatrice della forza di una
donna che ama e del potere della sofferenza che tutto
trasforma.Iside dalle braccia alate, prima figlia di Nut,
il cielo che tutto abbraccia, e del dio della piccola terra Geb,
nacque nelle paludi del Nilo il primo giorno di uno dei primi
anni della creazione. Fin dal principio Iside rivolse un occhio
benevolo sul popolo della terra, insegnando alle donne a
macinare il grano, a filare il lino, a tessere e ad
addomesticare gli uomini a sufficienza per riuscire a
vivere con loro. La stessa Dea viveva col proprio fratello
Osiride, dio delle acque del Nilo e della vegetazione che
spunta dall'inondazione delle sue rive. Una volta raggiunta
l'età adulta, Iside andò in sposa al fratello Osiride.
L'armonia che li circondava era tale che tutti ne rimanevano
piacevolmente coinvolti. Le loro giornate scorrevano
all'insegna del nutrimento del mondo; i poteri di Iside
associati a quelli di Osiride facevano sì che il cibo scaturisse
a profusione dal ricco suolo egiziano e dal fertile Nilo.
Le loro notti erano scandite dall'estasi dell'amore; non vi
era luna o stella che potesse offuscare la loro passione.

iside 2

Tutti amavano Iside e Osiride - tutti tranne Set, il loro
gelosissimo fratello. Per porre fine al loro dominio idilliaco,
Set assassinò Osiride e ne depose il cadavere in una bara,
intorno alla quale, col tempo, crebbe un grande albero.
La Dea, travolta dal dolore si tagliò i capelli e si strappò le
vesti soffrendo per la perdita subita. Setacciò ogni angolo
alla ricerca del suo innamorato e dopo molto vagare giunse
in Fenicia, dove la regina Astarte fu presa da pietà per lei
senza tuttavia riconoscerla e la prese come nutrice del
principe ancora bambino. Iside curò tanto bene il piccolo
da metterlo come fosse stato un ciocco nel focolare del
palazzo, dove la madre, terrorizzata, lo trovò fumante.
Essa afferrò il piccolo e lo estrasse dalle fiamme,
annullando in tal modo la magia che Iside stava effettuando
su di lui per dargli l'immortalità. Iside fu chiamata a spiegare
il suo comportamento e così venne rivelata l'identità della
Dea e raccontata la sua ricerca. Allora Astarte ebbe a sua
volta una rivelazione: che il fragrante albero di tamarindo
nel giardino conteneva il corpo del perduto Osiride. 
Iside riportò finalmente il cadavere in Egitto per sepellirlo
ma il malvagio Set non si diede per vinto: animato dalla più
feroce crudeltà, tagliò Osiride in quattordici pezzi che
sparpagliò attraverso l'Egitto. 
Senza perdersi d'animo, Iside si trasformò in uccello e percorse
il Nilo in lungo e in largo, raccogliendo ogni frammento di Osiride.
Nel collocare ciascun frammento l'uno accanto all'altro,
servendosi della cera per unirli, Iside si accorse che mancava
il fallo di Osiride; per questo motivo, essa ne plasmò uno nuovo
usando l'oro e la cera.
Successivamente, grazie ai suoi poteri magici, Iside fece rivivere
Osiride per un breve lasso di tempo. Fu in questa occasione
che inventò i riti di imbalsamazione per cui gli egizi sono
ancora famosi e li eseguì sul corpo di Osiride,
pronunciando delle formule magiche: il dio risorse vivo come
lo è il grano dopo le inondazioni primaverili in Egitto.
E la magia del loro amore le permettè di concepire un figlio suo. 
Quel bambino, il dio Horus con la testa di falco, divenne forte
e possente - e la sua forza lo spinse a vendicarsi di Set per
l'assassinio di Osiride. Ma Iside, madre di tutte le cose, non
gli permettè di distruggerlo fino in fondo.

iside 3

Su Iside esiste un altro racconto. 
Decisa ad avere il potere su tutti gli altri dei, essa forgiò
un serpente e lo mandò a mordere Rà, il maggiore degli
dei. Ammalatosi e sempre più debole, Ra mandò a chiamare
Iside perché applicasse i suoi poteri curativi alla ferita.
Ma la Dea dichiarò di non avere il potere di liberarlo dal
veleno se non sapeva il nome segreto del dio,
il suo nome di potenza , la sua essenza. Ra esitò e
tergiversò, ma diventava senpre più debole. Infine in
preda alla disperazione fu obbligato a bisbigliare il
nome a Iside. Lei lo guarì ma Rà aveva pagato il prezzo
per darle un potere eterno su di lui.

iside 4

Attributi
Iside, La luna, è anche Madre Natura, che è sia buona
che cattiva. Tollera tutte le cose, proprio come nel mito
non permette a Hor di distruggere fino in fondo il
Tifone-Set, in quanto crescita e decadenza sono le
componenti inevitabili della natura. 
Iside viene mostrata mentre decreta che non potrebbe
esserci armonia perpetua, se il bene fosse sempre
nell'ascendente. Essa, al contrario, delibera che vi sia
sempre un conflitto fra le potenze della crescita e quelle
della distruzione.
Iside aveva due aspetti: Natura e Luna. Essa era la
madre, la creatrice, la nutrice di tutto, ed era anche
la distruttrice.
Il suo nome, Iside, significa antico ed era chiamata
anche Maat, che significa Conoscenza o Sapienza. 
Iside è Maat, la Sapienza Antica. Ovvero la sapienza
delle cose come esse sono e come sono state sempre,
la capacità innata, intrinseca di seguire la natura delle
cose sia nella loro natura presente sia nel loro
inevitabile sviluppo nel rapporto reciproco.
E' la sapienza dell'istinto.

Iside era vergine e madre, spesso rappresentata
col bimbo in braccio.
Iside, nel periodo del lutto, era vestita di nero,
oppure era essa stessa nera. Come la vergine nera
dei santuari europei, che le è così strettamente
collegata, essa era una Dea della guarigione.
Di Iside era detto: "dove tu guardi pietosa, l'uomo
morto ritorna in vita, il malato è guarito".
Le statue nere di Iside possiedono anche un
altro significato. Plutarco dice che "tra le statue
quelle con le corna sono rappresentazioni della
sua luna crescente, mentre quelle vestite di nero
i modi occulti e nascosti in cui essa segue il Sole
- Osiride - e brama di unirsi con lui. In conseguenza
a ciò essi invocano la luna per le questioni amorose
e Eudosso dice che Iside regna sull'amore." 

iside 5

Iconografia
Iside è spesso simboleggiata da una vacca, in
associazione con Hathor, ed è raffigurata con le
corna bovine, tra le quali è racchiuso il sole.
Nell'iconografia è rappresentata spesso come un
falco o come una donna con ali di uccello e
simboleggia il vento. In forma alata è anche dipinta
sui sarcofagi nell'atto di prendere l'anima tra le ali
per condurla a nuova vita. Solitamente viene
raffigurata con una donna vestita, con in testa il
simbolo del trono, che tiene in mano un loto,
simbolo della fertilità. Frequenti anche le
rappresentazioni della dea mentre allatta il figlio
Horo. Il suo simbolo è il tiet, chiamato anche nodo
isiaco, che si trova utilizzato per assicurare le vesti
egiziane. L'esatta origine del simbolo è sconosciuta,
ma probabilmente rappresenta la resurrezione e
la vita eterna.

iside 6

 

 
 
 
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INFO


Un blog di: SellySelvaggia
Data di creazione: 18/04/2008
 

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