mio diario

Stanotte

nel bel mezzo del mio agognato sonno, mio figlio L. ha letteralmente fatto irruzione in camera da letto e c'ha svegliati dicendo che sentiva rumori fuori di casa, sul portico, che i cani si lamentavano. La nostra casa è piuttosto isolata e una visitina un po' di tempo fa' l'abbiamo avuta, meglio non fidarsi, no? Dopo un'ispezione accurata siamo tornati tutti a nanna e, stamattina ecco svelato il mistero:
i cani hanno fatto festa sul portico rovesciando vasi, distruggendo piantine e fiori, spargendo terriccio ovunque. Erano soprattutto interessati ad una busta di pane secco che proprio mio figlio avrebbe dovuto portar via ma, si sa, è innamorato, non capisce più niente, non è più in grado di realizzare le azioni più elementari. Ed io? Che m'arrabbio a fare? E della grande, che dire? E' un po' distratta, quel tanto che basrta a dimenticarsi di avvertirmi che è partita e che è arrivata. Beh, mica mi preoccupo, no?

Che p....e!!!

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Oggi ho una terribile, immensa voglia di piangere . Vedi il guaio di lavorare in proprio? Appendo un cartello con scritto " chiuso per crisi irrefrenabili di pianto"?

Oggi

sono proprio stanca. Fa caldo. I figli pensano solo ai fatti loro ed io devo sempre arrabbiarmi. Ecco che cosa mi fa stancare: la rabbia, la frustrazione, la delusione.
Mi sa che non è il lavoro che devo lasciare, ma 'sta famiglia d'ingrati.

In questi

giorni al lavoro sono sola e mi stanco tanto. Quando arrivo a casa sono stravolta. Ovvio poi che abbassare la serranda del negozio, per una madre di famiglia, mica vuol dire finire di lavorare. Almeno mio marito mi capisce e mi consola. Non solo non si lamenta del menù ma mi ha anche proibito di mettere in ordine le stanze dei ragazzi! D. non trova mai niente e lascia tutto in giro. A undici anni non sa distinguere una maglia estiva da una invernale! L. , il diciottenne, è quello del " stai scialla, ma', dopo metto a posto io". Solo che quel dopo si trasforma in mai. Anzi, no, si trasforma in una montagna di  panni sporchi fuori dalla sua porta quando non ha più niente da mettere. E per fortuna che la grande ha traslocato!!!!

Quasi quasi trasloco anch'io!!

Proverbio del giorno

Meglio andare a lavorare per chi non ti paga che cercare di ragionare con chi non ti capisce.

Qualcosa da eccepire?

Il tema

della verità ha coinvolto proprio tutti, eh? Passando dal mio blog avete sentito la necessità di esprimere un giudizio che, per quanto assolutamente legittimo, è risultato in fondo unanime: diffidare da chi mente od omette. Ma se è a fin di bene?

Non è facile

prendere una posizione. Tutti quelli che hanno commentato il mio post precedente hanno trascurato un particolare: noi siamo tutti così. Pretendiamo di dimostrare la nostra autonomia, la nostra libertà, di pensiero e di scelta, chiedendo che i fatti ci vengano esposti nudi e crudi. Ma, a meno che non siamo delle bestie, quando dobbiamo dire qualcosa, soprattutto a persone a cui teniamo, cerchiamo di rendere la realtà meno dura, per non far soffrire. Sono convinta che ognuno di noi si venga a trovare a volte in una posizione e a volte nell'altra. con una cosa in comune però: si soffre comunque.

????????

Quanto conta la verità? Qual'è la verità? E' davvero tutto relativo in questo mondo? Perché, se proprio la persona che ha sempre preteso la verità a tutti i costi, comincia ad omettere, tralasciare, indorare, beh la situazione comincia a preoccuparmi. Cioè, per sé la pretende a tutti i costi, ma per gli altri vale la regola che certe cose è meglio non dirle, magari non del tutto, magari non subito, per timore della reazione.
Cioè, questa regola vale per me. Sono io quella che deve dire tutto, quella che viene messa sotto torchio perché dica tutto per filo e per segno e che nemmeno viene sempre creduta. Però io non merito che mi si dica tutto. Mi si reputa forse incapace di valutare giustamente i fatti? Ho dato finora forse prova di non saper capire e reagire?
E chi stabilisce tutto ciò? Un altro essere fallibile come e più di me.

Creep

Prima settimana

Oggi si conclude la prima settimana di lavoro da sola anzi, DA SOLA! Che fatica!!!
Però si tratta soltanto e davvero di fatica fisica. Psicologicamente mi sento meglio. Un po' perché ho di nuovo progetti da realizzare e non devo limitarmi a fluttuare tra le onde di  una realtà che considero aliena. Un po' perché, purtroppo per me, ho la tendenza a prendere per me sia il ruolo della mente che quello del braccio. Brutta abitudine anche secondo la psico. Ma io sono soddisfatta così, non mi piace lasciar fare agli altri, non mi fido di come possono fare le cose. Che idiota. Così finisco sempre per ammazzarmi di lavoro e non sono mai nemmeno soddisfatta dei risultati. Beh, si effettivamente sono piuttosto confusa.