mio diario

Che sonno!

Dopo l'adrenalina dei giorni scorsi, in cui sembravo uno dei pupazzetti dello spot Duracell, è arrivato il momento degli sbadigli. Oddio!! Se potessi, dormirei tutto il giorno. Stamattina non mi sono alzata, mi sono lasciata scivolare fuori dalle coperte per raggiungere il bagno ancora con gli occhi chiusi. Tra quel momento e il mettere in moto la macchina, non so mica cos'abbia fatto! Poi, una volta arrivata al lavoro, prima di cominciare a carburare, ce ne è voluto. E si perché mica è finita. Il negozio sta praticamente tutto sottosopra e il 6 gennaio iniziano i saldi. Perciò via con le flebo di caffé e rimbocchiamoci le maniche!

Beh insomma, con queste temperature le maniche stanno bene lunghe, anzi!!

All'opera dunque!!

Che stress!!!!

Ma la verità è che io sotto pressione do il meglio. Perciò non mi posso e non mi devo lamentare delle corse e degli impegni di questi giorni. Certo che mi piacerebbe avere del tempo libero, soprattutto per coltivare tutti quei rapporti umani che lascio indietro, tipo fare una visitina a quella che è una delle mie più care amiche che, niente di speciale eh, ha solo partorito ....fine dei secondi a mia disposizione...

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Oggi non mi va di fare niente, ho dormito male, e mi sento una tristezza infinita che si vede, se ne accorge anche chi non mi conosce molto bene. Mi dà fastidio che mi si chiedano spiegazioni per il mio umore, non vorrei neanche aprire bocca. Sono obbligata al sorriso e alla finzione dal lavoro che faccio e questo mi pesa. Adesso più del solito. Stanotte pensavo che vorrei potermi chiudere in casa e non uscire mai. Da un lato gli impegni famigliari e lavorativi mi impongono una partecipazione alla vita che a volte addirittura mi infastidisce. Dall'altro il mio umore altalenante mi stressa, mi stanca perfino fisicamente. Quando ho accettato l'invito del mio medico di cominciare a prendere farmaci, era probabilmente il momento in cui lo stato di depressione era più profondo. Una persona che conoscevo di vista era arrivata a togliersi la vita e io mi sentivo molto male e avevo paura. Ora ci sono giorni in cui la tristezza torna a farmi compagnia. Meno spesso rispetto a sei mesi fa. Ma troppo spesso rispetto a quanto vorrei e a quanto chi mi sta vicino si aspetti. Ieri sera mi sentivo scrutata, studiata da mio marito che si sforza di starmi vicino e tenermi su, ma non capisce che mi da fastidio essere esortata. Io vorrei solo abbandonarmi.

Love hurts

but sometimes it's a good hurt and it feels like I'm alive....

beh, preferirei farne a meno, a costo di sentirmi un po' meno viva. Tanto per quanto ho sofferto in questi giorni ho desiderato di morire almeno una volta ogni tre minuti.

Santi antidepressivi!!

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Brrrrr! Che freddo oggi!! In questo periodo, col grande impegno sotto l'aspetto lavorativo, mi sento sempre un po' gasata. So che la pagherò a gennaio, perché avrò un crollo di energie pazzesco, però la verve la devi sfruttare quando ce l'hai, no? Oltre tutto, a casa, la lavatrice sta cercando d'abbandonarmi e io non glielo posso permettere. Anche se ne ho già ordinata un'altra più moderna ( la moribonda ha circa diciott'anni!!), quella continuo a usarla e la prego " non mi abbandonare, non mi abbandonare, che già il bagno sembra una discarica abusiva coi mucchi di panni divisi per colore(lo so che hanno inventato l'acchiappacolore, però..).

Ieri pomeriggio mi è toccato un corso per la legge sulla sicurezza sul lavoro e, dopo, mentre andavamo a scegliere la lavatrice, in macchina soli, io e R abbiamo un po' parlato. Anzi, in realtà, è stato lui ad aprire certi discorsi raccontandomi i commenti che i suoi colleghi e colleghe hanno fatto su di me. Non so se sinceri, però di sicuro lusinghieri. E, considerando la scarsezza della mia autostima, molto salutari. Il fatto è che io non mi vedo così come mi vedono gli altri. La mia modestia a volte è addirittura ridicola. In fondo, al test di fine corso ieri ho totalizzato 30/30. R dice che lui ha da sempre una alta considerazione di me, che mi ha sempre ritenuta sopra la media. Sono io che mi stimo poco. Forse così giustifico la mancanza di coraggio necessaria a fare i cambiamenti nella mia vita che continuo solo a sognare. 

vetrine

palline, tralci, nastri...sto andando al manicomio...però mi diverto!

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In questi giorni sul lavoro sono impegnatissima. Ci stiamo preparando per il Natale e non so ancora bene come decorare le vetrine. Sono indecisa e questo un po'mi agita, però per il resto sto benississimo. Il medico m'ha raddoppiato la dose del farmaco che sto prendendo e, a parte la prima volta che m'ha innervosito così tanto che mi sono spaventata, dopo sono stata meglio. Mio marito mi sta molto vicino e mi rendo conto che sbagliavo ad isolarmi. Solo ora che comincio a venirne fuori mi rendo conto di quanto stessi male.

Non sono ancora capace di nominarla, sta malattia. Forse quando ne sarò del tutto fuori...

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Stanotte ha piovuto tanto e la mattina s'è trascinata lenta e noiosa. Ho da fare mille cose(come sempre!!), ma il clima non è il più adatto, realmente e metaforicamente parlando. Invita proprio alla malinconia. Solo che io, forse per via della cura che sto facendo o per un miglioramento spontaneo del mio umore, non riesco a sottomettermi all'istinto di tornare a casa e infilarmi sotto alle coperte. Beh si vedrà più tardi se avrà vinto il mio istinto o la ragione. 

Ho voglia di romanticismo; chissà se il mio R sarà dello stesso parere? Mi tocca aspettare stasera. Intanto da domani avrà qualche giorno libero e io non vedo l'ora, perché svegliarmi vicino a  lui, essere consapevole della sua presenza prima ancora di aprire gli occhi, allungare gambe e braccia attratta dal calore del suo corpo, dal suo profumo..che c'è di più bello in una storia come la nostra che va avanti, tra alti e bassi, ormai da 23 anni?

Di ritorno

Bello, divertente, romantico e...ci voleva proprio questo viaggetto con la mia metà. Era da tanto che non stavamo così, liberi e dedicati solamente l'uno all'altro. Abbiamo staccato la spina ( e i cellulari) all'aeroporto e per tutto il tempo di questa breve vacanza ci siamo impegnati a rilassarci e divertirci, sforzandoci di non pensare a quello che avevamo lasciato partendo. Si perché io sono una di quelle persone convinte che la propria presenza sia assolutamente vitale tanto sul lavoro quanto per la famiglia. Ma siccome mi rendo conto di quanto questo non sia vero, mi sforzo di convincermi che la mia collaboratrice è in grado di sostituirmi egregiamente e i miei figli non muoiono di fame senza di me. Beh magari si sono lavati poco i denti  però, tutto sommato, poteva andar peggio.

E poi Londra è fantastica!! Chissà..un giorno o l'altro..

Intanto la nostra casa sembra sempre più l'arca di Noè. Mio figlio L, tornando da scuola s'è caricato sullo scooter una gattina minuscola tutta spaurita che ha voluto chiamare Marylin( lui dice perché è bellissima come la Monroe, ma, conoscendolo, penso più si sia ispirato a Marylin Manson). E poi una cagnetta randagia é capitata nel nostro giardino ed ha pensato bene di partorire, in un angolo riparato, tre cucciolotti tenerissimi. Mia figlia ha già deciso di tenersene una mentre cercherà di far adottare gli altri. Certo la sua Piuma non può essere sostituita e manca tanto anche a noi, però lei ha bisogno della tenerezza e della compagnia di un piccolo amico e quel batuffolo giallino sembra proprio l'ideale.

London calling

Oggi al lavoro ma...domani faccio le valigie e via!! Breve fuga per ritrovarci a tu per tu, solo noi due, amore, non vedo l'ora.