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Vedo, non vedo, stravedo
Post n°227 pubblicato il 13 Ottobre 2013 da pantouffle2011
Una quarantina d’anni, un camice bianco, l’andatura sicura e autorevole di chi sembra sapere quello che fa: un siffatto bell’uomo s’aggirava stamattina nella struttura sanitaria dove lavoro io. Intorno a lui la quotidiana babilonia delle 8 e mezza: solita fila all’accettazione, solito anziano perso e riacciuffato dalla badante ucraina (Fai bravo nonno, sennò Ivanka fa niente banana per te capito? Niente banana!). Solita routine insomma. Quanto basta per non destare sospetti. Quanto basta per entrare in un ambulatorio libero, far entrare qualche paziente e poi chissà. Dopo un po’ s’è eclissato, così com’era venuto, senza lasciare né traccia né sconcerto. Come non fosse mai successo nulla. Aveva lo sguardo penetrante, ha detto un’infermiera. Si vedeva che aveva un passato sofferto, ha aggiunto l’altra. C’aveva anche un gran bel culo, ha aggiunto la Lilli. Ma manco una che avesse dato una sbirciatina al cartellino con il nome. Figurarsi chiedersi chi fosse. Il tutto me lo racconta Carlo, il tecnico informatico. Anche lui in camice bianco inamidato, anche lui con le sembianze di un dottore. “A me nessuno chiede mai di essere visitato, nemmeno un consiglio per la dieta mi chiedono, niente”, si lamenta. Forse perché è alto 1 metro e 1 giuggiola, ed indossa il camice del Dr.Spilungone, alto 1.90. Con i bordi a sfiorare il pavimento, in un improbabile strascico, Carlo più che un medico, sembra Pisolo. E se non sei Biancaneve di lui di fidi poco. “A volte mi sembra di essere invisibile…”, confessa. Sembra deluso, amareggiato. “Scusi, sa mica dov’è il bagno? – gli chiede in quel momento un anziano signore – Eh…pessima compagnia la prostata… vedrà, vedrà…prima o poi capiterà anche a lei”. Difficile dire se abbia notato la toccata di zebedei che ne è seguita. Mentre ce la ridiamo sotto i baffi (io), e rivalutiamo l’importanza di essere invisibili (Carlo), non posso fare a meno di pensare a quanto sia importante per ognuno di noi essere in qualche modo “visti”, riconosciuti e apprezzati. E come il finto medico non sia altro che il desiderio di visibilità di Carlo portato all’ennesima potenza. Quindi, date retta a me: se un ex compagno di classe molesto vi bloccherà per baciarvi, indicandovi a figli e parenti, abbiate pietà: vi sta solo evitando di travestirvi un giorno da Mago Zurlì. Ciao guys.
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