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Post n°222 pubblicato il 23 Agosto 2013 da pantouffle2011
Mentre sei in vacanza pensi ma che bello, quando torno vedrai come sarò serena, con una mente fresca lucida e leggera, che mi permetterà di vedere tutto con occhi diversi e di prendere le giuste distanze dai pensieri di sempre. E per pensarlo non è che devi fare necessariamente fare grandi cose, o andare nel paradiso dei Cosacchi e dei Calmucchi. Funziona anche se la cosa più avventurosa che ti capita mentre sei via è che non c’è campo. O se scopri che t’han chiuso la gelateria all’angolo dove andavi sempre nel ‘96. Per dire. Perché sei in vacanza e tutto ti sembra possibile. Soprattutto se sei come me, e non hai grandi pretese: nel senso, da una vacanza non pretendi nulla che vada oltre i bisogni primari. Mangiare, rilassarti, dormire. Troppo poco dice uno. Troppo tanto, verrebbe invece da dire a me. Un lusso a dire poco. Perché normalmente mangiare non mangio (vietatissimo al lavoro, pena licenziamento e deportazione immediata nel ferale mondo dei disoccupati), dormire non dormo perché l’insonnia m’ammazza da anni, di conseguenza son rilassata come una gallina cui stanno tirando il collo. Ovvio allora che se metto insieme colazione pranzo e cena, mi faccio una pennica come si deve, magari con chi dico io, son felice al mondo. E già mi sento principessa. E ritemprata. E pronta ad affrontare i draghi. E quando I Problemi Di Sempre mi hanno accolto sul gradino di casa, senza darmi nemmeno il tempo di appoggiare il trolley, io ho fatto un bel respiro, ho contato fino a 10. Poi a 20. Alla fine ho attinto a tutte le mie energie positive accumulate in 3 settimane e ho avuto la reazione tipica di una persona matura e pronta ad assumersi delle responsabilità: ho tentato di nascondere la testa nella valigia affogando in quello che restava della mia biancheria pulita. Perché io la posso raccontare come voglio, ma non sono pronta a rituffarmi nella vita di tutti i giorni. Perché sono stufa di colleghi magheggioni, capufficio ingombranti e di una quotidianità che mi consuma. E sono in balia dei cattivi pensieri, a dire il vero pensieri ben poco cristiani, sulla vita e su tutti. Perché si viaggia anche stando fermi, che credete. E che viaggi. Peccato non ti portino da nessuna parte.
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Gentile omaggio di Alberto9 :-)
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Peraltro io sono un fautore del "dolce far niente", ma ci sono tante persone che si stancano di più in vacanza che al lavoro, come se l'ozio li consumasse o li stressasse, così che non vedono l'ora di tornare al consueto tram tram.
Magari c'è chi ama così tanto il proprio lavoro che non sente la fatica, ma quando si deve convivere con una occupazione poco amata e/o con un contorno che provoca nausee quotidiane, è difficile alzarsi al mattino sprizzando gioia da tutti i pori prima di recarsi in ufficio...
Come scriveva anni fà Luca Goldoni, l'ideale sarebbe vivere in una piccola isola (magari quelle di Capoverde che hanno tutto l'anno temperature costanti intorno ai 25 gradi), pescare due pesci al giorno (lì ti vengono sulle mani da soli), uno cucinarlo e l'altro barattarlo con una bottiglia di prosecco, oziare poi tutto il giorno e alla sera addormentarsi con le coccole di una seducente fanciulla indigena (che si sarà perdutamente innamorata di noi):-))))).
Non trovi che sia una buona idea?:-)))).
Ciaooooooooooo!
P.S. - Naturalmente per le signore al posto dell'avvenente indigena, ci sarà un aitante scultoreo insaziabile indigeno (magari anche più di uno, non poniamo limiti alla provvidenza):-)))).