Io non ho la forza.. per immaginare... gli occhi e il volto di chi viola e macchia il tuo candore... quando un bimbo dorme...pur di non svegliarlo... gli Angeli del cielo sanno respirare piano... Gli occhi di un bambino hanno l'infinito... e per loro il cielo è solo un grande fazzoletto... ma è macchiato adesso...non è più lo stesso... la sua fantasia..i suoi sogni...il suo sorriso adesso...
RIT. Spero non ricorderai...le sue mani sporche ...e poi... solo Angeli vedrai...solo Angeli amerai...
Hai macchiato il cielo...hai portato il buio... hai lasciato mostri ed ombre su quel suo disegno... meriti l'inferno...anche se non sai... che "l'inferno vero è non poter amare mai..."(Dostoevskij) gli occhi di un bambino...guardano oltre il cielo... e con la fantasia riescono a prendere il volo... ma le ali adesso...gli hai spezzato adesso... la sua fantasia...i suoi sogni...il suo sorriso...cazzo!...
RIT. Non dimenticare mai...che all'inferno brucerai... da lì gli Angeli vedrai...però amarli non potrai... gli Angeli sono tra noi...e tu non toccarli mai... se non con una carezza...che accompagni i sogni suoi...
...quando un bimbo dorme...pur di non svegliarlo... gli Angeli del cielo sanno respirare piano... ...gli occhi di un bambino..hanno l'infinito... e per loro il cielo è solo un grande fazzoletto...
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Post n°274 pubblicato il 20 Novembre 2010 da lafuriassassina
“I bambini devono avere cibo, cure sanitarie, istruzione, non devono essere sfruttati con lavori troppo pesanti, devono avere tempo per studiare, per giocare, per far maturare la loro fantasia - scrive Clio Napolitano, moglie del Presidente Napolitano, nell'introduzione al libro illustrato “Non calpestate i nostri diritti”, curato dall'Unicef (edizioni Piemme), dedicato ai ragazzi. E continua: “Questi e altri principi sono contenuti nella Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che è stata approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite venti anni fa, il 20 novembre del 1989. Leggendo questa Convenzione che è composta da 54 articoli con bellissime enunciazioni, mi ha colpito molto una espressione che ricorre in tante parti importanti e cioè che questi diritti devono essere fatti valere “nella misura del possibile”. Mi sarebbe piaciuto leggere che trattandosi di diritti di bambini e di minori, in sostanza del futuro della nostra specie, tali diritti venissero fatti valere “nella misura dell’impossibile”. Mi rendo conto che questa può essere considerata una illusione, una pura fantasia, ma ritengo che l’impegno a rendere concreti questi diritti non sia mai troppo”.
Uguaglianza, identità, protezione, partecipazione, disabilità, salute, nutrizione e cure personali, istruzione, minoranze, gioco e tempo libero: i dieci diritti fondamentali dell’infanzia sono presentati nel libro mediante racconti intessuti di sensibilità e delicati disegni. Anche il testo della Convenzione è spiegato con parole semplici dalla scrittrice Bianca Pitzorno. I proventi della vendita del libro saranno devoluti al progetto “Scuole per l’Africa” che vede l’Unicef e la Fondazione Nelson Mandela in prima linea nella lotta contro l’analfabetismo e la scadente qualità dell’istruzione in Africa, con l'obiettivo di coinvolgere oltre 4 milioni di bambini in 11 Paesi africani. “La mia più grande ambizione è che ogni bambino in Africa vada a scuola perché l’istruzione è la porta d’ingresso alla libertà, alla democrazia e allo sviluppo” - afferma Nelson Mandela.
La Convenzione Onu rappresenta lo strumento normativo internazionale più importante e completo in materia di promozione e tutela dei diritti dell'infanzia, contemplando l'intera gamma dei diritti e delle libertà attribuiti anche agli adulti (diritti civili, politici, sociali, economici, culturali). Costituisce uno strumento giuridico vincolante per gli Stati che la ratificano. L'Italia ha ratificato la Convenzione il 27 maggio 1991 con la legge n. 176 e a tutt'oggi 193 Stati, un record nella storia dei trattati sui diritti umani, sono parte della Convenzione.
L'Unicef ricorda il ventesimo anniversario dell'approvazione della Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza presentando il rapporto speciale “La Condizione dell'infanzia nel mondo” che mostra l'impatto della Convenzione sui diritti e delinea le sfide che rimangono ancora da affrontare. “Abbiamo una sfida da vincere nei prossimi anni - dichiara Vincenzo Spadafora, Presidente dell'Unicef Italia - far tesoro dei risultati fin qui ottenuti per aiutare tutti quei bambini che ancora oggi, mentre si celebra il ventennale della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, vedono negati i loro diritti alla sopravvivenza, allo sviluppo, alla protezione ed alla partecipazione. Solo così potremo costruire un mondo migliore, che ponga al centro alla propria agenda di interventi il supremo interesse dei bambini e delle bambine”.
Tuttavia aggiunge con amarezza: “C'è poco da celebrare, anche perché mentre nel mondo falliscono tristemente vertici e conferenze, assistiamo a una deriva pericolosa di indifferenza”. Qual è la situazione in Italia? “Le politiche per l'infanzia nel nostro Paese non sono una priorità - continua Spatafora - e il riflesso di tale disinteresse ricade evidentemente sulle fasce più deboli, sui minori maggiormente a rischio e sul sempre maggior numero di bambini stranieri presenti sul nostro territorio. Noi che lavoriamo ogni giorno in tutti i Paesi del mondo e in situazioni di grande difficoltà, viviamo con disagio l'impossibilità di raggiungere, proprio nel nostro Paese, risultati concreti a favore dei bambini italiani e di tutto il mondo”.
La fame è tuttora il problema maggiore. Il recente rapporto Unicef sulle carenze alimentari dell'infanzia nel mondo “Tracking Progress On Child and Maternal Nutrition”, indica che la denutrizione contribuisce a determinare più di un terzo del totale dei decessi dei bambini sotto i cinque anni. Nei Paesi in via di sviluppo circa 200 milioni di bambini sotto i cinque anni soffrono di ritardi nella crescita come conseguenza della denutrizione cronica infantile e materna. Spesso la denutrizione risulta invisibile fino a quando non diventa grave e conclamata, e bambini che sembrano apparentemente sani, possono, in realtà, essere esposti a seri rischi e danni permanenti per la loro salute e per il loro sviluppo.
Attualmente, la malnutrizione è la più importante causa di immunodeficit nel mondo : “La denutrizione sottrae le forze al bambino e fa in modo che sia più vulnerabile alle malattie che il suo corpo altrimenti potrebbe debellare” afferma Ann Veneman, Direttore generale dell'Unicef. “Più di un terzo dei bambini che muoiono di polmonite, diarrea e altre malattie potrebbero sopravvivere se non fosse denutrito”.
La povertà estrema toglie anche le ali al futuro, facendo vivere coloro che si trovano in difficoltà totalmente immersi nell'immediato, e nel contingente. Rappresenta il principale ostacolo allo sviluppo di processi di “resilienza” (la capacità di individuare e mobilitare risorse interne ed esterne per far fronte ad eventi avversi), perché la resilienza, si sa, si nutre di speranza nel futuro. di ROSALBA MICELI
Verona, 25 settembre: prima manifestazione delle vittime dei preti pedofili
Sabato 26 giugno il gruppo “La Colpa” formato da alcuni abusati e di loro familiari si è riunito a Verona per organizzare la prima manifestazione italiana delle vittime di abusi sessuali da parte del clero cattolico italiano.
La manifestazione si terrà a Verona il 25 settembre 2010 con un programma che prevede un’assemblea tra gli abusati e i familiari, permettendo alle vittime di confrontarsi, di aiutarsi e di sviluppare un percorso comune e fraterno.
Sono già giunte parecchie email di conferma alla partecipazione alla manifestazione.
Molte testate giornalistiche e media europei hanno fatto richiesta di partecipare alla manifestazione; per questo motivo, il gruppo organizzatore ha pensato di ammettere i media alla manifestazione, in alcuni momenti particolari della giornata.
Nei prossimi giorni sarà definito il programma dettagliato della manifestazione del 25 settembre ed una lettera di invito particolare a tutte le vittime, affinché abbiano la forza e il coraggio di unirsi a tutti i sopravvissuti in questa esperienza di amicizia e di aiuto comune.
Alla manifestazione è prevista la solidarietà delle vittime di altre nazioni, tra cui gli Stati Uniti, con la partecipazione di alcune rappresentanze estere.
Salvatore Domolo Portavoce del gruppo “La Colpa” 3395263632 info@lacolpa.it
Auditorium dell’Ara Pacis via di Ripetta 190 – Roma Ore 9.30 / 13.30
Anche quest’anno la “Fondazione Luca Barbareschi Onlus - dalla parte dei bambini” ha deciso di realizzare un evento in occasione della Giornata Nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, riconosciuta lo scorso anno dal Presidente Napolitano e dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato.
Il prossimo 5 maggio, nella prestigiosa sede dell’Ara Pacis, avrà luogo infatti l’evento che celebrerà il secondo anniversario di quest’importante conquista (il primo di una serie di obiettivi che la Fondazione si è posta nella lotta per la tutela dei diritti dei minori): rappresentanti delle istituzioni coinvolte e numerosi ospiti che operano nel campo della prevenzione e della cura dei bambini abusati porteranno la loro testimonianza; ma non mancheranno anche artisti del mondo dello spettacolo che con il loro contributo più ludico aiuteranno a facilitare il dialogo tra adulti e bambini e a rompere un silenzio che in certi casi rappresenta l’ostacolo più difficile da superare.
Un momento di riflessione per tutti quindi: un’occasione per sensibilizzare gli adulti su un problema grave a cui non viene dato ancora il giusto rilievo e far sentire ai bambini che non sono soli e che è possibile la costruzione di un mondo rispettoso dei diritti di ogni essere umano. Proprio per questo, infatti, saranno presenti alcune scuole di Roma, che diventeranno quindi parte attiva di una giornata tutta dedicata ai giovani.
Lo scopo finale quindi è quello della prevenzione, realizzata attraverso il confronto e l’ascolto.
L’iniziativa sarà promossa dalla Fondazione Luca Barbareschi , che coinvolgerà le principali associazioni di settore.
Ricevo la seguente mail da un’amica e vorrei condividerla con tutti voi.
“Carissimi Amici!
E' successa una cosa terribile. Hanno arrestato Matteo. Penso che nemmeno Kafka sarebbe riuscito ad immaginare una tale scenario per lui e per i suoi colleghi, finiti come lui in questa assurda trappola. Stiamo pregando, stiamo cercando di tenere alte le speranze di Paola e Noa, stiamo facendo sentire la nostra voce al governo italiano che, indipendentemente dalle simpatie politiche, non sta adeguatamente proteggendo dei suoi cittadini. Anzi, non sta facendo nulla per difendere l'immagine di un'organizzazione che in tanti anni ha reso onore a questo Paese. Così come hanno sempre fatto i suoi operatori. Sì, sono di parte, lo sapete. Perché io posso dire di conoscerli. E quindi mi permetto di bussare alle vostre porte, certa di quanto affermo. Mai, in nessuna condizione, in nessuna assurda realtà parallela come può essere un teatro di guerra, una persona come Matteo avrebbe potuto nemmeno lontanamente immaginare di attentare ad una vita umana. Lui, che ha sempre dato tutto se stesso e anche di più ai feriti, ai pazienti, alle "persone" che si presentavano al loro ospedale, senza chiedere né nomi, né fede politica o religiosa, né compensi. In nome del sacro diritto di ogni essere umano di ricevere nel momento del bisogno le migliori cure possibili. Sempre e comunque. Sacrificando parte della sua vita a sconosciuti bisognosi. Mi permetto, senza chiedere consenso a Paola e me ne scuso, di riportarvi quanto scriveva Matteo qualche settimana fa... giusto per farvi comprendere, se ce ne fosse bisogno, perché io credo in lui e in Emergency (e perché capisco in pieno Gino quando parla di testimoni scomodi...).
"...Vergogna".
E’ quella che proviamo tutti qui all’ospedale di Emergency a Lashkar Gah, Afghanistan, dopo l’inizio dell’ennesima ‘grande operazione militare’, che ogni volta è la più grande…
Un profondo senso di vergogna per quello che la guerra, qualsiasi guerra, fa.
Distruzione, morti, feriti.
Sangue, pezzi di carne umana.
Urla feroci e disperate. Non fa altro. Ma qualcuno ancora pensa che sia un buon modo per esportare ‘pace e democrazia’.
In effetti la pace la stavano portando anche a Said Rahman, noto ‘insurgent’ della zona, ma quella eterna però. Si è beccato un proiettile in pieno petto, di mattina presto, mentre era in giardino.
Non stava pattugliando la zona, non stava combattendo, non stava mirando nessuno.
Said Rahman non ha nemmeno visto da dove arrivava il proiettile che ha ancora nel corpo e che gli ha sfondato il polmone di destra.
Ha solo sentito un gran bruciore e poi è svenuto dal male.
L’hanno trasportato in elicottero fino a Lashkar gah,gli stessi elicotteri che prima sparano, poi in ambulanza nel nostro centro chirurgico per vittime civili della guerra ,abbastanza instabile ma con il suo orsacchiotto di peluche nuovo di zecca,regalo della democrazia.
Sembrava avesse la gobba da tanto sangue si era raccolto nella schiena.
E’ stato operato subito, gli hanno messo due drenaggi toracici, quasi più grandi di lui.
Perché il noto ‘insurgent’ ha sette anni.
Sette.
Questa è la ‘grande operazione militare’, la più grande.
Vergogna."
Questo è Matteo. Questa è la realtà a cui ha dedicato tanti mesi della sua vita. Perché ce n'era bisogno e lui non si è girato dall'altra parte. Vi sembra che chi ha potuto scrivere queste parole possa anche solo pensare di commettere un attentato? Ora tutti sappiamo quanto sta rischiando. Ancora una volta la vita. Perché signori, per le accuse che gli hanno mosso è prevista la pena di morte. Non ho altre parole. Scusate se latiterò nelle mie risposte a quanti aspettano news su altri argomenti.
Vi chiedo una sola cosa, per il momento. Se condividete la mia indignazione e il mio desiderio di far sapere che tutto questo non ci sta bene, vi prego di sottoscrivere la raccolta di firme che Emergency ha lanciato sul suo sito. Io ho faticato a riuscirci perché il sito era intasato da migliaia di collegamenti, ma vale la pena insistere un po', se potete.
Un'ultima preghiera, se potete: diffondete questa notizia e fate conoscere ai vostri amici e cari l'appello per la raccolta firme.Le persone arrestate, da anni rischiano la vita per salvare quella di altri che hanno bisogno. Oggi sono loro ad aver bisogno di noi.
Inviato da: nonna.fra
il 30/03/2011 alle 15:39
Inviato da: nonna.fra
il 24/12/2010 alle 10:44
Inviato da: soliinmezzoallagente
il 03/12/2010 alle 22:03
Inviato da: sofiaa7
il 15/04/2010 alle 20:55
Inviato da: martacrotti
il 25/02/2010 alle 12:39