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Grazie Gerardo.


































































































 
 

 

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La stella cometa

Post n°209 pubblicato il 05 Gennaio 2009 da mizar_s_light
 

Nella tradizione cristiana con l'Epifania si celebra l'adorazione di Gesù bambino da parte dei Re Magi giunti dal lontano oriente, secondo quanto riportato da Matteo, seguendo una stella. L'appellativo di cometa le è stato attribuito dopo che Giotto, nel XIV sec. d.C., dipinse nella Cappella degli Scrovegni, a Padova, un affresco che raffigurava il presepe dominato da una stella con una lunga coda. Ad ispirarlo fù molto probabimente il passaggio della cometa di Halley che proprio nel 1301 attraversò i cieli dell'emisfero boreale. L'accostamento tra stella e cometa, entrato nel linguaggio comune, è tanto improprio, visto che unisce due oggetti che nulla hanno in comune, quanto paradossale, in quanto nell'anitichità le comete erano considerate di cattivo auspicio e foriere di catastrofi.
Ricerche storiche hanno confermato che nel periodo in cui è stata collocata la nascita di Cristo nessuna cometa avrebbe attraversato i cieli della Giudea. Matteo, molto più brobabilmente, fa riferimento ad un fenomeno astronomico, una congiunzione astrale, che si verificò nel 7 a.C. 

Ma siccome non voglio fare il guastafeste a tutti i costi e mi serve una scusa per parlare delle comete, facciamo finta che gli storici si siano sbagliati.
Il termine cometa deriva dal greco kométes cioè dotato di chioma. E' un oggetto celeste di dimensioni relativamente piccole, che si pensa sia un residuo della nebulosa da cui ha avuto origine il Sistema Solare, ai cui margini probabilmente le temperature erano così basse da permettere che l'acqua non si trovasse ad uno
stato gassoso ma che, invece, ghiacciasse. E' infatti il ghiaccio, di acqua mista a biossido di carbonio e metano, a comporre gran parte di questi oggetti che con delle orbite spesso estremamente ellittiche percorrono (a volte in migliaia di anni) il sistema solare facendo il loro giro di boa attorno al sole. E' in questa fase che la sublimazione (passaggio diretto dallo stato solido a quello gassoso) del ghiaccio e delle sostanze intrappolate al suo interno, provocata dalle alte temperature della nostra stella, genera la caratteristica chioma, anzi, le chiome. Due, o anche tre, a seconda che siano composte di polveri o di gas e che puntano spesso in direzioni diverse.


Sono certo che tutti ricorderete lo spettacolo della Grande Cometa del 1997, C/1995 O1, meglio conosciuta come Hale-Bopp, dal cognome degli astronomi Alan Hale e Thomas Bopp che la scoprirono. Io lo ricordo come fosse ieri. Fu visibile ad occhio nudo per ben 18 mesi brillando di magnitudo 0 per otto settimane, tra Marzo ed Aprile. Solo Sirio era più brillante, ed al suo pari era visibile anche dalle grandi città fin dalle prime ore della sera. Pensate che l'ultima volta che è stata avvistata è stato nel 2004, poco oltre l'orbita di Plutone, e gli astronomi credono che rimarrà osservabile con un grande telescopio fino al 2020. La sua straordinarietà ed il grande impatto mediatico che ebbe, hanno fatto di Hale-Bopp la cometa più osservata del ventesimo secolo, detentrice di gran parte dei record di luminosità, grandezza del nucleo e periodo di visibilità. Si pensa possa ritornare nel sistema solare tra 2.380 anni, e fatemelo dire, questo accresce la mia convinzione di essere stato molto fortunato nel poterla ammirare, anche se ero solo un ragazzino.

Ma non temete, se il vostro ricordo è sbiadito, apprendo con piacere dal bel blog di Prosalvo, Incontro ravvicinato, che la cometa Lulin è in transito nei nostri cieli e da qui alla fine di Febbraio potrebbe riservare delle belle sorprese. Sul suo blog c'è anche una foto straordinaria che la ritrae nel suo passaggio in prossimità del sole.

Ci sarebbe tanto altro da dire, sulle orbite, sulla morte delle comete e le loro collisioni con i pianeti, ma mi fermo qui, ho già scritto troppo.

Buon'Epifania a tutti e... auguri alle Befane!

 
Rispondi al commento:
CherryM00N
CherryM00N il 07/01/09 alle 01:40 via WEB
ahah apprezzamento per la tua rubrica d'astronomia Mizar, e commento al tuo finale "..mi fermo qui, ho gia' scritto troppo" :D un brindisi di befana a te con champagne supernova
 
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Un blog di: mizar_s_light
Data di creazione: 08/12/2007
 

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MIZAR

Zeta Ursae Majoris

Dall'arabo Miz'ar (cintura) è la stella centrale del "timone" della costellazione del Grande Carro, porzione dell'Orsa Maggiore e si trova a 60 anni luce dalla terra.
Il suo nome originario era Mirak, fu ribattezzata nel sedicesimo secolo da Giuseppe Scaligero.
Sua compagna inseparabile è Alcor, distante dalla terra 80 anni luce, più difficilmente visibile data la vicinanza ad una stella molto più luminosa, tanto che gli arabi la chiamavano Al-Suha "La trascurata". Nelle notti senza luna e fuori dalle città la si può vedere brillare debolmente, sopratutto se si cerca di non guardare direttamente Mizar. Nell'antichità la capacità di saper individuare nel firmamento le due stelle era considerata segno di buona vista.

I moderni telescopi hanno scoperto che il sistema Mizar-Alcor è tra i più complessi e tra i più affascinanti di quelli conosciuti. Entrambi gli astri infatti si dividono in sistemi multipli, Mizar è in realta una coppia strettissima di due stelle, Mizar A e Mizar B, che sono a loro volta una doppia ed una tripla, Alcor invece è una doppia.

Il motivo per cui Mizar è il mio nick e la luce di Mizar è il nome del mio blog è insito proprio in questa breve descrizione. Il suo sembrare un unica stella alla sola vista essendo in realtà un sistema molto complesso rispecchia la mia personalità ed il mio modo di pormi con gli altri. La prima impressione che trasferisco al mio interlocutore è sempre fuorviante rispetto alla mia vera essenza, la mia personalità è molto variegata e complessa e spesso mi piace "giocare" a far trasparire un lato piuttosto che l'altro. Mi piace essere poliedrico.
La luce di Mizar è una metafora del mio pensiero, perchè come la sua luce è il frutto e la somma delle luci delle stelle che la compongono, così il mio pensiero è il risultato dell'interazione di tutte le componenti della mia personalità.

Ed io non le conosco tutte...

 

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01 Febbraio 2009 - Diga San Giuliano - Matera

 

 

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