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LA NOTTE

Post n°30 pubblicato il 03 Settembre 2007 da MANUGIA95

Ecco alcuni brani tratti dal libro

"La notte" Di Elie Wiesel:

"...Il sogno che l’uomo occidentale ha concepito nel diciottesimo secolo, del quale credette veder l’aurora nel 1789, e che, fino al 2 agosto 1914, si è rafforzato col progresso dei lumi e con le scoperte della scienza, questo sogno ha finito di dissiparsi per me davanti a quei vagoni carichi di bambini. E tuttavia ero lontano le mille miglia da pensare che andavano a rifornire le camere a gas e i crematori."

"Notte. Nessuno pregava perché la notte passasse presto. Le stelle non erano che le scintille del grande fuoco che ci divorava. Quando questo fuoco si sarebbe estinto, un giorno, non ci sarebbe stato più nulla in cielo, ma solo delle stelle spente, degli occhi morti.

Non c’era altro da fare che mettersi a letto, nei letti degli assenti. Riposarsi, riprendere le forze."

"Noi guardavamo le fiamme nella notte. Un odore abominevole aleggiava nell’aria. Improvvisamente le porte si aprirono. Dei curiosi personaggi, con delle giacche a righe e dei pantaloni neri, saltarono sul carro. In mano una lampada elettrica e un bastone. Si misero a picchiare a destra e a sinistra, prima di gridare:

- Scendere tutti! Lasciate tutto sul carro! Presto!

Noi saltammo giù. Diedi un ultimo sguardo alla signora Schächter. Il suo bambino le teneva la mano.

Davanti a noi, quelle fiamme. Nell’aria, quell’odore di carne bruciata. Doveva essere mezzanotte. Eravamo arrivati. A Birkenau."

"Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata.

Mai dimenticherò quel fumo.

Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto.

Mai dimenticherò quelle fiamme che consumarono per sempre la mia Fede.

Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l’eternità il desiderio di vivere.

Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto.

Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai." 

"La notte era completamente passata. La stella del mattino brillava nel cielo. Anch’io ero divenuto del tutto un altro uomo. Lo studente del Talmud, il ragazzo che ero, si erano consumati nelle fiamme. Restava soltanto una sembianza. Una fiamma nera si era introdotta nella mia anima e l’aveva divorata.

Erano accadute tante cose in così poche ore che avevo perduto la nozione del tempo. Quando avevamo lasciato le nostre case? E il ghetto? E il treno? Soltanto una settimana? Una notte, "una sola" notte?

Da quanto tempo ci tengono così nel vento gelido? Un’ora? Solo un’ora? Sessanta minuti?

Era sicuramente un sogno."

 
 
 
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