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CREMATORI

Post n°92 pubblicato il 17 Settembre 2007 da MANUGIA95

La stanza delle fornaci occupava lo spazio interno più vasto al pianterreno del crematorio. Ospitava 5 fornaci, ognuna con tre storte (di circa 2 metri di lunghezza, 80 centimetri di larghezza e 1 metro di altezza) che erano usate per spingere i cadaveri nei forni. C’erano due generatori di gas a carbone sul lato opposto. I fumi venivano incanalati verso un solo camino tramite condutture nel pavimento. Inizialmente, i forni del crematorio II erano equipaggiati con un impianto a ventilazione forzata. La corrente d’aria era prodotta da tre ventilatori aspiranti situati tra le fornaci ed il camino. Dopo poco, però, si bruciarono completamente...

 

Inoltre, i crematori II e III erano dotati di speciali fornaci per l’incenerimento d’articoli di scarso valore, come documenti personali, borsette da signora, libri e giocattoli trovati nei bagagli delle vittime assassinate... I capelli disinfettati delle donne gassate erano messi ad asciugare in soffitta...

 

Nel disimpegno della camera a gas, i cadaveri erano privati degli occhiali e delle protesi, ed i capelli delle donne tagliati. Dopo di che i corpi erano caricati sul montacarichi e portati al pianterreno. Alcuni cadaveri venivano trascinati direttamente verso i forni. Altri venivano portati nel magazzino dei cadaveri di fronte al montacarichi, che serviva anche come luogo per le esecuzioni capitali mediante la fucilazione. Subito prima dell’incinerazione, i prigionieri del Sonderkommando rimuovevano i gioielli, che gettavano in apposite cassette numerate.

 

Denti con otturazioni di metallo, corone e ponti d’oro o fatti con altri metalli preziosi venivano estratti dalle bocche delle vittime gassate e depositati in una cassa marcata "Zahnstation" (stazione dentale)...

 

Ci volevano circa due ore per svuotare la camera a gas. Inizialmente i cadaveri erano portati ai forni su speciali carrelli montati su rotaia, come si faceva nel campo grande. I carrelli servivano anche per caricare i corpi nelle storte dei forni. Questa soluzione, però, non durò a lungo. Su iniziativa del kapò August Bruck, s’introdussero speciali barelle per cadaveri, che si potevano infilare nelle storte. Per facilitare il carico, le barelle venivano lubrificate con acqua saponata. I metodi di carico dei corpi variavano: ogni squadra di servizio ai forni aveva la sua tecnica. Ad esempio, la squadra di Tauber metteva due cadaveri nella storta per due volte, poi aggiungeva il maggior numero di corpi di bambini al secondo carico.

 

Ci volevano circa venti minuti per cremare tre cadaveri in una storta. Comunque, nello sforzo di ridurre il numero dei carichi, i prigionieri cremavano da quattro a cinque corpi alla volta, ed allungavano il tempo di cremazione a circa venticinque o trenta minuti. Quando il tempo era scaduto, si metteva nella storta il carico seguente, indipendentemente dal grado di incenerimento del carico precedente. Le ossa non completamente incenerite cadevano attraverso la griglia nella vasca della cenere, erano schiacciate con pestelli di legno insieme alle ceneri, poi gettate in altri pozzi vicino al crematorio. Dopo di che erano rimosse dai pozzi e gettate nella Vistola o negli stagni vicini. A volte erano utilizzate per preparare terriccio; altre volte venivano usate direttamente per fertilizzare i terreni delle fattorie del campo.

 

Anatomia, pagg. 164-170  

Grandi colonne di fumo s’alzano dai crematori e si mescolano su in alto in un enorme fiume nero che scorre lentamente attraverso il cielo sopra Birkenau e sparisce al di là delle foreste, in direzione di Trzebinia. Il trasporto "Sosnowiec-Bedzin" sta già bruciando.

Borowski, pag. 49.

da Alfabeto di Auschwitz

 
 
 
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