Creato da MANUGIA95 il 02/09/2007
racconti dal mare di una vita
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 14
 

SITI PIU' VISITATI

- http://digilander.libero.it/nycho/lucio_battisti.htm
- sottofondi musiche battisti
- LA MIA SCUOLA
- marco travaglio
- la repubblica
- www.newmediaexplorer.org/ivaningrilli
- P 70
- miriam
- www.oknotizie.it
- Circolo Pd Miramare
 

I MIEI DIPINTI

 

Cosimo (olio su tela)

 

Acquerello, donna anziana

 

 
 

Ultimi commenti

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

POESIE

Casette

Padre mio

A Primo Levi
 
 
 
 
 

Affittasi villetta Torre Suda vicino a Gallipoli, a 400 mt. dal mare, climatizzata, 2 unità abitative, complessivamente: 2 camere matrimoniali, 2 saloni, una cameretta, sala con soffitto a stella,  8-9 posti letto, cucina abitabile + angolo cottura, grande giardino intorno, ampia veranda, posti macchina, terrazzo vista mare.

 

Acquerello: Rimini Ponte di Tiberio

 


 

Acquerello, donna allo specchio

 

 

« Messaggio #146Messaggio #148 »

Post N° 147

Post n°147 pubblicato il 28 Settembre 2007 da MANUGIA95

L’assassinio di John Kennedy: complotto e guerra in Vietnam

Il complotto

 

La mattina del 22 novembre 1963 Kennedy atterrò all’aeroporto di Dallas. Nata dalla vittoria risicata di tre anni prima su Richard Nixon, sconfitto per centomila voti, la sua presidenza durava da 1026 giorni. La campagna per la rielezione del 1964 spinse JFK a volare nel sud del Paese. Alle 12.30, mentre l’auto presidenziale risaliva la Elm Street, nella Dealey Plaza, risuonarono gli spari. Provenivano da destra, dal sesto piano del deposito dei libri scolastici del Texas (dove vennero ritrovati tre bossoli, a conferma, secondo il rapporto Warren, che Oswald aveva sparato da lì), e di fronte, dalla celeberrima collinetta erbosa dove fu esploso il colpo mortale in faccia al presidente. E, si presume, da un piano basso del Tribunale penale di Dallas, situato dietro alla limousine.

Prima e dopo l’attentato si verificarono alcuni eventi inspiegabili. Il 17 novembre l’FBI di New Orleans ricevette un telex in cui veniva anticipato l’attentato. L’informazione rimase negli uffici del Federal Bureau per alcuni giorni prima di scomparire misteriosamente dagli schedari. Circa un’ora prima che JFK arrivasse nella Dealey Plaza, una testimone notò il mafioso Jack Ruby, futuro assassino di Oswald, mentre scaricava un uomo armato di carabina nei pressi della collinetta. La versione della donna venne alterata dall’FBI perché Ruby non venisse identificato. Nel caos che seguì agli spari, tre uomini, sbucati dalla collinetta erbosa, vennero fermati dalla polizia di Dallas e arrestati. Non basta. Il film di Abraham Zapruder, che mostrava le prove di Kennedy colpito frontalmente (con l’ultimo colpo proveniente dalla collinetta) e non da destra (il deposito di libri), rimase sigillato in una cassaforte del settimanale Life per oltre cinque anni.

E che dire dell’episodio paradossale legato al cervello di Kennedy. La materia grigia (utile per appurare la direzione in cui arrivarono le pallottole) del presidente sparì incredibilmente dall’ospedale militare in cui era stata effettuata l’autopsia. Il medico incaricato dell’esame autoptico bruciò nel camino di casa sua la prima relazione dell’autopsia. Tutto regolare? Sì, a detta della Commissione presieduta da Earl Warren (Primo giudice della Corte suprema Usa) e istituita dal neo presidente Johnson. Ma tre anni dopo i fatti di Dallas, i due terzi dell’opinione pubblica americana non credeva già più alla favola del killer solitario. Jim Garrison studiò il corposo rapporto Warren e scoprì che la Commissione aveva fatto un lavoro grossolano, dimenticando (o fingendo di dimenticare?) prove determinanti.

Il Procuratore distrettuale di New Orleans indagò, tra l’ostilità del Governo e dei media nazionali, e passò alla storia, cinque anni più tardi, come l’unico a portare il caso in un’aula di Tribunale. Nel marzo del 1967 Garrison incriminò Clay Shaw, uomo d’affari di New Orleans e agente segreto della Cia, con l’accusa di aver preso parte alla cospirazione contro Kennedy. Nel gennaio del 1969 si aprì il processo. Shaw, personaggio della buona società dalla reputazione inattaccabile, venne prosciolto dopo un mese di udienze. Secondo Garrison, dietro la cospirazione si nascondevano membri dei servizi di informazione del Governo degli Stati Uniti, tra i quali Shaw, e tutta una serie di oscuri personaggi (esuli cubani, ex agenti della Cia e dell’Fbi), fanatici anticomunisti, che avevano organizzato materialmente l’attentato.

 
La maggior parte di quelli che Garrison riteneva implicati nel complotto sparì dopo il 22 novembre: alcuni si suicidarono in circostanze a dir poco misteriose, altri morirono in strani incidenti stradali, Oswald fu assassinato il 24 novembre 1963 mentre veniva tradotto da un carcere a un altro, e il suo assassino, il gestore di night club Jack Ruby, morì in carcere, seondo alcuni per avvelenamento. Clay Shaw fu stroncato dal cancro nel 1974. Altre teorie sostengono l’implicazione nella cospirazione di membri del governo americano e dei servizi segreti di altre nazioni. Invece Robert Blakey, consigliere capo dell’House select committee on assassinations, al termine dell’indagine svolta dal suo Comitato nel 1981, tornò alla versione di Oswald come unico assassino.

Blakey spiegava che un altro cecchino, appostato sulla collinetta erbosa, aveva sparato, ma a vuoto. I due erano manovrati da una cospirazione ordita dalla criminalità organizzata, preoccupata per la sorte dei propri affari. I nomi dei mandanti? I mafiosi Carlos Marcello e Santos Trafficante e il “boss” dei camionisti James Hoffa. La verità è che la ricetta del micidiale cocktail di Dallas è come quella della Coca Cola: la conoscono solo gli inventori. I servizi di intelligence statunitensi potrebbero svelare buona parte del mistero, ma gli archivi della Cia su JFK resteranno sigillati per i prossimi 36 anni.

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/Mareamare/trackback.php?msg=3335888

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
Nessun commento
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963