Creato da maria.carrassi il 27/02/2010

Nell'Infinito

... tentai di conoscere me stessa

Messaggi del 07/02/2020

Il tempo cap. 7

Post n°3949 pubblicato il 07 Febbraio 2020 da maria.carrassi

 

Pioveva... guardavo tristemente fuori dalla finestra... le ultime notizie

date dal TG erano sconfortanti... tanti naufragi ancora... tante

anime in cerca di una speranza truffate e malmenate per poi morire

tristemente fra quelle onde che erano sembrate l'unica possibilità

di salvezza... non potevo rassegnarmi pur nella consapevolezza

di poter fare nulla... la legge del Karma... già la legge del karma

che si ripercuote in questa vita... ugualmente non mi riusciva di

restare impassibile davanti a tanta quotidiana tragedia... un karma

generazionale... un karma legato alle nazioni di nascita... Dio mio

... eppure lo sapevo bene anche io che non ci si può rifiutare di

nascere quando l'anima è pronta a reincarnarsi avendo appreso il

perché degli errori precedenti.

Nel cuore la morte, per un qualcosa di inspiegabile più grande di

noi... si la morte non esiste ma esiste il dramma che viviamo ogni

giorno incapaci di accettare e di comprendere... il mio pensiero era

rivolto a Dio perché mi desse una speranza che potesse acquietare

il mio cuore... che potesse darmi l'illusione di quella certezza che

poteva salvarmi dall'annegare in un mare di dolore.

La percezione del dolore degli altri si è sempre riversata su di me, un

terremoto in un lontano angolo del mondo mi faceva sussultare...

mi svegliavo nella notte senza trovar pace... il naufragio della

Concordia rappresentò per me un dramma allucinante trascinata sul

luogo per assistere al dramma di tante persone... mio Dio aiutami...

era sempre stata questa la mia preghiera... dammi la forza di andare

avanti, di reggere il peso di questo umano dolore che dilania il mio

cuore e non mi da pace.

E intanto tra questi pensieri, guardavo la pioggia che scrosciava

davanti ai miei occhi... ero quasi intorpidita immersa nei miei

pensieri e ad un tratto mi sentii stanca, tanto stanca e cercai una

poltrona.

Nel mentre mi giravo, distogliendo lo sguardo dalla finestra, fui

abbagliata da una grande luce e dinnanzi a me apparve questa scritt ta,

nitida sul muro bianco

IN TERRA HOMO

E SANGUINE

AD RESURRECTIONEM

E BELLO AD PACEM

TERRAE MARIQUE

AD ARCANUM DEMONSTRANDUM

AUXILIET

Subito la scrissi su un foglio per paura di dimenticarla poi mi sedetti

angosciata, Signore cosa vuoi dirmi?

Rimasi per un bel po' su quella poltrona con la pretesa di ragionare

sul messaggio appena ricevuto ma in realtà in me c'era solo il vuoto...

mi muovevo meccanicamente mentre il mio più profondo desiderio, in quel momento, era di addormentarmi.

Spesso durante il sonno ho avuto le risposte tramite un sogno lucido,

ma in quel momento volevo abbandonarmi al sonno semplicemente,

perché mi sentivo esausta. Mi addormentai e non so per quanto

tempo dormii.

Fui svegliata dal trillo del telefono.

Era Giulio che mi chiedeva cosa stessi facendo.

"Non so", risposi, attimi di silenzio... "stai bene?"

"Non so" risposi ...

"Devo venire?"

"No, no" risposi energicamente.

Non avevo alcuna voglia di incontrare nessuno. Aspettavo luce ed

ero lì in trance meditativa perché volevo capire al di là delle parole.

Il significato letterale era scontato. Volevo saperne di più.

Due giorni dopo arrivò tutto trafelato sventolando un biglietto

"Un altro sogno?" lo anticipai ridendo

"No... non sai cosa mi è accaduto ieri notte... stavo per andare a

letto e... prima di spegnere la lampada sul comodino, vedo sulla

poltrona una figura seduta... penso di avere le traveggole... guardo

con attenzione, apro e chiudo gli occhi ma niente... quella sagoma è

sempre lì che non si muove... timidamente chiedo chi sei?

"Non mi riconosci?"

"Mi sento stordito... sto comunicando senza parlare... non ci sono

voci ma parlo con quella immagine come se fosse normale... "chi

sei?" Ripeto "Non farmi spaventare"

"Non ne hai motivo, io ti voglio bene."

Acuisco ancor più la vista e cerco di capire chi sia... vagamente

rassomiglia a mio nonno e allora "Nonno sei tu?"

Questa domanda gli dà luce... l'immagine diventa sempre più chiara

e all'improvviso sento di non aver più paura, il battito del mio cuore

si calma, prendo padronanza di me e mi armo di tutta l'energia

possibile per chiedere ancora "Cosa vuoi dirmi nonno?"

"Sono contento della strada che hai intrapreso, finalmente hai capito

la verità dell'esistere"

"No, nonno, ancora non lo so"

"Si invece che lo sai, chi ti aiuta a capire è avanti in questa conoscenza

e tu ne sei contagiato. Accogli il nuovo, mio caro e non temere perché

io sono con te."

"Ero a dir poco interdetto. Avevo avuto delle esperienze ma una comunicazione così chiara e lucida proprio non me l'aspettavo. Ero

contento.

da  "L'infinito e noi . il caso non esiste" cap. 7 - Il tempo  pag. 71-73


 

 
 
 

 

 

 

 

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