Molte persone sono ancora convinte che le parole “brutto” e “sfigato” siano più o meno sinonimi, come “bello” e “figo”.
In realtà sappiamo tutti quanti che non esiste un collegamento così matematico fra aspetto e figosità, soprattutto se ci riferiamo agli uomini. Del resto, se Cecchi Gori può stare con la Marini, Ricucci con la Falchi e Briatore con la sua sposina novella, il motivo del loro successo deve essere cercato al di là della loro bellezza. Dico io, d’accordo i soldi, d’accordo il potere, ma è una cosa di tutti i giorni vedere la sventola e il bruttone, e tutti ci domandiamo come mai. La risposta è semplice: è un figo.
Ora, per le donne non funziona così, una donna può essere brutta o bella, con un intermedio di carina o interessante. Senza addentrarmi in considerazioni particolari, le donne si affidano all’aspetto fisico, mentre gli uomini no. Ma allora, come si fa a capire se un uomo è uno sfigato? Quale domanda deve porsi un uomo per capire se in realtà, lui che si credeva comunque un buon partito, non è altro che uno sfigato come gli altri?
Di sicuro, non dal numero delle donne con cui è stato. Chiunque sia dotato di perseveranza e, in molti casi, uno stomaco di ferro, può mettere molte tacche alla sua cintura. Degni emuli dei padri missionari, ho parecchi amici che hanno consacrato la loro esistenza al nobile scopo di far perdere la verginità a cessi inguardabili. Una donna abbastanza brutta, colta al momento giusto, te la dà anche solo per riconoscenza. Quindi, non è una questione di numeri.
E non è una questione di bellezza delle conquiste, è capitato a tutti quanti di svegliarsi una mattina, girarsi su un fianco e esibirsi in espressioni tipo urlo di munch o di psycho alla vista del rospo che occupa l’altro lato del lettone matrimoniale e che noi, belli/e come il sole, in una notte di bagordi e gomiti alzati avevamo scambiato per un principe. Il rospo di turno, svegliandosi, potrà dire di essersi portato a letto un gran pezzo di figliola. E quindi, non è neanche una questione di bellezza delle conquiste.
Dopo averci pensato a lungo, sono arrivato ad una conclusione molto semplice, e cioè che l’unico modo per capire se un uomo è figo o sfigato, è capire se sceglie o viene scelto.
In pratica, il figo va con tutte le donne che vuole, lo sfigato va con tutte quelle che vogliono lui.
Mentre facevo queste riflessioni, ho avuto una folgorazione, una rivelazione epocale, una di quelle scoperte che cambiano il senso della tua vita: in realtà, io sono uno sfigato.
Nella mia vita ci sono state più donne di quante riesca a ricordare, ed erano tutte belle o almeno molto carine, ma mai una volta che le abbia scelte io. Mai che sia andato da una donna pensando “voglio lei”. Mai. Sono sempre stato scelto.
Certo, ci sono sfigati e sfigati. Ci sono gli sfigati belli e gli sfigati brutti, esattamente come ci sono i fighi belli e i fighi brutti. Il punto però è che l’unica differenza fra uno sfigato bello e uno brutto, al di là dell’ovvio aspetto fisico, è che quello bello viene scelto da donne belle, mentre quello brutto da donne brutte. Allo sfigato, l’unica opzione che rimane è quella di dire sì o no. Nel mio caso, ho detto no parecchie volte, ma questo non mi ha reso uno che sceglie. Al massimo ho fatto una selezione.
E mentre facevo questi ragionamenti, mi è venuto in mente un paragone che ho trovato decisamente illuminante.
Lo sfigato bello, come me, è tipo una bella borsa costosa in un negozio di abbigliamento femminile. Le donne entrano nel negozio, vedono la borsa, si fermano, guardano le cuciture, le finiture, la girano sopra e sotto, controllano il prezzo, cercano di capire se c’è qualche altra cliente interessata, pensano se a casa c’è il paio di scarpe giusto da abbinare a vestito e cintura, e se tutto va bene, prendono la borsa e si dirigono alla cassa. Altrimenti, la mettono giù in malo modo e passano avanti.
Il figo, invece, è come un accessorio griffato. Può essere bello o brutto, costare tanto o poco, che sia una scatoletta a tracolla di Louis Vuitton o la cintura supertrendy di Dolce & Gabbana, c’è sempre un buon motivo per fare l’acquisto. Quindi lo fanno. Non importa se comprano un oggetto fucsia e tutto il loro guardaroba è verde. Poi andranno a comprare scarpe, borsa, cintura e vestito per fare l’abbinamento giusto…
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il 02/11/2022 alle 22:13
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