Che sono un gran chiacchierone, lo avete visto tutti.
Chiacchiero di continuo, peggio delle comari più sfacciate, in macchina, al lavoro, a piedi, in coda al supermercato e persino a letto. Sono in grado di passare un’intera giornata a letto con una donna a chiacchierare guardando il soffitto, ridendo, scherzando e sparando cavolate. Vi accennavo al fatto che nel mio cervello c’è il processore delle cazzate, che si attiva quando non devo pensare a qualcosa di impegnativo, quindi se sono rilassato prende il sopravvento e posso andare avanti all’infinito. Insomma, parlare per me è naturale come respirare. Entra aria, ed escono chiacchiere.
Fin da ragazzo ho imparato che ci sono degli argomenti che è meglio evitare, durante una conversazione. Droga, religione, politica, sono argomenti che val la pena sondare con prudenza, e solo con le persone con cui si ha un rapporto particolarmente stretto. Mai ai primi incontri.
E ho imparato che ci sono degli altri argomenti che mi mettono a disagio, a dispetto del fatto che siano argomenti molto gettonati dal pubblico femminile.
Uno per tutti, la questione degli ex.
La mia posizione in merito all’argomento è, molto semplicemente, che l’ignoranza è una benedizione. Non voglio sapere. Primo, perché quello che mi interessa è la donna con cui sto adesso, e non ciò che è stata nel passato, secondo, per citare una mia amica, perché “l’importante è essere l’ultimo”, e terzo perché ho sempre sofferto di una grave forma di gelosia retroattiva, e di sicuro non voglio rovinarmi la vita pensando a chi c’era prima di me. Quindi, visto che non posso combattere la gelosia, gradirei essere lasciato nell’ignoranza più beata.
E invece no.
Io, che ho sempre dato risposte vaghe, evasive e nebulose quando sono stato interrogato sull’argomento, vorrei rimanere nella mia becera incoscienza del passato di una donna, ma invece no, non c’è verso. Appena i discorsi diventano di un millimetro più personali, eccoli lì, che saltano fuori come conigli dal cilindro, tutti gli ex di una donna a partire dal primo bacio per arrivare all’ultimo pompino. E poi, i NOMI. Non li voglio sapere, i loro cacchio di nomi! Santa Madonna!
E posso anche stare lì a sbracciarmi, a ripetere che “no, non lo voglio sapere”, che non mi interessa, che vorrei cambiare argomento, che preferirei farmi una maratona di un mese di Ugly Betty e Amici di Maria de Filippi, piuttosto che sorbirmi la cronistoria erotico-relazionale di una donna, ma non c’è verso di farle tacere. Niente da fare.
Sapete qual è la cosa peggiore? Non è per le faccende di letto. Certo, magari quando si parla di centimetri mi girano i coglioni, perché quello è un semplice indice di stupidità, ma ci arrivo pure io che se una ragazza sa il fatto suo, pratica da qualche parte deve averne fatta, e non sarò sicuramente io a lamentarmi. Anzi. Preferirei non immaginarla fra le braccia di un altro, ma non è la cosa peggiore.
È quando cominciano a parlarmi di quanto tizio o caio le abbiano fatte soffrire, del modo in cui abbiano calpestato i loro sentimenti, o di tutti gli errori imperdonabili che questi avanzi di galera hanno commesso e che hanno ferito il loro innocente cuore di fanciulla. Perché, alla base di tutto il discorso, c’è sempre il solito “tanto lo so che voi uomini siete tutti uguali, e tutti stronzi. Ti tengo d’occhio, e vedi di non fare cazzate”. Cioè, fammi capire, a momenti neanche ti conosco, e già mi accusi di essere il solito stronzo?
Ad un certo punto, ho cominciato a chiedere come mai tanto impegno nel raccontarmi degli ex.
La risposta mi lascia sempre di sale, ed è sempre quella: “perché solo così puoi capirmi”.
Ma stiamo scherzando?
Inviato da: dio
il 02/11/2022 alle 22:13
Inviato da: VSPMHEB
il 29/10/2022 alle 20:30
Inviato da: cassetta2
il 21/10/2020 alle 10:34
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il 11/10/2019 alle 11:30
Inviato da: solfamy
il 27/09/2017 alle 13:00