Mr Nice Guy

Da bambino, le merendine non erano così diffuse come adesso, e quando andavo a trovare i nonni, di sicuro loro non ce le avevano nella dispensa. A casa mia spesso c’erano le girelle motta e i tegolini del mulino bianco, ma dalla nonna per colazione trovavo soltanto i biscotti e la torta fatti in casa. Io volevo le merendine, ma che ci volete fare, da bambino non puoi capire quanto sono meglio i biscotti fatti in casa, perché quelli del mulino bianco sono praticamente delle tavolette di zucchero ed i piccoli mostri li adorano. Quello che al tempo ignoravo però, è l’estrema minaccia costituita dai bambini strafatti di zuccheri.

Basta guardarli, quei piccoli selvaggi, per capire che tutti quegli zuccheri li rendono pericolosi. Te li vedi in giro, e lo capisci subito che c’è qualcosa che non va nel loro comportamento. Avete presente quei bambini cicciotti con il trip da iperglicemia, che corrono in cerchio urlando o ti guardano in cagnesco? Sono sicuro che nelle loro testoline sature di zuccheri e di carboidrati, meditano atroci vendette al minimo sgarbo. Tipo chiedergli di non calpestarti mentre sei al mare, di non buttare per aria tutto uno scaffale del supermercato, o di non tirarti la maionese e le fette di pizza mentre sei al ristorante.

Io poi tra l’altro mi chiedo quanti futuri serial killer ho guardato negli occhi, mentre erano ancora dei semplici marmocchi strafatti di zuccheri. Chissà quale prezzo ha dovuto pagare la società per i delitti perpetrati da questi bambini ciccioni, una volta che hanno raggiunto la maturità sessuale, ed oltre alla girella hanno voluto pure la patata. Perché chiaramente con una dieta a base di merendine, non ti viene certo il fisico di Raoul Bova, quindi sei condannato ad un’adolescenza e ad una gioventù tappezzata di due di picche. Due di picche grossi come tabelloni della Vodafone. E a forza di tabelloni della vodafone, sono pronto a scommetterci che almeno la metà di quei bambini cicciotti, con i loro occhietti cattivi e le loro manine unticce, si sono trasformati in crudeli serial killer soltanto per sfogare un po’ di frustrazione sessuale.

Comunque, sicuramente dotata di una preveggenza e di un senso civico talmente avanti da essere assolutamente incomprensibili ad un bambino, la nonna non aveva le merendine. A colazione c’erano torta o biscotti fatti in casa, e quando dovevo fare merenda, poi, era tutta un’altra questione. Perché solo una nonna può capire che i biscotti della colazione, non possono essere mangiati a merenda. Non ho idea di quale sia il motivo, ma mia nonna era assolutamente adamantina sulla cosa, quindi a merenda non si mangiavano né la torta né i biscotti della colazione. Per merenda si mangiava il pane.

Qualche domenica fa avevo saltato il pranzo per finire di montare la libreria nuova, e verso pomeriggio mi era venuta fame. Decido quindi di fare merenda, ma quando apro la dispensa e mi accorgo di aver finito sia i biscotti che la marmellata. Siccome non mi sembrava il caso di farmi una carbonara o un pollo arrosto, e di sicuro non mi metto a mangiare un’insalata a merenda, l’unica alternativa al digiuno era “pane, vino e zucchero” come me lo faceva la nonna.

Si taglia una fetta di pane abbastanza spessa, la si bagna con l’acqua, si strizza, ci si spruzza sopra un po’ di vino rosso e poi la si copre di zucchero. Voi non ci crederete, ma appena ho messo in bocca un pezzetto di quel pane, mi sono ricordato tutte le estati dalla nonna, la sensazione di essere bambino, le cose belle e tutta la gioia dell’infanzia. È stato un tuffo nel passato praticamente istantaneo, ed è stato meraviglioso. Quel sapore così rustico e caro, mi ha stampato un sorrisone sulla faccia che era quasi commovente. E lì ho capito due cose.

La prima è che per il bene della società, le mamme dovrebbero smettere di nutrire i loro marmocchi a forza di merendine, altrimenti appena cercano di passare dalle merendine alle donne, gli diventano serial killer. Non tutti, ma sicuramente una quota significativa. Del resto, se arrivate a dire che al gatto gli fanno male i croccantini, potreste usare la stessa gentilezza per quei maledetti mocciosi, così almeno trombano e non decidono di ammazzare la gente.

La seconda, è che sono decisamente più rustico di Proust.