Mr Nice Guy

L’anno scorso mi sono trovato a dover gestire due ditte in toscana, con le inevitabili trasferte a cadenza settimanale. Risultato, dopo 3 mesi e 12000 km di trasferte, la mia schiena gridava pietà come sotto l’Inquisizione. Per trovare un po’ di sollievo, l’unica soluzione che al tempo mi è venuta in mente, è stata di andare a farmi fare un bel massaggio alla schiena. Siccome ho praticato un po’ di shiatzu e digitopressione da giovane, mi è sembrato praticamente scontato rivolgermi ad un centro massaggi orientale. Chiaramente ignoravo che quei centri non sono famosi solo per i massaggi.

Probabilmente, se avessi trovato la posizione corretta del sedile più in fretta, non vi starei raccontando questa storiella. La mia adorata Fiestina mi aveva mollato in mezzo ad un viadotto sull’Appennino proprio durante uno di quei viaggi, che in quel momento ho avuto seriamente paura di morire, ed io avevo appena cambiato macchina. Una bella Delta grande e comoda, ma dotata di un sedile con il quale non riuscivo a scendere a patti. Chiaramente, quando hai un po’ di tempo per sistemarti, la posizione comoda la trovi in fretta, però io sono passato da una macchina all’altra dall’oggi al domani, ed ho cominciato a farci 4000 km di autostrada ogni mese.

Contate che sono un consulente, non un commesso viaggiatore, per cui la strada mi pesava parecchio, ma soprattutto che mentre sei in autostrada non ti metti certo a giocherellare col sedile per vedere come stai più comodo. Non lo fai, a meno di non voler verificare il funzionamento di tutti gli airbag, l’efficacia delle sicurezze passive, e soprattutto se non vuoi imitare lady Diana. Che sarà stata anche una gran principessa, ma lo sanno anche i sassi che a fare ”macchina contro pilone di cemento” vince il pilone di cemento il 100% delle volte. E mentre sei in autostrada, non è che hai voglia di metterti a discutere di statistiche con un pilone di cemento.

Così, mentre la mia schiena si lamentava ed io non potevo mettermi a spostare il sedile per trovare un po’ di pace, l’unica cosa che a cui riuscivo a pensare era “dove” andare a farmi questo benedetto massaggio. Un giorno stavo andando ad Empoli, quando preso dalla disperazione decido che se non vado a farmi un massaggio quella sera, poi non ce la faccio a ritornare a casa il giorno dopo. Quindi chiamo un mio amico ciclista di Udine, che a forza di tappe in giro per l’Italia, conosce praticamente tutti i massaggiatori che esistono. E lì, scatta l’incomprensione.

Lo chiamo al cellulare, gli dico che ho mal di schiena e che avrei tanta voglia di farmi un massaggio in qualche bel centro orientale. Uno di quei massaggi come Dio comanda, di quelli che ti rimettono in piedi. Lui si fa una bella risata, mi dice l’indirizzo del centro  Xiao Yu ad Empoli, e poi aggiunge che sarò veramente soddisfatto. Innocente come una colomba ringrazio e mi segno l’indirizzo. Ovviamente mi dimentico completamente che i ciclisti sono dei gran furbacchioni, e che spesso da queste volenterose fanciulle non si fanno massaggiare soltanto le gambe. Soprattutto, non mi rendo conto che “un massaggio come Dio comanda” forse, e dico forse, poteva essere una richiesta un po’ interpretabile. Non so se mi spiego.

Fortunatamente, prima che succeda l’irreparabile, quando arrivo nella ditta di Empoli mi ricordo che fra i tecnici della fabbrica c’è un altro ciclista. Così gli domando se ha mai sentito parlare di questo centro Xiao Yu, se c’è stato e se me lo consiglia, perché me l’ha suggerito un amico di Udine, anche lui ciclista.  A quel punto scatta un’altra bella risata, e quello mi dice che se mi piacciono quel genere di massaggi, ha il numero  di telefono di un paio di ucraine che scoppiano di salute, e che sono decisamente meglio delle cinesi. Io casco completamente dalle nuvole. Di fronte alla mia faccia sbigottita, mi spiega che in quei centri non ci si va per farsi massaggiare le gambe, ma piuttosto qualcosa che ci sta in mezzo. Poi aggiunge che praticamente tutti i centri massaggio cinesi sono dei mezzi bordelli. E questa, non me l’aspettavo.

Intendiamoci, il sesso a pagamento in sé non mi ha mai sconvolto, non l’ho mai praticato per ragioni sanitarie, ma l’ho sempre trovato una professione come le altre. Se ci paghi le tasse, poi, fai addirittura bene allo Stato, per cui da questo punto di vista la penso decisamente come i tedeschi. Però non immaginavo che dietro ai centri massaggi cinesi si nascondesse questo tipo di attività. Senza contare che di fronte all’alternativa fra una rinomata falegnameria di Empoli e le due prosperose ucraine, il mio mal di schiena avrebbe dovuto aspettare fino al rientro a Venezia la sera dopo.

Resta comunque il fatto che io DOVEVO farmi sistemare la schiena, e che doveva essere un centro cinese, perché sarebbero stati gli unici aperti alle dieci di sera, al mio rientro dalla trasferta. L’unica soluzione era informarsi molto bene su dove andare, nella speranza di trovare un centro che offrisse solo massaggi, e non altre prestazioni manuali. Sapete com’è, tanto per non dover schivare attacchi a sorpresa alle mie parti intime. Forte di questa risoluzione, tormentato dal mal di schiena, e sostanzialmente senza alternative, ho fatto del mio meglio per trovarne uno che sembrasse perfettamente legale.

Cercando fra gli annunci dei centri massaggi, per qualche tempo ho seriamente pensato che non ce l’avrei fatta. Continuavano ad apparire annunci di massaggi “romantici”, le massaggiatrici nelle foto erano meno vestite di una modella di biancheria intima, e i sottintesi sessuali erano talmente lampanti che semplicemente non si potevano ignorare. Tutti posizionati in appartamenti in zone periferiche, tutti in possesso di “parcheggio discreto” in “zona tranquilla”, e tutti raggiungibili solo tramite un numero di cellulare. Poi, finalmente, ne ho trovato uno su Virgilio aziende. Allora mi sono assicurato che avesse un numero di telefono fisso, ho verificato sulle Pagine Gialle che avesse la partita IVA, ed ho persino controllato con google streetview che fosse al piano terra, con le vetrine e l’insegna.

Verificata la legittimità del posto, spinto dalla disperazione, la sera dopo mi presento e chiedo un massaggio.

Ovviamente, mi aspettava la sorpresa.