Mr Nice Guy

Una delle cose di cui sono sempre stato convinto, è che per una relazione di coppia che funziona ci vogliano degli interessi in comune. Che va bene l’amore, l’attrazione e la complicità, va bene pure che il sesso è fondamentale, ma che per far funzionare le cose per davvero, sia necessario condividere delle passioni. Immaginate il mio disappunto, quando ho scoperto che moltissime donne, molto semplicemente, non hanno interessi.

In tutta onestà, ammetto che avere degli interessi in comune con me, può sembrare un’impresa particolarmente ostica. Voglio dire, non sono molte le donne che possono essere appassionate di cinema coreano, narrativa di fantascienza, telefilm dell’orrore, cucina regionale, fotografia sportiva o bricolage. Non che faccia tutto contemporaneamente, ma quelle sono le cose che mi piace fare, e mi rendo conto che non sono interessi propriamente comuni. Inevitabilmente, finora ho solo trovato donne che con me condividevano la passione per la cucina. Nello specifico, io cucinavo, e loro mangiavano.

Tuttavia, col tempo ho scoperto che il problema non si limitava ai miei interessi diciamo “ricercati”. A forza di discussioni con amici, amiche, morose e compagne, sono arrivato ad una sconcertante conclusione. Tolti la palestra, la moda ed il gossip, moltissime donne semplicemente non hanno interessi. Mentre un uomo, oltre all’inevitabile passione per il calcio, potrà sempre raccontarvi del suo hobby per il modellismo o per la pesca alla carpa, un gran numero di donne non va oltre la gravidanza di Belen, la lezione di spinning o la nuova linea di cosmetici L’Oreal.

La verità ha cominciato a farsi strada nella mia mente 15 anni fa, durante la convivenza con la mia prima fidanzata. A sentir lei, alle donne interessa il mondo reale, la vita vera, e non tutte quelle baggianate su cui mi ostinavo a perdere tempo. Quindi esperienze delle amiche, gossip, moda e palestra erano gli unici argomenti interessanti sui quali concentrare le proprie attenzioni. L’unica cosa di cui valeva veramente la pena parlare, insomma, era la “vita vissuta”.

Confesso di aver seriamente considerato la questione. Voglio dire, aveva quasi un senso. Tra l’altro, in un’ottica esclusivamente finalistica, la mia collezione di libri di fantascienza non mi ha mai fatto rimorchiare, al pari della mia passione per il cinema coreano. Fossero stati cinema d’essay o narrativa contemporanea, magari potevo anche tirarmela e fare il figo, spacciarmi per intellettuale di sinistra, ma niente. La verità è che con narrativa di fantascienza e cinema coreano non si batte chiodo.

Tuttavia, dopo aver provato a spostare i miei interessi sulla “vita vera”, mi sono accorto di alcune cose. Ad esempio, che l’unica cosa che mi interessa dei miei amici è che stiano bene. Come facciano le donne a provare interesse per le conversazioni delle loro amiche, magari al primo appuntamento con un emerito sconosciuto, rimane per me un mistero. L’analisi dettagliata della conversazione, parola per parola, con commenti su “quello che voleva dire per davvero” e i possibili sottintesi, è decisamente al di là della mia sfera di interesse. Quando si arriva alle speculazioni su come mai il tizio di turno non si sia ancora rifatto sentire, a ben 24 ore di distanza, generalmente mi viene voglia di suicidarmi.

Senza contare che quando un uomo dice “l’insalata era ottima” sta mentendo, “ti richiamo” significa “sei un cesso”, “la personalità in una donna è fondamentale” vuol dire “ma che due belle tette!” e “ho passato una splendida serata” è un modo elegante per implicare “se me la davi era meglio”. Queste cose le sanno tutti, e non capisco come mai ancora molte si mettano a discutere sui possibili sottintesi. Tolte queste eccezioni, di solito gli uomini intendevano esattamente quello che hanno detto, non una parola di più, non una parola di meno.

Per quanto riguarda le altre tre grandi passioni, non c’è molto da dire.

La palestra è un posto orrendo, un luogo di sudore, fatica e disperazione, e gli uomini la frequentano soltanto se hanno un complesso narcisistico della personalità, oppure vogliono rimorchiare qualche disperata. Fine. Parlare di quello che è successo durante tutta l’ora di pilates, di zumba o di aquagym, con la telecronaca sui cambi di ritmo o di posizione, sarebbe interessante solo se fossero nude, e non fossero pilates, zumba o aquagym, ma sesso. Con me, non con un altro. E anche in quel caso, dopo un po’ sarebbe di una noia mortale. Quindi dopo 5 minuti di racconti sulla palestra, l’unica cosa di cui mi viene voglia è di seppellirmi sotto al divano, lasciando agli archeologi del futuro il compito di domandarsi cosa ci facevo lì sotto.

Il gossip, “chi l’ha visto” o la fissazione per Barbara D’Urso, mi risultano incomprensibili quanto l’interesse verso la “vita vissuta”. Già mi interesso ai miei amici soltanto per sapere se gli va tutto bene o se hanno bisogno di aiuto, figuriamoci quanto me ne frega di sapere chi ha scornazzato chi, quale velina ha trovato il calciatore della sua vita, o se la storia d’amore della Belen ha un futuro oppure è soltanto un’astuta mossa mediatica. Seriamente, chissenefrega. Come facciano molte donne a provare una curiosità quasi morbosa per queste cose, rimane per me un mistero, al pari del quarto segreto di Fatima.

Sono più tollerante verso la moda, perché la considero l’equivalente femminile del calcio. Io non amo il calcio, ma siamo comunque di due sessi diversi, per cui è ragionevole supporre che esistano dei punti in cui semplicemente non si può trovare un contatto. E quei punti, vanno lasciati stare. Come una donna non dovrebbe rompere troppo sulle partite e sulla Gazzetta dello Sport, un uomo dovrebbe accettare di vedere copie di Cosmopolitan sparse per casa, senza lamentarsene e senza farne una questione. Per amore della Champions League.

Però il problema resta. Come fare a condividere degli interessi con una donna, se i suoi interessi sono assolutamente inconcepibili per la mente maschile?

Come dicevo prima, con gli anni sono arrivato ad una personalissima soluzione: la cucina. Io amo cucinare, e mi accompagno sempre a donne che amano la buona tavola. Quindi io cucino, loro mangiano, e siamo tutti contenti. Certo, c’è un piccolo effetto collaterale, e cioè che le mie fidanzate tendono tutte ad ingrassare. L’ultima l’ho fatta ingrassare di 13 chili. A me piaceva lo stesso, ma lei rompeva un po’ le balle dicendo che era colpa mia. Mangiava lo stesso come un tritarifiuti, però secondo lei era colpa mia.

Del resto, sono un ottimo cuoco.