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Se c’è una cosa di cui gli uomini vanno orgogliosi, è la loro capacità di arrivare sempre a destinazione senza chiedere indicazioni. Insomma, subito dopo le loro dimensioni virili e la loro prestanza a letto, gli uomini si vantano del loro senso dell’orientamento. Per quanto mi riguarda, il mio senso di orientamento è praticamente inesistente. Ed alla luce dei fatti, è indiscutibilmente una fregatura. Quando si parla di uomini e donne, ogni tanto cito un libro che ho letto anni fa, scritto da una coppia di antropologi, che si intitola “perché le donne non sanno leggere le cartine, e gli uomini non si fermano mai a chiedere indicazioni”. La teoria di partenza, è che 100.000 anni come cacciatori-raccoglitori abbiano fatto sviluppare capacità diverse nei due sessi. Senza volervi rovinare la lettura, uno degli aspetti in cui la differenza è più marcata, è proprio nell’elaborazione degli spazi tridimensionali. Insomma, orientarsi. Chiaramente non siamo tutti uguali, ma di solito gli uomini si orientano meglio delle donne. Nel mio caso, anche se non ho particolari problemi con l’elaborazione tridimensionale degli oggetti, per qualche strano motivo sono assolutamente privo di senso dell’orientamento. Del tipo che sono stato in grado di perdermi sotto casa. Una volta ero a Padova, appena trasferito in un appartamento vicino a Prato della Valle, e sono uscito per andare dal tabacchino che stava 10 metri a destra di casa mia. Per tornare indietro, ho fatto tutto il giro di Prato della Valle. Per chi ne fosse all’oscuro, è la piazza più grande d’Italia e la terza d’Europa, ed io ho fatto tutto il giro, perché non riuscivo a ritrovare casa. Che non si affacciava sulla piazza, ovviamente. Inevitabilmente, quando ti perdi ad andare dritto, chiedere indicazioni diventa una questione di sopravvivenza, più che di orgoglio. Per più di vent’anni della mia vita, ogni volta che sono andato in qualche posto che non conoscevo come il palmo della mia mano, mi sono perso invariabilmente. Al punto che per me era diventata la normalità partire con almeno mezz’ora di anticipo, nella speranza di arrivare con soltanto un quarto d’ora di ritardo. Alla luce di questa consapevolezza, la diffusione dei navigatori satellitari l’ho salutata esattamente come hanno visto l’arrivo del viagra quelli con disturbi dell’erezione: la salvezza che scende dal cielo. Da quando esiste il TomTom, finalmente posso andare dal punto A al punto B senza il timore di finire in un altro stato. La signorina del TomTom mi dice di girare a destra, ed io giro a destra, senza farmi domande, e senza sollevare obiezioni. Se la signorina dice “destra”, le sole cose che possono fermarmi sono la strada sbarrata oppure uno strapiombo. Chiaramente, senza l’ausilio della tecnologia, mi perdo esattamente come prima, e quando sono andato a trovare il mio amico a Berlino l’ultima volta, la questione si è rivelata particolarmente spinosa. Poiché non poteva venirmi a prendere all’aeroporto, sarei dovuto andare da Shoenefeld all’albergo tramite i mezzi pubblici. La sola idea, già bastava a farmi venire i sudori freddi. Una delle più grandi capitali europee, con i mezzi pubblici, da solo, e senza il minimo senso dell’orientamento. Praticamente una condanna a morte. Già mi vedevo a dormire sotto un portone, nel freddo della notte berlinese, disperso e senza la speranza di tornare in patria, in attesa soltanto di una fine orribile. Ero in un baratro di disperazione. Fortunatamente, il mio amico era a conoscenza delle mie “difficoltà”, per cui mi ha mandato una serie di indicazioni a prova di errore. Del tipo “esci da questo lato, guarda a sinistra, leggi il cartello, poi vai dritto”, che coprivano tutto il percorso dall’aeroporto fino all’albergo. E stiamo parlando di un’ora di viaggio, no bruscolini, con tanto di cartine e percorsi segnati, e la chiara indicazione di stampare tutto quanto. Come potete vedere, sono sopravvissuto. Sono riuscito a perdermi ugualmente, ma almeno sono sopravvissuto. In sostanza, visto che anche volendo non posso dire di avere una manichetta antincendio a posto del pisello, e che mi perdo anche dentro casa degli amici, non mi restano molte cose di cui andare virilmente fiero. E quella è un po’ una fregatura. Senza contare che non potrò mai fare l’attore porno, che con la crisi che c’è, ogni lavoro è buono, e che seriamente rischio di finire a “chi l’ha visto” ogni volta che esco di casa. Vabè, almeno a letto qualcosa combino. Se riesco ad arrivarci, si intende. |
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Il mio punto di vista è quello di una persona assolutamente normale. Sono il classico bravo ragazzo. Se ci fosse una definizione di bravo ragazzo medio, nel dizionario, beh, ci sarebbe la mia foto di fianco. Ma nella mia esperienza, essere un bravo ragazzo non ha vantaggi di sorta. Solo sfighe.
E questo è il mio punto di partenza.
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A quanto pare infatti le donne si orientano con i punti di riferimento, mentre gli uomini con le piantine e la successione di strade ed incroci. Vedi che la teoria trova conferme?
E comunque, siete tutte meglio del navigatore, fino a quando non vi perdete ;)
Comunque, massima invidia...