Mr Nice Guy

Voi fedeli turisti del panorama di cazzate che io chiamo affettuosamente "il mio cervello", sapete alla perfezione che chi vi parla non è un santo. Certo, anche il buon Agostino, prima di guadagnarsi la santità, aveva fatto la sua bella parte di stronzate, ma non è il mio caso. Non sono un Santo, e le due cose che mi salvano dall’essere un po’ uno stronzetto, sono esclusivamente il mio buon cuore e il fatto che sono sostanzialmente un fessacchiotto. Va da sé quindi che entrato nel centro massaggi, dopo aver effettuato tutta quell’accurata selezione iniziale, ero assolutamente convinto che tutto sarebbe andato per il meglio.

Errore. Chiaramente.

Oh, il posto era incantevole, ordinato, profumato, con la musichina di sottofondo, le luci soffuse e talmente pulito che si poteva mangiare per terra. All’ingresso mi accoglie una cinesina veramente carina, che mi porta in un separè, mi consegna un perizoma di dimensioni microscopiche in una busta sigillata, mi dice “spogliale” e poi esce.  Ammetto che alla vista del microtanga che mi aveva consegnato, magari qualche dubbio sulla bontà della mia scelta mi è pure venuto, ma ormai ero lì e la schiena era un tormento. Quindi mi metto questa specie di francobollo con gli elastici e mi sdraio a pancia in giù sul lettino. Dopo 2 minuti quella rientra e mi chiede che massaggio voglio. Io le spiego che la schiena mi sta facendo diventare matto, quindi sarebbe gentile da parte sua darmi una sistemata.

Senza tante cerimonie mi unge come una porchetta, mi sale sulla schiena e comincia a piantarmi i gomiti, le ginocchia e le sue nocchette dure come sassi in tutti i punti che mi facevano soffrire. Un male pazzesco, seguito da un sollievo paradisiaco. Provo a fare un po’ di conversazione, ma fra il suo italiano decisamente stentato, la faccia schiacciata sul cuscino e le ginocchia piantate nella schiena, non è che uno può fare questi gran discorsi.

Ad un certo punto mi dice “gilale” e comincia a massaggiarmi petto e spalle.  Dopo mezzora di massaggio alla schiena, finalmente non sentivo nessun dolore, ero in pace coi sensi e sorridevo ad occhi chiusi come un ebete. Mesi di mal di schiena dimenticati come per magia, probabilmente avevo la faccia di uno fatto di valium e antidepressivi.

Di punto in bianco, dopo che si è faticato a scambiare due parole per mezzora, la cinesina mi chiede se sono sposato e ho figli. Io rispondo che sono fidanzato, ma che non ho intenzione di sposarmi o di fare bambini perché non ho ancora trovato “la donna giusta”. D’improvviso quella si infervora, e parte con una filippica di un quarto d’ora sul fatto che lo scopo della vita è fare bambini e che sono ancora in tempo per farmi una famiglia.

Nel suo italiano penoso, per un quarto d’ora, mentre mi massaggiava, ha cercato di farmi capire l’incredibile sbaglio che stavo facendo a non essere ancora padre di almeno tre bambini.  Almeno due, ma meglio tre.  Secondo il suo parere di esperta, chiaramente qualcosa non andava nella mia testa, ma ero ancora in tempo per accasarmi e fare ammenda dei miei errori. A 35 anni, se mi sbrigavo a trovarmi una brava ragazza italiana per fare un po’ di figli, magari ero ancora salvabile. Poi finisce la ramanzina, mi toglie l’olio con un asciugamano caldo, mi aiuta a rivestirmi e mi accompagna alla cassa.

Beh, sono uscito da quel centro massaggi che ero un uomo rinato. Gli unici punti dove mi faceva male erano in corrispondenza dei lividi che mi aveva lasciato con gomiti e ginocchia, ma vi giuro che stavo da Dio. Mi sono trovato talmente bene che ci sono tornato altre due volte, ed entrambe le volte sono uscito alleggerito di 50 euri, ma praticamente rimesso a nuovo. Uno spettacolo.

Qualche mese fa, leggendo il giornale locale, scopro che l’hanno chiuso. Sfruttamento della prostituzione e immigrazione clandestina. Oh, che vi devo dire, ci son rimasto male.

Insomma, a me hanno fatto la predica sul fatto che lo scopo della vita è fare bambini, e quelli non trovano di meglio che farsi chiudere per prostituzione. Eccheccazzo, un po’ di coerenza! Possibile che invece di farmi l’assalto al parco giochi, mi sono dovuto beccare la ramanzina sulla famiglia e sui figli? Brutta stronza di una cinesina, hai un bel giovanotto nudo fra le mani, e non ti viene nemmeno la tentazione di arrotondare un po’? Agli altri un lavoretto, e a me la predica! Voglio dire, mettetevi nei miei panni, certe cose fanno male all’autostima!

Ci ho messo un po’ di tempo per capire come mai né la prima cinesina, né le altre due colleghe si sono mai avventurate al di sotto di quel pezzo di spago che si ostinano a chiamare perizoma. A quanto pare è per via della mia faccia quando sorrido. Una mia amica a questa teoria che mi riguarda, e sostiene che quando uno è grande e grosso, tatuato, con i capelli rasati, la barba e i lineamenti spigolosi, di solito sembra un po’ un delinquente e la gente si regola di conseguenza. Se però di punto in bianco si mette a sorridere come un ragazzino felice, la gente ci resta male. Gli viene il dubbio che magari non è un lazzarone, e non sanno come comportarsi.

Quindi, se la cinesina in questione è abituata a maneggiare birilli in compagnia di loschi figuri, quando vede che sei una persona per bene magari per te fa un’eccezione. Così, invece di una manovella, ti fa la morale sul fatto che devi mettere su famiglia.

Che culo, eh?