Mr Nice Guy

Per mia sfortuna, sono una persona sincera al limite dell’impietoso. Non lo sono per scelta, anzi, tuttavia con gli anni ho scoperto che non sono tagliato per la menzogna: se dico una bugia, poi mi sgamano inevitabilmente. Per questo motivo sono stato costretto a percorrere la strada della sincerità. Magari cercando di adottare gli opportuni accorgimenti, perché va bene la verità, ma con prudenza.

Quando ero ragazzo, mia madre mi ripeteva spesso che nella nostra famiglia siamo condannati all'onestà. C'è gente che combina le peggio porcate e gli va tutto liscio, e poi ci sono quelli come noi, che a farne una storta, allora arrivano i casini. Ma è proprio garantito, casini sicuri e inevitabili, stile morte, tasse ed ex fidanzati. Per questo motivo, sia io che mio fratello siamo stati cresciuti come persone oneste.

Tanto perchè si sappia, la teoria che poi arrivano i casini, l'ho verificata personalmente. Fino ai 25 anni ho raccontato qualche bugia, e i risultati sono stati disastrosi. Perché per dire bene le bugie, non basta avere la faccia come il culo, devi avere anche una memoria di ferro.

A quanto pare, la chiave per una bugia di successo risiede in una serie di elementi fondamentali. Intanto bisogna risultare convincenti, e già lì, ci vuole un talento naturale. Se ti si legge in faccia che stai dicendo una vaccata cosmica, tanto vale che non ci provi nemmeno. Poi devi ricordarti cosa hai detto, a chi l'hai detto, e come gliel'hai raccontato. Perché non è che puoi metterti a cambiare versione, la prima volta che si torna in argomento. Se racconti una cosa diversa, ci fai una di quelle figure di merda che sei segnato a vita.

Purtroppo, il mio problema è la memoria. Mi ricordo tante cose, ma la maggior parte di queste non c’entrano niente con la realtà. Di mio, già faccio fatica a ricordami gli eventi della mia vita, figuriamoci poi le discussioni con le persone. Insomma, anche se ho la faccia di culo per raccontare una bugia convincente, tempo dieci minuti, e non mi ricordo più a chi o di cosa ho parlato. Zero assoluto. In sostanza, se le bugie degli altri hanno le gambe corte, le mie sono invalide di guerra. Roba da pensione sociale.

Di conseguenza, quando vengo messo di fronte alla necessità di evitare un argomento, l'unica alternativa che mi resta è cercare di girare intorno alla questione, dicendo cose vere e senza omettere nulla, ma cercando di tagliare un po’ l’angolo. Al massimo arrivo a trincerarmi dietro un bruttissimo “non te lo posso dire”. Tra l’altro, quella storia che omettere i particolari non è mentire, è una cavolata pazzesca. Non è che sei fidanzato, esci con un’amica, le dai una ripassata, e se “ometti” il dettaglio che l’hai ripassata, allora va bene. Non prendiamoci in giro.

Uno dei motivi per cui non ho mai tradito, è che non sarei capace di “omettere” quel dettaglio. L’altro è che già faccio fatica a sopportare una donna, figuriamoci due… ma la questione bugie, ha comunque il suo peso.

Con il tempo, visto che ormai sono tanti anni che dico sempre la verità, alla fine questo sistema è arrivato a piacermi. La verità è una, ti devi ricordare solo quella, e dirla conviene sempre. Se fai degli errori, tanto vale ammetterli, e non è certo con una bugia che risolverai un problema. Insomma, come si dice in questi casi, "non c'è cuscino più morbido di una coscienza pulita". Tra l’altro, la consapevolezza di dovermi ricordare solo la verità, è già tranquillizzante di suo.

Certo, in tutta questa faccenda della sincerità, bisogna starci un po’ attenti. Insomma, va bene la verità, ma c'è modo e modo. Ad esempio, è meglio cercare di non sbatterla in faccia alla gente senza il minimo riguardo.  Senza contare che troppa verità tutta assieme è controproducente, e certi particolari, è meglio evitarli. E soprattutto, non è che bisogna vuotare il sacco sempre e comunque ad ogni occasione.

Metti che la morosa ti fa da mangiare, e il piatto viene una schifezza, bisogna usare un po’ di tatto. Perché un conto è dire "questa roba dà un nuovo significato alle armi chimiche" e un altro è osservare che "forse non è la cosa che ti è venuta meglio". Oppure metti che vai dal padre della tua ragazza, se gli dici "ci piacciamo" va bene, e quello capace pure che è contento. Se gli racconti per filo e per segno come la sua adorata Principessa si occupa delle tue parti intime, quello prima ti spara, e poi ti passa sopra con la macchina. Così, per sicurezza. E ha ragione, cacchio! Perché va bene tutta la verità, soltanto la verità, intendiamoci.

Ma proprio tutta tutta, magari anche no.