Messaggi di Gennaio 2014
Post n°280 pubblicato il 31 Gennaio 2014 da Mr.Nice.Guy
Ogni tanto mi capita di guardare il telegiornale, ed accorgermi che di quello che stanno raccontando, non me ne frega assolutamente nulla. Di molti problemi che affliggono il mondo e la società, io accetto l’esistenza senza farmi troppi pensieri. Inutile che io mi arrabbi o mi indigni, tanto non posso farci niente. Ed in quei momenti, mi accorgo di far parte di una terribile categoria: la maggioranza silenziosa. Quando si parla di questioni sociali, alla fine ci si accorge che le persone si possono ricondurre ad alcune categorie. Ci sono gli attivisti, cioè quelli che lottano per i diritti di qualcuno, ci sono i manifestanti, ossia le persone che lottano per i propri diritti, e infine ci sono quelli come me, che non fanno niente e restano a guardare. La maggioranza silenziosa. Quando me ne rendo conto, non posso fare a meno di domandarmi se faccio bene o male. Insomma, se invece che stare a guardare, non sarebbe meglio se quelli come me facessero qualcosa. Sulla maggioranza silenziosa sono stati scritti fiumi di inchiostro e spesi milioni di parole, per cui anche volendo, non ho molto da aggiungere. Tra l’altro, io sono pure meno silenzioso di altri, visto che comunque sono un gran chiacchierone, e ho pure un blog. Eppure, spesso mi accorgo che mi disinteresso completamente di tutto ciò che si trova al di fuori del mio orticello. Non seguo la politica perchè è un macello, il telegiornale lo guardo raramente perchè ci sono solo brutte notizie, e in generale ignoro tutto ciò che non mi riguarda direttamente. Certo, qualcuno potrebbe dire che gli eventi del mondo che mi circonda mi riguardano direttamente, in un modo o nell’altro, e avrebbe ragione. Tuttavia, ugualmente tendo a concentrarmi solo su ciò che mi tocca immediatamente da vicino. Il motivo, è che sono molto più preoccupato di ciò che succede a me nel breve periodo, di quanto possa preoccuparmi di cosa succede agli altri, o di cosa mi succederà in futuro. Perchè alla fine, è quello il discorso. Quando ti preoccupi più del tuo tornaconto che del benessere altrui o della società, entri inevitabilmente a far parte della maggioranza silenziosa. Quelli che sono più preoccupati del proprio lavoro, di far andare avanti casa o semplicemente di godersi la vita, di solito non hanno tempo o voglia per occuparsi dei diritti di qualcun altro o delle condizioni della società. Ed io, che mi preoccupo del mio lavoro e penso alla mia vita sociale e di relazione, non ho tempo e voglia di interessarmi al resto del mondo. Non ne parlo nemmeno. Chiaramente, faccio male, è inutile che mi nascondo dietro ad un dito. Lo so pure io che “la cosa giusta” da fare è un’altra. Che poi, starsene zitti con questi chiari di luna è anche difficile, perchè certe volte le parole te le levano proprio di bocca. Però è altrettanto vero che un conto è chiacchierare al bar con gli amici, e un altro prendere una posizione un po’ più definita. Non dico organizzare una manifestazione, che è un po’ una pagliacciata, però chi crede in qualcosa, dovrebbe agire di conseguenza. Agire, soprattutto, e non rimanere dietro le quinte. Ora, io non sono uno di quelli che scriverà la storia. Quelli che hanno scritto la storia, erano persone che si preoccupavano del loro tornaconto molto più di me, o molto, molto meno di me. Quello che resterà di me, sarà la mia famiglia e la mia discendenza, se un giorno dovessi averne. Anche se mi rendo conto che chi rimarrà dopo di me, troverà ciò che ho lasciato io, purtroppo non riesco a preoccuparmi della società, perchè sono più preoccupato di cosa mi succederà domani. Detta così sembra un po’ una scusa, una giustificazione tirata fuori all’ultimo momento, solo per legittimare il mio egoismo ed il mio disinteresse verso il bene comune. Anche se magari il tempo per impegnarmi socialmente potrei trovarlo, non lo faccio, perchè ho già i miei pensieri. Pensieri nel mio piccolo, giudico più importanti di politica, economia e situazione internazionale. Come semplici, ma con cui devo veramente fare i conti tutti i giorni: portare a casa due soldi, pagare le bollette e assicurarmi un tetto sulla testa. Del resto, dalle mie parti c’è un detto molto semplice. Tira e taci. |
Post n°279 pubblicato il 30 Gennaio 2014 da Mr.Nice.Guy
Il mondo del porno su internet è un universo sconfinato, dove tutte le fantasie erotiche hanno il diritto di cittadinanza. Anche le più impossibili. Un genere tuttavia che va per la maggiore, è quello delle MILF, cioè Mothers I’d Like to Fuck. E contrariamente a quanto si crede, non sono certo le “casalinghe annoiate” ad essere le più infedeli. Per chi se lo stesse domandando, le protagoniste del genere MILF sono donne di età compresa fra i 30 e i 45 anni, che in termini di demografia pornografica stanno fra le “Girls” e le “Mature”. Perchè magari non sarà gentile sottolineare questa cosa dell’età, ma per i pornonauti le donne di 30 anni non sono certo ragazze, e quelle sopra i 45 sono direttamente mature. Inutile che ci prendiamo in giro, insomma, le donne potranno mentire a se stesse definendosi “ragazze di 35 anni”, ma il porno è abbastanza categorico. Sopra i 30, si entra nel gruppo delle MILF. Ora, se le “teens” hanno il loro nutrito stuolo di ammiratori, e le “girls” sono un classico, le MILF hanno guadagnato moltissima popolarità per un aspetto decisamente pratico. Mentre ci sono sicuramente molte persone che fantasticano sullo spupazzarsi la cheerleader, e altrettanti sognano una notte di fuoco con la modella ventenne, la realtà dei fatti è che nella maggior parte dei casi si desidera ciò che si conosce, e che si fantastica su ciò che si potrebbe avere. Senza addentrarmi nella questione sulla pornografia in internet e sulle fantasie erotiche, come in tutte le cose, c’è chi sogna cose veramente stravaganti, e chi preferisce rimanere all’interno dei confini della realtà. In molti, quindi, se sognano di fare qualcosa, è generalmente perchè gli piacerebbe farla con qualcuno di loro conoscenza. A giudicare dalle statistiche, il popolo di internet è dotato di un incredibile senso pratico. Perchè quanto pare, andare con una MILF non è affatto un’impresa impossibile. A sentire i racconti delle mie amiche, ci sono due momenti ben precisi in cui una donna è più propensa a tradire il marito, indipendentemente da reddito, professione o stato della famiglia. Questi due momenti sono intorno ai 40 anni, e un anno dopo il primo figlio. Ma se la faccenda che intorno ai 40 le donne diventano più infedeli del solito, non dico che la capisco, ma di sicuro la sapevo, quella delle neomamme me la sono dovuta far spiegare bene. Non ci volevo credere. Sembra che dopo 9 mesi di gravidanza, 6 mesi di notti in bianco, e sostanzialmente quasi 2 anni di rotture, le donne per prime arrivino a non piacersi più. Si guardano con occhi crudeli, vedono borse sotto gli occhi, capelli sfatti, smagliature e chi più ne ha più ne metta. Poi pensano a com’erano prima, guardano quello straccio del marito, anche lui provato da 2 anni di tormenti, e dentro di loro maturano la convinzione di non piacergli più. Così, per corroborare l’ego, in molte si concedono la scappatella non appena smettono di allattare. Realizzata la questione, non ho potuto fare a meno di riflettere sull’ironia della cosa. Se la maggior parte degli utenti di pornografia sono uomini sposati con figli, vuol dire che la maggior parte degli appassionati del genere MILF, sono uomini sposati con figli. In pratica, la MILF ce l’hanno in casa, eppure fantasticano su quella di qualcun altro. Ma la cosa veramente comica, è che spesso la loro MILF gli mette le corna con qualcun altro, senza che loro se ne accorgano. E anche se indubbiamente non è una forma di giustizia, di sicuro fa pensare. Per carità, lungi da me cominciare un discorso su fedeltà, tradimento o pornografia. Intanto perchè un po’ di filmini zozzi ogni tanto fanno pure bene alla coppia, e poi soprattutto perchè per essere infedeli, bisogna essere in due. Per averci le corna basta una persona, ma per metterle, bisogna essere in due. Quindi le zoccolmamme che si concedono ad un uomo sposato sono da biasimare tanto quanto l’uomo sposato che tradisce la moglie, che ci siano figli di mezzo o meno. Però questo fenomeno riporta ad una considerazione tanto banale, quanto assolutamente incontestabile. Certe persone non sono mai soddisfatte, nemmeno quando hanno ciò che desiderano. Alcune persone guarderanno sempre il vicino, e penseranno che ciò che ha lui, è meglio di ciò che hanno loro. Anche la moglie. Insomma, a quanto pare, i proverbi hanno sempre un fondo di verità. L’erba del vicino è sempre più verde. |
Post n°276 pubblicato il 24 Gennaio 2014 da Mr.Nice.Guy
Una celebre massima americana dice che la moglie ideale deve essere cameriera in salotto, cuoca in cucina e zoccola a letto. E per carità sfido qualunque uomo del pianeta a dire che non è d’accordo, ma tipo all’istante. È una cosa di un certo maschilismo, ma oh, non dispiacerebbe a nessuno. Eppure, si può andare molto oltre. Le donne tailandesi, ad esempio, hanno enunciato i segreti per far felice un uomo. Una cosa che va oltre la mia stessa immaginazione. Qualche tempo fa mi sono imbattuto in questo articolo, in cui vengono riportati i segreti delle donne tailandesi per rendere felice un marito, assicurarsi una vita di coppia soddisfacente ed una famiglia armoniosa. Segreti che possono compiere il miracolo di rendere disoccupati tutti i consulenti matrimoniali del pianeta. Per tutti quelli che non hanno voglia di leggere l’articolo, e per le persone che magari con l’inglese sono un po’ arrugginite, riporto qui di seguito una traduzione abbastanza spiccia dei primi 5 segreti, tanto per rendere l’idea.
Ora, dopo aver letto tutto l’articolo, mi sono trovato a riflettere attentamente sulla questione. Perchè a leggere una cosa del genere, due domande te le fai per forza. Voglio dire, per quanto dei suggerimenti del genere possano sembrare assurdi ad una prima lettura, a guardar bene non è nemmeno che siano delle cose fuori dalla grazia di Dio. Così, mi sono reso conto di alcune cose. La prima è che il maschilismo di cui vengo regolarmente accusato, alla fine è proprio all’acqua di rose. La seconda, è che per far felice un uomo, bastano veramente quattro vaccate. La terza, è che i grandi classici non tramontano mai. In merito alla prima considerazione, molto spesso mi dicono che sono un maschilista, e per carità, magari è anche vero. Inutile che mi nascondo dietro a qualche sottigliezza, senza dubbio la mia idea di una relazione di coppia è distante anni luce dalle situazioni attuali, fatte di tradimenti, divorzi e persone che pensano prima a se stesse, e poi alla famiglia. Tuttavia, c’è un limite persino ai nei miei deliri più estremi. E le orientali, quanto a maschilismo, mi stracciano decisamente. La seconda, è che quattro scemenze come la colazione al mattino, la cena la sera, e un sorriso della tua compagna che ti aspetta a casa la sera, quando torni dal lavoro, possono veramente rendere un uomo felice. Perchè possiamo metterci a discutere di affinità, interessi in comune, visioni della vita e senso profondo dell’esistenza, ma io ho sempre sostenuto che sono le piccole cose che rendono veramente felici. Che ci sono i grandi sogni, i grandi progetti e le grandi mete, ma alla fine la vita è fatta delle cose di tutti i giorni, e se ce le hai, se hai accanto qualcuno che ti dedica delle piccole attenzioni quotidiane, è tutto più bello. Infine, non c’è veramente niente di nuovo sotto al sole. Per carità, tra i segreti orientali ci sono anche “obbedisci”, “pulisci casa”, “chiedi in anticipo” e “lasciagli il telecomando”, che per quanto non mi dispiacerebbe per niente trovare una donna del genere, mi sembra anche un po’ eccessivo da chiedere. Però se uno ci pensa, le orientali vanno a recuperare quello che le mamme e le nonne hanno sempre fatto per i nonni e i padri. Poi magari gli frantumavano le scatole in altri modi, ma padri e nonni non si sono mai lamentati, perchè a casa trovavano le piccole cose che li rendevano felici. Del resto, mio nonno materno diceva “il padrone di casa sono io, ma chi comanda è mia moglie”. E mio nonno paterno, siciliano, andava oltre, e più di qualche volta gli ho sentito dire “In famiglia l’uomo è la testa, e la donna il collo”. E mica se ne lamentavano, anzi, ci ridevano e la trovavano una cosa giusta. Le uniche volte che li ho sentiti brontolare, casomai, è stato quando non hanno trovato pronta la cena. Infatti mia nonna materna diceva sempre che “la strada per il cuore di un uomo, passa attraverso il suo stomaco”. Che uno dice, le cose veramente importanti.
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CHI È IL MISTER
Mr Nice Guy: espressione inglese per indicare il "classico bravo ragazzo".
Il mio punto di vista è quello di una persona assolutamente normale. Sono il classico bravo ragazzo. Se ci fosse una definizione di bravo ragazzo medio, nel dizionario, beh, ci sarebbe la mia foto di fianco. Ma nella mia esperienza, essere un bravo ragazzo non ha vantaggi di sorta. Solo sfighe.
E questo è il mio punto di partenza.
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