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Messaggi del 19/08/2022

Estremi affanni.

Post n°2195 pubblicato il 19 Agosto 2022 da fedechiara
 

L'amour fou è un genere letterario. Che, se lo consegnate in mani fatali, non ce se ne libera più, diventa un tormentone, un 'prendimi e un 'lasciami' gridati tra le lacrime e i 't'accido!' fatali, di quando gli prende la gelosia sotto l'effetto dell'oppio o dell'alcol, e i finali 'non ti scordar di me' e 'sarai per sempre nel mio cuore'.
Fortuna che, a un certo punto, subentra l'altro genere, quello di 'Amore e morte', e ci si rilassa e si torna al respiro profondo davanti alla tomba dell'uno o dell'altro. E' finita, finalmente. Umana cosa picciol tempo dura. Il tempo è galantuomo e saggiamente prevede una fine per ogni cosa, compreso l'amore stiracchiato e scandaloso, sostenuto dai languori del Romanticismo più vieto.
E si torna alla vita e si parla d'altro, ci mancherebbe.
Intendiamoci, 'I figli del secolo', che narra l'amour fou tra George Sand e Alfred De Musset, è un buon film e la recitazione degli attori è discreta – superlativa quella della Binoche – e le ricostruzioni d'ambiente funzionano e gli abiti di scena sono mirabili, ma, se è vera anche solo la metà di quel che vi si narra – le stramberie di lui, la pretesa di incarnare il 'genio e sregolatezza', il cinismo del puttaniere (pare usasse parecchio, il bordello, nella prima metà di quel secolo), la dipendenza dall'oppio, il ricorso alla malattia, specie la malattia mentale, come contrappunto di un amore malato di tutto e di troppo, ti vien da esclamare, alla fine: 'Eh, ma allora ditelo!!'.
Ditelo che fate aggio sulla pazienza del lettore/spettatore, sulla sua bonaria disponibilità ad andare fino in fondo alle storie che si narrano, come mi avvenne con Italo Svevo - con quel suo personaggio che fumava intollerabilmente come un turco e non trovava il coraggio di ribellarsi neanche se gli rifilavano la sorella al posto della donna da lui segretamente amata – e chiusi il libro a pagina 60 e più non vi lessi avanti.
Perché è vero che qualcosa di quel vagheggiare e merlettare sugli estremi del sentimento 'amore' si è sfilacciato ed è trascorso nel secolo nostro di gente smagata e vaccinata (a quarta dose!!), ma, a differenza degli avi dell'Ottocento, sappiamo bene qual'è il senso del limite di quel pericolosissimo sentimento che nelle classi subalterne, di gente di 'poche parole', finisce talora in 'femminicidio' - e non 'ce la tiriamo' come fanno George e Alfred nel film, scrittori di grido, fino al punto di farci tirare, invece, un respiro di sollievo al comparire dei titoli di coda.
E la figura del De Musset, amante arrogante, è francamente odiosa quando prevale sul sentimento di lei e gioca a fare il cinico e tediosissima quando finalmente lei si ribella e si getta tra le braccia del medico veneziano suo salvatore, scatenando la gelosia.
E mi documenterò su quanto c'è di vero nella storia narrata nel film, ma senza troppo indulgere sugli scritti del De Musset – perché anche in letteratura vale la regola dell'autore che piace e quello che non piace come nei films che vediamo in tivù – e, in fin dei conti, se chiedi in giro alle generazioni nuove chi era De Musset, capace che ti rispondano 'un politico di estrema destra' o un calciatore del calcio-mercato che si scopa una tettona del Grande Fratello.
Tu vedi quanto durano e quanta fama lasciano certi affanni estremi delle storie umane.

 
 
 
 
 

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