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Messaggi del 21/08/2022

L'autunno che incede.

Post n°2197 pubblicato il 21 Agosto 2022 da fedechiara
 

L'autunno che incede.
Leggere un giornale vecchio di un mese può giovare – specie se quel mese è luglio, per la precisione il giorno 21 della miseranda caduta da un piedistallo di menzogne iterate e spudorate de 'l'agenda Draghi'. Un presidente del consiglio bellicista ad oltranza (armamenti all'Ucraina in barba alla Costituzione e 'la Russia non deve vincere' quale giaculatoria giustificativa) che con le sue scelte di schieramento atlantista cieco e sordo ad ogni mediazione e auspicato neutralismo ci ha precipitato nella voragine della povertà energetica e delle bollette stratosferiche da pagare sull'unghia, pena il distacco della fornitura.
L'autunno che incede con lentezza indicibile, ma fatale. E fu subito ottobre.
E non è solo un richiamo del 'senno di poi' quel che si legge in quel giornale, bensì una serie di riflessioni, la maggior parte amare, la prima delle quali è relativa al populismo sfacciato di chi (Draghi) ha provato fino all'ultimo a mettere nell'angolo i partiti detti 'sovranisti' e che avevano vinto le elezioni ultime scorse (Lega e 5S), ma male gliene è incolto - e la sua statua gigantesca di onnipotente uomo della provvidenza (di parte mattarelliana) è franata sul suo piedistallo di sabbia e giace nella polvere del prossimo oblio.
Parce sepulto e lapide che si aggiunge nei cimiteri al cumulo degli uomini indispensabili.
'Sono qui perché gli italiani me lo hanno chiesto.' aveva detto nel suo arrogante discorso di congedo. Gli italiani? Mi risulta che il solo italiano che lo ha voluto a quel ruolo sia stato, a suo tempo, Sergio Mattarella, con intuizione clamorosa di minuetti quirinalizi e cachinni all'emergenza nazionale - e dopo aver annunciato a tutti gli italiani che '...non si può andare a votare causa pandemia'. Ma venne mantenuta, chissà perché, la data prevista delle amministrative già in calendario e che si tennero senza tanti patemi pandemici in autunno con distanziamento e mascherine.
Scrive Barbara Spinelli su 'Il Fatto Quotidiano' a proposito dell'auto investitura di Draghi di essere 'L'Eletto dagli italiani' e che di lui non potevano proprio fare a meno:
'(…) Parlamento e partiti servono per la fiducia, ma le loro esigenze sono svilite, sia quelle dei cinque stelle che quelle della Lega. Gli appelli (sindaci, accademici, imprenditori) che hanno implorato (sic) il presidente del consiglio a non andarsene si sostituiscono nella sua mente (di Draghi) al suffragio universale, ai sondaggi, perfino al voto delle Camere.
Il rapporto di fiducia Draghi ha immaginato di poterlo stringere direttamente con quello che ritiene essere il popolo italiano nella sua interezza – come fanno i capi di stato nelle monarchie repubblicane. Alcuni parlano di populismo delle èlites. Sembra un ossimoro, ma non lo è.
Il populismo delle élites ripete da anni che la politica è un disastro e il suffragio universale un azzardo pericoloso (…)
Ecco, l'azzardo pericoloso, la sovranità 'che appartiene al popolo' è oggi in atto, si prende la sua rivalsa democratica e si torna a 'fare politica', nel bene e nel male. Piaccia o non piaccia alle élites internazionali e al pd che di quelle élites arroganti è la longa mano in Italia e più filo atlantista e filo Nato dello stesso Biden.
E se il nuovo governo eletto dovesse lanciare la riforma del presidenzialismo alla francese il Mattarella che ha imposto Draghi quale suo uomo della provvidenza (la pelosa provvidenza europea delle élites occhiute), dimostri la sua sensibilità democratica e rassegni le sue dimissioni per consentire al nuovo corso democratico di dispiegarsi pienamente.
Nessuno si stracci le vesti e meni indebito scandalo.
La richiesta fa parte dei mitici 'pesi e contrappesi' del gioco democratico che per anni ci è stato spacciato quale vangelo dagli esponenti della malata 'prima repubblica'.
Quel che valeva allora, i pesi e i contrappesi, vale anche oggi e a maggior ragione e preventiva laude di una nuova stagione politica. Ad maiora.

 
 
 
 
 

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