Creato da LoStatista il 11/11/2007
"La differenza fra un politico ed uno statista sta nel fatto che un politico pensa alle prossime elezioni mentre lo statista pensa alle prossime generazioni". (A.De Gasperi). Io intendo considerarmi uno statista e non un politico per almeno due motivi: il primo è determinato dalla convinzione che la mia poca esperienza pratica in campo politico non mi autorizza a definirmi tale, il secondo motivo preferisco lasciarlo in sospeso e lo capirete man mano che proseguiremo nel nostro dialogo. Il mio intento è di criticare in modo corretto e costruttivo gli avvenimenti del giorno prima, ed intervallare il programma di un ipotetico partito che insieme dovremmo far nascere, a cominciare dal nome, dal simbolo e dall’approvazione da parte di tutti delle regole: un nuovo partito politico. Mi auguro che il mio lavoro non sia inutile e spero nella collaborazione di molti di voi
 

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LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI

Post n°215 pubblicato il 04 Dicembre 2009 da LoStatista
 
Tag: forse, ma, si non, so

Palazzo Reale TorinoLo smog uccide più della suina:
450 morti all’anno
TORINO 04/12/2009 - Secondo gli esperti, l’unica soluzione a nostra disposizione sarebbe butta­re via tutte le auto in circo­lazione e sostituirle con fu­turibili veicoli elettrici. Colpa della conformazione geografica della Pianura Pa­dana: una conca piena di nebbia che, specie d’inver­no, renderebbe vana gran parte dei provvedimenti an­ti- traffico delle nostre am­ministrazioni.
Eppure lo smog, problema silenzioso e subdolo di cui si è tanto parlato negli ulti­mi giorni, - ma in politica, a causa dell’avviso di garan­zia ricevuto dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ( oltre­chè dal sindaco Moratti e dall’ex vicepresidente della Provincia Podestà) -, lo smog uccide più di tante malattie su cui è vigile l’al­larme sociale: solo a Torino si tratta di 400-450 morti l’anno. Lo dicono i numeri, tratti da uno studio dell’Or­ganizzazione mondiale del­la sanità datato 2006, che analizzava 13 città italiane stimando in 8.220 i decessi annui dovuti all’i n qu i n a­mento cittadino.

Morti carogna, quelle dovu­te alle micro-polveri, per­ché difficili da scoprire. «Le polveri entrano nei polmo­ni - spiega Ennio Cadum, epidemiologo dell’A rp a Piemonte - e finiscono in circolo, provocando altera­zioni nella coagulazione del sangue » . Gli effetti? « Un aumento di angina pectoris, infarti e ictus. L’in­quinamento provoca poi aritmie cardiache e i rischi aumentano per asmatici, diabetici e persone che già soffrono di disturbi cardia­ci ». Un quadro disastroso, in cui, almeno sotto la Mole, «i trasporti incidono per il 60-70 per cento, l’industria per il 10 per cento, il riscal­damento per l’8». A Torino i livelli di pm10 nell’aria si sono ridotti del 25 per cento in tre anni, grazie al miglio­ramento tecnologico del parco vetture, ma restano ampiamente oltre i limiti imposti dall’Unione Euro­pea, che per giunta si abbas­seranno a 20 microgrammi a metro cubo dal prossimo anno.

E anche a Torino, nel giugno 2007, il Codacons presentò un esposto in Procura ana­logo a quello inoltrato a Mi­lano (e in altre 9 città italia­ne) che ha originato l’avviso di garanzia a Formigoni. La denuncia pone le sue basi su un decreto ministeriale del 2002, in cui si prescrive, per i sindaci dei comuni a rischio di superamento dei limiti, l’obbligo di limitare la circolazione dei veicoli. «Comuni e Regioni - attacca l’avvocato Marco Donzelli, presidente del Codacons per il nord Italia - devono garantire il non superamen­to del limite di 35 sforamen­ti, soglia massima prevista per legge. Quindi, secondo noi, il sindaco di Torino Sergio Chiamparino e la presidente della Regione Mercedes Bresso dovrebbe­ro attuare limitazioni del traffico ogni volta che si ri­schia di violare la normati­va ». A Milano un’indagine commissionata dal Comune ha quantificato in 53mila (fra il 2007 e il 2008) i pas­saggi nei pronto soccorso ospedalieri causati dall’in­quinamento. Forte di que­sto dato, il Codacons ha pre­sentato un secondo esposto e ha annunciato l’avvio di una class action contro gli enti locali milanesi. Se avrà successo, spiega l’associa­zione dei consumatori, l’operazione potrebbe esse­re ripetuta anche a Torino.

Andrea Gatta  Da Torino Cronaca Quì
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 A Milano per gli stessi motivi è scattato un avviso di garanzia per i vertici delle amministrazioni regionali, provinciali e comunali, a Torino non è successo niente, chissa perché.

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