Creato da m.furnaro il 05/09/2009

PETALI DEL TEMPO

FRAMMENTI DI EMOZIONI

 

Si,viaggiare

Post n°168 pubblicato il 30 Maggio 2010 da m.furnaro

fra poco ,con la chiusura delle scuole

potremo salutare l'arrivo

delle sospirate vacanze!

non so se quest'anno potrò farmi 

un agognato viaggetto,

perchè ho da completatare

la villetta in campagna,

a chi come me,viaggerà solo con 

la fantasia dedico questo brano,

un pò datato,ma semreverde

come il suo interprete.

 
 
 

gemelli

Post n°167 pubblicato il 24 Maggio 2010 da m.furnaro

 

Con il Segno Zodiacale dei Gemelli,

il terzo segno nell' ordine zodiacale,

la Primavera si sta già avviando

verso l' Estate

e l' Aria geminiana

è veicolo dei messaggi della natura.

Il Segno Zodiacale dei Gemelli

richiama alla freschezza,

allo spirito giocoso e spensierato

dell' età giovanile;

I due gemelli raffigurati sono,

secondo la mitologia, Castore e Polluce,

i due mitici fratelli, figli di Zeus.

Zeus si invaghì di Leda, moglie di Tindaro,

 

e si unì a lei sotto forma di cigno,

facendole generare due uova.

Da uno nacquero,i gemelli Polluce ed Elena,

dall'altro Castore e Clitennestra.

Questi ultimi, erano figli di Tindaro,

che si unì a Leda dopo gli amori di questa con Zeus.

Pertanto Polluce, figlio del dio, era immortale,

a differenza del fratello "umano".

I due gemelli - invitati alle nozze delle figlie di Leucippo -

rapirono le ragazze;

nella lotta che ne derivò, Castore rimase ucciso

e scese negli Inferi.

Polluce, ferito, fu portato in cielo da Zeus ma,

non volendo separarsi dall'amato fratello,

chiese a Zeus di liberarlo dall'immortalità

per potersi riunire a Castore.

Commosso, Zeus concesse loro di restare insieme,

un giorno negli Inferi e un giorno tra gli dei.

Successivamente, come premio per tale amore fraterno,

portò entrambi nei cieli,

sotto forma di costellazione.

Simbologia che ben rappresenta

la volubilità di questo segno,

in grado di vivere un giorno in paradiso

ed un altro all'inferno.

E voi dove preferite vivere?

 
 
 

La nostra canzone

Post n°166 pubblicato il 21 Maggio 2010 da m.furnaro
 

Mani danzano leggiadre

elevano calici di cristallo

brindano alla nostra follia

Mani si stringono affettuose

attorno a un altare

 

celano un sorriso amaro

difficile da interpretare

Mani accarezzano trepide

un viso impossibile da dimenticare

Mani adunche,nervose

vorrebbero strappare

quel velo di ipocrisia che

ancora ci separa

Mani ormai stanche

si sfiorano appena

sotto il peso degli anni.

 
 
 

maggio:curiosità

Post n°165 pubblicato il 19 Maggio 2010 da m.furnaro

 

 

Maia è una figura della mitologia romana

e, in particolare, un'antica dea della fecondità

e del risveglio naturale in primavera.

Ogni 1º maggio, Vulcano le offriva in sacrificio una scrofa gravida,

in modo che anche la terra fosse gravida di frutti.

Non si conosce il motivo per il quale

vi sia un'affinità col dio del fuoco.

Il nome maggio deriva probabilmente

dal nome della dea e dal fatto che

la sua festività fosse collocata il primo giorno del mese.

Anche il nome maiale pare sia giunto

alla lingua latina ("sus maialis") e quindi a quella italiana dal suo.

Originariamente era la dea dei campi (Bona Dea).

Sotto l'appellativo Bona Dea,

che ha un significato generale di Grande Madre,

si venerava un'antica divinità laziale,

il cui nome non poteva essere pronunciato.

La versione più accreditata del mito

la vuole moglie di Fauno,

una moglie molto abile in tutte le arti domestiche

e molto pudica, al punto di non uscire dalla propria camera

e di non vedere altro uomo che suo marito.

Un giorno però trovò una brocca di vino,

la bevve e si ubriacò.

Suo marito la castigò a tal punto con verghe di mirto che ne morì.

Per i cristiani è il mese dedicato alla Madonna,

e alle madri in generale.

 

 
 
 

stagione di vento

Post n°164 pubblicato il 16 Maggio 2010 da m.furnaro

 

 

Tempo per un caffè,

piove addosso che maggio è?

....

 

 

È stagione di vento

e forse direi che è tempo di me,

quando passa il momento

persona che va, un'altra verrà.

È questione di tempo.

 
 
 

Dark romance

Post n°163 pubblicato il 14 Maggio 2010 da m.furnaro

 

la bestia immonda

mi dilaniava il cuore e le viscere ,

la sozzura delle sue mani,

infangava la mia tenera carne.

E le sue urla,

penso provenissero ,

dai bassifondi infernali.

Rintanata nel mio eburneo guscio,

ripensavo all'età dell'innocenza

e a ciò che avevo perduto,

in cambio di questo quotidiano languire.

 

Dedicato alle donne vittime di violenza familiare

 

 

 

 
 
 

Donne e motori:Amelia Earhart

Post n°162 pubblicato il 11 Maggio 2010 da m.furnaro

Amelia Earhart nasce il 24 luglio 1897 ad Atchinson (Kansas)

e passa alla storia per essere stata la prima donna

ad attraversare in solitaria l'Oceano Atlantico nel 1932.

Ricordata tutt'oggi come eroina americana

nonché come uno dei più capaci

e celebrati aviatori del mondo,

è un esempio di coraggio

e spirito d'avventura tutto al femminile.

E' però all'età di soli 10 anni

e dopo una gita nei cieli di Los Angeles

che Amelia Earhart incontra la passione della sua vita:

librarsi nelle limpide immensità delle volte celesti.

Imparerà a volare diversi anni dopo,

prendendo l'aviazione come un hobby,

spesso accettando ogni tipo di lavoro

per mantenersi alle costose lezioni.

Nel 1922 infine compra il suo primo aeroplano.

 Nel 1928 , Amelia viene scelta da George Palmer Putnam,

suo futuro marito, per essere il primo pilota donna

a compiere il volo transoceanico.

Amelia Earhart,  riesce con successo

e viene acclamata e onorata

in tutto il mondo per la sua impresa.

Il sodalizio tra moglie e marito è fruttifero negli affari,

poiché è George stesso che organizza i voli della moglie:

 Amelia Earhart diviene una vera e propria star.

Dopo una serie di record di volo

è nel 1932 che Amelia Earhart compie l'impresa

più ardita della sua carriera:

la trasvolata in solitaria sull'oceano Atlantico

 Il coraggio e l'audacia di Amelia Earhart,

che si applicano ad attività

che allora erano aperte principalmente agli uomini,

si coniugano mirabilmente con la grazia e il gusto tipicamente femminili.

La donna diviene infatti disegnatrice di moda

studiando un capo particolare d'abbigliamento:

la mise di volo per le donne aviatrici.

Il suo sogno più grande rimane però

quello il giro del mondo in aeroplano.

Inizia l'impresa, ma raggiunti circa i due terzi del viaggio,

oltre 22.000 miglia, Amelia scompare,

perdendosi misteriosamente

insieme al copilota Frederick Noonan

per mai più tornare.

E' il 2 luglio del 1937.

 
 
 

mamma

Post n°161 pubblicato il 09 Maggio 2010 da m.furnaro

essere mamma oggi,

con le stesse gioie 

ed affanni di ieri,

ma viste da un'angolazione diversa

la nostra ,

non più figlie ,

ma madri affannate

disperate

sempre in corsa

ma comunque madri.

A tutte voi

BUONA FESTA DELLA MAMMA

 
 
 

lacrime

Post n°160 pubblicato il 07 Maggio 2010 da m.furnaro
 

Intreccerò i miei capelli

con fili d'argento

strappati alla luna,

mi vestirò con l'abito scuro

della notte,

raccoglierò stelle di ghiaccio,

e quando tornerà l'aurora,

le troverai dinanzi

al tuo portone

splendere come diamanti.

Sono lacrime siderali

con cui potrai adornarti

come femmina da poco.

 

Dedicato a quegli uomini

che sanno solo

farci piangere

 
 
 

I Rasta e il mito di Sansone

Post n°159 pubblicato il 05 Maggio 2010 da m.furnaro

I rastafariani sono comunemente conosciuti per i cosiddetti dreadlocks,

delle lunghe e dure trecce

che caratterizzano la chioma di alcuni fedeli.

Si tratta di una pratica facoltativa,

e molti rastafariani non sono Nazirei.

Queste costituiscono la realizzazione materiale di un voto biblico,

il Nazireato, descritto nella Legge Mosaica (Numeri 6)

e custodito nella Cristianità dalla sola tradizione etiopica.

Questa pratica ascetica comporta la consacrazione del proprio capo

e dunque l'astensione dalla tonsura e dalla pettinatura,

generando naturalmente le celebri trecce (Giudici 16:13-19);

implica inoltre l'astensione da alcolici,

uva e derivati, e una dieta vegetariana.

Il Kebra Nagast racconta di come un Angelo

apparve alla madre di Sansone,

ammonendola di non tagliargli i capelli.

La figura di Sansone pelato, cieco, incatenato,

è un esempio di ciò che può accadere

a chi usa il metallo di Babilonia,

a chi si fida di donne cattive e disubbidisce i comandi divini.

Bisogna conservare la propria integrità fisica e morale,

e i capelli sono un simbolo,

da custodire gelosamente.

« Conservate la vostra cultura

non abbiate paura dell'avvoltoio

fatevi crescere i riccioli »

(Bob Marley)

Cappello caratteristico di molti rastafariani è il tam,

classico cappello con i colori della bandiera etiope,

spesso con visiera.

(dal web)

 
 
 

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