Un blog creato da bluwarrior il 05/05/2006

Sogni d'inchiostro

Pensieri e poesie oltre il tempo e la morale

 
 
 
 
 
 

IL SOLE DOPO IL BUIO

E’ per te che non morirò mai
E’ grazie a te se non sono più stanco
Ti sarò accanto ovunque andrai

E l’avvenire non conoscerà pianto

Ciò che è stato è disperso come cenere

Parentesi buie senza valore

E’ la tua voce che ascolto splendida Venere

Tu che hai ridato ardore al mio cuore

Come la rete del pescatore  trattengo ciò che serve

di esperienze bianche e nere buone e avverse

Grazie di esserti strappata al passato

per riempire il mio presente

Grazie di avermi donato il cuore e la mente

Ti amerò per quello che sei…

…la protagonista dei sogni miei.

 
 
 
 
 
 
 

SIR HENRY MORGAN

immagineIl gladiatore dei pirati. da povero marinaio a capitano. Da bucaniere fuorilegge a Corsaro. Glorificato e poi perseguitato. Ma il coraggio e l'audacia lo hanno reso un Re.

 
 
 
 
 
 
 

IO CI CREDO

immagineTentano ancora di spiegarli con una tavola e due corde. Ma andate a cagare, non riuscirete mai a tenermi dentro al cerchio dell'ottusità
 
 
 
 
 
 
 

L'EPOCA OSCURA

immagine

Il vero cavaliere non era colui che dettava il verbo con la spada ma con gesta degne di essere incise nella storia

 
 
 
 
 
 
 

...E UNA BOTTIGLIA DI RUM...

immagine

Grandi e piccoli, tutti almeno una volta dovrebbero perdersi tra queste pagine. Libri come questo sono gli ultimi porti rimasti per salpare verso la fantasia

 
 
 
 
 
 
 

IL PIù BEL GIOCO DI SEMPRE

immagineimmagine

immagineBroken Sword mi svezzò dalla prima playstation fino ad oggi su PC. E' solamente un gioco, ma vale la pena viverlo
 
 
 
 
 
 
 

COMBATTI PER IL TUO IDEALE

Come un highlander mi sento
estraneo in patria
Come il guerriero scozzese
difendo la mia identità
Anche se fai parte della minoranza
non sentirti un debole

 
 
 
 
 
 
 

WILLIAM WALLACE

immagine

Difensore di ideali che non moriranno mai.
Sacrificio non è pazzia ma la forma più nobile
dell'altruismo e del coraggio disinteressato

 
 
 
 
 
 
 

L'ULTIMO VASCELLO

immagineC'è sempre una nave pronta a partire

 
 
 
 
 
 
 

SIR FRANCIS DRAKE

immagineCorsaro, navigatore senza paura, padrone e succube del mare. Uomini come lui hanno lasciato una leggenda da inseguire ed un esempio di  coraggioso senso di libertà
 
 
 
 
 
 
 

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Vecchia fiaba...

Post n°38 pubblicato il 07 Luglio 2006 da bluwarrior
 
Tag: fiaba
Foto di bluwarrior

Scrissi questa fiaba 5 anni fa per una amica e stamattina, digitando il mio nome in rete, l'ho ritrovata. l'avevo dimenticata...

Bluwarrior 10/12/2001

BREVE FIABA 

C'era una volta un bimbo dal visetto tondo e dallo sguardo curioso e spaesato che camminava incerto tra le foglie morte cadute dagli alberi del bosco, i suoi piedini nudi calpestavano quel soffice tappeto e il tramestio riecheggiava tra le fronde spoglie denudate dall'incombente vento invernale.
Si meravigliò che i suoi timidi passi potessero creare quel rumore così insistente che andava rompendo il silenzio atavico del bosco, se ne meravigliava, si guardò indietro e con una certa inquietudine si rese conto che non ricordava da dove veniva e dove stesse andando……"perché sono qui?", si domandò….."cosa faccio da solo nel bosco?"…….rimase in silenzio per un po'….." ma io non sono mai stato in un bosco! "……." Eppure so che questo è un bosco!"…."come faccio a sapere che questo è un bosco?" , forse me lo ha detto qualcuno, pensò il bimbo….."ma chi?".
Continuò a camminare guardandosi intorno e lasciandosi scappare di tanto in tanto un'esclamazione di stupore, attorno a se la foresta si rianimava e rumori furtivi lo accompagnavano ed egli si fermava improvvisamente cercando con lo sguardo l'origine di quei rumori…….." Cosa sono questi rumori?" Sorrise……." In fondo è normale che in un bosco vi siano rumori…non ci sono solo io nel bosco, ci sono molti animali che ci abitano…" Ma come faceva lui a sapere che in un bosco ci sono gli animali?………"non so come mi chiamo ma so che questo posto si chiama bosco, non so perché mi trovo qui ma so che qui ci sono gli animali……come faccio a sapere tutte queste cose…" Proseguì nel suo cammino e con lo sguardo corrucciato, preda dei suoi pensieri evitava sterpi e radici sporgenti, poi ad un tratto il suo viso si illuminò e si fermò : " Ma certo! Deve essere stata la mia mamma ad insegnarmi tutte queste cose……ma certo, la favola della bimba che si perde nel bosco per andare dalla nonna! " Soddisfatto delle sue conclusioni riprese il cammino tra la penombra boschiva…..alcuni temerari raggi solari provano a trafiggere la spessa barriera delle fronde fitte come una maglia e solo alcuni riuscivano a gettare in terra labili e timidi spicchi di luce , il bimbo con i riccioli umidi di sudore decise di andargli incontro per scaldarsi i piedini ma un pensiero improvviso gli impose di fermarsi di nuovo……" ma io ce l'ho una mamma?…….e che cosa è una mamma? Sento che dovrei avere una mamma ma non riesco a ricordare cosa sia……che forma abbia, sicuramente devo avere una mamma, altrimenti come faccio a sapere che questo posto si chiama bosco?……e perché sono qui, da solo? E dove sto andando? "
Assorto tra mille pensieri il bimbo raggiunse una piccola radura scaldata dai raggi del sole scesi attraverso un buco tra i rami degli alti fusti, il bimbo con le sue guance arrossate dal venticello pungente vi trovò ristoro e si adagiò su di un tappeto di foglie e respirò a fondo credendo di poter catturare con il respiro il tepore di quelle strane luci che egli non sapeva come chiamare………dopo alcuni minuti davanti a lui fece la sua comparsa una figuretta piccola come lui ma con i soffici e scarmigliati capelli rossi che incorniciavano un visetto roseo punteggiato di candide lentiggini, la bimba esibì un pomposo inchino e gli si avvicinò senza alcuna remora: " Anche tu stai cercando qualcosa?"…….il bimbo si alzò in piedi e la guardò smarrito senza rispondere.
" Tu sai come si chiamano questi cosi che scaldano i piedini? " Continuò la bimba accarezzando l'aria sferzata dai raggi del sole……." No, non so cosa siano, però mi piacciono e mi fanno stare bene"
" Forse dobbiamo dargli noi un nome……" , ci pensò un po' su…" Ecco! Li chiameremo raggi! " sentenziò soddisfatta la piccola.
" Raggi?"……."mi piace ma, che vuol dire? " Replico il bimbo dubbioso.
" Non lo so, ma suona bene non credi? "………." SI " rispose alla fine il bimbo soddisfatto, poi le domandò: " Dove stai andando? "
" Non lo so…..e a dire il vero non ricordo come sia arrivata qui……è tanto che cammino e i piedi mi dolgono……beati quei cosi li sui rami che non devono camminare……….il bimbo guardò verso l'alto e notò per la prima volta gli uccelli che volavano da un ramo a un altro leggeri e liberi……" Ma noi non siamo uccelli, non possiamo volare! "
" Come fai a sapere che quelli sono uccelli? " domandò stupita la bimba…….."non lo so, mi è venuto così……uccelli suona bene non credi?
" Come fai a sapere che noi non possiamo volare?" Chiese la bimba confusa.
" Forse gli uccelli volano perché nessuno gli ha mai detto che non possono farlo…..se tu non lo dici che io non posso scommetto che posso volare anche io! " Esclamò risoluta la bimba, e così dicendo cominciò ad agitare le mani e con sommo stupore del bimbo vide la bambina staccarsi da terra e librarsi tra le fronde leggera come un uccello………" Prova anche tu, non è difficile"
Il bimbo imitò la bimba e libratosi nell'aria si presero per mano e si lasciarono alle spalle quel bosco freddo e pieno di foglie morte, volarono attraverso le nuvole e entrambi cercavano di afferrarle sfoderando un certo disappunto nel constatare che di esse non rimaneva nulla tra le loro manine…." Proviamo a volere che le nuvole si possano afferrare" propose il bimbo e la sua compagnetta annuì, attraversarono una nuova nuvola ma quest'ultima non ne voleva sapere di farsi acchiappare……." Ci sono cose che si possono ottenere e altre no" sentenziò amara la bimba…….." perché mai?" replicò il bimbo confuso e imbronciato……" Non lo so…forse qualcuno un giorno ce lo spiegherà"…………Volarono finché ad un tratto sotto di loro si stagliarono decine di puntini di luce…………" Cosa sono?" Domandò il bimbo indicando sotto di loro……….." Credo siano case…….è dove vive la gente" rispose sicura la bimba……….."Case?" " Anche noi veniamo da lì? …..e perché si chiamano case? ……e la gente, a che serve?" Il bimbo era sempre più confuso.
" Non so a cosa servano ma sento che è in una di quelle case che io devo andare……. Rispose la bimba lasciando la manina del suo compagno………" Posso venire anche io? "
" Solo se senti che devi……forse devi cercare la tua casa, vedi quella col tetto rosso? E' li che devo andare……tu continua a volare e vedrai che prima o poi troverai anche tu la tua casa…….addio bimbo e buona fortuna……" Ella volò giù tanto rapidamente che venne subito inghiottita dal buio della notte e il bimbo rimase lì, solo soletto a domandarsi cosa mai potesse essere la fortuna!……….

…….Da quel momento una bella bambina di li a poche ore sarebbe nata mentre altri, nascosti tra i riverberi delle stelle aspettano che qualcuno li chiami per venire al mondo………………………….

 
 
 
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LA RICERCA FINALE

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Cerca cavaliere, hai una missione da compiere. Il Graal non si impugna, ne si ripone in una sacca. E' il simbolo della ricerca finale. Incontrerai draghi e fattucchiere, mostruose creature viscide e subdole camuffate da sirene ammaliatrici, ma la tua via è tracciata e nulla ti impedirà di raggiungere il tuo traguardo. Avanza cavaliere, scevro da timori, tremi chi ti ferisce perchè gli Dei gli strapperanno la vita, condannandoli ad un perpetuo martirio. Trova il Graal e custodiscilo gelosamente e gioisci tu che l'hai trovato poichè sono tante le anime che credono di stringere la coppa, di poter bere la linfa vitale della felicità attraverso coppe d'oro o d'argilla, senza mai appagare la loro sete, ignare di vivere una infinita ed infruttuosa ricerca.

 
 
 
 
 
 
 

UNA VOLTA C'ERANO I PIRATI...

I Pirati scelsero di vivere liberi, rinunciarono ad una vita di angherie per una anarchia vera, con onore e coraggio. Uomini di mare....vita breve ma coerente con il loro spirito libero 

                                 

   Jacques De Molay fu l'ultimo Gran Maestro dei templari. Morì arso vivo il 19 Marzo del 1314. La sua unica colpa fu di difendere la fierezza dei suoi fratelli. I templari...un ordine nato dall'umiltà e morto per colpa dell'avidità di chi si professava difensore di Cristo, ma erano i Templari i veri cavalieri di Dio e lo saranno per sempre...                  

                                      Uomini come Jack London non dovrebbero morire mai, perchè lui solo sapeva davvero come andava spesa la vita, con un pizzico d'incoscienza, spirito d'avventura, sfide continue alle avversità...e perchè avrebbe sempre qualche buon consiglio da dare a chi sa di aver perso qualcosa di importante dietro di sè...

 
 
 
 
 
 
 
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