Creato da Prisoner.Of.Soul il 05/04/2008

Prisoner Of Soul

Queste gioie violente hanno fini violente. Muoiono nel loro trionfo, come la polvere da sparo e il fuoco, che si consumano al primo bacio.

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SOME WORDS

I think the highest and lowest points are the important ones. Anything else is just... in between. I want the freedom to try everything.

The body was the soul's prison unless the five senses are fully developed and open. He considered the senses the 'windows of the soul.' When sex involves all the senses intensely, it can be like a mystical experence.

Give me a reason, but don't give me a choice, 'cause I'll just make the same mistake... again.

 

 

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Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 14 Aprile 2008 da Prisoner.Of.Soul


Camminando lungo il mio sentiero, vengo colto da un pensiero.

Come un fulmine abbaglia i miei pensieri. Mi fermo. Mi volto, e guardando quello che ho alle spalle, scorgo da lontano una vecchia vita.

Laggiù c'è un bambino. Lo vedo, e pur non sentendo ciò che dice, percepisco la sua allegria. Percepisco la sua innocente spensieratezza.
E là, e non sa niente dei problemi degli adulti, non sa delle lacrime amare che causano la solitudine, la perdita e la rassegnazione.
Sulla sua testa brilla sempre un caldo sole primaverile, intorno a lui non c'è nebbia, nè foschia.
Il mondo è limpido tutto attorno. All'interno di quella campana di vetro non può accadere niente. Non si può sentire niente altro che la lieve melodia della serenità. All'interno di quelle pareti di vetro, tutto è sterile da tristezza e responsabilità.

Conitnuando ad osservarlo, mi sembra di sentirmi allo stesso modo... ma nonostante tutto percepisco anche un altro sentimento. Malinconia. Quella serenità che provo guardandolo è disturbata. Alla sua immagine sembrano sovrapporsi altre immagini confuse. Istantanee sfocate di minore spensieratezza.

E cerco di vedere meglio, e scopro che ora quel bambino è stato sostituito da un ragazzo.
Chiuso in una stanza di spesse mura, umide come umidi sono i suoi occhi ora che le lacrime sembrano essersi esaurite, ma che riprendono ogni volta che dentro quelle quattro mura ritorna a farsi sentire il silenzio.

E poi, in un attimo... non vedo più niente. Tutto è coperto da una fitta pioggia, e poi c'è un suono assordante. Un urlo pieno di patimento e dolore. Un urlo di disperazione... di speranza perduta.

E poi mi riprendo. Mi rendo conto di ritornare a questo momento, di ritornare a prendere il controllo di me.
Mi accorgo di tenere stretto tra le mani un vecchio libro dalla copertina sgualcita, dalle pagine ingiallite e alcune di queste rovinate.
Osservo la copertina ed il titolo, dalle lettere quasi cancellate, riporta il mio nome.
Mi ritrovo a tenere tra le mani il libro con le pagine dei miei giorni, fino a questo stesso istante.

Ed ora, mentre sono qui, nel bel mezzo del mio presente, nel pieno di quello che è adesso la mia vita, penso a tutto quello che possiedo.
Penso a quello che sono, a chi sono, a cosa faccio. Penso che nonostante tutto, nonostante il mio essere "fuggitivo" dalle cose più semplici, nonostante la paura nel futuro, adesso ho tutte le carte in regola per vivere senza troppi rimpianti.

Penso ai miei sacrifici.
Penso che l'essere sempre voluto essere indipendente, se mi ha fatto apparire come "ribelle per rabbia", mia abbia portato in alto nella mia scala personale.
Penso che il mio non volere aiuto da nessuno, mi abbia fatto diventare quello che sono. Pignolo, orgoglioso, sbagliato in tutti i modi in cui posso essere sbagliato.
Ma adesso, quando mi trovo davanti ad uno specchio so riconoscermi. Adesso, che non riesco più a nascondere a me stesso i miei disagi, i miei momenti malinconici, le mie debolezze. Adesso che ho abbattuto quel muro contro me stesso, mi sento meno vulnerabile.

E guardando quelle vecchie pagine che raccontano di me, mi rendo conto quanto per anni io non sia stato veramente io. Quanto per anni abbia nascosto a me stesso paure, e lacrime. Quanto per anni abbia vissuto una falsa vita, con false parole incoraggianti rivolte a me stesso, rivolte ad una persona che non è stata mai in grado di vivere.

Ora, osservandomi e vedendo un nuovo me, mi chiedo se non sarebbe il caso di dare alle fiamme quelle vecchie pagine...

Prisoner.Of.Soul

 
 
 
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