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RASNA

semplice passione

 

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I Medaglioni di Turan

Post n°179 pubblicato il 16 Febbraio 2009 da zoeal

HO FINITO!


L'HO SCRITTO!


Devo rileggere, correggere, integrare, omettere, ancora un poco e poi a voi ... (potrebbe essere anche una minaccia! ^__^)

 

 

 

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Commenti al Post:
miky0518
miky0518 il 16/02/09 alle 12:36 via WEB
...Aspettandoti. Un bacio e buon lavoro cara Zoe...
 
cateviola
cateviola il 16/02/09 alle 12:57 via WEB
Buona revisione! Minaccia? Per me è una promessa :°)*
 
maritodizoe
maritodizoe il 16/02/09 alle 13:43 via WEB
bene, finalmente un bel meritato riposo culturale e poi farai conferenze stampa, presentazioni, soldi etc... auguroni.
 
 
zoeal
zoeal il 16/02/09 alle 14:42 via WEB
cosa farò io? che buontempone!
 
FrancyB201
FrancyB201 il 16/02/09 alle 16:19 via WEB
Buon Pomeriggio Zoeal...non lavorare troppo...baci baci;-)))
 
Kappa_A
Kappa_A il 16/02/09 alle 17:57 via WEB
Ciao Scrittrice Etrusca... oggi leggo con piacere 2 buone notizie... la prima che la febbre è passata e quindi stai un pò meglio per fortuna... la seconda che il tuo capolavoro è in dirittura d'arrivo...
 
zoeal
zoeal il 16/02/09 alle 18:34 via WEB
va afinire che a forza di rileggerlo mi viene a noia e non mi piace più!
 
 
Kappa_A
Kappa_A il 16/02/09 alle 18:40 via WEB
mah...non credo... intanto aspettiamo con ansia eheh...
 
Kappa_A
Kappa_A il 16/02/09 alle 19:16 via WEB
Sono stato fin'ora in giro per blog a leggere racconti... gli occhi si rifiutano di guardare ancora il monitor...me ne mancano ancora 10... sono fuori tempo ma domani cercherò di leggerli tutti lo stesso... ce ne sono tanti di veramente belli... sarà una dura scelta... ciao Zoe, buona serata...a domani...
 
vannozzi
vannozzi il 16/02/09 alle 21:20 via WEB
per Zoe: risposta al post n°71 da te scritto sulla vicenda della biga di Monteleone di Spoleto. Salve, chi ti scrive è un Vannozzi, pronipote di Isidoro Vannozzi, che rinvenne la biga nel piazzale antistante la sua casa, e che ancora oggi possiede e abita l'antico casale assieme ai suoi cugini. Ho visitato la pagina del post dopo che mi è stata segnalata da amici con l'indicazione che conteneva insulti e approssimazioni. Visitandola per pura curiosità sono rimasto alquanto irritato dalle falsità e dalle invettive gratuite da te rivolti ad un mio antenato, nonchè dalle falsità riportate e proposte come notizia attendibile e documentata. Bhe ti dirò che la realtà dei fatti è tuttaltro rispetto alla colorita rappresentazione da te data. Il mio trisavolo era tuttaltro che persona avvezza a vivere di espedienti, bensì era uomo che viveva di agricoltura e pastorizia, lavoratore che provvedeva alla sua numerosa famiglia, in quel contesto che era l'italia a cavallo del '900 nelle terre aspre dll'appennino centrale umbro-laziale, dove forse la vita quotidiana delle persone non è di facile immaginazione e comprensione al giorno d'oggi; e ti garantisco che anche ora la vita di chi risiede in quei luoghi è tuttora pregna di sacrificio, abnegazione e amore per la propria terra, le proprie radici, la proria gente. Definire con disprezzo il tale Isidoro Vannozzi persona "ignorante" ed in fuga da sedicenti "accuse di delitto" fa capire che in quanto a ducumentazione sulla realtà della nostra società ai primi del '900 quì siamo abbastanza scarsi per non dire totalmente assenti, e con dolo visto che nel tuo blog tratti di storia ed archeologia riportando notizie e facendo "recensioni". Per chiarirti un pò le idee ti rammendo che all'epoca, e non solo all'epoca, la delazione, la calunnia e il pettegolezzo erano all'ordine del giorno, e per chi ne veniva fatto bersaglio le prospettive erano la fuga o le patrie galere(che nulla avevano a che vedere con quelle che solo possiamo immaginare) non certo la possibilità di ingaggiare il principe del foro per far valere le proprie ragioni e la lesa reputazione. Altettanto singolare è la cronaca del ritrovamento, così dettagliata e colorita che sembra quasi che tu fossi presente all'evento, potevi anche fare qualcosa di più che limitarti da assistervi no! Con riferimento alle opportunità di trarre chissà quale profitto illecito da tale ritrovamento mi trovo anche qui ad apostrofarti e ricordarti che certamente non poteva sapere cosa fosse quello che gli era capitato per le mani se non chè qualcosa certamente di vecchio e nella sua buona fede non di grande valore; possso anche dirti che dai racconti di mio padre e dei miei zii sappiamo che quegli oggetti sono rimasti lì dimenticati ed ignorati anche dalle autorità locali per diverso tempo finchè con il diffondersi delle chiacciere, da osteria ad osteria nei paesi vicini,arrivarono gli antiquari di Cascia e Norcia e Firenze che hanno intravisto il modo di trarne sì per loro facili guadagni. Dopotutto per un uomo semplice e con una famiglia mumerosa alla quale provvedere, la preoccupazione di dare un tetto e cibo alla propria famigila era sicuramente prevalente rispetto alla ricerca di facili guadagni te non trovi?. Per quel che riguarda gli opportunismi politici sulla vicenda anche in questo punto c'è tutto tranne la realta dei fatti.... sappi che le iniziative di rivalsa nei confronti del Metropolitan Museum non sono state intraprese da politici in odore di carriera alle soglie delle elezioni, ma bensì dal Sindaco di Monteleone, Nando Durastanti, e dai suoi abitanti, che con l'intenzione di riportare in patria un pezzo della loro storia hanno sollecitato l'interesse dell'avvocato Marazzita anch'egli originario di Monteleone....quì non c'è nessun esimio avvocato statunitense a fara bella mostra di se Il governo italiano nella persona di Rutelli e dei suoi predecessori non hanno ritenuto di raccogliere le istanze dei monteleonesi, preferendo adoperarsi per altro. Tanto per non farsi mancare nulla la difesa degli antiquari fiorentini è del tutto fuori luogo visto che la loro fattiva e determinante partecipazione "all'operazione biga" viene sempre menzionata in tutti gli articoli che trattano l'argomento. Non dimentichiamo che nella tua regione e non solo si è sempre coltivato il nobile mestiere del "tombarolo" e dell'antiquario trafficante, figure che insieme hanno farcito le ville ed i musei di spregiudicati collezionisti. Invitandoti ad una più attenta documentazione rimango in attesa della dovuta e solerte rettifica. Paolo Vannozzi Alessandro Vannozzi vannozzi.paolo@gmail.com
 
zoeal
zoeal il 17/02/09 alle 08:59 via WEB
la notizia era riportata con quei toni in un quotidiano locale. Ben lungi da me portare discredito o insultare, mi dipiace che che ciò sia successo. Nè tantomeno voglio alimentare, fomentare polemiche inutili, nè tantomeno infangare la memoria di persone che non ci sono più. A tal fine, dispiaciuta di aver urtato la sua suscettibilità, per dimostrarle l amia buona fede, cancello immediatamente il post.
 
 
vannozzi
vannozzi il 21/02/09 alle 12:14 via WEB
Salve Zoe… Ho letto la tua tempestiva replica e mi scuso di non averti risposto con altrettanta solerzia, sai il lavoro… Immaginavo che il mio intervento avrebbe suscitato enorme sorpresa, ma dalla tua risposta traspare quasi sconcerto. Credo che mai avresti pensato di imbatterti in un diretto interessato della vicenda, tanto meno in un discendente, ma guarda te quanto è piccolo questo mondo….. Bhè per essere chiari comincerò dalla fine di questa buffa vicenda con l’intento di fornirti quanti più chiarimenti mi è possibile. Al tuo blog sono arrivato per caso a seguito di una confusa segnalazione da parte di un amico che incuriosito dal mio racconto ha fatto qualche ricerca in rete allo scopo di comprendere come un fatto del genere, con al centro un reperto unico al mondo, non sia stato oggetto dell’interesse delle istituzioni preposte all’accertamento ed al recupero dei reperti illegalmente all’estero, mentre come abbiamo visto in giorni recenti gli opportunismi politici hanno pubblicizzato iniziative e recuperi di oggetti detenuti senza titolo dai musei d’oltre oceano. Per quel che riguarda le iniziative legali l’unica in atto, a nostra conoscenza, e quella intrapresa dal sindaco di Monteleone di Spoleto nei confronti del Metropolitan Museum volta all’accertamento dell’illegale detenzione della biga e magari ad ottenerne la restituzione; e sicuramente anche come strumento di promozione turistica, visto che l’interesse delle sovrintendenze è sempre stato abbastanza tiepido. Noi non abbiamo né motivo ne titolo per qualsivoglia azione legale contro chicchessia, ne tanto meno ci poniamo alla ricerca di articoli delatori per lanciare strali; quel che mi rammarica è leggere alcune pubblicazioni che si soffermano solamente sull’aspetto pittoresco della vicenda, non approfondendo o tralasciando silenzi e omissioni delle autorità dell’epoca. Mi spiace che nel mio intervento si sia vista una intensione censoria, tutt’altro, era una rettifica fatta con passione, ma solo una doverosa rettifica. A tal proposito gradirei che riprendessi le fila della storia promettendo collaborazione ed interventi, ed invitandovi a visitare Colle del Capitano dove avvenne il rinvenimento. Con questo concludo saluti a tutti. P.S. ricordati sempre di riportare le fonti
 
   
zoeal
zoeal il 23/02/09 alle 19:03 via WEB
a me dispiace sempre creare scompiglio. Perchè non crei un blog, dove illustri la vicenda dall'ottica di chi ha sentito il racconto vero e non quello "aggiustato" dalle cronache dell'epoca, dato che mi pare è l'aspetto pittoresco della vicenda quello che appassiona i giornalisti e di sicuro è stato parecchio "elaborato".
 
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GIOCO LETTERARIO

Ho partecipato al gioco letterario promosso da Writer

INCIPIT

 clicca su IL FOLLE se vuoi leggere il mio racconto

ho scritto anche:

 LA FINE E L'INIZIO

e per la serie RACCONTI BREVI:

HIRUMINA IL PERUGINO

DEUXIPPO (prima parte)

DEUXIPPO (seconda parte)

DEUXIPPO (terza parte)

DEUXIPPO (ultima parte)

L'INFAME (prima parte)

L'INFAME (ultima parte)


 

E SFOTTIAMIOLI UN PO' STI RUMACH!

 

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ENIGMATICO APOLLO DI VEIO:IL SORRISO CHE AMMALIA

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"CHIMAIRA" di Valerio Massimo Manfredi (giallo-storico)

"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)

"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)

"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)

"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)

" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.

"L'ULTIMA LEGIONE":di Valerio Massimo Manfredi, una vicenda avvincente ambientata nel periodo del declino dell'Impero Romano, tra leggenda e realtà, si legge tutto d'un fiato

 

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POETA ESTEMPORANEO

In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco

Il reperto archeologico

Riuniti insieme, un gruppo di signori

stavano discutendo di un oggetto

un giorno appartenuto ai padri etruschi.

Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:

-La mia giovane eta', non mi consente

di pronunciarmi il primo e francamente

ammetto che non ci capisco molto.

Il dottor Caio esprime il suo parere

dicendo-Per me, questo è un utensile

che usavano gli etruschi,

per servire vivande sulla mensa

D'altro parere il professor Sempronio

e in questo modo dice il suo giudizio:

Questo per me, è un vaso da ornamento

che serviva su un mobile di lusso

a contenere fiori profumati.

Infine il professor Tal dei Tali:

Con questo afferma usavano gli antichi

nelle grandi e solenni cerimonie

offrire a gli dei superi d'Olimpo

e il loro sacerdote in pompa magna,

libava e alzava questo vaso al cielo;

quindi spruzzava santamente l'ara,

del vin pregiato in esso contenuto.

-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-

la Sua tesi convince, professore.

Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi

in permesso quassu' dai Campi Elisi.

Si fermarono ad osservar la scena.

-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno

quelle persone riunite insieme?

-Non so',non saprei dirti veramente;

non riesco a comprendere il dialetto,ma

quel che sembra un tantinello strano

è, che stan discutendo con passione,

tenendo un nostro orinalaccio in mano.

 

 
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